Home Blog Pagina 12

Come sono diventato Guzzista: Marco Tombolato

0

Come sono diventato Guzzista? Per caso… ho sempre avuto kawasaki e honda, poi un giorno ho visto la giallona e l’ho portata a casa…! La usavo pochissimo se non a fare il giretto al bar, poi purtroppo la sua fine è arrivata tre anni fa… ed ora ho un 8v bianco. Mi piace la mia guzzi, ma avendo il carattere racing, alle volte ho bisogno di sentire l’urlo del 4 cilindri… un abbraccio a tutti…?

Come sono diventato Guzzista: Antonio Capano

0

Come sono diventato Guzzista sono sempre andato in moto a 16 cagiva sst poi mi sono innamorato di una 650 custom lo tenuta x 20 anni tanti km mai un problema grave venduta ma mi sono pentito subito .e sono comprato un 850 t5 ed polizia municipale un vero e proprio mulo benzina e olio motore fantastico un giorno un tedesco mi ha chiesto di vendergli 850 t5 e io 2 sbaglio lo venduta però ho trovato subito un occasione una guzzi Stelvio fantastica pesante ma fai km e non te ne accorgi ora ho 50 anni ma la GUZZI ne cuore

Come sono diventato Guzzista: Enrico Demontis

0

Come sono diventato Guzzista?

Come mio fratello da ragazzino scooter, e prima ancora un Garelli Sgarellato. Poi più niente. Mi diedi alle Alfa, che ho ancora nel cuore, e un giorno, chissà…

Poi il matrimonio, la famiglia, la testa a posto, ma ogni volta che vedevo una moto sentivo quel brivido alla schiena. Seguivo le gare di Mgp e di SBK. Poi mio fratello si comprò la Nevada. Feci qualche giro, ogni tanto. Ma, il matrimonio, la famiglia, la testa a posto. Poi scherzando parlando con qualcuno, dicevo: se divorzio mi compro una moto. Ebbene ho divorziato, ma la moto non l’ho comprata subito. Mio fratello si comprò la Bellagio, e la Nevada era destinata a rimanere in garage ferma, o quasi. E allora………..

Dopo tre mesi che me l’ero portata a casa e la usavo per qualche giretto in zona, come primo raduno, parto da Milano direzione Civitavecchia, a incontrare la colonna degli scrotonuragici di sbarco per l’incontro di primavera di Norma. E li conobbi figure mitologiche che esistono solo nella mia testa. Oltre ai vari scrotonuragici, i pauer renger, che sia chiaro, non sono sardi. E il Califoggiano, i Tatiani, mio fratello Nedo. E c’era una ragazza tutta ricciuta che parlava come valentino. E io pensavo: “ma veramente quella ragazza guida una moto potente come la mia?” non riuscivo a capacitarmi. E i valorosi Orobici, sempre molto uniti e numerosi. E Macho. E Bicilinder, che anche seduto su un Cali sembrava seduto su una Nevada.

E poi a settembre calincontro Carsico, a Trieste! Sempre con la Nevada. E anche li conobbi altra gente mitologica nuova: Caio, neofita come me sulla sua Nevada bianca, e la sua amica con la moto rossa con due fari diversi l’uno dall’altro. Icocolao, col suo Nf, che, alla mia domanda: ma hai un’altra Guzzi? lui rispose dubbioso: no, perchè? dovrei?

Poi qualche porcherìa, che è un raduno invernale che ha luogo in Sardegna, e non un’orgia. Anzi forse si. Dipende.

Poi a un certo punto, Calincontro Romagnolo, organizzato dalla ragazza ricciuta che parla come valentino. E li, la svolta: mi accorgo che la Nevada non mi basta più. Un po in autostrada, nel tirone da Milano alla riviera, e ritorno, un po nel giro del primo pomeriggio al seguito del buon Pradu e Califoggiano. Sentivo di volere di più. La sentivo piccola, stretta, a ogni piega scintille con cavalletto o a destra con lo scarico. E poi volevo una moto mia. una Guzzi mia. Anche perchè la Nevada era già da allora destinata a non piegare mai più, a proseguire sempre ortogonale all’asfalto….con un buffo carrozzino attaccato sulla destra….

E allora il quesito: che moto mi compro?

Il calincontro era intorno al 25 aprile. Il 10 maggio tornavo da Varese in sella alla mia attuale Brevona v1100 di cui sono follemente innamorato.

