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Racconto di Vladimiro

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Una delle cose più belle dell’Incontro di Primavera è leggere i resoconti, le impressioni e le emozioni di quelli che c’erano.
Per me è sempre stata la naturale prosecuzione del raduno. E’ una questione di “gola”. Non basta mai e ne vorrei ancora un po’ e poi ancora, ancora… così mi ritrovo sia a rivivere quelle emozioni a cui avevo partecipato ma anche a vedere, attraverso gli occhi di c’era, tutte quelle mille piccole/grandi storie successe dietro l’angolo, a cui non ho potuto partecipare per le mille tessere (di AG) del grande mosaico che compone l’Incontro di Primavera.

Quindi, brutti pigroni bastardi e infami non tenetevi tutto per voi. Scrivete, condividete e fateci sognare ancora un po’! Dilungatevi, scioglinguatevi, sbrodolatevi in fiumi di parole in racconti, storie, romanzi e poemi… escitelo il Manzoni che è in voi!

A questo punto non mi resta che fare la mia parte, no?
E allora Vladimi’, dajie de resoconto! Ennamo!
Quest’anno, per me, è un anno veramente speciale. I figli sono ormai cresciuti e si gestiscono da soli, quindi la mia dolce signora, nonché mamma dei tre “pargoli”, ha potuto, finalmente, partecipare all’Incontro di Primavera. Ok, mi sono detto, quest’anno l’Amore Cosmico sarà anche condividere quell’atmosfera magica, che solo le Anime sanno creare, con la mia Titti… e allora il LeSPans, da divoratore di curve e piegoni a velocità warp, si trasforma in una paciosa Tourer con tanto di borsa da serbatoio per liberare la sella al secondo passeggero.

Ah, si! E’ vero… c’è anche quell’altra storia che adesso sono Presidente di Anima Guzzista… una sciuocchezzuola… che volete che sia…

Quindi abbiamo passato due giorni a preparare le magliette (della taglia richiesta abbinata al nome) con la patch dell’incontro e i buoni per il pasto… che poi ho visto non sono così necessari, tanto alla fine si contano i partecipanti e se il numero corrisponde a quelli previsti è tutto a posto… se c’è un infiltrato scatta la caccia al “portoghese” che poi lo si lega ad un palo e lo si percuote con un cardano sotto le piante dei piedi dopo averlo cosparso di Sint 2000… dopo lo si scioglie lo si lascia alle cure del Berghella (che è medico) che lo assisterà rimettendolo “a posto” come la sua moto… colpirne uno per educarne mille!
Vabbe’, insomma: fogli di excel con tutti i dati, montagne di magliette (centocinque!) divise in blocchi da 10 un ordine alfabetico… tutto in uno scatolone che… per fortuna (nostra) e sfortuna di Peppone col mal di schiena (viene col furgone) gli “molliamo” allegramente invece di dovercelo dividere tra le moto in partenza da Roma.

I preparativi, quindi, non sono stati tanto il caricare e gestire gli spazi a disposizione ma portare il necessario tecnico/burocratico/amministrativo per il raduno. Una montagna di fogli stampati, la cassa, i timbri, gli assegni… oh, non ti scordare i moduli per lo scarico che vedrai che qualcuno se lo dimentica, i testi delle canzoni per il concerto.. e poi lo Sciupafemmine e gli zuccherini e qualche indumento di ricambio ma si dai, poca roba tanto a maggio mica fa freddo…
Tutto ok. Tutto previsto. Comprate tute antipioggia uguali così facciamo un figurone. Fatto. Copriscarpe impermeabili. Fatto. Guanti leggeri di ricambio e gilet termico con spille (la Sacra Sindone di AG). Preso e caricato. Tutto a posto. Perfino lo spazio lasciato libero per le mozzarelle da riportare a casa. Grande organizzazione con lo spirito giusto… che poi è una delle cose più belle di un viaggio: la preparazione. Un rito che è come un antipasto, non sei sazio ma cominci a gustare qualcosa di buono…

Quindi il giorno fatidico sveglia alle 4.45. Doccia e preparare bidone di caffè… anzi no lo prendiamo al bar dai! Sveglia BeppeTitanium (che ha dormito da noi) e Titti… finalmente si parte! Appuntamento alle 6.30 sull’autostrada dove troviamo Nicola e Alisa, Andrea e poi Marco con Liliana e Chiara… caffè (ci vuole) e via!

