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43° Calincontro Calabro/Lucano 26-28 APRILE

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di Nedo

ZAMIRA! -24/04/2024

“Zamira! Questo è il nome! Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima?” Zamira era la mia cavalla quando cinque vite fa ero aspirante ufficiale di marina e non si sa perché, dovevo imparare a cavalcare. Era una cavalla imponente totalmente nera. Nera di pelo, nera di labbra, nero perfino il buco del culo. Ricordo il suo crine nero e spesso e ruvido come i peli di topa della ragazze della mia epoca. Quei peli che te li ritrovavi in bocca anche al mattino dopo…bei tempi, ma che ne sanno i millennials che se trovano un pelo si schifano subito e piuttosto sbaciucchiano uno del proprio sesso purché sia depilato. Dicevamo? Sì Zamira è il nome giusto per la mia V85tt nero etna: alta, nera e selvaggiamente erotica. A dire il vero il primo nome che le ho dato è stata “nerominkia”, per ricordarmi il colore. Poi un giorno l’attuale proprietario del calinedo, sbagliò e la chiamò “minkia nera”! Da allora ero alla ricerca di un nome diverso perché io resto un eterosessuale di razza caucasica peraltro maschio (almeno alla nascita), e pur non essendo un suprematista bianco, l’idea di cavalcare una minkia nera mi fa un po’ ribrezzo. Più per la minchia che per il colore eh…e insomma ero lì sotto l’ennesimo scroscio di acqua intorno a Talamone che mi arriva la folgorazione. Fa freddino ed io ho addosso anche la tenuta da pioggia. L’idea è scendere a Formia dove c’è il raduno di una nazionale giovanile di calcio dove gioca un compagno di squadra di mio nipote. Ma invece, vuoi il freddo, vuoi la pioggia, vuoi la tranquillità con cui sono partito, a Latina mi fermo in un albergo. Dopo la doccia contatto angelspike, al secolo Umberto, abitante della città laziale e guzzista da tanti anni. Ci siamo conosciuti alle GMG del 2011 con norred e ci facemmo una corsa lungo lago con pranzo annesso. Alla fine ci conosciamo e ci incontriamo ai vari raduni da 13 anni…mica pochi. Cena insieme in pizzeria ed appuntamento per la mattina dopo per la discesa in Calabria.

Latina Sibari 25/04/2024

Piove come diolamanda. mi accodo al v85tt di Umbe e ci mettiamo in autostrada a Frosinone. Poi usciamo a Padula e da lì inizia il godimento. Il primo tratto l’asfalto non è un granché, ma poi diventa meraviglioso ed il tracciato è assolutamente da seghe. Ha smesso di piovere ed è asciutto ed un tedesco approfitta delle pennellate tra le curve di Umbe per divertirsi con noi. Passiamo Lagonegro e facciamo sosta a Lago Sirino. Fa sempre freschino ed anche se non piove io non tolgo la tenuta da pioggia.

STRANE COINCIDENZE

Riprendiamo il cammino e ad un certo punto, ci ritroviamo un ammasso di terra in mezzo alla strada. MI scappa da ridere perché non era segnalata e mi era già successo con Susi in Sicilia di ritrovarmi di colpo senza strada davanti. A me questa cosa qua fa venire in mente “La Linea” di Cavandoli. La ricordate?


Quel fumetto in cui l’ometto interagisce col disegnatore e a volte si ritrova senza strada davanti e si incazza…ecco solo che io non mi iincazzo come Mr.Linea, io scoppio a ridere. In cima al montarozzo di terra c’è dell’erba alta a dimostrazione che la frana è lì da un bel po’…e tra le piante intravediamo qualcosa che si muove, Sembra un animale bianco. Un gatto? Un lupo siberiano? uno Yeti? Un uomo! Un uomo! Un uomo motociclista con la visiera sollevata che riflette il cielo bianco e ci viene incontro sorridente. Sono un po’ scettico sul da farsi perché, io non sono razzista, ma quello che arriva potrebbe pure essere un giessista! Ed era meglio lo Yeti sicuro! Ed invece il viso sorridente e gioviale del tipo il cui nome è Samuele, mi invoglia a rivolgergli la parola. Samuele esordisce dicendo “non ci crederete mai, ma aldilà della frana c’è…un’altra v85tt!” Ditemi voi…
riprendiamo la strada ognuno in direzione contraria e ci ritroviamo con Samuele ad un distributore di benzina in zona Mormanno mentre dal cielo bianco cade pioggia battente e la temperatura è scesa parecchio…ci fermiamo ad un locale a forma di enorme catasta di legna per prendersi un caffè ed asciugarsi (risparmiarsi un po’ d’acqua). Il locale si chiama proprio “catasta” (catastapollino.com) ed all’interno ci sono tante cose pregevoli, tipo libri, cartine geografiche, prodotti tipici, itinerari del Pollino e di sicuro la più pregiata è il lungo bancone del bar e la caffetteria …il termometro dice 5 gradi scarsi…
quando usciamo la pioggia è calata e riprendiamo la discesa verso la piana di Sibari. Umbe fa strada con un certo ritmo anche sotto la pioggia…è il “Petrucci” de noartri e tutto sommato gli stiamo dietro seguendo le sue traiettorie…ciò che è strano è vedere i cartelli coi limiti di velocità 20 o 30 all’ora mentre il tachimetro segna 90! (in discesa e sotto la pioggia)…evidentemente l’asfalto ha un ottimo grip il che non spiega però la presenza dei cartelli…boh

ABBRACCI LIMONCELLI E CANNOLINI

Giunti al camping, svolte le formalità all’accettazione, inizia la lunga serie di abbracci e cannolini e limoncelli e poi amaroni e poi formaggi e poi salami e poi e poi e poi…e poi! cantava Mina. Ci sono quelli che ho visto un mese fa al Delta, ci sono quelli che non vedo da tanti anni che poi li contiamo e ci sorprendiamo che siano dieci, ci sono gli amici, ci sono le mogli degli amici che devono restare mogli degli amici se vuoi che si continui ad essere amici, ci sono nuovi volti che diventeranno nuovi amici col tempo, ci sono nuove moto, ci sono vecchie moto, ci sono moto gloriose e ci sono anche alcune moto orrende ma non dico quali (tanto lo sapete già…).
Il camping è enorme e per arrivare alla spiaggia mi tocca prendere la moto…il bungalow è carino ma il clima all’interno è un po’ “Sibery” ed ha il pregio di tenere giovane la pelle. Ceniamo e siamo già venti (almeno) e bevo vino rosè a caraffe per combattere il freddo che ho addosso e ad un certo punto c’è un tipo dai lunghi capelli bianchi che muove dei pupazzetti e racconta favole affascinanti il cui filo logico a me sfugge totalmente, ma chiedo conferma alla regia, che non fosse una mia personalissima visione onirica post alcolica…resta il fatto che il dopocena etilico per me finisce lì e vengo nominato ed espulso dal gruppo per ritrovarmi nel letto sotto coperte a dormire