 

Come sono diventato Guzzista: Massimiliano Amato

0
Come sono diventato guzzista
Sono un motociclista di ritorno, ho avuto la moto fino all’eta’ di 25 anni, poi una lunga parentesi di astinenza.
A 36 anni, complice la situazione lavorativa, decido che e’ giunto il momento di lasciare l’auto e comprarmi uno scooter per il commuting urbano…
Comincio ad usarlo anche per qualche viaggetto estivo e ogni tanto mi faccio i passi vicini a casa (Muraglione, Calla, Colla, Giogo, Raticosa, ecc.).
Fin dai tempi del 125 ho amato l’”idea” della moto, non tanto per l’aspetto della velocita’ o dell’apparenza, ma per la meccanica e il fatto di guidare un mezzo che ti fa vivere il movimento come un immersione nel mondo circostante e dentro te stesso: un’idea di libertà e di viaggio come arricchimento, anche solo per gli occhi.
Poi, varie vicissitudini mi avevano distratto per un po’ di anni da questa passione.
Ma torniamo alla storia… Per la manutenzione dello scooter cominciai a frequentare un’officina di un paese vicino al mio… Un’officina di quelle che sanno di olio, benzina, sudore, bestemmie, esperienza e passione.
Mi piaceva quel luogo, adoravo stare a guardare lavorare sulle moto più disparate. Ma una cosa mi colpì fin da subito: in quella officina si preparavano alcune moto per le gare.
Delle Guzzi ne avevo sentito parlare e appartenevano per lo più a ricordi di gioventù, ma in realtà non avevo mai pensato di poterne possedere una, e soprattutto, non avrei mai pensato di passare pomeriggi a parlarne con un meccanico che, nel frattempo, era diventato il mio mito…
Quella piccola officina preparava moto Guzzi con una passione speciale e aveva un team che gareggiava nel trofeo Gentlemen e Vintage riscuotendo diversi successi.
Inoltre di lì a poco, mi trovo come vicino di casa e amico, un harleysta ben più giovane di me, attivo nel Chapter e convinto motociclista.
Nonostante queste coincidenze, e la voglia crescente di riprendere una moto, e’ dovuto passare ancora un po’ di tempo prima di vedere la luce.
Infatti, solo poco dopo il compimento del 40mo anno, più per curiosità che per altro, comincio a consultare on-line gli annunci di moto usate in vendita.
Non ho le idee molto chiare e un budget davvero limitato, ma la ricerca e’ interessante.
Ad un certo punto, il detto che “non sei tu che scegli una Guzzi, ma e’ la Guzzi che sceglie te”, diventa realtà… Ricordo che era meta’ dicembre e dopo solo una brevissima ricerca, tra le varie foto degli annunci, una in particolare richiama la mia attenzione… E’ di una Nevada Classic i.e. del 2006 che si trova in una concessionaria multimarca vicino a casa mia; ha pochi km, condizioni estetiche non eccellenti, prezzo accessibile, e una personalità tutta sua…
Mi metto subito a cercare on-line informazioni sul tipo di moto, affidabilita’, rogne, ecc. ,ma ormai era amore: in pochi giorni l’acquisto era fatto…
Sicuramente necessitava di cure, estetiche soprattutto, e un po’ di amorevole manutenzione.
Per quello che non potevo ancora fare da solo, era ovvio che la Nevada diventasse oggetto delle cure del mio meccanico preferito, che non esitava mai a dispensare consigli o a spiegare dettagli di questi motori.
Da quel momento ho amato fortemente le Guzzi (tutte) e per la mia Nevada ho cercato di studiare, carpire, osservare, tutto quanto era necessario per prendersene cura.
Con questo desiderio di conoscere e documentarmi, on-line mi imbatto nel forum di Anima Guzzista.
Ed e’ una nuova folgorazione… mi associo subito e dopo anni da socio, mi iscrivo ad un Incontro di Primavera… In Toscana, la mia Regione.
La prima persona che conosco in quell’occasione e con cui, con l’imbarazzo del novellino, avevo concordato di fare un tratto di strada per raggiungere il luogo dell’incontro, e’ e sara’ sempre una persona che annovero tra quelle che considero oltre che amiche, delle vere e proprie “milestones”.
Poi, da quel momento, ho avuto l’opportunità di conoscere persone davvero speciali, che ognuna a modo suo ha lasciato un segno indelebile nella mia esperienza di vita e nel mio essere Guzzista.
Sono grato alla mia Guendalina (si chiama cosi la mia Nevada) anche per questo…
E perché comunque, nonostante la strada della vita, per eventi felici (la nascita di una figlia), e altri decisamente tristi, mi abbia costretto a non tenere il passo del gruppo, e a volte anche a non essere presente come avrei voluto, ho sempre considerato queste persone parte della mia famiglia allargata, da cui ho ricevuto molto e che desidero sempre rivedere prima possibile.
In fondo, come enuncia la regola della Motodispersione, ognuno prima o poi si trova a prendere una strada che ti separa dagli altri, ma l’importante e’ ritrovarsi sempre nei punti concordati per una birra, un pasto abbondante e un dopocena etilico.
Ah, sono recidivo… Dall’anno scorso Guendalina condivide il garage con Astrid, una Norge 1200 anche lei del 2006.