Cava dei Tirreni… Cava…. si adesso c’è l’uscita… no forse… la prossima di sicuro è… ok, abbiamo allungato un po’ e siamo passati da Salerno/Vietri… però alle 9.25 eravamo lì. Tra i primi!
…e allora comincia l’Amore Cosmico con baci e abbracci e la gioia di rivedere belle persone che putroppo frequenti sempre troppo poco e poi facce nuove e istintivamente simpatiche e straordinariamente affini e partecipi già da subito come Pietro e Vivia con l’SP (chi ha l’SP è più figo, più bello e decisamente trendy. L’uomo con l’SP non chiede mai, è fuori dal coro e si distingue per personalità e carattere… ed è sempre accompagnato da donne straordinarie!) e poi Franco e Antonio e Pina e… sempre di più ne arrivano e monta quella bella sensazione di piacere e sicurezza. Sono a casa, tra Anime e Guzzi.

Il gruppone alla partenza si disperde subito. Dico a Nello: vado a fare benzina e quando ripasso partiamo tutti. Ok, mi dice, vi aspettiamo. Infatti appena torno dal benzinaio non c’è più nessuno. Partiti. Spettacolari! Nella miglior tradizione di AG come c’è una strada e delle moto non ci capisce più niente nessuno e come un’orda di assatanati una settantina di moto invadono le strade della Costiera Amalfitana in ordine sparso.

La spettacolare e meravigliosa strada della Costiera si snoda, tortuosa e trafficata anche solo con tre macchine, in un film di favole… tutto sembra quasi finto per quanto è bello e perfetto. Ville e case a strapiombo sul mare, ristoranti con vista e menù memorabili… e di tanto in tanto paesi incastrati tra gli scogli con spiagge dal mare blu ma propro blu.

Sosta (dove il gruppo si ricompatta) a Minori dove la pasticceria Sal del Riso (prendere nota) ha un assortimento SPETTACOLARE! … Delizia al Limone. Segnatevela. Se passate di lì, fermatevi e assaggiatela. Dopo non sarete più gli stessi.

