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Breva: provata!

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di Nicola Sabini

 

Finalmente la Breva è in produzione ed io ero 9 mesi che aspettavo questo giorno. Prendo la mia piccola Saxo Diesel senza il turbo e mi faccio i miei bei 600 km che mi separano da Marsiglia a Milano per recarmi da Scola a provare la mia futura moto. Possiedo un 1100 Sport di cui non mi separerò ma per motivi di lavoro e di svago ho bisogno di una moto che possa avere delle valigie ed un baule per contenere il computer portatile e vari documenti, che sia leggera ed agile nel traffico, che mi consenta di vestirmi in giacca e cravatta (da pupazzo) per recarmi dai clienti.
Appena manifesto il mio interesse per la Breva i miei colleghi guzzisti del club i “SETTE NANI” cominciano a dirmi che per i mei 198 cm la Breva è piccola; Scola addirittura mi dice che non può farmi provare la bella in quanto per il momento non è disponibile la sella “Lady”, come al solito i centimetri logorano chi non ne hanno. Ma io testardo ariete e ormai innamorato la voglio provare.
Prendo le chiavi ed un casco, gentilmente prestato da Scola e salgo sulla bella. La posizione di guida è eccellente, leggermente caicata in avanti, le pedane ben posizionate: nonostante la mia mole mi trovo a mio agio. Avvio la moto e sorpresa un bel rumorino esce dalle marmitte, compatto e sonoro, un suono migliore della mia 1100 con scarichi originali. Innesto la prima e già mi accorgo che il cambio è diverso, rapido e preciso negli innesti, si inseriscono le marce senza forzare sulla leva del cambio. Parto e apro il gas, il motore è pronto senza vuoti particolari, non potentissimo ma adatto al tipo di moto. Mi infilo in mezzo al traffico zig-zagando tra le auto, facile e divertente, allungo la terza e lascio le mani dal manubrio, e con le gambe che stringono il serbatoio la scuoto a destra e sinistra, la moto rimane stabile e lo sterzo non sbanda, caratteristica delle vecchie Guzzi delle serie minori, ma invece rimane stabile come la mia 1100. Non ho riscontrato la leggerezza dello sterzo che hanno rilevato i miei colleghi. Anzi la trovo molto più stabile e precisa della sua dirette concorrenti, le Honda Transalp, i vari enduro serie 650, le Yamaha Diversion e XJ600 tutte moto da me provate. La frenata è buona: il disco da 320 mm svolge egregiamente il suo lavoro aiutato dal cardano che in chiusura gas frena la moto, senza bisogno di usare il disco posteriore che io personalmente non uso mai in quanto non ne sento il bisogno. Non ho provato la moto a forti andature in quanto non interessato alle prestazioni, ma interessato piuttosto all’uso quotidiano della stessa. Per correre c’è la 1100 Sport…
Tra non molto accanto alla mia 1100i Sport, nel garage di casa ci sarà anche la Breva, spero solo che non sia troppo gelosa della piccola. Gran bel lavoro Guzzi, continuate cosi.