Come sono diventato Guzzista: Denny Roma

0

Come sono diventato taleban guzzista.
Nella mia vita ho avuto 35 moto.
Da ragazzo ero uno squattrinato e dopo aver preso il Boxer abbandonato da mia sorella mio padre, che non sapeva neanche andare in bicicletta, per sfiancamemento, mi prese un vespone di sesta mano. Erano i mitici anni 80 in una Sicilia dove anche i poveracci giravano almeno con un 125 enduro sognando la parigi-dakar. Quanto ho desiderato l’Aprilia 125 Rallye…. ma niente, soldi 0.
A 18 anni una vecchia fiat 126 inguardabile x assecondare le esigenze logistiche con le varie fidanzate (i più maturi soffriranno ancora di mal di schiena per i sedili non abbattibili..) e niente moto fino a 30 anni.
Poi la scintilla! Un amico di vecchia data a cui invidiavo un meraviglioso tenere 600 da ragazzo, mi scrive un messaggio: ho ricomprato la moto, rossa.
Il minchione assopito si risveglia in me, sono cresciuto e posso permettermi una moto.
In 3 giorni trovo la prima cosa a 2 ruote comparabile al volo (Suzuki vx800 di circa 15 anni) e inizio ad imparare ad andare in moto.
Dopo 1 mese, sulla scia della sfighetteria del momento, compro un bmw r1100r fiammante.
Poi la svolta! Nel 2006 vedo su Motociclismo la foto del Griso 1100 appena messo in commercio da quella Guzzi che da sprovveduto mi sapeva tanto di vecchiume e sciatteria, ma quel Griso era uno sballo! Cerco il rivenditore di zona e conosco Davide Wayne Paradiso di Motodoc, non l’avessi mai fatto.. aveva una demo con 200 km, senza neanche farmi parlare mi allunga la chiave e mi dice provala. Dopo mezz’ora eravamo seduti con le scartoffie. Da allora non c’è stata più storia.
In quella officina Davide lavorava (e lavora ancora) su vecchi ferri guzzi e jap anni 80/90, mi chiedevo allora come diavolo si potesse andare in giro con quei cancelli inguidabili.. poi la scimmia ti prende inconsapevolmente, contro ogni logica, contro ogni moda, ogni convenzione.
Da lì ho avuto tre T3, due T5, v35 e v35 Lario, v7 special (quello vero), T4, le mans 3, california 1100, falcone, centauro, stelvio, intramezzate da varie altre moto d’epoca (anche un sidecar) con una predilezione per le special.
E poi c’è il capitolo Anima Guzzista, meravigliosa famiglia di minchioni che ho conosciuto in occasione di un Incontro di Primavera nel 2015, nonostante fossi iscritto al forum dal 2007, 5 raduni consecutivi dove si sono strette amicizie con meravigliose persone unconventional. Chiaramente il primo minchione è il sottoscritto. Vi amo tutti!

Spesso vedo motociclisti che scendono dalla propria moto con uno strano sorriso, il guzzista però lo riconosci dallo sguardo, da quella luce negli occhi che hai se il tuo culo vibra sul nostro bicilindrico meraviglioso.

Oggi in garage non ho solo guzzi, ho un saltafossi Beta per fare enduro ed una honda xl600 dell’88 per attenuare la nostalgia, mi diverto molto con loro ma quando vado in moto esco con la guzzi
quando vado in moto.. esco con la guzzi!

Come sono diventato Guzzista: Igor Gabellini

0

Come sono diventato guzzista.

Sono romagnolo e qui il “motore” è cosa sacra come la piadina.
Sono partito dal motorino dei 14 anni fino ad arrivare a prendere la patente per le moto “grosse”.

