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Racconto di Dooan

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Eccomi qui, al termine di una edizione 2016 emozionante!!
Ormai c’ho fatto il callo con gli incontri di primavera, ma ognuno di essi lascia il segno per quelli che si vive, per gli eventi, per i partecipanti…

Ringrazio tutti, siete stati fantastici!!
Una menzione speciale alla GLBB quest’anno in una formazione inedita, presentata dal vulcanico Presidente Vladimiro, Nicola Sabini sei stato veramente all’altezza… Chissà perché Pepp1 è un mito alla chitarra, oltre ad essere un fratello Braticolaro, col suo furgone è capitato come il cacio sui maccheroni l’aver caricato su la sua california è stato provvidenziale per il proseguimento del mio incontro, donandomi il suo tubo mandata olio alle teste…dopo che il mio aveva deciso di esplodere nel garage di Gragnano!!! Alla batteria il caro walterguzzi che se l’è cavata egregiamente nonostante non fosse il suo strumento preferito…
Il caro Scurzon, alla chitarra, è stato super!! E nel dopocena etilico del sabato notte si è particolarmente distinto per tenacia e resistenza al mix incontrollato di sostanze alcoliche!! Una voce nuova, anche se già conosciuta ai uinterparti è stata provvidenziale quella di Gianluca Maelganis, sempre pronto e disponibile in una settimana si è studiato la scaletta da cantare!!! Come non nominare il trombatore d’eccellenza, Tonirag, un ottima performance che migliora di anno in anno!!
Il mitico Ciro alla tastiera è sempre un ancora solida e cuore pulsante della band!!

Come non ringraziare Benjs e Pask che mi hanno supportato logisticamente!!!

Una menzione per macrogruppi, ai bergamaschi sempre fortissimi! Gli Umbri quest’anno in forma smagliante con nuovi grandiosi innesti, i toscani sempre presenti! Una Pandora in splendida forma! Gli amici abruzzesi sempre molto attivi! I fratelli Braticolari quest’anno presenti in maniera pesante…. La delegazione sarda Stefano e Andrea a rappresentare il grande gruppo scrotonuragico!! I nuovi innesti direttamente da Palermo, Pietro e Vivia, i Tatiani splendidi come sempre!! la piacevole conoscenza dei locali a Peppe e Rosa, Fabio Guzzimaltese e Tonypic, I pugliesi zio Vittorio Franguzz e Califoggiano!!!
Il gruppo Romano quest’anno numerosissimo!!
Un abbraccio forte a tutti e un arrivederci al prossimo incontro!!!
Ringrazio tutti quelli che sicuramente non ho menzionato per mia incapacità attuale di mettere insieme un discorso di senso compiuto!!

Galleria Fotografica

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Foto di Liliana, Pask, Roxxana, Califoggiano

Racconto di Zivas

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Per noi è stata una seconda volta, ma l’anno scorso giocavamo in casa, quindi era troppo facile.

Quest’anno è stato un raduno bellissimo nonostante la pioggia che ci ha spaccato i maroni ma che in fin dei conti poteva andare pure peggio per come l’avevano messa.

Voglio menzionare, a parte gli organizzatori su cui ogni commento è superfluo, le seguenti persone:

Maria, o Rossana, o…non so che nickname usa qui nel forum, per essere stata la prima arrivata poco dopo di noi nel garage del ristorante di Gragnano, e per tutte le sue veloci trasformazioni quasi da ‘Superman’, o forse ‘Wonderwoman’

Tatuato, per averci fatto venire il mal di stomaco dalle risate senza rivelarci chi fosse, fino a che non ho chiesto io di indicarmelo tra i tanti; dopo un tentativo di ‘sviamento delle indagini’ finalmente si è manifestato, ed io ho detto che finalmente capivo perchè tutti lo nominavano spesso nel forum
Un’ironia romanesca che Brignano ie fa na pippa …ma tanto lo conoscete tutti!!

Scurzon, per essere riuscito finalmente ad incontrarlo, dopo qualche anno di scambi da forum tra bellagisti, e per la prestazione sul palco, che mi è piaciuta moltissimo.

Ticcio93 per una serie di motivi, ma anche per le belle foto che gli ho scattato al ristorante da Cono, che avrò modo di condividere con tutti voi

Le mie vecchie conoscenze Tonirag e Artack, da sempre più amici che conoscenti.

L’altro bellagista, di cui non mi entra in testa il nickname, ma mi pare sia Dioniso, con cui ho parlato parecchio.

Tutti quelli con cui ho scambiato battute e chiacchiere simpatiche, che hanno reso l’incontro un qualche cosa di speciale.

Ultimo in ordine di apparizione, ma primo per tutto, l’amico Ettore Gambioli e sua moglie, per aver condiviso tutto con noi, compresa la poderosa sciacquata di sabato sera sulla disastrata costiera tra Marina di Camerota e Paestum.

Siamo stati benissimo, grazie a chi si è dato da fare per realizzare l’incontro, in particolare Ivan e Vladimiro, ma anche gli altri che forse un po’ più dietro le quinte, o forse perchè non ho ancora memorizzato nomi e nickname.

Una cosa è certa, la prossima volta faremo l’impossibile per esserci ancora, e possibilmente non con la BMW dentone

Racconto di Ticcio

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…”aquile al pestum”

parafrasando e distorcendo ad uso e consumo il “titolo del tema” potremmo dire che, nonostante “il pesto” non si sia materializzato in alcuna forma solida o liquida “la pasta” ha rappresentato il catalizzatore (io lo posso dire) di questo 17° incontro di primavera il quale, “non esistendo più le mezze stagioni”, chiameremo per ordine di cronaca “incontro ehm annuale d’associazione”

ma andiamo per gradi…il coagulo è cominciato per me gia dal mercoledì, circuendo in pratica quell’omone di nightcup (con la sola forza muscolare ovviamente non ci sarei riuscito) con un sottile inganno culinario, invitandolo ad avvicinarsi al luogo dell’incontro ehm annuale” (casa mia) di modo tale non ci fossero troppe ore di distanza tra i pasti

il giovedì giriamo la chiave nel blocchetto d’accensione 8 ora zulu e ci inerpichiamo per le foreste delle colline metallifere che separano la vicina costa tirrenica dalle terre vallonate della nemica Siena (forse sò andato ‘mpò troppo indietro, come dicono i nipoti) orientando poi i musi dei cavalli d’acciaio verso l’Aretino e facendoli galoppare sulla SS 73 (senese-aretina appunto)…l’incontro con hope avrebbe del bucolico piuttosto che bucodiculico, se non fosse per il lago Trasimeno sullo sfondo, visto le incomprensioni tipiche di una età avanzata (la mia)

i barbar…ehm no cioè, i Tatiani caleranno dalle steppe nordiche forti degli accordi stretti per l’occasione coi vicini orobici e qualche mercenario lanzichenecco (carthago e scurzon hanno infatti gli occhi chiari e il secondo suona pure la cetra!), ci scontrerem…e dai maremma maiala!… ci incontreremo nei pressi di Perugia coll’intento di attraversare le terre sante fino a Terni (E45) per poi proseguire sulla 79 bis direzione Rieti

“c’è un chioschetto poco dopo la galleria, è maledetto, state in guardia!” esclamo…l’avvertimento cade nel vuoto ed in men che non si dica siamo già ammalianti della pefida ninfa del chiosco: qualcuno a dieta inizia l’abbuffata con frazioni di panino (mezzerie, quarti, sediciesimi) ma poi finisce per ingurgitare 1/2 kg di pane con tanto di porchetta e derivati…N.d. C (ninfa del chiosco), che te possino ecc ecc

la Valle del Salto è bellissima oltre che veloce (SR 578) e ci conduce alle porte di Avezzano…un abbraccio forte a Dingo, se lo merita, quest’anno trascorso lo ha messo ha dura prova ma da buon marsicano non ha mollato, bravo Vincenzo!