MARE, MONTI & MUTLEY CON L’AEREO 26/04/2024

Una volta al mattino mi svegliavo con delle erezioni importanti. Certo negli ultimi tempi era più causa della prostata che degli ormoni. Invece nel bungalow per tutte e tre le mattine mi sono svegliato piallato come una bambola. Un clitoride o poco più. La prima mattina lì per lì non capivo e mi sono pure preoccupato! Ho sollevato la coperta e le lenzuola e mi sono messo a cercarlo nel letto! Poi ho realizzato che i -21 gradi notturni lo avevano fatto rientrare nelle cavità addominali. Doccia calda e sblopp! Rieccolo lì. Rassicurato del ritorno di Jean Jeudi, vado a fare colazione ma sono ultimo che la combriccola è già in partenza per un pellegrinaggio ad un santuario. Con calma parto per strade mie e per festeggiare lo scampato pericolo, vado alla ricerca di topa calabrese su qualche lungo mare. Mi piace il nome ma non so perché e vado a Schiavonea che ha un lunghissimo lungomare. Caffettino, due passi sulla sabbia, un paio di ragazze giovani che corrono, un paio di tardone come me che corrono, parecchi uomini attempati in difficoltà respiratoria che però corrono ostinatamente alla ricerca dell’infarto (probabilmente consigliati da qualche medico dell’Inps …) e poi decido che si è fatta l’ora di ricongiungersi col gruppo al ristorante. Salgo sui monti nel silenzio ed in solitudine e godo della strada e del paesaggio. Sotto si vede tutta la pianura fino allo Ionio. Il paese è Cerchiara Calabra. Arrivo presto e mi faccio due passi e molte foto perché, come spesso accade, ci sono tanti scorci fantistici in questo nostro mondo, anche dove il turismo non è arrivato. Se non ci fosse il rischio di passare da nazional-sovranista, scriverei che l’Italia è proprio bella anche dove non è depilata.

RAIEDUCHESCIONAL CHANNEL: LO “SPINGITORE DI V100”

A tavola mangiamo e mangiamo minkia quanto mangiamo oh (2 chili da smaltire adesso), e beviamo e ridiamo e parliamo e tra i racconti ci sono quelli del nostro Muttley (Hanna e Barbera, cane pilota di aerei prima guerra mondiale)

in altre epoche conosciuto come “comandante vanucci” per la tuta da moto che aveva, il quale colpisce la fantasia dei commensali più creduloni come me, Nello ed Umbe, con i suoi voli radenti a bordo dello spillone tra i canyon del Pollino. Così dopo pranzo un drappello di eroici piloti (i 3 bischeri di cui sopra) si avventura contromano e controvento per strade improponibili inseguendo un cartello stradale antico ed arrugginito che indica (indicava forse 50 anni fa?) le gole del Raganello appena dopo l’Abisso del Bifurto. Scendiamo in picchiata per una strada improbabile con Umbe coraggioso in avanscoperta io e Nello più prudenti a coprirgli le spalle. E precipitando giù la strada si fa sempre peggiore fino a diventare sterrata. Io mi fermo prima che la pendenza diventi importante e metto di lato la moto già in direzione di risalita; Umbe precipita sotto sullo sterrato come un kamikaze su una portaerei americana; Nello si ferma in discesa al limite dello sterrato, parcheggia il suo pregiatissimo V100 Mandello serie limitata Platinum e scende a piedi per vedere dov’è Umberto. Poi mi chiama “ah secco” vie quà!” . “Damme na mano oh! nun je la fò da solo”. Ed eccomi lì a spingere il V100 di Nello all’indietro per fare manovra. Nel frattempo una quarantina di yarde più sotto c’è un casino: cani che abbaiano, urla, grida, spari, moto che sgommano sulle pietre. Dal trambusto riemerge Umbe a cavallo del suo v85tt ventre a terra che fa segno di salire (fantasia mia eh…). Le gole del Raganello ci hanno vomitato fuori. Torniamo sulla strada principale e riprendiamo la direzione del gruppo che stava tornando al campeggio.

 

ALLA RICERCA DELLE PORTE DELL’INFERNO

No, io proprio non sono soddisfatto dell’escursione alle gole. E mi metto alla ricerca di una strada che avevo visto su maps. Umbe mi segue, Nello è riluttante. Trovo l’Abisso del Bifurto e la solita strada imporbabile che scende giù verso Francavilla Marittima. Già all’inizio l’asfalto fa sostanzialmente e concretamente cacare. Nello decide che “mò basta” e torna indietro al campeggio. Umberto invece è deciso. D’altronde il suo navigatore ha trovato la strada e lui si fida del suo navigatore. Gli faccio “Umbé, se vedi che diventa sterrato brutto, fermati che torniamo indietro”. “Okay”. Okay un cazzo …Parte giù a kamikaze che quasi lo perdo di vista e dopo due curve la strada scompare, non solo non c’è più l’asfalto che faceva cacare, ma scompare anche lo sterrato per lasciare il posto ad una mulattiera di pietrazze brutte e ghiaia che fa cacare ma addosso. Ogni tanto Umbe rallenta e si fa raggiungere ma non riesco a parlargli che riparte. Le pendenze aumentano; le pietre degenerano; la strada diventa un viottolo e si stringe. Non posso neppure tenere la prima perché sto procedendo sasso per sasso a velocità ridottissima. Freni e frizione. Sembra non finire più ma oramai non si può neppure tornare indietro. Finché non precipitiamo da una specie di canale di scolo laterale su una parvenza di strada semi asfaltata. Maremma ‘mpestata ladra oh! MI bacerei l’asfalto mi bacerei. Il peggio è passato e a parte una clamorosa scodata sul brecciolino, destra sinistra destra del posteriore di Umbe (che aveva lasciato la mappatura off road senza controllo di trazione) ed una giovane francavillese in auto, rigorosamente con smartphone in mano, che sterzava a tutta forza in curva cieca da dove stavamo arrivando noi, sfiorando per un pelo ispido di topa la moto di Umbe, per il resto tutto bene (!!!).