Sono partito con le “giappe” perché più economiche e “facili”, ma per le “italiane” ho sempre avuto un debole perché sono sicuramente più affascinanti oltre che capricciose; un po’ come le donne.

A proposito di donne è proprio la mia compagna Chiara Romagnoli che mi ha attaccato questa stupenda “malattia” facendomi scoprire un mondo meraviglioso fatto si di motori, luoghi, viaggi ma soprattutto di persone e amici.

Fedele al motto ” la moto è un vizio e quindi prendi la moto che ti piace perché quando apri il garage devi essere soddisfatto”, sono partito con l’affascinante ma ahimè difficile e scorbutica V11 Le Mans.
Ma che goduria ogni volta che si apriva quel garage…
Ora la storia e il godimento proseguono in sella alla bellissima e per mia gioia più “comoda” V85.
Naturalmente anche aprire il garage…

Nel mezzo ho pure vinto un premio per meriti altamente sportivi.????

A presto!!!

Come sono diventato Guzzista : texmexstrada

0

texmexstrada

Come sono diventato Guzzista?
Ho iniziato a guidare motociclette nove anni fa, inizialmente con l’obiettivo di guidare una Harley, ma mentre guardavo le moto online a cui aspiravo, ho letto alcune cose sulla “Harley italiana”. Sono rimasto incuriosito, ma ho perseguito il mio obiettivo originale e sono finito con una Harley come seconda bici dopo aver appreso cosa non fare come motociclista su una Hyosung GV650.
Ma continuavo a leggere delle Moto Guzzi e, quando volevo qualcosa progettato per lunghe distanze, giocavo con l’idea di uno Stelvio. In realtà ne ho provato uno al banco, ma sono rimasto deluso. È stata colpa mia, ho provato a guidarla come una Harley, cambiando presto e trascinando il motore. Così invece sono finito su una BMW K1200LT.
Dopo un paio d’anni volevo qualcosa di più sportivo e qualcosa che potevo portare fuori strada, e sono tornato dal concessionario Guzzi, ho guardato, parlato, saltato sulle diverse biciclette (con mia moglie all’epoca), ed ero davvero interessato a ancora una volta lo Stelvio, ma, dopo l’esperienza BMW, volevo qualcosa di più leggero. Così sono finito su una Ducati Multistrada.
Wel ha adorato la Ducati, grande bici, ma dopo alcuni anni di gioco con l’elettronica e il pagamento di ingenti spese di manutenzione e assicurazione, ero pronto a cercare una bici più semplice, meno costosa e di più sull’essenza del motociclismo. Oh, e guidatore, pulire la catena ogni sera durante i miei lunghi viaggi su e fuori strada è diventato fastidioso molto rapidamente.
A quel tempo Guzzi presentò il V85TT, e fui colpito. Sembrava fantastico, aveva un po ‘di elettronica pratica, ma aveva anche il fascino semplice, sembrava una buona bici per due persone e i costi erano ragionevoli. Ho deciso che sarebbe stata la mia prossima bici. E poi Harley ha deciso di fare una promozione per le donne, metà della classe per imparare a guidare. Quindi ho suggerito a mia moglie di prenderlo, è uno sport divertente e chissà, in caso di emergenza, potrebbe essere necessario andare in bicicletta in uno dei nostri viaggi per metterci in salvo. Quindi ha preso la classe e è riuscita a passarla al primo tentativo! Ha percorso a malapena una bicicletta prima, e ha 1,52 me 48 kg, quindi sono rimasto colpito dal fatto che è stata in grado di lottare con quella bici da 300 kg attraverso i vari ostacoli. E sai cosa, le è piaciuta l’esperienza, anche lei voleva andare in bicicletta!