ecco manifestarsi nei pressi del castello un Nello (1) col suo brandeburghese sellato e rifinito a festa, si unisce all’armata brancaleone de noartri per proseguire sull SSV 690 verso Sora prima e Cassino poi, il restante lo galoppiamo sulla fighettosa pista autostradale fino a Paestum

i soldati sono stanchi, giusto il tempo di qualche galletta e poi a dormire, i giorni a seguire sarà nuovamente battaglia…lo scontro che le nuove generazioni ricorderanno si svolge a Rofrano, natale di Peppe1, popolato da aborigeni (si, perche secondo me Cono è un’ Aborigeno eh!) luoghi nei quali l’asprezza dei monti non intacca il calore dei cuori di queste genti, tutte, un occhio attento lo percepisce

che c’entra la pasta allora?!

gli ingraedienti per un buon cibo non sono molti ma l’assenza di conservanti ed additivi chimici, la manualità e sapienza nell’amalgamare acqua e farine fanno sentire i sapori + veri delle persone e gli impasti uniscono etnie differenti, lontane tra loro miglia terrestri e, nel caso di orsobruno (il nick dell’altro sardo?), anche quelle marine!
e tu, chiamalo se vuoi amore cosmico
una produzione Anima Guzzista

regia di Vladimiro

assistente alla regia Dooan

starring Pask

co-starring Benjs

e con, in ordine di preiscrizione
1) Govoni Pierluigi, S558
2) Cattabriga Maria, Tatiana
3) Demontis Stefano, Orsobruno
4) Ancarani Andrea, Anka
5) Nuvoli Andrea
6) Braga Giuseppe, Beppetitanium
7) Bindi Michele
8) Cavenaghi Antonio, Antocave
9) Pais Pina
10) Corbari Vladimiro, Vladimiro
11) Palagi Maria Grazia Titti
12) Falascina Ivan, dooan
13) Millarini Silvia, Titti
14) Khavratova Alisa
15) Sabini Nicola
16) Di Schiena francesco, franguzz
17) Azzarone Fabio, califoggiano
18) Malandrucco Umberto Maria, @ngelspike
19) Mariani Antonella
20) Ferrari Ivano
21) Tavoloni Maria, Roxxana
22) Mattavelli Luigi
23) Bertuletti Fabio
24) De Filippis Luca, Artack
25) Petrunti Sisto Vittorio, Zio Vittorio
26) Bosco Aniello , Nello
27) De Anna Dionisio
28) Pellegrino Giovanni, Ciacco81
29) Angelelli Fabrizio, Fange
30) Cavallo Almerico, Alme
31) Macina Francesco
32) Donisetti Marco
33) Steib Silvano, Scurzon
34) Cavuoti Salvatore, Rino
35) Guerriero Luigi, Caligigi
36) Mancini Marta
37) Motisi Pietro
38) Di Pasquale Vivia
39) D’Aviero Walter, walterguzzi
40) Armellino Fiorella
41) Matteini Mauro, Crazydiamond
42) Cacci Paolo, Cane
43) Bornago Andrea, Tatuato
44) Antrilli Carlo, Kiatta
45) Birja Nadia
46) Picone Antonio Tonypic51
47) Di Serio Ciro
48) D’Anna Enza
49) Figlio Ciro
50) Cantamesse Giovanni
51) Spaziani Gian Luca, Norred
52) Casadei Veniero
53) Fantini Andrea
54) Sasselli Daniele
55) Marrone Massimo, Gaso28
56) Migotto Luca, Hiroshidairi
57) Pizzone Serena
58) Paris Ceresoli Luca, Carthago
59) Simone Ticciati, Ticcio
60) Bianco Barbara, Hope
61) Berghella Giancarlo
62) Pomella Fausto
63) Marsillo Pasquale, Pask
64) Carillo Carmela
65) Tryka Piotr
66) Caroccia Benito, Benjis
67) Maucione Tulliana
68) Scavizzi Gabriele Fabio, Zivas
69) Graziani Valeria
70) Pacilli Marco, GuzziTopo
71) Grieco Liliana
72) Menduto Fabio, Guzzimaltese
73) Di Dato Antonio Giacinto, AntonioG
74) Cavaliere Giuseppe, Pepp1
75) Genovese Giuseppe
76) Giansante Massimo, Massim1
77) Barra Rosa
78) Fabbri Maurizio
79) Ruzza Paolo
80) Marcelli Vanessa
81) Ventura Loreto, SilverEagle
82) Sbaizero Gianluca , Maelganis
83) Ragusa Antonino, Tonirag
84) Razzano Mario
85) Danilo Romano
86) Voltarelli Riccardo
87) Migliosi Mauro, Maverick188
88) Paradiso Davide
89) Danella Marco, Mdanè
90) Santacatterina Enrico, Guzzirock
91) Ranallo Claudio, Ledcloud
92) Gambioli Ettore, PadreG
92) Palleri Silvia
93) Mattei Mario
94) Boldorini Alessandra
95) Pandora
96) Di Mezza Andrea, Panda750cl
97) Evangelista Gianluca
98) Niccolini Walter, NIGHTCAP

note di colore: gli assenti fisicamente hanno mandato le deleghe e Ticcio si è fermato a Eboli

note geomorfometeotecniche: si rimanda alla Pandora

Racconto di Antoncave

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Con notevole anticipo sul mio solito ritardo vengo anch’io a tediarvi col mio sproloquio.

Giovedì mattina io e Pina ci alziamo presto per poter partire ad un orario decente, pioviggina leggermente,
pazienza, si fa colazione e si scende in garage, inizia il diluvio! ma porc…

Niente, ci si intuta e si parte, dopo manco 20 km la SS 36 è praticamente bloccata dal traffico

Fino all’ingresso in tangenziale acqua a catinelle e automobili come pecorelle

Smette di piovere e il traffico si dirada, vista la temperatura quasi polare decidiamo di restare bardati almeno fino alla prima sosta per rifornimento-bagno-caffè

Poco dopo Firenze il Cali perde colpi a circa 130 km/h, lugubri pensieri affollano la mia mente:
pompa benzina? filtro intasato? acqua che si è infilata chissadove? candele? bobine? rifornimento fatto
con un misto di benza e piscio di cavallo? rallentando un pelo vedo che procede bene quindi avanti!

Tra sprazzi di sereno e scroscetti di pioggia si supera Roma, il Cali continua a fare il pirla attorno ai 130 km/h,
invece di rallentare provo ad accelerare ed il motore sale di giri allegramente!

Solo ad una certa posizione della manopola il motore si spegne, dando gas o chiudendo un pochino va benissimo,
vuoi vedere che è il malefico potenziometro americano? Ci ho fatto solo 10000 km e che caspita!

In serata arriviamo a Cava e prendiamo possesso della camera, i gestori del B&B si dimostrano molto disponibili e simpatici, Pina è stanca e rimane in camera, io vado a fare un giretto in centro, noto che il punto di ritrovo del venerdì mattina è a due passi dal B&B, ottimo, possiamo far colazione con estrema calma!

Si parte verso la costiera amalfitana: spettacolo!
Si fa una sosta a Minori, vedo Roxxana che arriva e tira dritto, mi consulto col mio capo nella persona di mia moglie e decidiamo di non aspettare che il gruppo esca dalla pasticceria ma di partire subito in modo da proseguire con calma e costeggiare il costeggiabile, ho persino notato i presepi incastonati nelle nicchie delle pareti rocciose

Arriviamo a Gragnano, Roxi è appostata all’incrocio del ristorante e ci indica la direzione,
da buon minchione non capisco che devo imboccare il garage sotterraneo e vado avanti,
mi rendo conto di aver cappellato, spingere indietro il Cali non se ne parla, faccio scendere Pina e
rifaccio il giro dell’isolato, nel mentre arriva il gruppo e mi infratto tra loro scendendo finalmente nel garage.