27/04/2024 SILA

…sabato del calincontro ci attende la Sila. Vado avanti per benza e bancomat. Salgo coi primi da Cantinella, San Giorgio Albanese credo fino alla “pista” ss660. Lassù ci divertiamo o come ci divertiamo. Cani per strada. Lupacchiotto o husky terrorizzato dietro una curva. Mi fermo e torno indietro per cercare di toglierlo da lì, ma lui, il cane, ha già attraversato e si è messo al sole con un altro cane nero più vecchio. Riprendo a divertirmi fino al lago Cecita. Paesaggi splendidi una totale sorpresa per me che “ignoro” tante cose di questa nostra Italia. Per puro divertimento ritorno indietro a faccio altre strade che non so. Poi ci ritroviamo come star a pranzo alla terrazza sul lago Arvo. Pranzo ottimo al solicchio, bell’ambiente. Nel primo pomeriggio decido di tornare per strade mie e salgo sulla strada delle vette dove è previsto trovare un po’ di neve. Salgo con prudenza ed attraverso boschi di alberi spogli. Nel sottobosco chiazze di neve sempre più importanti. Poi un rifugio ed un impianto di risalita in funzione ma con nessuno che lo utilizza. Panorama lassù bello sul lago Arvo sotto. In lontananza pure il mare forse. Più sopra la strada spiana è c’è un pratone con una piccolissima “chiesa” di legno ma forse è più un rifugio. Neve ai lati e fango ed acqua nel centro. Andando oltre inizia a tratti la neve sulla strada. Ci sono zone in ombra dove la neve è alta e la strada è parzialmente libera per cui passo abbastanza facilmente. Poi…

ZAMIRA E LA NEVE

La strada scende in una zona d’ombra. Mentre mi avvicino mi accorgo che la neve è troppa e c’è solo un solco di pneumatico di auto abbastanza profondo da aver scoperto l’asfalto. Devo decidere al volo che fare e penso che Zamira in quella discesa se mi fermo da solo non la giro mai ed anzi sono a rischio sdraiamento a terra. Poi Zamira la sento che è attratta da quel lettone bianco, per cui mi infilo nel solco e provo a fare la curva. Non è facile perché il solco è stretto e profondo e curva e dopo aver svoltato mi accorgo che il fondo non è più asfalto ma ghiaccio. Allargo le gambe per cercare di dare una zampata in caso perdessi l’equilibrio, ma intorno c’è solo neve alta e non c’è verso di poggiare i piedi su qualcosa di solido. Nel frattempo Zamira decide di sdraiarsi e plaff! Stesi sulla neve bianca.

RAIEDUCHESCIONAL CHANNEL: SPINGITORI DI V100

Sono lì sdraiato sulla neve che penso “testa di cazzo! sei solo ed ora come la tiri su Zamira?”. Mi libero e cerco di sollevarla ma lei è proprio spaparanzata immersa ed io non ho appigli per “mettermi” al di sotto di lei ed usare le gambe per sollevarla. Il mio cali tra parateste e borse e baricentro basso, non si sdraiò completamente la volta che caddi da fermo, per cui riuscii a sollevarlo da me. Poi in questo caso c’è pure la neve che è talmente spessa che Zamira non tocca l’asfalto in nessun punto (ed infatti non ha alcun segno della caduta). Per mia fortuna arriva un ducati in salita con due persone a bordo. Si ferma al limitare della zona innevata e mi chiede se è possibile salire. Ovviamente no. Poi mi vengono in soccorso a piedi ed in tre solleviamo Zamira e l’accompagniamo fuori dalla zona innevata. Mentre siamo lì mi giro e vedo un Gs che arriva. Urlo di fermarsi ma nulla. Entrano nella zona innevata e subito volano sul letto di neve. Allora noi tre saliamo a piedi (scivolando ovunque) ad aiutare la coppia sdraiata nella neve. Tiriamo su quel bisonte del Gs e con qualche difficoltà, lo portiamo in 4 fuori dal tratto innevato, che non ne voleva sapere di stare ritto. Adesso fuori dal tratto innevato siamo in 5 persone e 3 moto. Mi giro verso la zona alta e vedo arrivare il V100 di Nello. Inizio a urlare di fermarsi con tutta la voce che ho. Nello si ferma appena prima di entrare in curva. Salgo a piedi e torno al mio vecchio lavoro di spingitore di V100. Risparmiato il volo ed invertito il senso di marcia, Nello riparte tornando da dove è venuto.

SECONDA CURVA INNEVATA IN DISCESA

Siamo lì pronti a ripartire ed io spiego al giessista che più sotto c’è un’altra curva innevata all’ombra dove però dovrebbe esserci un solco libero e si dovrebbe passare facilmente. Così mi aveva detto il calabrese alla guida della ducati che intanto si era avviato.
Riparto e scendo, arrivo alla curva e con attenzione passo oltre. Mi fermo dal calabrese e da suo figlio per ringraziarli e sto quasi per ripartire quando vedo nello specchietto in alto alla curva i fari del Gs rasoterra che puntano al bosco di sotto. Il giessista è ricaduto.
Allora scendiamo dalla moto e saliamo su per aiutare il motociclista e (soprattutto io) la sua donna. Lei si è rialzata da sé e sta bene. Lui ha preso una brutta botta alla spalla. Il giesse punta di sotto per cui lo tiriamo su a gran fatica e lo portiamo giù a spinta fuori dal banco di neve.

COME RUBARE LA DONNA AD UN GIESSISTA

Chiedo al figlio del calabrese se è in grado di portare una moto. Ma no, è troppo giovane. La bionda del giessista non sa guidare una moto. Per cui chiedo al malcapitato se muove le dita e quanto muove il braccio. Dopo di che lo convinco a scendere giù all’albergo, tanto stanno a Camigliatello Silano a 7/8 chilometri da lì, ma la sua donna la porto io…per sicurezza ovvio! Il calabrese ed il giessista si avviano. Io li seguo con calma con la donna dietro di me con la quale inizia un’amabile conversazione…tanto amabile che quasi quasi…d’altronde è risaputo: “Guzzisti do it better!”…

SABATO SERA

Lasciata all’albergo la donna del giessista, me ne torno al camping per la strada a gomiti di Corigliano (quanto mi divertono i tornanti oh). Dopo la doccia inizia l’aperitivo a base di salami, salamelle, formaggi portati da ogni dove dagli amici. Poi la cena e poi il temibile dopocena etilico. E qua iniziano a passare riempiendo i bicchieri gli abruzzesi con un millerbe fatto con la miscela che usano nei loro tagliaerba. Poi i sardi col fileferru, chiaro e trasparente come l’acqua ma con lo stesso impatto della trielina. I siciliani invece ti fottono. I loro liquori sono piacevoli, a base di frutta, sembrano quasi dietetici, salutari…peccato che con quei liquidi ci lavino i carburatori, ci stasino i gigler e ci scrostino gli iniettori. Sono kappao alla prima ripresa e intrattengo i malcapitati che mi stanno a torno con una serie di puttanate che Boldi /De Sica al confronto sono Totò e Peppino. Perdo conoscenza nel buio mentre ascolto gli “amici di maria” cantare senza pudore.