Come puoi immaginare, sono stati contati i giorni della Multistrada ed era tempo di prendere una bici per entrambi. Così andammo a cercare varie opzioni, e quando era ad Austin per lavoro le raccomandai di fermarsi dal grande rivenditore (BMW, Triumph, Yamaha, Honda, Suzuli, ecc.) E anche al negozio Guzzi. Bene, ha avuto una brutta esperienza da venditore presso il grande rivenditore, ma i ragazzi del negozio Guzzi l’hanno trattata bene, ed era tutta eccitata per questo. La lasciarono saltare su ogni bici e si prese il loro tempo per spiegare, e le piaceva davvero la V7III. Personalmente ho preferito la KTM 390 Duke che avevamo controllato una settimana prima, ma lei non era entusiasta di quello. Stava arrivando la MotoGP ad Austin, quindi abbiamo deciso di andare, voleva sapere quali erano le gare che avevo visto domenica mattina presto sul mio computer, e ogni grande produttore di biciclette e attrezzature sarebbe stato lì con l’opportunità di bici comapre sul posto. E il V85TT era in mostra nella tenda Guzzi, quindi era un must per me, speravo in qualche modo segretamente che potesse adattarsi a lei.
Beh, adorava l’aspetto e la sensazione, ma era troppo alta per lei … ma il suo viso si illuminò quando saltò sul V7III. In realtà l’ho fatta provare a sedere su almeno 25 bici in MotoGP, ma ha continuato a tornare alla V7III. In passato avevo letto cose fantastiche e la V7 Sport è una delle mie bici classiche preferite, quindi ho iniziato a scaldarmi.
Nel giro di un paio di settimane decidemmo di prendere una decisione sulle moto e fu il V7III o un 390 Duca. Ho deciso di dare una prima occhiata al concessionario Guzzi (moglie felice, vita felice) e, dopo una grande conversazione sulle biciclette, un buon affare sul V7III e un giusto scambio sulla mia Ducati, abbiamo stretto la mano a un nuovo V7III Stone che vedi nella foto. Mia moglie ha scelto il colore ed era estatica.
Ho subito iniziato a modificare la bici per renderla adatta ai nostri viaggi e ho aggiunto la protezione dagli incidenti in modo che potesse imparare in sicurezza su di essa, ma, purtroppo, la storia felice ha preso una svolta lì e, alla fine, io e mia moglie siamo andati i nostri modi separati. Almeno è stato un divorzio amichevole, se una cosa del genere è possibile, e, dal momento che avevo pagato per la bici, avevo investito denaro in essa, ed era registrato sotto il mio nome, il V7III rimase con me.
Ad essere sincero, non ero entusiasta del V7III, era qualcosa che mia moglie desiderava più di me (il mio cuore era ancora attratto dalla KTM) e l’esperienza di guida era impegnativa in un modo classico in bici, non in uno sportivo pista ciclabile. Ma avevo appena aiutato a pagare per la nuova casa del mio avvocato, ma non avevo il budget per un’altra bici e non avrei perso un sacco di soldi commerciando in una bici di 6 mesi con accessori per un valore di $ 2500 per cui non avrei avuto un soldo per. Quindi avevo due opzioni:
A. Lamentela con le pareti del mio appartamento o
B. Fai qualcosa al riguardo: trasforma il V7III nella mia bici, una bici con cui mi collego e una bici che mi dà l’esperienza di guida che stavo cercando da sempre.
Quindi, qualche altro chilometro più tardi è lì, nella foto, al Palo Duro Canyon State Park nel Nord del Texas, il giorno di Natale, preparandosi per un viaggio di 1200 km + a casa. Non è perfetta, prenderà un po ‘di più dei miei soldi nei prossimi mesi e anni, ma ora è mia …

