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Come sono diventato Guzzista: Enrico Demontis

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Come sono diventato Guzzista?

Come mio fratello da ragazzino scooter, e prima ancora un Garelli Sgarellato. Poi più niente. Mi diedi alle Alfa, che ho ancora nel cuore, e un giorno, chissà…

Poi il matrimonio, la famiglia, la testa a posto, ma ogni volta che vedevo una moto sentivo quel brivido alla schiena. Seguivo le gare di Mgp e di SBK. Poi mio fratello si comprò la Nevada. Feci qualche giro, ogni tanto. Ma, il matrimonio, la famiglia, la testa a posto. Poi scherzando parlando con qualcuno, dicevo: se divorzio mi compro una moto. Ebbene ho divorziato, ma la moto non l’ho comprata subito. Mio fratello si comprò la Bellagio, e la Nevada era destinata a rimanere in garage ferma, o quasi. E allora………..

Dopo tre mesi che me l’ero portata a casa e la usavo per qualche giretto in zona, come primo raduno, parto da Milano direzione Civitavecchia, a incontrare la colonna degli scrotonuragici di sbarco per l’incontro di primavera di Norma. E li conobbi figure mitologiche che esistono solo nella mia testa. Oltre ai vari scrotonuragici, i pauer renger, che sia chiaro, non sono sardi. E il Califoggiano, i Tatiani, mio fratello Nedo. E c’era una ragazza tutta ricciuta che parlava come valentino. E io pensavo: “ma veramente quella ragazza guida una moto potente come la mia?” non riuscivo a capacitarmi. E i valorosi Orobici, sempre molto uniti e numerosi. E Macho. E Bicilinder, che anche seduto su un Cali sembrava seduto su una Nevada.

E poi a settembre calincontro Carsico, a Trieste! Sempre con la Nevada. E anche li conobbi altra gente mitologica nuova: Caio, neofita come me sulla sua Nevada bianca, e la sua amica con la moto rossa con due fari diversi l’uno dall’altro. Icocolao, col suo Nf, che, alla mia domanda: ma hai un’altra Guzzi? lui rispose dubbioso: no, perchè? dovrei?

Poi qualche porcherìa, che è un raduno invernale che ha luogo in Sardegna, e non un’orgia. Anzi forse si. Dipende.

Poi a un certo punto, Calincontro Romagnolo, organizzato dalla ragazza ricciuta che parla come valentino. E li, la svolta: mi accorgo che la Nevada non mi basta più. Un po in autostrada, nel tirone da Milano alla riviera, e ritorno, un po nel giro del primo pomeriggio al seguito del buon Pradu e Califoggiano. Sentivo di volere di più. La sentivo piccola, stretta, a ogni piega scintille con cavalletto o a destra con lo scarico. E poi volevo una moto mia. una Guzzi mia. Anche perchè la Nevada era già da allora destinata a non piegare mai più, a proseguire sempre ortogonale all’asfalto….con un buffo carrozzino attaccato sulla destra….

E allora il quesito: che moto mi compro?

Il calincontro era intorno al 25 aprile. Il 10 maggio tornavo da Varese in sella alla mia attuale Brevona v1100 di cui sono follemente innamorato.