DOMENICA 28/04/2024 – VIAGGIO RITORNO

Parto e rifaccio la strada dell’andata cercando di evitare la frana. Metto gugl maps e puntualmente trovo la strada chiusa dalla stessa frana di tre giorni prima ma dal lato opposto  . Allora gugl mi fa passare da una certa “contrada qualcosa”. Se gugl vi propone in Calabria/Basilicata di passare da qualche “contrada”, ignoratelo e tirate dritto! Mi ritrovo su una stradina di puro cemento bianco con dei solchi trasversali a lisca di pesce che aumentano il grip se hai le gomme di un trattore Landini. Per di più la strada scende in verticale con pendenza che non so, ma che solo un trattore può affrontare in salita. Dopo aver ritrovato la strada principale tiro dritto per lago serino e lagonegro e poi padula e poi…
fine

Ps:
si ringraziano gli organizzatori ed il califoggiano che mantiene viva l’ormai antica tradizione del calincontro…anche se di california ce ne sono rimaste un po’ poche e mi ricordo quando le schieravamo tutte in cerchio e facevamo la foto di rito…

da un rapido conto credo che questo sia stato il 26° calincontro al quale in qualche modo ho partecipato

RAMAGUSSI

23° Incontro di Primavera – Aquile a Piombino

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23° Incontro di Primavera – Aquile a Piombino

PLÌN PLÒN!
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

La Direzione di Anima Guzzista
con il patrocinio del club “Guzzi is Funny Fans” e del Circolo “Born Tired”,
con la partecipazione dell’Officina Guzzi Paparo NONSOLOMOTO di Venturina e del Guzzi Club Aquile Etrusche 43° parallelo
e la collaborazione di Simone Cinghialone delle Colline Metallifere Ticciati
è lieta, nonché in garrula predisposizione, di presentarvi il Magnifico Programma dell’Incontro di Primavera di Anima Guzzista 2024 – AQUILE A PIOMBINO.

Quest’anno l’aiuto dell’officina autorizzata Paparo, di Venturina, ci ha permesso di organizzare un evento molto motociclistico, nonché vacanziero, se non addirittura “frivolo”, con la possibilità di divertirci molto in moto ma anche di trastullarci, lasciandoci financo cullare, in piaceri ed ozi.
Ad onor del vero, ma lo diciamo solo per prepararvi, la consulenza del Ticcio, è stata fondamentale nell’organizzare percorsi sufficientemente cinghialeschi e tortuosi ma col giusto “punto di ristoro”, capace di saziare l’atavica fame che ci attanaglia ma senza strafogarci, così da lasciarci lo spazio per gustare nel pomeriggio, quelle curve e panorami dell’alta maremma senza il rischio di vedere Guzzisti satolli guidare come zombie alla ricerca di un bar per un ultimo bicchiere di… bicarbonato effervescente.

IL PROGRAMMA: DA GIOVEDÌ 30 MAGGIO A DOMENICA 2 GIUGNO

GIOVEDÌ 30 MAGGIO
APPUNTAMENTO a MASSA MARITTIMA (GR) DALLE ORE 12.00, presso il locale I TRE ARCHI.
Quindi, baci e abbracci ed un sostanzioso spuntino proprio nel centro storico. Il parcheggio moto, appena fuori la piazza, ci obbligherà a fare poco più di centinaio di metri a piedi, dandoci il tempo di poter scattare foto e selfie “epici” in una delle più belle piazze d’Italia. Sennò, una volta tornati nelle rispettive RSA, che cosa fate vedere agli amici?

APPUNTAMENTO
https://maps.app.goo.gl/v2KFC4fQk3fUgbe78

Un po’ di relax col gruppone di Anime e poi? …Poi gli istruttori del Club “Guzzi is Funny Fans”, ci condurranno in un bel giro per l’alta Maremma che è lì che ci aspetta!
Il percorso passa accanto all’Abbazzia di San Galgano (per chi non l’abbia mai vista… merita!) per poi proseguire, a “furia” di curve e panorami toscani da cartolina, verso il Villaggio Turistico l’Airone a Riotorto.
Comunque, visti i km già fatti in mattinata su consiglio dei “Born Tired”, in qualsiasi momento è possibile uscire dalla “pista” e rientrare ai box” all’Airone, base del nostro Incontro di Primavera.

PERCORSO GIOVEDì POMERIGGIO
https://maps.app.goo.gl/kPh19rs6wJutDa4D7

Il Villaggio Turistico l’Airone, lo trovate qui:
https://www.villaggioturisticoairone.com/

Il villaggio turistico l’Airone sarà tutto a nostra disposizione. Piscina compresa. Le sistemazioni a disposizione prevedono esclusivamente appartamenti, di varie grandezze, ma niente singole o doppie. I posti totali sono 66, per tutti gli altri, di fronte al villaggio c’è il camping con qualche bungalow e il posti per le tende.
Nell’Airone, la sera, ceneremo tutti insieme al ristorante “ I Naviganti” durante tutti e tre i giorni dell’Incontro di Primavera con i seguenti menù:

30/05 giovedì
Bis di primi che comprende
Tagliolino alla carbonara
Pacchero pomodoro fresco e pesto di zucchine
Rosticciana BBQ e patate al forno

31/05 venerdì
Tortellata
Grigliata mista di carne con verdure di stagione

01/06 sabato
fare risotto di mare e zuppetta di pesce con crostini

Nelle cene: Acqua e vino compresi.
Tutte le mattine:
Colazione italiana:
Caffè, cappuccio, the o succhi con croissant e torte di nostra produzione