Emergenza Coronavirus

0

L’INVIO DI TESSERE, SPILLE E TARGHETTE DI ANIMA GUZZISTA E’ SOSPESO.

A causa dell’emergenza per il Coronavirus, alcuni servizi non essenziali, non saranno disponibili per i cittadini italiani. Tra questi, il nostro servizio di spedizione sospenderà la sua attività per riprendere il prima possibile.

Nel frattempo a tutti gli iscritti verrà inviata (se non è già stato fatto) la tessera personale in pdf per email.

Sono momenti difficili per tutti noi. Ci sono cose ben piu’ importanti da fare e Anima Guzzista sarà pronta quando ne usciremo fuori.

Teniamo duro e andiamo avanti. Ne usciremo.

20° Incontro di Primavera – Aquile in Gallura

0

20° Incontro di Primavera
31 Maggio – 2 Giugno – 2019
AQUILE IN GALLURA

——————————————————————–

AGGIORNAMENTO PERCORSI CONSIGLIATI (al 25 Maggio):

venerdì Mattina:

https://goo.gl/maps/MckyQieDmEHwbXyo6 e poi  https://goo.gl/maps/8xLzwxp2fcEGioi97

Venerdì Pomeriggio:

https://goo.gl/maps/761pp4Edwj76p1fx9

sabato Mattina:

https://goo.gl/maps/vr57TP8q25r6rCP78

Sabato Pomeriggio:

https://goo.gl/maps/ZCtK9UD9SMb7n2Wt6

Domenica Mattina

https://goo.gl/maps/92Prdbofc2vGnbZT9

——————————————————————–

Sfuggiti all’inseguimento della polizia dell’llinois, investito sul ponte il corteo dei nazisti (sempre dell’Illinois che vilmente si sono gettati in acqua), fuggiti dalla vendetta della sposa abbandonata sull’altare… i membri della Guzzisti Liberi Blues Band hanno citofonato allo Staff di AG chiedendo asilo.
Dopo essersi rifocillati e bevuta così tanta birra che l’America’s Cup avrebbe avuto abbastanza liquido da poterci gareggiare, i pregiuevolissimi membri della Band si sono dichiarati pronti ad esibirsi nel concerto clou del mondo motociclistico internazionale: Sabato sera al nostro Incontro di Primavera.
La polizia, i nazisti e la sposa abbandonata continuano a cercarli per tutta l’Italia, così, furbescamente, lo Staff ha deciso di organizzare il raduno annuale di AG in Sardegna al grido di “Non ci prenderete mai!”.
Allertati i nostri agenti segreti “in missione per conto di dio” abbiamo saputo che dalla Gallura non c’è estradizione, garantendo quindi l’immunità ai nostri musicisti.
Sarà quindi l’orfanotrofio (dove sono cresciuti i membri della Band) Club Esse Gallura Beach Village ad ospitarci e a fungere da base per le scorribande previste nei tre giorni di raduno.

https://goo.gl/maps/33x7eU9WvYN2

L’arrivo in terra sarda era stato previsto noleggiando un sommergibile low-cost così da arrivare di soppiatto e nottetempo. Putroppo pare che il servizio Flixboot non imbarchi mezzi a due ruote, lasciandoci come unica alternativa il travestirci da motociclisti ed attraversare il Tirreno per mezzo di un traghetto mescolandoci tra la folla.
Abbiamo, purtroppo, rischiato di essere scoperti: il tentativo di prenotare il viaggio con un biglietto cumulativo deve aver insospettito qualche solerte funzionario che ci ha fornito il servizio a prezzo maggiorato rispetto all’acquisto singolo ottenibile dalla pagina web.
Quindi che ognuno pensi per il proprio traghetto e ricordatevi di tenere un “profilo basso” per non essere scoperti dando tutti un nome diverso e una dfferente targa della moto!
La partenza è prevista per

GIOVEDì 30 MAGGIO
di sera (così da essere ad Olbia la mattina)

Per non essere troppo visibili, sarà meglio partire da porti diversi. Ad esempio i nordici da Livorno (addirittura da Genova … ma arrivando a Porto Torres) e i centro-sudisti da Civitavecchia.
Si consiglia, all’arrivo ad Olbia, di indossare occhiali scuri e di non attirare troppo l’attenzione vista la probabile presenza di informatori dell’Illinois, riconoscibili perchè tutti immancabilmente travestiti da biemmevuisti col GS.
Espletate le formalità di riconoscimento tramite le frasi cifrate di Anima Guzzista (hai fatto colazione? – Ci prendiamo un caffé? – Chi vuole cornetti?) ci incammineremo, con l’andatura come sempre moderata e ovviamente tutti nella stessa direzione, verso il luogo di appuntamento per il frugale pranzo comune.
Il primo dei percorsi CONSIGLIATI (assolutamente non obbligatori, tanto con la motodispersione è inutile) è questo con ritrovo di partenza da Telti dove ci raggiungeranno i nostri agenti segreti sardi:

https://goo.gl/maps/PoRHK7yBkkD2

Il posto esatto dove incontrarci è così segreto che pur di mantenerlo al sicuro uno dei componenti del nostro gruppo di assaltori d’élite, meglio noti come i Power Ranger, ha ingoiato il foglio dove era scritto. Quando sono riusciti a “recuperarlo” (ma non vogliamo sapere come) ce lo hanno comunicato.
…dicevamo?… Ah, si! Da Telti arriveremo all’Agtiturismo Monte Enosu dei Fratelli Manca) il nome è proprio così e va rigorosamente detto tutto senza tralasciare una lettera sennò, chiedendo indicazioni, non vi rispondono poiché non è la parola d’ordine segreta esatta, se poi vi scambiano per poliziotti dell’llinois o peggio per giessisti travestiti e vi danno indicazioni per il ristorante vegano sono affari vostri.