Si riparte compatti… curve, curvine e curvette, mezzi tornanti e gruppi di case… ogni auto che si incontra si sorpassa con molta difficoltà. Per fortuna arriviamo ad Amalfi e per fortuna che è venerdì ma per fare 3 chilometri ci mettiamo mezz’ora. Il caos totale. Posto stupendo ma con una strada sola dove auto, pullman, autobus, camioncini, autobotti, biciclette, motorini, skateboard, carrozzelle, tricicli, batmobile, vecchiette col bastone e tutti i Flinstone con l’auto delle caverne si sono incastrati in un doppio senso con strettoie e tunnel scavati nella pietra. Un girone dell’Inferno ambientato in Paradiso…
Alla fine ne veniamo fuori con i motori più che surriscaldati e le frizioni che iniziano ad incollare…
Si sale verso Furore. Tornanti e rettilinei per arrampicarsi su una scogliera a picco che se guardi giù sembra di stare in aereo… indimenticabile. Poi il valico verso Agerola e… pùf! Siamo in Trentino! Boschi, nuvole basse, freddo e un po’ di pioggia… montagne e case con gli infissi con i doppi vetri… la strada è bellissima, col sole, ma gli occhi non si staccano dall’asfalto bagnato… infine Gragnano. Si parcheggia al coperto e ci si siede al tav… ooopss.. no… non tu, mi dico, gli scarichi di responsabilità! Le magliette, i buoni pasto… la conta dei presenti!
Per un attimo vedo Rosella e Alberto vicino a me che mi guardano e sorridono… chissà cosa voleva dire, mah!
Pranzo per 74 Anime affamate a base di pasta. Il mega pacchero. Le simpatiche ciotole di Vietri… il vino rosso frizzante! (piaciuto molto algli amanti del Lambrusco… ma io sono più da Barolo o, vista la latitudine, da Aglianico).
Caffè… e pago il conto col mio primo assegno da Presidente. aho’ ero emozionato e mi tremava un po’ la mano, ci credete? …timbro, fattura, saluti e si riparte…
Stavolta niente strade trafficate eh?
Ripassiamo da Amalfi.
Il delirio si ripete. Ok un po’ meno, anche perchè con un po’ di zigzag garruli e leggiadri svicoliamo quel tanto che basta per deviare verso Ravello.
Sosta per il caffè in una delle più belle piazze della Costiera. Peccato sia nuvolo. Chiacchere, sigaretta e poi via verso i monti passando per il valico di Chiunzi dove ci attende un panorama mozzafiato su una città infinita distesa su una piana costellata di serre, il mare in fondo e il Vesuvio a chiudere lo sfondo. Terribile e bellissimo allo stesso tempo.
Autostrada da Nocera Inferiore e dritti fino a Battipaglia e poi statale per Paestum. Il camping Nettuno ci accoglie stanchi ma felici.
Prendiamo possesso dei bungalow modernissimi, rifinitissimi e con tutti i comfort all’ultimo grido: cucina, acquaio, frigorifero, bagno con doccia e water ovviamente senza il bidet che ormai non è più di moda, letto singolo nel soggiorno e camera da letto con armadio. Il tutto in 15 metri quadri scarsi. Però davanti c’è un portico con tavolo e sedie che si rivelerà utile…
La cena al camping è un po’ triste… complice la stanchezza ci trasciniamo avanti e anche il servizio è lento… se non fosse per le moto in bassorilievo di Ettore Gambioli messe in vendita per la prima volta (9 pezzi venduti in 10 minuti) il resto è confinato in piacevoli chiacchere tra i partecipanti… fino alle 23.30…
Nello compie i suoi fatidici 50 anni e “al volo” avevamo organizzato una festa a sorpresa con tanto di torta. Ok è tutto pronto… facciamo il giro, come cospiratori, per avvertire tutti dell’imminente festicciola ma… ma Nello dov’è? Cerca e cerca e… è andato a dormire! Porc! Ma noi volevamo… sarebbe stata una bella sorp… niente. Tutto rimandato ai 60 anni… speriamo si sia svegliato per quel giorno.
Ma nulla è perduto! Anzi! Il caso vuole che Pietro (da Palermo) compia gli anni… appena dopo mezzanotte! Così la torta arriva con tanto di candelina e Pietro, incitato dalla folla osannante, affonda il viso nella torta con un morso goloso che gli lascia la bocca e la lunga barba pieni di panna! Bravo! Così si fa!
La notte poi passa in un lampo e, al mattino, arriva Benjs a farci da guida fino a Rofrano. Partiamo in gruppo e il serpentone di moto, ormai prossimo alle cento Aquile, si snoda nel Cilento che tra nuvoloni e squarci di cielo sereno ci mostra panorami da cartolina tra il mare e i monti. La strada si fa sempre più invitante e, nonostante l’asfalto bagnato, invita a guidare con più ritmo. Molto bello.
Arriviamo quindi a Magliano Vetere, lungo il percorso, e Benjs fa segno di fermarci e parcheggiamo nella piccola piazza tenuta sgombra per l’occasone. In un lampo capisco (Benito saluta e sembra conoscere tutti) che siamo nel suo paese e che… ci hanno preparato un piccolo “spuntino” di benvenuto! Per cento motociclisti! Incredibile! Un’accoglienza calorosa e un grande tavolo imbadito di pizza bianca appena sfornata e tanti piatti: dal formaggio di capra (fresco, una vera delizia) alle tartine con olive agli affettati che… oddio buonissimi, eccezionali, dal sapore intenso e dimenticato… insomma non era quella roba da frocetti che ti tocca comprare dal salumiere (in pizzicheria da noi a Roma) e che non è nemmeno lontana parente di tutte quelle bontà che ci stavano offrendo. Il tempo per un bicchiere di vino e poi ripartiamo. Le strade curvose, inviterebbero ad una guida decisamente più allegra ma l’asfalto bagnato e qualche goccia di pioggia ci costringono ad un’andatura più che turistica. Passiamo tra vallate e boschi verdi e bellissimi, il percorso sembra non finire mai quando ecco un cartello ed una strada in discesa, siamo arrivati al ristorante da Cono.