VENERDÌ 31 MAGGIO
Mattina
Sveglia e colazione in tempo per la partenza alle ore 10.00.
Partenza ore 9.00

https://maps.app.goo.gl/FTmZHKYQwRaKNLWL8

Arrivo a Gefalco, al Circolo ARCI “Le Cornate”, per un pasto intenso ma leggero e poi pisolino, come suggerito dai “Born Tired” fautori sin dall’asilo del sonnellino pomeridiano.
(ma quanto ci piace alla nostra pregiuevolissima Direzione prendere in giro gli “anziani” di Anima Guzzista, eh?).
Invece visto il rientro di soli 97 km, per i più giovani e i vecchietti irriducibili ma ancora “gajiardi”, è possibile partire prima, allungando il percorso consigliato, visto che siamo circondati da belle strade che stuzzicano l’Anima o riempiono gli occhi di poesia… a seconda se guidate col naso nel contagiri o col casco aperto per gustare il profumo dell’aria… o avete il collo bloccato e fate “un po’ e un po’”…

Pomeriggio
https://maps.app.goo.gl/2qELAC9ePjrNRdnP6

SABATO 1 GIUGNO
Giornata libera per andare in spiaggia, alle Terme, andare dal macellaio di fiducia indicato da Simone per l’acquisto di 130 salsiccie, 8 guanciali, 13 kg di tagliata… insomma il minimo per sopravvivere almeno una settimana. Forse volete andare a visitare la miniera? Oppure il… (info Ticcio luoghi interessanti).
Godetevi il vostro tempo libero ma preparatevi ad un pomeriggio impegnato. Alle ore 16.30 appuntamento all’officina Paparo NONSOLOMOTO che ci offriranno una merenda assieme al Moto Club Guzzi Etruria per condividere piacere, passione e conoscenza del mondo Guzzi, qui:

OFFICINA PAPARO – NONSOLOMOTO
https://maps.app.goo.gl/xnjJFmqXdxgzAdyi6

in serata… Let’s go party! Con la Band di Lorenzo i Sick Parvis, si terrà il concertone a base di R&B, Blues e… pop Rock dove scatenarsi e mostrare al mondo intero come ballano i Guzzisti!
L’officina NONSOLOMOTO ed il Motoclub Aquile Etrusche sono invitate!
Visto che nel Villaggio siamo solo noi… l’open bar offerto da Anima Guzzista allieterà la festa che andrà avanti fino a che l’ultimo Guzzista non cadrà svenuto a bordo piscina!
Come disse Amedeo Nazzari, nella Cena delle Beffe: …e chi non beve con me, peste lo colga!
(dovuta recrudescenza boomer della pregiuevolissima Direzione! Ecco.)

DOMENICA 2 GIUGNO
Colazione e poi partenza verso casa!

NOTA IMPORTANTE:
Al Villaggio Turistico L’Airone sono disponibili solo sistemazioni in appartamento, più la possibilità (come da accordi presi) per la sosta, nel caso, di un Camper Tatiani.
Gli alloggi vanno da 4 a 8 posti letto da condividere con la disponibilità massima totale per 66 persone.
Dopo anni di frequentazione, per dei motocilisti duri e puri come voi, lo scambio di coppia tra mariti/fidanzati/toyboy che dormono tra di loro e mogli/fidanzate/toygirl che fanno altrettanto, non sarà un problema perché, come dice sempre il nostro ineffabile Tatuato: L’amore è amore… e da dove arriva, arriva!
Le sistemazioni saranno forzatamente “miste” tra le camere e i divani letto (di ottima fattura), non sono previste sistemazioni doppie o singole.
Per le sistemazioni, oltre la disponibilità dell’Airone (solo per dormire perché le cene saranno sempre tutti assieme) saranno possibili presso il vicino campeggio.

Quota di partecipazione

  • 300€ a persona per i soci tesserati
  • 330€ a persona per i non soci

Che comprende:

Tre pernotti in appartamento (condiviso)
Tre colazioni
Tre cene
Due pranzi leggeri
Tshirt Incontro di Primavera
Patch Incontro
Concertone del sabato sera
Open Bar sabato sera
Uso Piscina
Spiaggia ad 1,5 km sul Golfo del Sole (Follonica)

Disponibile nelle vicinanze (non incluso nella quota)
L’officina Guzzi Paparo (…e se dovete cambiare i getti del carburatore? Come fate sennò?)
Le Terme di Venturina
Campiglia – visita col trenino alle miniere
Traghetto per l’isola d’Elba
DA VEDERE
Tombe etrusche a Baratti
Populonia – Borgo medievale (bellissimo!)
L’alta Maremma
La Toscana

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Campagna Tesseramento 2024

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Tesseramento Animaguzzista 2024
Tesseramento Animaguzzista 2024

Tesseramento 2024
ISCRIVITI AD ANIMA GUZZISTA!

Eccoci qui, come ogni fine anno ad aprire le iscrizioni all’Associazione Anima Guzzista per l’anno nuovo. Certo che in un mondo ideale il Guzzista e la Guzzista non dovrebbero mai pagare, mai! Al loro passaggio le altre moto si scansano, arrivati al distributore i benzinai fanno a gara ad offrire loro un pieno di benzina… Ma ahimé non viviamo in un mondo ideale e il pieno di benzina – uno solo che ce lo facciamo bastare per tutto un anno – siamo noi a chiederlo. Con questa benzina in corpo anche quest’anno potremo restare in contatto attraverso il nostro sito e organizzare eventi, dall’aperitivo in zona del sabato fino al leggendario incontro di Primavera.
E quest’anno poi siamo più gasati del solito perché per la prima volta dopo tanti anni torniamo a parlare di moto Guzzi nuove e di quanto sono belle! Sia chiaro, nessuno ci leva dal cuore le nostre vecchie care California, Le Mans, SP e compagnia bella ma finalmente a dominare le conversazioni ci sono le V85, le V100 e adesso l’imminente Stelvio! A proposito, conoscete amici Guzzisti che lo sono da poco e che non conoscono Anima Guzzista? E che aspettate a regalare loro l’iscrizione? Non c’è regalo più bello della condivisione di una passione: quando ai vostri amici arriverà la spilla col 57, sarete voi a fare vedere loro l’aquila! Contiamo su di voi e tenete le moto al caldo che la primavera arriverà prestissimo.
Buona strada, Guzzisti!

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22° Incontro di Primavera – A Volte Ritornano

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22° Incontro di Primavera
2 Giugno – 4 Giugno – 2023
A VOLTE RITORNANO

A volte ritornano. Frase scontata, sentita ed usata mille volte, un luogo comune che prende forma, senso e significato solo quando tocca a noi dirla. Ecco, in questo caso, quindici anni dopo, torniamo nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise per il 22° Incontro di Primavera di Anima Guzzista, dal 2 al 4 giugno per una vera e propria full immersion motociclistica circondati dai monti più alti dell’appennino su strade… al pari di quelle della Sardegna! Ecco, l’ho detto.

