di Goffredo Puccetti
Estate del millenovecentequalcosanta;
Gabbiano. Casa dei nonni nel Mugello.
-Vatti a mettere un giubotto, che andiamo a fare un giro sulla Futa.
A parlare è Cugino Simone, quello con la moto.
Corro in casa e ottengo il consenso paterno al battesimo del fuoco su due ruote. Non ricordo i dettagli della negoziazione tra Babbo Giuseppe e Cugino Simone, fatta di “mi raccomando” “guai a te se superi i x all’ora” e altri diktat più o meno osservabili. Sta difatto che mi viene offerto un casco e siamo pronti, andiamo.
Ecco la moto. La Moto. Cugino Simone si distingue tra gli altri Cugini Grandi. La sua moto ha qualcosa di diverso da tutte le altre. È innanzitutto molto più pulita del Caballero del Cugino Andrea e più cromata della Honda del Cugino Bernardo.
E poi ha scritto Moto sul serbatoio. Moto Guzzi per la precisione.
– Ma che marca è?- Chiedo.
– Moto Guzzi, la più bella fabbrica di motociclette al mondo – risponde Cugino Simone che ha sempre avuto il dono della precisione e della sintesi.
Sul fianchetto, un altra scritta: California. California II per essere precisi.
– Metti il piede lì, ora scavalca. A posto. Reggiti lì e andiamo.
– Che strada facciamo?
– Che domande? La Futa! La palestra dei motociclisti! – Di nuovo, precisione e sintesi.
Sì, lo so, voglio sempre strafare ma la realtà è questa. L’imprinting Guzzista io l’ho avuto come passeggero di una California II tra Panna e la Raticosa. Cugino Simone guida la moto con una disinvoltura che disarma e affascina: le mani sembrano solo appena appena appoggiate al manubrio e poi ad ogni curva…oooh andiamo giù!
– Non serve che ti sbilanci dalla parte opposta, anzi, divertiti a piegare con la moto! –
Cugino Simone sorride ed educa. Nel frattempo incrociamo altre moto:
– Tra motociclisti ci si saluta! –
Passerò il resto del viaggio a sbracciarmi, questa cosa del saluto è veramente una cosa fichissima!
Alla Raticosa ci fermiamo. Ci sono altre moto e piloti vestiti come quelli da corsa. Dopo la cocacola torniamo verso la moto e Cugino Simone risponde alle domande di un paio di motociclisti che si erano avvicinati alla sua moto. Sono troppo piccolo per elaborare ma col tempo capirò che quando arriva una Moto Guzzi California in un parcheggio le altre moto abbassano il faro in segno di rispetto.
Ripartiamo. Contravvenendo alla raccomandazione numero 765 di Babbo Giuseppe, Cugino Simone prende la discesona tutta tornanti fino al fondo valle e ritorniamo facendo ‘il pezzettino in autostrada’ che era stato oggetto di lunghe trattative.
– La cosa bella di questa moto è che sta su un binario anche a (omissis) chilometri all’ora. Vedi? due dita appoggiate e via…
E poi vedi come han disegnato questa autostrada? Secondo me l’ha pensata così un motociclista…
L’uscita Barberino arriva prima di quanto avrei pensato, effettivamente, e poi da lì, a passo di trotto si rientra a casa.
Scendo. Riguardo la moto e decido che un giorno mi comprerò anche io una Moto Guzzi.
Grazie Cugino Simone.