Dopo aver recuperato la moglie che avevo abbandonato all’ingresso del ristorante ed essermi tolto il vestiario sudaticcio, si prende posto a tavola e si arraffano le agognate magliette e toppe.

Noto che il vino è frizzante e chiedo una bottiglia di vino rosso fermo, mi portano un’ottimo Aglianico
che mi fanno pagare a parte (6 euro e 50, decisamente poco visto la bontà)

Dopo pranzo ci si dirige a Laura di Paestum, ci viene assegnato il bungalow e ci si prepara per cena a base di pizza.

Sabato si parte alla volta di Rofrano,
siccome ci tengo a mantenere una buona posizione nella classifica dei Rincoboy,
decido di lasciare in campeggio gli indumenti antipioggia sia i miei che quelli di Pina :crying:
avrò modo al ritorno di pentirmi “leggermente” di questa decisione

Del pranzo da Cono non dico nulla che avete già detto tutto voi

Seratona di sabato: che ve lo dico a fare? eravamo tutti li!

Domenica mattina: mi presento al cancello del campeggio e con bieco compiacimento saluto
quelli che tornano a casa “Andate, andate, io resto ancora un poco, non ho fretta!”

Ci dirigiamo verso gli scavi di Paestum con intenzioni turistiche e chi troviamo al parcheggio?
un manipolo di aquile che vogliono fare l’ultima foto con i templi!

Passiamo la domenica quasi come due persone normali, visitarovinemuseoristorantinoriposinopasseggiatinaecc.

Lunedì ci fiondiamo in autostrada, il Cali continua a seghettare intorno ai 130, no problem,
vado a tratti poco più lento e a tratti più veloce, così impara!
Prendiamo una spruzzata di pioggia a Firenze e una botta di freddo tra Cologno Monzese e casa

Mi ero ripromesso di lavare la moto ma in realtà da lunedì sera non l’ho ancora toccata,
e non lo farò nemmeno nei prossimi giorni.

Che dire, è stato molto bello rivedere i vecchi amici e farne di nuovi,
avrei voluto avere più tempo da dedicare alla chiacchiera selvaggia,
con alcuni ho scambiato solo un breve saluto, con altri nemmeno quello,
me ne rammarico, sarà per la prossima volta…

Ora basta, mi si sono consumati i polpastrelli sulla tastiera,
un saluto e un arrivederci a presto

Antonio

Qualche filmatino

https://www.youtube.com/watch?v=z9gn2Ahfe4g

https://www.youtube.com/watch?v=NClguj8nti4

https://www.youtube.com/watch?v=GpMXH2nnCD0

Racconto di Ledcloud

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“Un Viaggio non si racconta, ma le emozioni che si vivono spesso non hanno parole”

Rock’n Roll

I pochi giorni che precedono la partenza sono un misto tra lievi depressioni, incertezze, tanta voglia di evadere da una routine stancante è l’emozione di unirsi ad un abbraccio di Amore Cosmico che sicuramente mi solleverà da questo limbo nauseante.
L’incertezza me l’ha tolta con un messaggio un amico chiedendo di venire, forse le mie vibrazioni negative sono giunte a lui e lui di rimando mi ha trasmesso la scintilla….. ma si fanculo tutto e tutti per qualche giorno, ho bisogno di rigenerarmi.
Svolgo subito i miei compiti snocciolando a memoria le cose da portare iniziando dalla tenda-sacco a pelo-picchetti-attrezzatura vaia-qualche ricambio per finire a decidere quante mutande portarmi dietro… che sono comunque troppe.
Avevo già preavvisato l’ufficio anche se ero incerto ma è stato utile per rubare quel giorno in più dedicato a raggiungere l’anello magico che si stava formando in uno dei posti più belli d’Italia, e sorridi pensando che ovunque lei ti porti è comunque il posto più bello che hai visitato. Magia dei viaggi, semplicemente.
Venerdì mattina per un’oretta mi dedico alla routine: sveglia alle 6 e 10, caffè, sigaretta sulla tazza, pettorina-guinzaglio e via per 40 minuti con Morgan a fargli sgranchire le zampe lui le gambe io, mentre rispolvero a mente gli oggetti da prendere.
Rientro verso le 7 e 25 mentre i ragazzi stanno preparando le borse per la scuola, saluti di rito mentre ricordo loro che ci saremo rivisti domenica sera…. a si ricordate scompaio per qualche giorno.
Via, concentrazione e tiro fuori le cose da portarmi dietro e le avvicino alla Caliev, iniziando a studiare come dislocarle per equilibrare i pesi nelle borse laterali. Telo, tenda, materassino, tuta antipioggia e borsa con gli abiti vanno sul porta pacchi e la sella, il resto infilato e inzeppato nelle borse.
Mezz’ora la moto è quasi pronta e vado al rito della vestizione preparando stivali, pantaloni, maglia, calzettoni e prima di tutto altra macchinetta del caffè e secondo rito sulla tazza con sigaretta ripassando le cose caricate e penso di non aver dimenticato niente.
Bene, ci sono, sono pronto.

IncontriAG_Paestum_ledcloud
Il mio cane ormai capisce quello che faccio da quello che indosso, appena ha visto che tiravo fuori gli stivali ha smesso di seguirmi come un ombra per casa e si disteso davanti all’armadio facendo finta di sonnecchiare alzando un sopracciglio di tanto in tanto. Mi fa una tenerezza ma non so come portarti dietro saresti un ottima compagnia, prima o poi mi farò una sidecar.
E’ ora, tiro giù Caliev dal cavalletto centrale e mi accorgo del giusto equilibrio che l’ho dato distribuendo le cose. La spingo qualche metro indietro è la tiro fuori sulla strada appoggiandola allo stangone laterale con delicatezza. Saluto il cane e la mia ex, chiudo il cancello e con casco, guanti e paracollo mi avvicino alla partenza.

Lei parte come sempre al primo colpo, serbatoio pieno a metà con prima tappa il benzinaio amico e guzzista che sta a Mannopello. Mi muovo ed una strana inquietudine mi accompagna, cosa sia non saprei dirlo, ma quest’ombra mi opprime il petto e cerco di scavare nella memoria per essere certo che non dimentichi qualcosa di importante. Niente non trovo niente ma questa ombra ora non può esistere mentre mi fermo al semaforo che precede l’ingresso all’asse attrezzato. Non capisco eppure dovrei stare tranquillo, non dico felice, ma rilassato; imbocco la rampa di accesso mentre nella testa i corvi si fanno insistenti ed ecco che all’improvviso uno squarcio tra le nubi che ho nel cranio fanno penetrare la positività; in un nano secondo penso alla moto, ai bagagli, alla strada da percorrere, ai chilometri da fare al tempo che impiegherò. Appunto. Una sola parola:
Rock’n Roll
La mano stringe forte la manopola ed il polso inizia ad abbassarsi mentre il motore prende giri ed il suono riempie l’aria ed il casco; si giusto Rock’n Roll ed inizio a cantare ed a battere il piede:
It’s been a long time since I Rock and Rolled,
It’s been a long time since I did the stroll.
Ooh, let me get it back, let me get it back,
Let me get it back, baby, where I come from.
It’s been a long time, been a long time,
Been a long lonely, lonely, lonely, lonely, lonely time.

Yes it has.
It’s been a long time since the book of love,
I can’t count the tears of a life with no love.
Carry me back, carry me back,
Carry me back, baby, where I come from.
It’s been a long time, been a long time,
Been a long lonely, lonely, lonely, lonely, lonely time.