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Il 9 settembre 2022 si è celebrato il centenario del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il 9 settembre del 1922, con una solenne cerimonia, pubblica e al cospetto delle autorità, si istituiva, per via privata, il Parco Nazionale d’Abruzzo presso la Fontana San Rocco di Pescasseroli, dove ancora oggi è possibile leggere sulla roccia “Il Parco Nazionale d’Abruzzo sorto per la protezione delle silvane bellezze e dei tesori della natura qui inaugurato il IX Sett. MCMXXII “.
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Se vi state chiedendo il perché di “A volte ritornano” è presto detto. Organizzai il mio primo Incontro di Primavera di Anima Guzzista nel 2007 e, si dice, che venne proprio bene. Ancora oggi girano voci su Zampognari, grandinate a Campo Imperatore, abbuffate alla Camosciara, la “prima volta” di Enrico Guzzirock Santacatterina con la GLBB (o meglio la nostra prima volta con lui), il primo Incontro dei Tatiani Piero e Maria, di olio perso dal V11 di Norred, di piegoni in moto e di serate fantastiche… e visto che c’è piaciuto tanto rifacciamolo!
Abbiamo scritto delle belle pagine della storia di AG che restano ancora vivissime nei nostri ricordi. Quindici anni dopo e siamo ancora qui, tutti insieme. Che spettacolo!

VENERDI’ 2 GIUGNO ORE 12.30

L’appuntamento al Ristorante “La Fattoria” a Sommati/Amatrice (RI) verso le 12.30 qui:
https://goo.gl/maps/1oD1pBaxMYc4iEiu8
L’appuntamento sarà l’occasione per portare il nostro saluto ed affetto alle popolazioni colpite dal terremoto ad Amatrice presso il ristorante La Fattoria a Sommati per un’Amatriciana con la “A” maiuscola, per poi partire alla volta di Pescasseroli lungo un percorso che ci porterà verso il lago di Campotosto, Rocca di Cambio, Ovindoli, Celano e poi il Passo del Diavolo fino all’albergo Bamby dove faremo base. Quindi, prese le camere, cena e serata in relax con la consegna delle t-shirt e patch del raduno.

L’HOTEL BAMBY A PESCASSEROLI
https://goo.gl/maps/KENV9KC69MbKULMH7

IL PERCORSO DI VENERDì
https://goo.gl/maps/diQsY35EbQaSViMb8

SABATO 3 GIUGNO

Sveglia il sabato mattina alle 9.00, belli carichi, per un percorso da urlo che da Opi, Villetta Barrea ci porterà al Passo Godi (un nome che ha il suo perché) e poi Scanno e le famose Gole del Sagittario e giù fino a Cocullo (conosciuto per la festa dei Serpari ) proseguendo verso l’Olmo di Bobbi con una “pista” più che una strada, fino a Pescina. Il tempo di riprendere fiato, guardarsi col sorrisetto sotto i baffi, e poi Collarmele con la strada delle “pale eoliche” (altra pista) fino al valico di Forca Caruso, quindi Castelvecchio Subequo verso Secinaro.
Per il pranzo di sabato ci fermeremo presso lo Chalet del Sirente https://goo.gl/maps/7yCu5Md56GZRennt8

Ed ecco il menù:
Bruschetta
Chitarra al ragù nostrano
Arrosto misto con braciola di maiale- salsiccia arrosto e scamorza
Contorno di insalata e fagioli con cipollina fresca
Caffè e genziana
Bevande ogni 4 persone 1 litro di vino e 1 litro di acqua (sul tavolo)

Il rientro, da Secinaro, ci porterà, per il proseguimento della “pista” di prima, a girare attorno al monte Sirente fino ad Ovindoli e poi Celano, Pescina per rientrare a Pescasseroli per il Passo del Diavolo. Per i più “facinorosi”, lungo i percorsi, sono sempre possibili deviazioni e varianti per “allungare” la giornata di simbiosi con la moto tra strade dalle curve infinite… capisciammé! ??
Pomeriggio di recupero, in albergo, in vista della serata con l’attesissimo concertone della GLBB – Guzzisti Liberi Blues Band e, ovviamente, l’open bar offerto da AG ai partecipanti. Quindi Blues, Rock’n’roll e R&B per una serata di Amore Cosmico (marchio registrato di Anima Guzzista) fino a che ci regge la pompa.

IL PERCORSO DI SABATO MATTINA

https://goo.gl/maps/if1G9MUPuCxNmLzY9

IL PERCORSO DOPO IL PRANZO

https://goo.gl/maps/Uf3mBw7vzkiNsKG76

DOMENICA 4 GIUGNO

Sveglia e colazione per saluti ed abbracci (è ammessa la lacrimuccia o quantomeno l’occhio lucido) per la partenza verso casa.

Ecco. Questo è il programma del 22° Incontro di Primavera di Anima Guzzista. Molto motociclistico. Non venite coi risvoltini ma con gomme e moto “a posto”. Le strade che faremo sono al pari di quelle sarde. Ecco, l’ho detto.
Il costo, full inclusive, della partecipazione è di 250€ a persona (280€ per i non soci), comprensivo di:

Camera in albergo e colazione
– 2 cene (compresi acqua e vino)
– 2 pranzi (compresi acqua e vino)

Menù del pranzo di Venerdì 2 Giugno

ANTIPASTi:
SALUMI, FORMAGGIO. OLIVE, PROSCIUTTO, FOCACCE FRITTE, PATATE LESSE, VERDURE GRIGLIATE, TRIPPA, CORATELLA, FAGIOLI CON SALSICCE, RICOTTA.

PRIMI PIATTI:
AMATRICIANA
GRICIA (AMATRICIANA BIANCA)

DOLCI:
DOLCE DELLA CASA

BEVANDE: ACQUA LISCIA/GASATA, VINO DELLA CASA, CAFFè.

Menù del pranzo di sabato 3 Giugno

In arrivo. Seguirà comunicazione.

– T Shirt e patch dell’Incontro
– Concerto della GLBB

Quindi appuntamento per pranzo di venerdì 2 Giugno alle 12.30 presso il ristorante La Fattoria a Sommati (1km da Amatrice) per iniziare insieme il
22° INCONTRO DI PRIMAVERA DI ANIMA GUZZISTA
A VOLTE RITORNANO

Ed ora basta leggere, iscriviti!

