by Rolando “Rolandix”
Io non sono Guzzista … pota! Eh no, non ce l’ho una Guzzi.
Mi spiace. Davvero.
Ho una Honda, imponente, affidabile, comoda, nessun problema, nessuna vibrazione. Ma che mezzo!
Eh, scusate, non devo parlare di questo…
Devo partire da molto lontano …
Mio padre, classe 1941, ad un certo punto della sua vita, tutta boscaiolo tra la Francia e contadino a Gandellino dove era nato (a-meno paesello della Valbondione, una valle minore in cima alla Valseriana), inizia a lavorare come muratore a Barzanò (a-meno paese in provincia di Como).
La Domenica sera parte da Gandellino e va a Barzanò. Lavora tutta la settimana con il fratello e altri “magücc” e il venerdì sera riparte alla volta di Gandellino. Estate, Autunno, Primavera, Inverno. Sole, pioggia, neve, ghiaccio … avanti e indietro una volta a settimana.
Senza guanti e con il giornale sotto la camicia per sentire meno il freddo. Mi raccontava che quando ha potuto comprarsi una berretta e un paio di guanti ha festeggiato.
Tutto questo a bordo di una Guzzi. Eh si, uno Stornello. “o’ Sturnell” come la chiamava. E come ne andava fiero!
E poi arrivo io, marmocchio, Dicembre del 1966, un freddo della madonna. La moto stava stretta, va bene portare la moglie seduta dietro con le gambe da un solo lato, ma con il marmocchio come si fa?
E allora si compra una “Nuova 500” FIAT e la Guzzi … la regala a suo fratello … dopo qualche anno il figlio l’ha regalata a sua volta, a chissà chi!!!
Odio ancora oggi mio cugino Claudio per questo, quella Guzzi avrebbe potuto essere mia!!!!
Mi raccontava mio padre che nella 500 si sentiva un “sciòr”. Riscaldamento, una capote sulla testa, e 4 posti comodi!! Una carrozza regale!
Ma facciamo un altro salto nel tempo. Sempre mio padre e io ragazzino di 9 / 10 anni, circa il 1976.
Vita in fattoria, il parco giochi della mia infanzia e adolescenza.
Al tempo si comprava “la mezza mucca” oppure il “mezzo maiale” e si faceva tutto in casa, scorta per la famiglia numerosa. Bistecche, salami, cotechini, braciole, costine. Un paio di giorni di lavoro e si era a posto per un po’.
Mio padre si faceva aiutare da un macellaio di un paese vicino che veniva a casa nostra, indovina un po’, con una Guzzi! Probabilmente un Falcone 250; chi se lo ricorda che modello fosse. Però era rossa!!
Io ero solito guardarmela da cima a fondo, da sopra a sotto, sospensioni che non capivo, due selle – ma perché due selle?, l’aquila – che meraviglia!!, e questo motore imponente con il volano di fuori, ma perché il volano di fuori?!?
Correva il 1976 circa e le moto erano ben diverse, questa qui cosa aveva che non andava?
Era solo “vecchia” … chissà perché le facevano così quelle vecchie.
Poi cresco e inizio a lavorare come meccanico da un tizio “specializzato” in Alfa Romeo.
Anno 1982? 1984?
Passava di tutto, Fiat 124, 127, 128, 131, 500, Giulia 1300, 1600, 2000, Alfette a profusione, Alfa GT, Jaguar, BMW serie 3, Volvo, etc … e qualche cliente in moto (pota, quelle non le riparavamo) ed ecco che arriva il “Filopanti” con la Guzzi V35C. Che bellezza di moto!
Il “Filo” aveva anche una SWM250 (mamma che belva!) e io, minorenne sbarbato, mi giravo il paese con queste moto mentre lui chiacchierava con il meccanico. La SWM una potenza da urlo, sempre su una ruota, sempre di traverso; la Guzzi una poltrona da superfigaccione.