Seems so long since we walked in the moonlight,
Making vows that just can’t work right.
Open your arms, opens your arms,
Open your arms, baby, let my love come running in.
It’s been a long time, been a long time,
Been a long lonely, lonely, lonely, lonely, lonely time.

L’asfalto scorre liscio, ormai fatta colazione io e lei proseguiamo con animo leggero verso Popoli pensando al giro d’Italia che ieri è arrivato a Roccaraso e sicuramente troverò qualche impedimento…. e diciamocelo, me la son tirata addosso da solo; a Popoli i Carabinieri mi costringono a tornare qualche chilometro indietro per prendere l’autostrada ed uscire a Pratola Peligna da li cerco di ricordare una strada secondaria che mi avrebbe portato a Pettorano sul Gizio superando Sulmona ed evitare probabilmente un caos dantesco – tant’è che mi ci trovo immerso alla grande e nella sventura incontro un gruppetto di moto dirette anche loro al sublime incontro, Bmw, Ducati, Bellagio ed Honda ferme anch’esse dentro Sulmona. Il Tom Tom della Bmw ci porta fuori Sulmona seguendo strade terziarie, la stessa che volevo fare io ma che non ricordavo e ci ritroviamo presto a solcare dinuovo la SS.17 in direzione Roccaraso con ormai il Giro d’Italia alle nostre spalle. Via si sale dai 400 metri di Sulmona ai 1300 del piano delle cinquemiglia dove un bel acquazzone ci ferma ad indossare le mute. Continuiamo insieme fino alle porte di Roccaraso dove ci salutiamo, io proseguo loro si fermeranno per il pranzo giù di li.
Rock’n Roll
Il viaggio in solitaria non mi dispiace, mi permette l’andatura che l’animo suggerisce e le soste che voglio, del resto sono 120.000 km che percorro quasi tutti in solitaria così arrivo ad Isernia è ne approfitto per una breve sosta defaticante, sosta che risulta fortunata, da li a poco una grandinata accompagnata da saette e tuoni spacca l’atmosfera ed un vento improvviso spinge i chicchi di grandine persino sotto la veranda del bar; 15 minuti e tutto torna normale.

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Il cielo plumbeo non rovesciava più pioggia ed il vento faceva gonfiare questa piccola vela a protezione del mio petto, quando arrivato a Castel Pedroso il sole squarciava definitivamente il velo è mi regalava una visione celestiale della Cattedrale che spunta tra il verde collinare; una sola parola, magnifica.
Nel mio immaginario si era creato nel tempo una sorta di nebbia intorno a queste Regioni che sto per attraversare; una incultura geografica mista ad una ignoranza grassa alimentata da troppa televisione e pochi libri, e man mano che attraversavo il Molise e poi la Campania, si aprivano scenari incredibili, con sprazzi di sole ad illuminare boschi verdi e paesetti arroccati di qua e di là ed una statale sgombera che mi permetteva una velocità di crociera costante e rapida. Nel mio piccolo iniziavo a vergognarmi di essere stato così impietoso verso questa terra e Salerno mi ha donato lo schiaffo finale per la sua bellezza.
Mi fermo sul lungo mare dopo aver superato un posto di blocco della Polizia che guardandomi mi lascia passare senza fermarmi, ed ammiro il Tirreno che srotola onde su onde inn un fragore continuo. Mi tolgo la muta da pioggia ormai asciutta, controllo il percorso da fare sul telefono, 35 minuti e sarò arrivato.
Tratto finale tra la pineta vissuta e vari campeggi deserti che si aprono sulla sinistra ed una desolante sporcizia che mi fa chiedere vendetta per conto di questo posto meraviglioso. D’un tratto profumo di benzina carburata e scopro in lontananza una motocicletta. Aumento il ritmo per raggiungere il cavaliere e scopro di essere in compagnia di Padre G con cui concludo il viaggio senza prima esserci persi per qualche chilometro nei dintorni del covo di Nettuno.
Ora sono a casa, ora sono con amici, ora è Rock’n Roll.

 

Racconto di Mdanè

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Partecipare all’incontro di Primavera© di Anima Guzzista© è sempre un “evento”!
Con i soliti compagni di merende, si comincia a parlarne mesi prima;
“Chissà quest’anno dove si terrà?”, “sarebbe bello andare in Atlantide!”, “dai proponiamoci noi quest’anno” e così via.
Poi nelle tappe di avvicinamento c’è sempre l’amico che ti chiama e ti da la soffiata…(vero Ivan?
“Quest’anno staremo in Costiera ma che fai vieni?” , “e come poteri mancare?”.
In verità ogni anno è un rebus legato agli impegni di lavoro e a quelli familiari
però finora fortunatamente siamo riusciti ad incastrare sempre i tasselli per far uscire quei 2/3 giorni necessari.
Come già detto anche dal fresco fresco Presidente, i giorni che precedono la partenza sono i piu belli perchè “la preparazione”
è importante: “non mi debbo dimenticare nulla”, “ma che faccio mi porto questo, mi porto quell’altro ma no meglio di no”,
“monto le borse o vado di zaino” ecc, ecc.
Poi arriva il giorno e via si parte! Smaniosi di unirsi agli altri, rivedere e abbracciare tanti amici ogni anno da solo vale il prezzo del biglietto!
Il resto è storia, fatta di chilometri di curve su strade bellissime (meglio se asciutte Argh),
grandi abbuffate, burp; oops scusate.., spesso in location uniche vero Cono?, il tutto condito sempre da tante risate e
serate acchittate (GLBB) o spettacoli imporvvisati (per evocarne uno: gli zampognari a Pescasseroli).
Quest’anno per noi Ciociari è stato un mix di luoghi familiari per quanto riguarda la Costiera e conoscere invece il Cilento, una terra motociclisticamente inesplorata.
Debbo dire che la SS18 è una strada bellissima e perdersi su per le montagne di Rofrano è semplicemente “piacevole”.
Grazie a tutti i partecipanti, perchè è solo grazie a noi che questo miracolo chiamato AG si ripete e consolida da piu di 15 anni
e ovviamente grazie a chi si è sbattuto per organizzare al meglio ogni dettaglio della tre giorni.
L’unico grande rimpianto di quest’anno, strade bagnate a parte, è stato dover abbandonare in anticipo la congrega
primo perchè ci siamo persi il clou del sabato sera la GLBB, poi lo “sciupafemmine©” e poi perchè siamo dovuti letteralmente “scappare” senza avere il tempo di salutare tutti per benino.
Ma ci conforta il miracolo di S.Gennaro che puntualmente si ripete tutti gli anni e noi lo sappiamo che anche quello di AG si ripeterà, bisogna solo saper aspettare; 363, 362, 361…

Racconto di Roxxana

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Aquile al Pestvm
Domenica sera. Casa. La Brevina riposa nella rimessa; sotto una doccia caldissima cerco di recuperare dal freddo accumulato nel viaggio.

Flash-back

Domenica, giorno.
La grandine picchia duro. La tuta in pelle mi difende dalla gragnuola di piccoli proiettili che il cielo mi rovescia contro. Sono in autostrada e sto tornando, decisa a far tutta una tirata senza soste, fino a casa.
Poco prima ho passato un gruppo fermo sotto un cavalcavia: stavano indossando le tute antipioggia, mi è parso di riconoscere Ticcio e Pandora, delle braccia alzate forse per indossare le giacche, forse in un saluto; un camion si è interposto, sottraendomeli alla vista e lasciandomi un’ultimo pensiero confortante, <<amici>>.
Poi il nero addensarsi delle nubi ha dato seguito alle sue minacce.
Pioggia; vai al diavolo, non mi fermo, la tuta in pelle garantisce alcuni minuti di impermeabilità; dai che smette… Smette; ricomincia; asciuga poi grandina, io sempre a 120. Fissa. Solo in alcuni momenti di scroscio intenso mi forzo a “scendere” ai prescitti 110. Distesa avanti sul serbatoio, come a proteggere la mia puledrina rossa dalle intemperie, lei che mi sta riportando verso i comfort domestici.

