E’ cosa nota quanto i tedeschi amino l’Italia, per le vacanze. Se poi sono anche guzzisti, i freddi teutonici visitano il Lario con una certa frequenza. Ed e’ proprio da questo dato di fatto, che nasce questa storia. Durante una fresca serata di Novembre, uno strano furgone bianco si avvicina a Mandello, e si ferma per la notte al parcheggio del cimitero. Il furgone ha delle decorazioni strane, che richiamano dei motori a V e un tizio in piega, ci sono anche delle scritte che sembrano addirittura poesie. Alla guida, un pelato con losche intenzioni: dopo la delusione delle non-novita’ di EICMA 2025, ha deciso di andare personalmente a Mandello a prendersi la nuova guzzi sportiva diretta
mente dalla fabbrica. Il pelato perlustra la zona, e documenta il tutto con numerose fotografie: perche’ togli tutto ai tedeschi, ma la precisione no eh! La prima foto ritrae il furgone nei pressi del parcheggio del cimitero di Mandello, proprio di fianco alla fabbrica (parte alta): si notano le cupole dei nuovi padiglioni. Il pelato considera come ragionevole la possibilita’ di saltare il muro ed entrare a piedi in fabbrica, ma poi desiste perche’ non potrebbe portare fuori facilmente una moto dalla fabbrica.
Decide quindi di saltare sul furgone e fare il giro della fabbrica: prende le misure per entrare e uscire dal portone rosso
e poi cerca di mimetizzarsi nel paese parcheggiando come i locali

e facendo un po’ di turismo nei posti piu’ importanti del globo terraqueo (senza la cq, sembra)
apparentemente il furgone si mimetizza senza sforzo nell’ambiente circostante Per pianificare la fuga, il losco figura ha un’idea geniale: scappare sul lago e seminare tutti i poliziotti italici chew ovviamente non sanno come approcciare un elemento cosi’ complesso, come l’acqua. Quindi, si avvicina al porto turistico, sperando di trovare un varco aperto, ma si rende conto che la soletta del parcheggio tiene solo 2.5 T, e visto che il furgone arriva probabilmente a quel peso, torna indietro e cerca un piano di fuga diverso.
Decide quindi di coinvolgere dei complici, che trova a Milano in zona Sempione, praticamente di fianco a Radio DeeJay, one Nation One Station, figa! I due figuri fanno finta di fare una rimpatriata con il delinquente tedesco, e fanno pure delle foto tutti sorridenti.
Uno dei due, il piu’ intraprendente, fa le foto attorno a tutto il furgone, facendo finta di aver disegnato lui gli adesivi di decorazione del furgone.
In relata’ tutti sanno che sono dei prespaziati e degli adesivi fatti dalla guzzi in tempi on sospetti per rilanciare l’immagine sportiva del marchio, ma poi hanno deciso che il cliente con ampia capacita’ di spesa avrebbe preferito la V7850 a una sportiva guzzi da 150 cavalli, e quindi attaccatevi al belino e prendetevi un’Aprilia. L’invasore teutonico non si da’ per vinto: dopo aver usato un figurante (il padre) per pranzare all’elefante rosa (nuova gestione, cibo buono), decide di ritornare al lago, e parcheggiare vicino alla via di fuga. Poco ne sa che, dopo due notti senza dormire molto, si sarebbe appisolato sul letto del furgone aspettando che altre persone arrivassero, per mischiarsi alla folla. Il pelato decide cosi’ di parlare con un sacco di persone, partecipare alla festa, e a mezzanotte crollare a letto, senza salutare quasi nessuno (che brutta persona) perche’ era un pochino stanco (tipo forrest gump): comunque la serata e’ andata bene, ha anche in programma di fare cose losche con Dekra, una nota maialona tedesca di Stoccarda. In realta’ il tipo sta ancora pianificando come entrare alla fabbrica, e ciulare la sportiva, che stanno nascondendo da qualche parte. Il mattino dopo, arzillo come il batacchio di un novantenne, si alza dalla bara che usa come letto, beve mezzo litro di sangue, e si rimette in moto. Per rendere la sua presenza credibile, coinvolge un presidente a fare una specie di rito magico sul furgone, tipo una benedizione con l’acqua del lago. In realta’ il presidente sta segnando con vernice indelebile la carrozzeria del mezzo di fuga, perche’ e’ Colannino travestito da Giuliano.
Alcuni partecipanti suggeriscono che invece dell’acqua bisognerebbe lanciare sul parabrezza una bottiglia di spumante, come si fa con il varo delle navi. Non mi e’ sembrata una grande idea. La giornata si conclude purtroppo con un bel nulla. Il manigoldo si rimette al volante per tornare nelle lande teutoniche, e prepararsi a qualche altra notte in furgone a 3 gradi e pioggia (mortacci sua!). Tattavia egli non demorde: coinvolgera’ nel suo piano altri guzzisti, la Dekra (la mignottona di cui sopra), e Baloo (per la abilita di guida in moto), per riuscire a scovare e a ciulare la moto e la Dekra.
A presto per la prossima puntata.
Luca (io non sono tedesco, fatti persone e guzzisti qui nominati sono puramente casuali)