Tuta da meccanico, scarpe di gomma, capelli al vento (si avevo i capelli, allora?), che bellezza! E via per strade di campagna e in paese. Divertimento puro. Incoscienza da vendere.
No, non mi hanno mai fermato, pensa te.
Quello che non so è come è possibile che io sia vivo per raccontare tutto questo.
Altro salto in la nel tempo e arriva Elena (LaGaffu). Mai posseduto una Guzzi in vita mia e mi dice che c’è questo gruppo di Guzzisti che ogni tanto fa bisboccia. E mi chiede se andiamo ad un loro raduno.
Uscivo da una separazione, la moto era coperta da due anni in garage, una splendida PanEuropean 1100 blu con i cerchi oro, come piacciono a Goffredo!
Le dico che io ai raduni dove sgommano da fermi e maltrattano le moto non ci vado. PUNTO.
Mi dice che no, che in quel gruppo è diverso, che non sgommano e sono gente seria (macheddavero?).
Va beh … tagliando alla moto, gomme nuove, e andiamo a ‘sto raduno.
Oh … nessuno che sgomma da fermo. Ma dimmi te, che gentaglia.
Beh mi ritrovo socio da diversi anni e … ancora non ho una Guzzi.
Ma devo proprio dire che Anima Guzzista non è male davvero. Sarà perché nessuno sgomma da fermo? Sarà perché ci sono piloti di tutti i tipi e i generi, sarà perché sopportano che non so fare curve e pieghe, sarà perché nonostante la Honda mi fanno partecipare lo stesso.
Eh no, quelli delle Harley non sono così inclusivi.
Quindi sono Guzzista perché mio padre ha avuto una Guzzi. Sono Guzzista perché il macellaio si portava via la chiave e non potevo provare (abusivamente, ovvio) quel “vecchiume” rosso. Sono Guzzista perché il “Filo” mi lasciava girovagare con la sua V35C e chi se ne frega se nemmeno avessi l’età per la patente.
Sono Guzzista perché sento che Guzzi è parte della storia italiana e non sarebbe male che fosse parte anche del futuro italiano.
Sono Guzzista anche senza la Guzzi, del resto sono socio di Anima Guzzista.
Giro in moto da quando avevo 10 anni, iniziato alla moto in modo criminale e nello “sterminato spazio” della fattoria dove abitavamo e dove mio padre si è spaccato la schiena per anni. Per lui una fatica immane per me un parco giochi immenso e pieno di divertimenti.
Spero di non smettere mai di andare in moto. Trovo le due ruote liberatorie, peccato solo dover indossare il casco e non poter avere i capelli al vento.
Ho avuto nell’ordine queste “due ruote”:
– Garelli VIP3V (a marce!! eh si … santo mio padre)
– una cosa vecchia, rossa, di cui non ricordo il nome – forse un Guzzino? una Gilera? boh chi lo sa … non me lo ricordo proprio
– KTM 125 (un vecchio rottame – chissà come non mi sono fracassato)
– Honda 600XLR (il peggior avviamento a pedale di sempre)
– Yamaha Virago 1100 (rossa sfumata al nero, cerchi oro – una poltrona – l’unica che davvero mi manca)
– KTM 250 (vecchio, meno rottame – chissà come non mi sono fracassato, seconda puntata)
– Honda 600XLR (si, la seconda, sono recidivo)
– Honda VF750 (non sono sicuro del modello – comunque un errore, venduta dopo 9 mesi)
– Yamaha Burgman 400 (e dagli di errori … ma come si fa … durato poco – questo forse non dovevo dichiararlo … 😀 )
– Honda Deauville 650 (a 60000 km ha cominciato a perdere bulloni, viva la Montesa spagnola dove la fabbricano)
– Honda PanEuropean 1100 (bellissima)
– Honda Goldwing 1800 (quella con cui ho forato a Bevagna … gliepozzino)
– Honda Goldwing 1800 my2025 (nuova nuova … non mi odiate)
Chissà… magari un giorno … 🙂