Lunedì

Carico una prima lavatrice; ho tanti calzini sudati, ma ancor più panni umidicci e bagnati; ne ho presa, di acqua. Accarezzo due magliette nere, stampate di fresco; la loro grafica mi riconduce i pensieri ad uno stormo d’Aquile che si tramutano in motociclette.

Flash-back
Giovedì, al tramonto.
Scaricati i bagagli e sistemato tutto nel bungalow, che per il momento occupo da sola, prima di raggiungere gli altri “quelli del giorno prima”mi munisco di colla per tessuti, un sacchetto di gilè ad alta visibilità e chiedo a Hiroshidairi di portarmi le toppe da applicarvi.
Iniziano saluti, giri di birre, chiacchierate. Mi organizzo un piccolo laboratorio in contatto con la compagnia; Norred si offre di aiutarmi, pastrocchia un po’ con il tubo di colla e si arrende alla mia ennesima occhiataccia. Finisco a tempo per la cena; a tavola si formano agguerrite coalizioni con finalità alcoliche, frustrate dalla gestora del ristorante che tende a lesinare.

Martedì
Difficile concentrarmi sulle tante cose da fare a casa; non riesco a staccarmi dal forum, dai contatti via Facebook con le Anime belle e Guzziste che ho Incontrate.

Flash-back
Venerdì mattina
Bisogna andare a Cava de’ Tirreni; dunque, vediamo: navigatore, non ce l’ho; atlante stradale, dimenticato a casa. Cartine stampate, no perchè la stampante non ne ha voluto sapere. Google? Mah,un ripasso delle mappe sullo smartphone prima di metterlo via, poi -capito o non capito il percorso- parto, fiduciosa.
Tanto fiduciosa che, quando raggiungo Minori e vedo che tutti si fermano, mi lascio trasportare dalla scimmia di far curve e fotografie e proseguo in solitaria. La giornata è stupenda; sole e nuvole si alternano in giochi di chiaroscuri che pennellano la costa e le sue falesie. Nemmeno il traffico caotico scalfisce l’allegria; quando poi abbandono la costa e salgo su per la strada che s’inerpica affondando nel fiordo di Furore, scompaiono auto, pullman, vigili, turisti e resto con la mia Breva, un nastro di asfalto ed il vento che porta profumi evocativi di mare e di terre fiorite.
“Così, tra questa immensità s’annega il pensier mio….”
Arrivo alla Locanda della pasta a Gragnano, il tempo di posteggiare e presentarmi con Zivas (unici arrivati prima di me, lui e signora, e Peppone & Molesto -in furgone) e m’apposto al bivio in attesa della cavalleria. Voglio vedere se mi riesce di riprenderli tutti in video; quasi ci riesco, m’inceppo proprio quando arrivano i miei adorati Antocave e Pina, mannaggia.

Mercoledì
DEVO riprendermi da questo imbambolamento.
Il Presidente (il Vulcanico, il Porcherrimo, il Condottiero) sollecita a scrivere dei report col consueto “ennamo!”
Eccomi alla tastiera del PC, mentre lentamente carico i video e li elaboro, contemporaneamente tento di dare una forma linguistica coerente a ricordi e sensazioni, conscia che chi c’era, non ha bisogno di parole e per chi non c’era non basta una Treccani intera.

Flash-back
Alla locanda il Presidente (il Creativo, il Porcherrimo, l’Infaticabile) mette al lavoro lo staff per gli adempimenti burocratici; in cambio di questa fase necessariamente seriosa, ci elargisce un bendiddio di magliette, patch, buoni pasto e sorrisi compiaciuti compiacioni e compia…tti di pasta che ci arriva in tavola, accompagnata da vini, che vien da piangere al pensiero di dover guidare.
La Pasta, allo Stato dell’Arte!
Uscire e trovare la pioggia forse è valsa come espiazione per un così bel peccare; ingoffata nel sacchettone nero impermeabile, esco a cercare il percorso curvoso, mentre altri, meno ignoranti, si recano in visita a Pompei ed altri ancora scelgono la via costiera per il camping.
Una pioggia clemente, che presto cessa (senza offesa, eh) e permette di assaporare il paesaggio impervio dove terrazzamenti di limoneti rubano alla falesia il loro spazio vitale, specchiando i loro frutti d’oro sopra il mare di zaffiro e lapislazuli -madonna, datemi una cetra!
Arrivo a Ravello (Bolero? No, quello era Ravel) e chitticiritrovo? Birre fredde e dove c’è birra c’è Vladimiro (Il Presidenziale, il Porcherrimo, il Socievole) in folta compagnia; saluto ma non mi siedo, o rischierei rilassamento ed abbiocco irreversibile. Fingo di far due passi da turista, poi mi precipito alla moto e riprendo la via tortuosa.
Nel bungalow non sarò più sola, lo condivido con Pandora e diventa il bungalow delle Due Brevine.

Mercoledì
Che fatica scrivere, era meglio andare in moto; intanto qui sembra voglia fare un temporale; niente al confronto di quello che ci aveva svegliate nella notte tra venerdì e sabato.
Inquietante anche a stare in bungalow, pensavo a chi ha voluto scegliere comunque la tenda; mi domandavo che notte stessero passando. La mattina dopo, freschi come rose erano lì a decantare le virtù della vita in tenda. E io sbalordita.

Flash-back
Oh, buondì è sabato mattina ed il temporale passato, guarda che bel sole (menzogna spudorata, le nubi nerissime ci passano accanto come gli squali che accerchiano la preda).
Indosso il sacchettone? Si, perchè ritualmente è capace di evocare insolazione da sauna. Tergiverso alla partenza e mi perdo il gruppo. “Tanto so la strada”. Mi si accoda una Stelvio. Al primo bivio, ne sono ancora convinta, al secondo un po’ meno, ma il morale è alto. Al terzo dubbivio, il pilota della Stelvio che credeva in me estrae il navigatore, lo imposta sul nome del paese che ricordavo di dover raggiungere e mi accodo, bastonata.
Su una rampa di svincolo umidiccia, mi telefona la gomma posteriore: bada che derapo. E da lì per tutto il giorno la mia guida è da dimenticare, salvo un piccolo recupero d’autostima su un tratto fanghiglioso sterrato con piscine da cui esco con stile.
Sto ancora rodendo i gomiti per non aver portato lo stomaco di ricambio, avrei voluto spazzarmi quella favola di aperitivo che Benjs ha offerto, ma ho dovuto limitarmi; mi sono gustata gli occhi dei bambini nella piazzetta riempita di Guzzi: i loro sguardi sulle moto, su noi, erano trasognati e adoranti!
Da Cono mi sono sentita ospite, non cliente; Già nel posteggio, sterrato e scosceso, si prodigava dall’uno all’altro per vedere se occorreva aiuto salutandoci con calore ed affetto uno ad uno. Poi ha fatto musica per noi (e lì la minchitudo mi è uscita a tradimento obbligandomi a ballare il saltarello con tanto di pantaloni in pelle ancora indossati); a fine pranzo s’improvvisavano coreografie di gruppo su musiche popolari Cilentane.
Il ritorno sarebbe stato da dimenticare, salvo per la fraterna pazienza di Ticcio Pandora e Hope nell’aspettarmi -sempre più terrorizzata dalle gomme- fino alla base.

Casa
Ecco, il filmato dell’arrivo a Gragnano è pronto su youtube, lo condivido e mi rituffo nei ricordi.

