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Che cos’è una motocicletta?

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editoriale 60
di Alberto Sala - n. 60 - 17 ottobre 2014

Che cos’è una motocicletta?
Ieri mattina scendo in box con l’idea di inforcare il California per andare in ufficio, dato che l’auto è dal meccanico. Giro la chiave e non parte. Bastano tre tentativi a vuoto per far esalare l’ultimo respiro alla batteria, morta da tempo. Forse oggi arriva quella nuova, ordinata in internet… già, ma intanto sono a secco. Mi faccio aiutare da un vicino a spingerla su dalla salita della corsia box, per un ultimo tentativo: lanciarla giù dalla rampa, in terza. Di solito parte. Invece, dopo un flebile starnuto, la ruota posteriore si blocca impotente. L’incazzatura è a mille: un cacciavite a croce e una doppia chiave a tubo snodabile del 10-11 saggiano la durezza del pavimento in cemento. E ora che faccio? Tra raggiungere la fermata del pullman e compiere il tragitto metropolitana compresa ci vorranno due ore e sono già le 8,30, penso mentre sono fermo davanti alla Giulia. Già… la Giulia, la mia Vespa 200 Rally… orpa, però non ho fatto la revisione. Affrontare il territorio nemico delle automobili all’ora di punta nella guerra tra agenti, camionisti e impiegati mi incute un po’ di paura. Resto a pensarci un po’, poi mi decido. Correrò il rischio.
Man mano che percorro tremolante il primo dei quattro nastri della A4 verso la città dei marchettari, pian piano le nubi si dissolvono e affiora una bella sensazione. Ancor più al ritorno, nonostante il buio delle diciannove e trenta e la flebile luce della Vespa, si stagliano i ricordi della Camargue, delle colline di Zarauz bagnate dalla pioggia inesorabile dei paesi Baschi, delle insenature di Santander, della calura della Maremma e i canti a squarciagola della mia compagna, il chinarsi insieme aerodinamici per superare i camion, il furioso temporale del Lago Maggiore il primo weekend di test della nuova tenda… Sto percorrendo il nastro di ritorno, con tra le gambe, nel magico spazio che solo la Vespa ha, la nuova batteria al gel appena arrivata. Che leggerezza.

Che cos’è una motocicletta?
Leggo l’annuncio di un amico che vende le sue moto. Mi chiedo istintivamente “come potrei separarmi delle mie?” Ma allo stesso tempo, forse per la mia situazione attuale più precaria del solito, mi rendo conto che sì, potrei. E’ un oggetto di ferro. Solo un oggetto, non ha anima né vita sua. Non è tuo figlio né la tua compagna.
Sì, ma che cos’è una motocicletta?

Tra due settimane rivedrò i compagni scout della mia adolescenza. Mi metto d’accordo con il mio capo scout di allora che non sentivo da decenni, e saputo che sono appassionato di moto mi chiede “hai visto la nuova scrambler Ducati? Bella, vero?” Sì, molto carina, penso, però la tua Scrambler versione enduro 450 che avevi trent’anni fa era veramente unica… ma non me la sento di chiedergli se ce l’ha ancora, anche perché ne dubito.

E allora, cos’è una motocicletta?

Dopo il nostro incontro di Primavera, urgeva la sostituzione delle gomme ormai quasi alle tele. Visto quanto sono andate bene da consumate, volevo nuovamente le Bridgestone BT45 e in contemporanea montare i cerchi del T5 che mi avrebbero consentito di eliminare le camere d’aria. Ma la California non stava in strada. Prima di individuare la difettosità della nuova BT45 anteriore (completamente senza carcassa…) c’è stato un momento di vero smarrimento, tra cuscinetti di sterzo cambiati, distanziali dei cerchi, smontaggi e serraggi di forcellone e telaio… e dato che le gomme arrivavano via internet, la restituzione è stata talmente lunga e complessa che l’estate mi ha sorpreso con una configurazione veramente balorda: davanti una vecchissima Metzeller, intatta di battistrada ma vecchia di dieci anni, dietro la Battlax nuova. Questa è stata l’assetto per tre giorni in Friuli a trovare Jejo e i miei parenti, a conoscere meglio una terra che mi affascina e che nella zona di frontiera conosco poco, e a recuperare un po’ di serenità dopo un burrascoso fine luglio lavorativo. La fiera California andava talmente balorda che pensavo fosse necessario sostituire anche la forcella, ma poi, prese le dovute misure, mi ha condotto lievemente per strade bianche, a lambire i vasti alvei del Tagliamento e del Cellina, a risalire di quest’ultimo la parte torrentizia scoprendo panorami mozzafiato, vasti come fossimo in Canada e immersi nel suo turchese unico, fino alla gran pelata del monte Toc, con continue soste per fotografare sì il torrente ma compresa la moto, e in una di queste anche una miriade di farfalle dipinte nel pacifico assalto a grappoli di fiori fucsia, nei pressi di un piccolo ponte sospeso sul bianco greto rigato di turchese.

Siamo a ottobre inoltrato, mancano solo due settimane alla fiera delle motociclette, dove tanti marchy ci presenteranno nuovi modelli e risponderanno alle interviste sfoggiando asset, target, focus, equity e strategy. Ma sono sicuro che sapranno anche davvero cos’è una motocicletta.