https://goo.gl/maps/zLiFf5DEH9H2

I nostri Power Ranger, a sprezzo del pericolo, sono riusciti a trafugare un foglio con su scritto il menù (stavolta pare senza averlo mangiato per sicurezza prima) con sopra scritte strane parole in codice che vi sveliamo in anteprima:

Antipasti: tris di formaggi spalmabili, olive, salsiccia, formaggio, testa in cassetta, lardo, prosciutto crudo, carciofi e cipolle sott’olio, trippa di vitello.
Primi: pane Zichi ai funghi, gnocchetti alla sarda.
Vino, acqua, seadas, caffè, ammazzacaffé.

Solo per la Band, ovviamente, il menù classico:
Del pane bianco tostato e quattro polli fritti con una coca.

Verificato che nessuno ci abbia seguito riprenderemo, dopo pranzo con comodo, la via per arrivare, finalmente, all’orfanotrofio in Gallura dove i membri della Band sono di casa e dove faremo base:

https://goo.gl/maps/uBRG9KeFSxm

Serata in allegria e sbronza totale globale per festeggiare la fine dell’inseguimento ed essersi liberati della polizia dell’illinois.
Sveglia la mattina, dopo la colazione frugale offerta dall’orfanotrofio, con partenza alle ore 9.30 per andare a Pattada:

https://goo.gl/maps/hJ1cD2gkrLu

Durante il percorso tenete d’occhio gli specchietti per vedere di non essere seguiti. Casomai vi fermassero ingoiate subito libretto e documenti (per recuperarli chiedete ai Power Ranger come si fa), dite tutti indistintamente che vi chiamate Goffredo Puccetti, tanto lui vive ad Abu Dhabi e non lo trovano.

Durante la missione per trovare il ristorante, il nostro gruppo di agenti segreti, s’è imbattuto nei nazisti dell’Illinois, naturalmente non sono stati riconosciuti ma l’interrogatorio che ne è seguito è stato brillantemente superato solo grazie al loro addestramento speciale postipnotico e hanno subito dimenticato tutto. Sono stati talmente bravi che ancora non se lo ricordano… così, quando avranno recuperato la memoria, ce lo faranno sapere. Intanto i nazisti, disperati per l’insuccesso dell’interrogatorio, pare siano caduti dal cavalcavia con tutte le loro auto…

Quindi facciamo finta che il sabato abbiamo pranzato, ci siamo divertiti e siamo sazi.
Che si fa? Ma ovviamente si torna di corsa all’orfanotrofio per la serata col megaconcerto della Guzzisti Liberi Blues Band!

https://goo.gl/maps/cSjMMZ1VW382

Quindi frugale cena, la Band tanto mangia sempre le stesse cose, e poi Blues, R&B, Rock’n roll a gògò con urla schiamazzi e openbar fino a che vi regge la pompa.

La domenica, visto che il traghetto per il rientro è la sera, sveglia con comodo e giornata libera. Gita al mare, arrostimento sulla spiaggia e bagno, oppure accordi di gruppi per visite ai nuraghe, giro turistico per visita a Gavino e il suo gregge per acquisto di formaggio, o ricerca di fil’e ferru da riportare a casa nella speranza che strada facendo vi fermino per interrogarvi e voi, per salvare la Band, ve lo bevete tutto così tanto non si capisce una parola di quello che dite.

L’importante e ritrovarsi la sera al traghetto. Olbia ci attende. Speriamo che la polizia dell’Illinois non ci aspetti perchè la Band deve tornare e noi abbiamo il dovere di proteggerla in vista dei prossimi Incontri.

La quota di partecipazione è di 150 Euro a testa (170 per i non soci), comprensiva di:
– Alberg… Orfanotrofio
– cena e colazioni
– pranzo venerdì e sabato
– patch
– maglietta
– openbar e concerto della GLBB

Al momento dell’iscrizione ricordatevi di mettere la vostra taglia per la tshirt.
Le iscrizioni si chiuderanno il tassativamente 15 maggio per dare tempo di stampare le magliette con le misure richieste e farle spedire all’orfanotrofio… chi si iscrive dopo rischia di non trovare la sua misura. Ricordatevelo!
Ma soprattutto ricordatevi di fare il biglietto del traghetto!

Lo sguardo dell’Aquila

0

Le prime impressioni di guida di Renato Severo, concessionario Guzzi in via Tiburtina 251, appena tornato dai test drive organizzati in Sardegna dalla Piaggio.