Flash-Back
Presto! Doccia calda, che voglio ben prepararmi alla serata, che sia GLBB Amore Cosmico e minchitudo, l’Apoteosi della minchitudo.
Per un piccolo disguido con l’uso del phon arrivo con l’ultima navetta, mi perdo le prove della Band ma posso applaudire ai premi per Liliana e Tatiana meritatissimi da due Guzziste degne di far parte della Leggenda di AG.
La serata prosegue, informale, noiosa, scipita, solite facce, solite formalità, musica House. Diciamo Jailhouse… Rock. Blues, diavolo che esplosione di minchitudo; la band si scalda, l’open bar con somministrazione spray decolla, e trovate degne complici ci si lancia in… ehm… aggraziati minuetti, ecco. Mentre la GLBB imperterrita si accorda insieme ed il Presidente in persona (Il Rockissimo, il Porcherrimo, il Melodioso) duetta con Gianluca.

Casa, adesso
Magone.
Ho scritto troppo, o anche troppo poco, non ho detto nulla… mi mancate. Ecco, non lo dovevo dire ma scappa da sé.

Aquile al Pestum – Racconti e gallerie fotografiche

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Racconto di Scurzon

Mozzarelle: il mio primo Incontro di Primavera lunedi sera Finalmente davanti al garage di casa. Sono un po’ frastornato ma felice. Mi viene spontaneo accarezzare la mia Tragamillas, nata a Mandello del Lario. Non so bene perchè ma sono particolarmente emozionato. Anche questa volta, dopo 2600km in cinque giorni, mi ha riportato a casa senza […]

Racconto di Anka

  Qualcosa da scrivere ce l’ho pure io, và. non ho voluto mancare neanche quest’anno, anche se era tutto contro di me. al giovedi pomeriggio hanno operato la mamma per posizionare la PEG, che era già in programma da diverso tempo ma sempre rimandata, e io visto che sono il suo tutore dovevo essere presente. […]

Racconto di GuzziTopo

Veraveraveramente un gran bell incontro. belle strade. Applausi agli organizzatori Grazie di avermi fatto scoprire le curve a disposizione nel cilento, era la prima volta che ci passavo….non sará l ultima. Magari la prossima anche con meno acqua, ci va bene lo stesso benjs sei un Grande. Ti ho sentito parlare per dieci minuti in […]

Racconto di Dooan

Eccomi qui, al termine di una edizione 2016 emozionante!! Ormai c’ho fatto il callo con gli incontri di primavera, ma ognuno di essi lascia il segno per quelli che si vive, per gli eventi, per i partecipanti… Ringrazio tutti, siete stati fantastici!! Una menzione speciale alla GLBB quest’anno in una formazione inedita, presentata dal vulcanico […]

Galleria Fotografica

Foto di Liliana, Pask, Roxxana, Califoggiano

Racconto di Zivas

Per noi è stata una seconda volta, ma l’anno scorso giocavamo in casa, quindi era troppo facile. Quest’anno è stato un raduno bellissimo nonostante la pioggia che ci ha spaccato i maroni ma che in fin dei conti poteva andare pure peggio per come l’avevano messa. Voglio menzionare, a parte gli organizzatori su cui ogni […]

Racconto di Ticcio

…”aquile al pestum” parafrasando e distorcendo ad uso e consumo il “titolo del tema” potremmo dire che, nonostante “il pesto” non si sia materializzato in alcuna forma solida o liquida “la pasta” ha rappresentato il catalizzatore (io lo posso dire) di questo 17° incontro di primavera il quale, “non esistendo più le mezze stagioni”, chiameremo […]

Racconto di Antoncave

Con notevole anticipo sul mio solito ritardo vengo anch’io a tediarvi col mio sproloquio. Giovedì mattina io e Pina ci alziamo presto per poter partire ad un orario decente, pioviggina leggermente, pazienza, si fa colazione e si scende in garage, inizia il diluvio! ma porc… Niente, ci si intuta e si parte, dopo manco 20 […]

Racconto di Ledcloud

“Un Viaggio non si racconta, ma le emozioni che si vivono spesso non hanno parole” Rock’n Roll I pochi giorni che precedono la partenza sono un misto tra lievi depressioni, incertezze, tanta voglia di evadere da una routine stancante è l’emozione di unirsi ad un abbraccio di Amore Cosmico che sicuramente mi solleverà da questo […]

Racconto di Mdanè

Partecipare all’incontro di Primavera© di Anima Guzzista© è sempre un “evento”! Con i soliti compagni di merende, si comincia a parlarne mesi prima; “Chissà quest’anno dove si terrà?”, “sarebbe bello andare in Atlantide!”, “dai proponiamoci noi quest’anno” e così via. Poi nelle tappe di avvicinamento c’è sempre l’amico che ti chiama e ti da la […]

Racconto di Roxxana

Aquile al Pestvm Domenica sera. Casa. La Brevina riposa nella rimessa; sotto una doccia caldissima cerco di recuperare dal freddo accumulato nel viaggio. Flash-back Domenica, giorno. La grandine picchia duro. La tuta in pelle mi difende dalla gragnuola di piccoli proiettili che il cielo mi rovescia contro. Sono in autostrada e sto tornando, decisa a […]

Racconto di Vladimiro

Una delle cose più belle dell’Incontro di Primavera è leggere i resoconti, le impressioni e le emozioni di quelli che c’erano. Per me è sempre stata la naturale prosecuzione del raduno. E’ una questione di “gola”. Non basta mai e ne vorrei ancora un po’ e poi ancora, ancora… così mi ritrovo sia a rivivere […]

Racconto di Vladimiro

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Una delle cose più belle dell’Incontro di Primavera è leggere i resoconti, le impressioni e le emozioni di quelli che c’erano.
Per me è sempre stata la naturale prosecuzione del raduno. E’ una questione di “gola”. Non basta mai e ne vorrei ancora un po’ e poi ancora, ancora… così mi ritrovo sia a rivivere quelle emozioni a cui avevo partecipato ma anche a vedere, attraverso gli occhi di c’era, tutte quelle mille piccole/grandi storie successe dietro l’angolo, a cui non ho potuto partecipare per le mille tessere (di AG) del grande mosaico che compone l’Incontro di Primavera.

Quindi, brutti pigroni bastardi e infami non tenetevi tutto per voi. Scrivete, condividete e fateci sognare ancora un po’! Dilungatevi, scioglinguatevi, sbrodolatevi in fiumi di parole in racconti, storie, romanzi e poemi… escitelo il Manzoni che è in voi!

A questo punto non mi resta che fare la mia parte, no?
E allora Vladimi’, dajie de resoconto! Ennamo!
Quest’anno, per me, è un anno veramente speciale. I figli sono ormai cresciuti e si gestiscono da soli, quindi la mia dolce signora, nonché mamma dei tre “pargoli”, ha potuto, finalmente, partecipare all’Incontro di Primavera. Ok, mi sono detto, quest’anno l’Amore Cosmico sarà anche condividere quell’atmosfera magica, che solo le Anime sanno creare, con la mia Titti… e allora il LeSPans, da divoratore di curve e piegoni a velocità warp, si trasforma in una paciosa Tourer con tanto di borsa da serbatoio per liberare la sella al secondo passeggero.

Ah, si! E’ vero… c’è anche quell’altra storia che adesso sono Presidente di Anima Guzzista… una sciuocchezzuola… che volete che sia…

Quindi abbiamo passato due giorni a preparare le magliette (della taglia richiesta abbinata al nome) con la patch dell’incontro e i buoni per il pasto… che poi ho visto non sono così necessari, tanto alla fine si contano i partecipanti e se il numero corrisponde a quelli previsti è tutto a posto… se c’è un infiltrato scatta la caccia al “portoghese” che poi lo si lega ad un palo e lo si percuote con un cardano sotto le piante dei piedi dopo averlo cosparso di Sint 2000… dopo lo si scioglie lo si lascia alle cure del Berghella (che è medico) che lo assisterà rimettendolo “a posto” come la sua moto… colpirne uno per educarne mille!
Vabbe’, insomma: fogli di excel con tutti i dati, montagne di magliette (centocinque!) divise in blocchi da 10 un ordine alfabetico… tutto in uno scatolone che… per fortuna (nostra) e sfortuna di Peppone col mal di schiena (viene col furgone) gli “molliamo” allegramente invece di dovercelo dividere tra le moto in partenza da Roma.