Millepercento compie 18 anni : festeggiamo il 1 aprile 2023

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Gli amici di Millepercento compiono 18 anni, e festeggiano in grande con l’apertura della nuova sede.
Ci invitano Sabato, 1 aprile 2023 all’inaugurazione.

Ecco qui il programma.

Millepercento-Inaugurazione Nuova Sede-Alzate-Bz

Come sono diventato Guzzista: Carlo Durito

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Assunto: Il Guzzismo è uno stato di affezione Psico-somatica ad inoculazione lenta, progressiva e con meccanismi di contagio per via empatica.

Figlio di motociclista, non di stretta osservanza Guzzista, ho foto mie sin dalla più tenera età, spalmato sul serbatoio delle varie moto possedute da mio padre.

Il primo ricordo cosciente è un fotogramma emotivo dove arrivo a scuola dietro ad un diabolico e scoppiettante Ducati Scrambler nero,

gonfio di orgoglio manco fossi il figlio di Arthur Fonzarelli.

Poi un breve ma intenso imprinting, una V7 Special, purtroppo durata pochissimo, rubata a mio padre dopo pochi mesi, e sempre rimpianta.

Lui poi non ha mai più voluto un’altra Guzzi, Lei non era sostituibile.

Trovò consolazione solo fra le algide e razionali braccia di una Bmw R 60/6.

ma intanto il virus in me era innestato.

Alcuni anni dopo alle medie, la sosta quotidiana ed ostinata a consumare con gli occhi un Le Mans III bianco parcheggiato sul percorso per tornare a casa,

di cui solo un paio di volte ero riuscito a sentire il tuono.

Poi l’adolescenza e la giovinezza, prime volte, amorazzi improbabili ed esperienze rubacchiate qua e la, confuse…

La Vespetta 50 e gli Enduro anni 80, Honda XL 125 (ah, ma ci vuole anche l’olio?) ed XL 600 PARIS-DAKAR, e poi di nuovo Vespetta per un decennio, economica ed indistruttibile,

se sei studente e squattrinato.

Ogni sabato peró, a cavallo del vespino, mentre faccio il mio giro per soddisfare  l’altro nuovo demone che mi consuma, la musica ed i dischi,

la lunga sosta in venerazione delle vetrine di Michieli, storico concessionario Guzzi Milanese.

Ricordo mesi a sbavare su un Cali 1100 Carbs rosso/nero fiammante,

ancora oggi mio schema colori di riferimento.

Poi viene l’autunno del ’95, il Servizio Civile, a Morbegno. Dopo un paio di mesi arriva un ragazzo  nuovo, una “spina”, ma lo fa con stile.

Arriva di domenica sera tardi, ed entra nel garage dell’albergo dove avevamo gli alloggi, a cavallo di un Le Mans 1 lievemente modificato, bardato come Joe Bar.

Il tuono sordo dei Lafranconi l’avevo sentito arrivare un quarto d’ora prima, sulla Provinciale, ma ora, nel garage con i soffitti a volta è qualcosa di sconvolgente,

rimescola emozioni dal fondo dello stomaco.

La settimana successiva sono già in giro come un folle,

a rivoltare ogni buco di officina della Valtellina,

sino a che, a Chiavenna da un Concessionario storico, trovo un V 35 Imola, bianco/nero e con telaio rosso, copia in 16° di quel Le Mans III.

I mesi seguenti sono febbrili, giornate interminabili in attesa che arrivino le 17, per poter saltare sull’Imoletta, aggrapparmi ai semi-manubri e schizzare all’esplorazione di ogni strada, su e giù per ogni valletta collaterale, ogni passo, fino al buio inoltrato.

In primavera coinvolgo anche i ragazzi dell’associazione disabili presso cui presto servizio, e lì porto a Mandello per una memorabile visita personalizzata alla Fabbrica ed al Museo Guzzi.

Finito il Servizio Civile, a settembre ’96 (quindi il 75° Guzzi), prendo un permesso ed esco prima dal lavoro (incosciente), per precipitarmi per la mia prima volta al Raduno a Mandello, incredibile, un paese invaso dalla passione e dalla follia,

da tutta Europa (ed oltre).

Salto in avanti di 10 anni,

Mandello domenica mattina, chiusura del raduno dell’85°, aria di smobilitazione pigra e colazione sulle panche della Piazza del Mercato, caffé e crostata dai GAL.

Mi sento chiamare, ed eccolo lì il Marchino, l’untore con il Le Mans 1 di Morbegno,

10 minuti dopo conosco mezzo “Moto Guzzi Mandello Club”, di cui suo fratello è lo storico Presidente, e mi faccio dare una dritta sul Cali più affidabile, direttamente da chi, figlio d’arte, le prova in Guzzi sui rulli a fine catena.

Da allora potrei raccontarne mille, Mandello, Beura, Morterone, la Clubhouse del MGCM, il Peppo ed il Biraus, Anima Guzzista, i Calincontri ed i Gari-Carver semi-organizzati, e gli incontri fortuiti e casuali.

Tutti episodi collegati però, da una passione che diventa strumento facilitatore per conoscere persone differenti e fantastiche,

momenti irripetibili, persone indimenticabili, anche quelli che non ci sono più.

Ed il mio California comprato usato nel 2007, che la mia mamma ha preteso di regalarmi perchè era appena andata in pensione,

e la prima volta che ce l’ho portata, per accompagnarla a Teatro.

Quello che il mio babbo, invecchiato, non ha voluto assolutamente provare,

felice però di farsi scorrazzare da me, su per le strade della sua giovinezza Camuna.

Quel Cali che in ogni avventura, come tutte le mie Guzzi, ho diviso con la Compagna della mia vita.

Come faccio a considerarla (solo) una moto?

 

Come sono diventato Guzzista: Renzo Richichi

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Come sono diventato Guzzista:
Innamorato della Guzzi Le Mans di un amico di famiglia, a 20 anni, nel 1984 con i primi soldi guadagnati, diedi l’acconto per una Guzzi 350 Imola, quello che per me era una piccola replica del mio sogno.
Purtroppo dopo qualche settimana, a causa di un brutto incidente in auto, dovetti rinunciare per riacquistare l’auto di famiglia.
Iniziai quindi a solcare l’asfalto con la moto di mio fratello, una ducati scrambler.
Solo nel 2006 (merito anche di Marcello Molteni) , riuscii finalmente ad entrare nel mondo Guzzi acquistando una Breva 1100?, sicuramente la moto più comoda che io abbia guidato. Poi la passione è aumentata, avendo conosciuto lo Stormo Guzzista di Pescara e altri guzzisti (vero Simone Ticciati? ?)
Una bella famiglia non c’è che dire ?