E dai finalmente ci siamo, mentre l’aereo scende guardo la costa,  le saline di Cagliari sono piene di fenicotteri rosa,  tra lo stupore dei miei colleghi e la gioia dei miei occhi, la Sardegna ci riserva una bellissima giornata di sole con una temperatura ideale per andare in moto.

Ad Is molas  la presenza della V85 TT si avverte dappertutto tra cartelli  indicazioni e messaggi e all’improvviso le sento, prima una  poi l’altra le mettono in moto per prepararle alla prova, non è così silenziosa come dicevano e il carattere si sente, le vado a cercare e sono dappertutto, una ventina tutte insieme, le posso toccare, accendere, salirci sopra, ma quale pranzo, partiamo partiamo!!!!

Diciamocelo, sono bellissime, l’avevo già vista altre volte ma ora sembra più bella, per la prima volta vedo il grigio dal vivo ed è stupendo, la special bianca e gialla la conoscevo ma quella bianca e rossa la vedo per la prima volta, sono i colori della mia moto, quello che mi colpisce di più è l’aquila stilizzata sul faro, accesa ti lascia a bocca aperta, nessuno potrà sbagliarsi, sta arrivando una Guzzi.

Appena sali la moto ti accoglie, le gambe sono ben distese e la posizione delle braccia naturale con comandi facilissimi da raggiungere, poggio bene i piedi a terra anche se sono 1,72 mi dicono poi che attraverso anche l’adozione di due selle, una ribassata ed una rialzata la moto sarà adatta a piloti da1,65 a 1,95 e non faccio fatica a crederlo, mi calza come un guanto.

La  maneggevolezza è straordinaria aiutata da un motore dell’erogazione progressiva e priva di buchi, il cruscotto digitale ti mette tutto a disposizione, tachimetro, contagiri, livello carburante, autonomia, mappature, contamarce, la moto ha poi un dispositivo bluetooth con una centralina dedicata (è un accessorio ma mi dicono non costerà molto) al quale agganciarsi con lo smartphone e che funzionerà  come interfono tra i pilota e passeggero, navigatore, ascolto musica eccetera, il navigatore appare sul cruscotto con tutte le indicazioni sotto forma di pittogrammi,  limiti di velocità e autovelox!

Il primo tratto è  rettilineo e si va ad 80 all’ ora ma ho legato una maglietta sul portapacchi che svolazza troppo e mi tocca fermarmi a sistemarla, così devo raggiungere il gruppo che nel frattempo è andato avanti e devo dare un po di gas. I 180 arrivano subito ma di più non oso, sto su una provinciale e poi li ho già raggiunti.

Passato il bivio per Chia cominciamo a salire e le curve arrivano, il capofila accelera e cominciamo a divertirci, la moto scende in piega con estrema facilità e ti trasmette un senso di sicurezza totale, il telaio è neutro e di una  estrema rigidezza, in piega passo apposta sulle buche e la moto non si scompone, provo i freni  e  mi metto a frenare in piena curva, la moto ancora una volta resta in traiettoria e non raddrizza, continuo a frenare fino a metà curva mollo e do gas, via tranquillo e felice.

E mo basta, sono due mesi che non vado in moto e mi voglio divertire un po’ la strada è molto bella con delle serie di curve in sequenza e si comincia a ballare, mi diverto come un bimbo ed alla fine esagero pure,  non vuole tante scalate e frenate rabbiose, vuole andare via liscia con una guida fluida e al ritorno me la godo di più.

Ultimo tratto in off road, cambio la mappatura al volo ed all’improvviso mi viene in mente un particolare, l’ultima volta che ho fatto fuoristrada avevo 18 anni!

Bè dai mi dico, cominciamo piano,  un po’ di sassi e parecchie buche, la moto è leggera e ci prendo confidenza…  finisco a dare gas e spazzolare nelle curve.

No non mi è bastato questo giretto, il giorno dopo mi sono intrufolato in un altro gruppo e l’ho ripetuto, stamattina (ndr  – mercoledì 6) LA MOTO è ARRIVATA!!!  Non vedo l’ora di immatricolarla e farmi un altro giro.

Mi è venuta un’idea, il raduno di primavera quest’anno è in Sardegna e mi sa tanto che quest’anno tradirò la bombardona e ci andrò con questa!!!!

 

 

Gadget

VI SEGNALIAMO