I preparativi, quindi, non sono stati tanto il caricare e gestire gli spazi a disposizione ma portare il necessario tecnico/burocratico/amministrativo per il raduno. Una montagna di fogli stampati, la cassa, i timbri, gli assegni… oh, non ti scordare i moduli per lo scarico che vedrai che qualcuno se lo dimentica, i testi delle canzoni per il concerto.. e poi lo Sciupafemmine e gli zuccherini e qualche indumento di ricambio ma si dai, poca roba tanto a maggio mica fa freddo…
Tutto ok. Tutto previsto. Comprate tute antipioggia uguali così facciamo un figurone. Fatto. Copriscarpe impermeabili. Fatto. Guanti leggeri di ricambio e gilet termico con spille (la Sacra Sindone di AG). Preso e caricato. Tutto a posto. Perfino lo spazio lasciato libero per le mozzarelle da riportare a casa. Grande organizzazione con lo spirito giusto… che poi è una delle cose più belle di un viaggio: la preparazione. Un rito che è come un antipasto, non sei sazio ma cominci a gustare qualcosa di buono…

Quindi il giorno fatidico sveglia alle 4.45. Doccia e preparare bidone di caffè… anzi no lo prendiamo al bar dai! Sveglia BeppeTitanium (che ha dormito da noi) e Titti… finalmente si parte! Appuntamento alle 6.30 sull’autostrada dove troviamo Nicola e Alisa, Andrea e poi Marco con Liliana e Chiara… caffè (ci vuole) e via!

Cava dei Tirreni… Cava…. si adesso c’è l’uscita… no forse… la prossima di sicuro è… ok, abbiamo allungato un po’ e siamo passati da Salerno/Vietri… però alle 9.25 eravamo lì. Tra i primi!
…e allora comincia l’Amore Cosmico con baci e abbracci e la gioia di rivedere belle persone che putroppo frequenti sempre troppo poco e poi facce nuove e istintivamente simpatiche e straordinariamente affini e partecipi già da subito come Pietro e Vivia con l’SP (chi ha l’SP è più figo, più bello e decisamente trendy. L’uomo con l’SP non chiede mai, è fuori dal coro e si distingue per personalità e carattere… ed è sempre accompagnato da donne straordinarie!) e poi Franco e Antonio e Pina e… sempre di più ne arrivano e monta quella bella sensazione di piacere e sicurezza. Sono a casa, tra Anime e Guzzi.

Il gruppone alla partenza si disperde subito. Dico a Nello: vado a fare benzina e quando ripasso partiamo tutti. Ok, mi dice, vi aspettiamo. Infatti appena torno dal benzinaio non c’è più nessuno. Partiti. Spettacolari! Nella miglior tradizione di AG come c’è una strada e delle moto non ci capisce più niente nessuno e come un’orda di assatanati una settantina di moto invadono le strade della Costiera Amalfitana in ordine sparso.

La spettacolare e meravigliosa strada della Costiera si snoda, tortuosa e trafficata anche solo con tre macchine, in un film di favole… tutto sembra quasi finto per quanto è bello e perfetto. Ville e case a strapiombo sul mare, ristoranti con vista e menù memorabili… e di tanto in tanto paesi incastrati tra gli scogli con spiagge dal mare blu ma propro blu.

Sosta (dove il gruppo si ricompatta) a Minori dove la pasticceria Sal del Riso (prendere nota) ha un assortimento SPETTACOLARE! … Delizia al Limone. Segnatevela. Se passate di lì, fermatevi e assaggiatela. Dopo non sarete più gli stessi.