E’ stato come passare in un tunnel spazio-temporale ed entrare in un’altra dimensione.
Cono. Zio Cono. Come descriverlo… capelli e barba bianchi lunghi ed crespi uniti ad una carnagione scura con un volto segnato dalle esperienze della vita ed un naso schiacciato ne fanno una figura metà santone e metà abrigeno australiano.Con la dignità e il carisma che gli vengono dalla disarmante semplicità e candore che emana, un fauno dei boschi ormai accasato che ricorda le sue radici attraverso la musica, l’ospitalità e una cucina genuina dai sapori squisiti perchè veri. Anche l’ambiente è più un rifugio di montagna che quello che ci aspetterebbe da un ristorante nel Cilento, le mura sono piene di foto e ricordi e il locale, riempito da un centinaio di Anime, trabocca di risate e di allegria. Abbiamo perfino avuto l’onore di un gruppo locale (amici di Zio Cono) che si è esibito per noi in una Tammurriata con tanto di testo all’impronta che salutava i motociclisti e il Presidente! …non ho capito una sola parola di quello che stavano cantando ma Zio Cono me ne ha fatto un riassunto in tempo reale… emozionante.
Ah, e in tavola? Vogliamo parlarne? Tutto molto semplice ma molto, molto, molto buono. Dai fusilli cilentani fatti a mano alla salciccia magra (eccezionale) al pollo buonissimo e anche l’insalata (dell’orto di famiglia) aveva un altro sapore… fino alla buonissima torta a sorpresa, che ci hanno dedicato, era fatta dal figlio “in casa” con ingredienti nostrani… Da Cono a Rofrano (SA) ricordatevelo, segnatevelo e se passate da quelle parti merita assolutamente una “visita”.
Ovviamente la partenza si complica per l’effetto “pieno de panza” con in più un cielo plumbeo che minaccia pioggia… cerchiamo la strada più rapida per il ritorno invece del bel giro fino a Palinuro… ci coglierà un diluvio ad Agropoli (eravamamo quasi arrivati… porc!) e complice la superstrada chiusa e la completa, totale assenza di cartelli stradali che ci guidassero verso Paestum siamo arrivato al camping stanchi ed “umidi”…
Quindi resta giusto il tempo di prepararci per la serata. Un po’ di make up e il parrucchiere mi sistemano per il concer… ma no, dai! Ma che mi sto montando già la testa?… una aggiustata, una lavata e via alle prove della GLBB all’hotel Cristallo.
Piove ad intermittenza e con Titti decidiamo di prendere la moto per gli ottocento metri fino all’albergo… e visto che, al momemto, fa solo qualche goccia non prendiamo nemmeno il casco. Ok, non si fa. Dovrei dare l’esempio come Presidente? …ma ogni tanto le regole vanno infrante, dai!
Quindi via, andiamo e… il diluvio universale ci punisce dopo pochi metri! Arriviamo fradici e col make up rovinato!
La band quest’anno è rivoluzionata: svizzeri, abruzzesi, romani, zagarolesi e napoletani… un bel mix di Anime musicali ma trovare l’affiatamento richiede tempo che non abbiamo… e soprattutto nelle partenze e nei finali siamo in difficoltà…
Complice il maltempo il ristorante si riempie a rilento… sono tutti ad asciugarsi o a cambiarsi, così approfitto per premiare Liliana per gli splendidi cupcakes col 57 e Tatiana per essersi tatuata sulla spalla il 57 di AG. Splendide!
La serata procede e finalmente si cena. Devo dire che diffido sempre degli hotel/alberghi per quanto riguarda il mangiare… di solito non hanno una mole di lavoro tale da doversi “impegnare” in cucina ma questa volta sono rimasto piacevolmente sopreso. Piatti ben preparati e molto buoni, servizio eccellente e rapido. La pasta con i frutti di mare era eccezionale e i fusilli zucchine e scamorza da urlo… il fritto di mare caldo e croccante… vino buono e bibite a richiesta. Un full inclusive davvero ben fatto.
Ma ecco il richiamo dell’Amore Cosmico ci porta ad iniziare il concerto.
Mannaggia quella porcaccia miseriaccia boiaccia… ho il mal di gola. Pioggia, Umidità, a tratti caldo e poi freddo sempre in moto mi hanno fregato. La voce si abbassa (come se non lo fosse già) e tossisco spesso… l’ideale per cantare!
Stringo i denti ma Barry White in confronto era un soprano, fortuna che il bravissimo Silvano alla chitarra, Ciro alle tastiere e Nicola al basso sanno il fatto loro… Io senza voce e Walter alla batteria si è sacrificato per la GLBB perchè in effetti un bel manico con la chitarra ma ci mancava un pestatore di tamburi… (grande Walter, grazie, davvero!) e poi Toni, Peppe e Gianluca…
Che dire, il concerto è stato esaltante anche se a tratti “se semo proprio persi” ma grazie a Ciro e Silvano ne siamo usciti fuori… Simpathy for the devil è venuta benissimo con un Gianluca che l’ha cantata divinamente… io col vocione ho fatto i rock’n roll che sembravano cantati più da un trans che altro… però, complice l’open bar, la voglia di divertirsi ha preso il sopravvento e l’Amore Cosmico ancora una volta è stato tra noi.

Un grazie speciale alla mia Titti al suo primo Incontro di Primavera.
Finalmente ha condiviso e vissuto l’Amore Cosmico, ha conosciuto tante persone belle e gajiarde… tutto in prima persona invece di sentirselo raccontare da me per giorni interni al rientro! …e poi quando piega il LeSPans.. lei mi segue! Ennamo!