by Riccardo “Todd”
a differenza di tanti altri sono arrivato alla moto da grande, patente A a ridosso dei 30 anni, saltando in pieno tutta la gavetta dei motorini e 125 varie. volendo comprare la prima moto da neofita i nomi erano tanti, ducati monster 620, honda cbf 600, kawasaki er-5, e così via. nel lotto delle moto interessanti già iniziavano a farsi spazio alcuni nomi made in mandello e in particolare le nevada e breva 750. la scelta però ricadde su una suzuki sv650s usata ma in ottime condizioni, e il caso volle che fosse acquistata presso un concessionario ex ufficiale guzzi, che aveva quindi qualche usato e anche un paio di fondi di magazzino…
bazzicando un po’ quel posto la scimmia guzzistica mi iniziò a salire sulla spalla, ma per un anno circa andai avanti con la suzuki, con la quale avevo imparato proprio l’abc dell’andare in moto. la svolta fu quando incappai in una fortunata congiuntura economica, che unita al fatto che iniziavo a sentire la Sv come un attimo inadatta, un po’ scomoda, non ideale per quello che era il mio uso, mi fece venire l’idea irresistibile del cambio moto.
in vetrina avevano due guzzi, una norge e una Breva 1200, quest’ultima oramai fuori listino e proposta a un prezzo davvero interessante, per essere un “milleddue”: ho usato il termine fondo di magazzino ma per me era una moto bellissima e incompresa, in un mondo che già stava guardando ad altri generi.
la firma sul contratto arrivò così, fulminea, un momento di lucia follia, come quei matrimoni a Las Vegas con una tizia che hai conosciuto due giorni prima. economicamente feci un ottimo acquisto, ma non era solo quello, sapevo che se avessi perso tempo e me la fossi ritrovata comprata da qualcun altro mi sarei mangiato i gomiti.
l’attesa della consegna fu bellissima, così come i primi giorni, era la moto per me, mi piaceva da matti e mi ci trovavo bene sopra, il giorno del ritiro ricordo ancora quando tirai per la prima volta la leva della frizione, il rumore tipico mi sorprese, feci una faccia strana, il venditore mi rassicurò: “è normale faccia così”.
da quel giorno poi di acqua sotto i ponti ne passò un bel po’, posti visti, caterve di km fatti, sole, freddo, cofini passati, tanto amore e un po’ di disappunto, i primi viaggi, amici conosciuti e tanti aneddoti da raccontare, sempre con la Brevona.
poi tutto ha una fine e dopo 13 anni e oltre 220.000km è arrivato anche il momento della separazione. a oggi ho un altro marchio, in futuro avrò altre moto, chissà se ci sarà un’altra guzzi oppure no, ma di certo sarà impossibile replicare quei primi giorni con lei. oggi comprerei altro, ma se tornassi indietro rifarei esattamente le stesse cose.
a oggi la mia prima -e unica- Guzzi è stata quasi come un componente della famiglia.