Come sono diventato Guzzista: S558

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COME SONO DIVENTATO GUZZISTA

Anni 2002 – 2004 … ormai un secolo fa! Quando se avevi due linee di febbre … ma si è un’influenza! … un po’ di tachipirina e sei apposto!

Dopo anni di attesa, dall’ infanzia attraverso il periodo di motorini, vespa, lavoro, matrimonio, famiglia, bimbi, finalmente do soddisfazione anche al mio ego! … divento motociclista!

C’è un nuovo concessionario in zona, marche varie e un marchio storico Moto Guzzi.

Lo vado a trovare, ci parlo, giro per il salone, usato? Nuovo? … sportiva? No! Turistica viaggeremo in due, spazio per le borse, … bella questa? … mi guarda, è SCURA! Però mica male, ma come si fa a viaggiare? Perché io voglio fare lunghi viaggi. Va bè dai prendo questa nuova, ordino una JAP 4 cilindri 750, turistica perfetta per viaggiare …. esco e, Lei dalla vetrina mi guarda, sembra dire: cosa hai preso, sarà perfetta ma senza fascino!

Un anno dopo:

Andrea (mio figlio): “domenica vieni con me a Adria? C’è una manifestazione motociclistica strana, si chiama la sfida, ci sono dei cerebrolesi che si sfidano sul circuito con moto strane! Buell, triumph, BMW e pensa con le Moto Guzzi? … ma le fanno ancora?”

E così saliamo sulla nostra Jappolesa e andiamo … due gironi di facce “adulte” con sorrisi ebeti da adolescenti! … moto magnifiche, ferri magici, e poi … guarda è la stessa che mi guardava dal concessionario. Però è … che bella figura qui in questo splendido parco giochi … fascino al quadrato!

Si fa sera e riprendiamo la nostra anonima Jappolesa e torniamo a casa ….

Un anno dopo:

Torno in concessionario: ciao Antonio, ho avuto un incidente, un deficiente ubriaco (vero) mi ha tagliato la strada e questo è il risultato … io fortunatamente niente ma lei … quasi un rottame! Senti questo è l’assegno dell’assicurazione, Ti lascio il rottame e cambio moto! Cosa mi proponi? Ho una TDM 800 nuova appena arrivata oppure guarda in salone e scegli tu!

Io Andrea giriamo il salone, Lei è ancora lì ci guarda … E’ SCURA! … un personaggio conosciuto a Adria con uno strano uccello sulla schiena, diceva: la moto a da esse nera! … questa è SCURA! … Io e Andrea ci guardiamo, Lei ci guarda, tutte e tre guardiamo Antonio e … ecco ho capito, dice Antonio, un altro cerebroleso!

16 anni dopo:

Con la SCURA ho fatto oltre 110.000 km, girato quasi tutta Italia, conosciuto fantastici e mitici cerebrolesi, non saprei farne a meno, sia di Lei che di Voi (cerebrolesi)!

E’ stata Lei a scegliermi, a sceglierci! .. aveva già programmato tutto, ci ha scelto e trasformato da anonimi motociclisti della domenica in … I TATIANI!

Grazie SCURA

Tuo per sempre S558

PS: spiego il significato il S558 … il suo numero identificativo.

Come sono diventato Guzzista .

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Come sono diventato Guzzista.
Tante storie una sola passione.

Un piccolo concorso a sorpresa dove abbiamo raccolto tutti i racconti pubblicati sulla nostra pagina Facebook.
Tanti commenti, tante esperienze diverse dallo stesso finale. Una Guzzi!
Il nostro staff li leggerà tutti e al vincitore una maglietta, a scelta, di Anima Guzzista!
Quindi, se ancora non l’avete fatto, scrivete e condividete le vostre storie, le raccoglieremo tutte!

LEGGI LE STORIE GIA’ INVIATE

Quindi eccoci qui. Tutti con la stessa balorda idea di farci la moto, passataci anche solo per un attimo nella testa, e poi diventata chiodo fisso, sogno o aspirazione ma comunque qualcosa che alla fine ci ha cambiato la vita in meglio.
Quello che “gli altri” non sanno è che la spinta iniziale, poi consolidatasi nel tempo, non è partita da una passione tecnica, meccanica o di prestazioni. Forse allora non ci era chiaro ma la molla che ci ha spinto verso la motocicletta sono state le emozioni. Il senso di libertà e il vento in faccia, il rombo del motore non rinchiuso sotto ad un cofano ma anche il senso di potenza nell’accelerazione o la guida “di corpo” nelle curve. Fate voi. Sempre di emozioni parliamo.
La passione per la Guzzi, in questo, trova terreno fertile. Una moto di cui tutti i genitori parlavano, del nonno che ne aveva una da giovane e la storia, la leggenda che ha sempre accompagnato il bicilindrico di Mandello ha sempre attirato e colpito la fantasia ma, se ci pensate, praticamente mai per la prestazione pura. Il perché diventa ovvio se invece di cavalli parliamo di emozioni appunto.
Il connubio tra uomo e moto è sempre stato il nostro punto forte. Siamo un Popolo speciale, portato alla socializzazione ed alla condivisione, ben prima dell’avvento di Facebook o Instagram, dove la naturale voglia di stare assieme trova un nuovo modo di “connetterci” nei social ma sempre con lo scopo di mettere in pratica i tanti messaggi con un bel giro in moto, magari con tanto di brace o ristorantino casareccio ma di qualità sempre ben condito da curve e bei panorami.
In fin dei conti, proprio perché poco inclini a cedere al fascino di moto perfettine e asettiche magari dalla cavalleria esagerata, non ha importanza se ci presentiamo con un V35, un V7 Sport o una Griso 8v perché le emozioni valgono per tutti allo stesso modo e noi Guzzisti non smettiamo mai di lasciarle trapelare nelle mille e mille parole scritte nei nostri messaggi come nei nostri racconti davanti ad una birra.
Quello che leggerete qui sotto ne è solo un antipasto… il piatto forte, amici miei, ce lo lasciamo per quando ci incontreremo ancora sulla strada. Allora si, ci sarà da divertirsi!

Come sono diventato Guzzista: Antonio Cavenaghi

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Come sono diventato guzzista: agosto 1969, dopo aver poggiato le mie adolescenti chiappette sulla sella di questo magnifico V7 come avrei potuto non diventarlo?

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