Si riparte compatti… curve, curvine e curvette, mezzi tornanti e gruppi di case… ogni auto che si incontra si sorpassa con molta difficoltà. Per fortuna arriviamo ad Amalfi e per fortuna che è venerdì ma per fare 3 chilometri ci mettiamo mezz’ora. Il caos totale. Posto stupendo ma con una strada sola dove auto, pullman, autobus, camioncini, autobotti, biciclette, motorini, skateboard, carrozzelle, tricicli, batmobile, vecchiette col bastone e tutti i Flinstone con l’auto delle caverne si sono incastrati in un doppio senso con strettoie e tunnel scavati nella pietra. Un girone dell’Inferno ambientato in Paradiso…
Alla fine ne veniamo fuori con i motori più che surriscaldati e le frizioni che iniziano ad incollare…
Si sale verso Furore. Tornanti e rettilinei per arrampicarsi su una scogliera a picco che se guardi giù sembra di stare in aereo… indimenticabile. Poi il valico verso Agerola e… pùf! Siamo in Trentino! Boschi, nuvole basse, freddo e un po’ di pioggia… montagne e case con gli infissi con i doppi vetri… la strada è bellissima, col sole, ma gli occhi non si staccano dall’asfalto bagnato… infine Gragnano. Si parcheggia al coperto e ci si siede al tav… ooopss.. no… non tu, mi dico, gli scarichi di responsabilità! Le magliette, i buoni pasto… la conta dei presenti!
Per un attimo vedo Rosella e Alberto vicino a me che mi guardano e sorridono… chissà cosa voleva dire, mah!
Pranzo per 74 Anime affamate a base di pasta. Il mega pacchero. Le simpatiche ciotole di Vietri… il vino rosso frizzante! (piaciuto molto algli amanti del Lambrusco… ma io sono più da Barolo o, vista la latitudine, da Aglianico).
Caffè… e pago il conto col mio primo assegno da Presidente. aho’ ero emozionato e mi tremava un po’ la mano, ci credete? …timbro, fattura, saluti e si riparte…
Stavolta niente strade trafficate eh?
Ripassiamo da Amalfi.
Il delirio si ripete. Ok un po’ meno, anche perchè con un po’ di zigzag garruli e leggiadri svicoliamo quel tanto che basta per deviare verso Ravello.
Sosta per il caffè in una delle più belle piazze della Costiera. Peccato sia nuvolo. Chiacchere, sigaretta e poi via verso i monti passando per il valico di Chiunzi dove ci attende un panorama mozzafiato su una città infinita distesa su una piana costellata di serre, il mare in fondo e il Vesuvio a chiudere lo sfondo. Terribile e bellissimo allo stesso tempo.
Autostrada da Nocera Inferiore e dritti fino a Battipaglia e poi statale per Paestum. Il camping Nettuno ci accoglie stanchi ma felici.
Prendiamo possesso dei bungalow modernissimi, rifinitissimi e con tutti i comfort all’ultimo grido: cucina, acquaio, frigorifero, bagno con doccia e water ovviamente senza il bidet che ormai non è più di moda, letto singolo nel soggiorno e camera da letto con armadio. Il tutto in 15 metri quadri scarsi. Però davanti c’è un portico con tavolo e sedie che si rivelerà utile…
La cena al camping è un po’ triste… complice la stanchezza ci trasciniamo avanti e anche il servizio è lento… se non fosse per le moto in bassorilievo di Ettore Gambioli messe in vendita per la prima volta (9 pezzi venduti in 10 minuti) il resto è confinato in piacevoli chiacchere tra i partecipanti… fino alle 23.30…
Nello compie i suoi fatidici 50 anni e “al volo” avevamo organizzato una festa a sorpresa con tanto di torta. Ok è tutto pronto… facciamo il giro, come cospiratori, per avvertire tutti dell’imminente festicciola ma… ma Nello dov’è? Cerca e cerca e… è andato a dormire! Porc! Ma noi volevamo… sarebbe stata una bella sorp… niente. Tutto rimandato ai 60 anni… speriamo si sia svegliato per quel giorno.
Ma nulla è perduto! Anzi! Il caso vuole che Pietro (da Palermo) compia gli anni… appena dopo mezzanotte! Così la torta arriva con tanto di candelina e Pietro, incitato dalla folla osannante, affonda il viso nella torta con un morso goloso che gli lascia la bocca e la lunga barba pieni di panna! Bravo! Così si fa!
La notte poi passa in un lampo e, al mattino, arriva Benjs a farci da guida fino a Rofrano. Partiamo in gruppo e il serpentone di moto, ormai prossimo alle cento Aquile, si snoda nel Cilento che tra nuvoloni e squarci di cielo sereno ci mostra panorami da cartolina tra il mare e i monti. La strada si fa sempre più invitante e, nonostante l’asfalto bagnato, invita a guidare con più ritmo. Molto bello.
Arriviamo quindi a Magliano Vetere, lungo il percorso, e Benjs fa segno di fermarci e parcheggiamo nella piccola piazza tenuta sgombra per l’occasone. In un lampo capisco (Benito saluta e sembra conoscere tutti) che siamo nel suo paese e che… ci hanno preparato un piccolo “spuntino” di benvenuto! Per cento motociclisti! Incredibile! Un’accoglienza calorosa e un grande tavolo imbadito di pizza bianca appena sfornata e tanti piatti: dal formaggio di capra (fresco, una vera delizia) alle tartine con olive agli affettati che… oddio buonissimi, eccezionali, dal sapore intenso e dimenticato… insomma non era quella roba da frocetti che ti tocca comprare dal salumiere (in pizzicheria da noi a Roma) e che non è nemmeno lontana parente di tutte quelle bontà che ci stavano offrendo. Il tempo per un bicchiere di vino e poi ripartiamo. Le strade curvose, inviterebbero ad una guida decisamente più allegra ma l’asfalto bagnato e qualche goccia di pioggia ci costringono ad un’andatura più che turistica. Passiamo tra vallate e boschi verdi e bellissimi, il percorso sembra non finire mai quando ecco un cartello ed una strada in discesa, siamo arrivati al ristorante da Cono.
E’ stato come passare in un tunnel spazio-temporale ed entrare in un’altra dimensione.
Cono. Zio Cono. Come descriverlo… capelli e barba bianchi lunghi ed crespi uniti ad una carnagione scura con un volto segnato dalle esperienze della vita ed un naso schiacciato ne fanno una figura metà santone e metà abrigeno australiano.Con la dignità e il carisma che gli vengono dalla disarmante semplicità e candore che emana, un fauno dei boschi ormai accasato che ricorda le sue radici attraverso la musica, l’ospitalità e una cucina genuina dai sapori squisiti perchè veri. Anche l’ambiente è più un rifugio di montagna che quello che ci aspetterebbe da un ristorante nel Cilento, le mura sono piene di foto e ricordi e il locale, riempito da un centinaio di Anime, trabocca di risate e di allegria. Abbiamo perfino avuto l’onore di un gruppo locale (amici di Zio Cono) che si è esibito per noi in una Tammurriata con tanto di testo all’impronta che salutava i motociclisti e il Presidente! …non ho capito una sola parola di quello che stavano cantando ma Zio Cono me ne ha fatto un riassunto in tempo reale… emozionante.
Ah, e in tavola? Vogliamo parlarne? Tutto molto semplice ma molto, molto, molto buono. Dai fusilli cilentani fatti a mano alla salciccia magra (eccezionale) al pollo buonissimo e anche l’insalata (dell’orto di famiglia) aveva un altro sapore… fino alla buonissima torta a sorpresa, che ci hanno dedicato, era fatta dal figlio “in casa” con ingredienti nostrani… Da Cono a Rofrano (SA) ricordatevelo, segnatevelo e se passate da quelle parti merita assolutamente una “visita”.
Ovviamente la partenza si complica per l’effetto “pieno de panza” con in più un cielo plumbeo che minaccia pioggia… cerchiamo la strada più rapida per il ritorno invece del bel giro fino a Palinuro… ci coglierà un diluvio ad Agropoli (eravamamo quasi arrivati… porc!) e complice la superstrada chiusa e la completa, totale assenza di cartelli stradali che ci guidassero verso Paestum siamo arrivato al camping stanchi ed “umidi”…
Quindi resta giusto il tempo di prepararci per la serata. Un po’ di make up e il parrucchiere mi sistemano per il concer… ma no, dai! Ma che mi sto montando già la testa?… una aggiustata, una lavata e via alle prove della GLBB all’hotel Cristallo.
Piove ad intermittenza e con Titti decidiamo di prendere la moto per gli ottocento metri fino all’albergo… e visto che, al momemto, fa solo qualche goccia non prendiamo nemmeno il casco. Ok, non si fa. Dovrei dare l’esempio come Presidente? …ma ogni tanto le regole vanno infrante, dai!
Quindi via, andiamo e… il diluvio universale ci punisce dopo pochi metri! Arriviamo fradici e col make up rovinato!
La band quest’anno è rivoluzionata: svizzeri, abruzzesi, romani, zagarolesi e napoletani… un bel mix di Anime musicali ma trovare l’affiatamento richiede tempo che non abbiamo… e soprattutto nelle partenze e nei finali siamo in difficoltà…
Complice il maltempo il ristorante si riempie a rilento… sono tutti ad asciugarsi o a cambiarsi, così approfitto per premiare Liliana per gli splendidi cupcakes col 57 e Tatiana per essersi tatuata sulla spalla il 57 di AG. Splendide!
La serata procede e finalmente si cena. Devo dire che diffido sempre degli hotel/alberghi per quanto riguarda il mangiare… di solito non hanno una mole di lavoro tale da doversi “impegnare” in cucina ma questa volta sono rimasto piacevolmente sopreso. Piatti ben preparati e molto buoni, servizio eccellente e rapido. La pasta con i frutti di mare era eccezionale e i fusilli zucchine e scamorza da urlo… il fritto di mare caldo e croccante… vino buono e bibite a richiesta. Un full inclusive davvero ben fatto.
Ma ecco il richiamo dell’Amore Cosmico ci porta ad iniziare il concerto.
Mannaggia quella porcaccia miseriaccia boiaccia… ho il mal di gola. Pioggia, Umidità, a tratti caldo e poi freddo sempre in moto mi hanno fregato. La voce si abbassa (come se non lo fosse già) e tossisco spesso… l’ideale per cantare!
Stringo i denti ma Barry White in confronto era un soprano, fortuna che il bravissimo Silvano alla chitarra, Ciro alle tastiere e Nicola al basso sanno il fatto loro… Io senza voce e Walter alla batteria si è sacrificato per la GLBB perchè in effetti un bel manico con la chitarra ma ci mancava un pestatore di tamburi… (grande Walter, grazie, davvero!) e poi Toni, Peppe e Gianluca…
Che dire, il concerto è stato esaltante anche se a tratti “se semo proprio persi” ma grazie a Ciro e Silvano ne siamo usciti fuori… Simpathy for the devil è venuta benissimo con un Gianluca che l’ha cantata divinamente… io col vocione ho fatto i rock’n roll che sembravano cantati più da un trans che altro… però, complice l’open bar, la voglia di divertirsi ha preso il sopravvento e l’Amore Cosmico ancora una volta è stato tra noi.

Un grazie speciale alla mia Titti al suo primo Incontro di Primavera.
Finalmente ha condiviso e vissuto l’Amore Cosmico, ha conosciuto tante persone belle e gajiarde… tutto in prima persona invece di sentirselo raccontare da me per giorni interni al rientro! …e poi quando piega il LeSPans.. lei mi segue! Ennamo!

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