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Moto Guzzi V100 Stelvio

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Di Guliano Arcinotti

E’ da quando è arrivata che i ragazzi della concessionaria mi dicono dai vieni a provarla, e dai provala, vedrai che poi ti piace…. e quindi ho deciso di affrontare la scimmia e di provare anche la nuova V100 Stelvio.

L’avevo già squadrata per bene quando era arrivata in concessionaria qualche tempo fa a inizio distribuzione e mi era davvero piaciuta, certo riconosco come tanti altri che la linea non è sicuramente quella più particolare e appassionante di una V85tt, paga certamente lo scotto di un disegno meno particolare e per così dire più anonimo rispetto a quello a cui siamo abituati in casa Guzzi, dove la bellezza è di casa, però comunque si difende bene, i cerchi a raggi mi piacciono da impazzire e abbinato al mono posteriore è davvero tanta ma tanta roba.

Anche il motore compatto e corto come abbiamo imparato a conoscerlo con la Mandello si fa apprezzare e rende la moto più piccola e meno goffa di tante altre concorrenti che spesso sono sgraziate e inutilmente grandi.

I colori invece, beh io sono uno per cui le moto dovrebbero essere tutte rosse o quasi, quindi capirete che le nuove colorazioni non sono proprio nelle mie corde, in ogni caso sarà che mi ci sono abituato, sarà che sono effettivamente piuttosto armoniche ma devo dire che alla fine non sono così male e forse questa versione che ho provato in versione Nero Vulcano è anche parecchio elegante.

Non staremo qui a discutere di schede tecniche, cavalli, peso e altri dati di cui onestamente faticherei a disquisire con cognizione di causa, la mia è la prova dell’utonto medio che si gode il prodotto fornito dalla casa madre così come arriva e si diverte a scoprirlo un po’ per volta, come farebbero tanti di voi.

Allora iniziamo col dire che quel peso in più rispetto alla mia V85tt my 2019 non si sente poi tanto, anzi la ciclistica fa sembrare quasi di avere una ruota anteriore più piccola della 19 che ho anche sulla mia V85tt, anche la salita a bordo è più facile con un cavalletto laterale che inclina decisamente di più la moto aiutandoci a salire in sella più agevolmente, per contro lo stesso è molto stradale come impronta a terra e su una moto come questa avrei preferito un cavalletto con una base più larga per evitare spiacevoli affondi in terreni non troppo compatti o asfalti scaldati dal solleone estivo.

Giacomo di Motor Center mi spiega i comandi al manubrio, per cambio mappa, regolazione parabrezza e altri passaggi dal trip A al trip B noto che la spiegazione è semplice e veloce perchè in effetti c’è poco da capire che non sia già intuitivo e comprensibile una volta a bordo.

La versione è quella dotata di PFF Rider Assistance Solution e quindi mi viene anche spiegato che si illuminano due spie negli specchietti, visibili anche a luce spenta, due spie nel cruscotto e in caso di emergenza una spia rossa al centro, ma mi rassicurano dicendo che nel traffico di norma rimane tutto tranquillo con l’eccezione degli avvisi posteriori luminosi.

Devo comunque dire che sebbene i blocchetti siano molto molto facili da utilizzare, gli preferisco esteticamente quelli che ho sulla mia V85tt, parlo di estetica pura eh, non di funzionalità. Un difetto riscontrato nell’uso invece è stato un continuo attivarsi dell’abbagliante, finivo con l’urtare il devio abbaglianti con il dito indice spingendo in avanti la levetta senza rendermene conto, onestamente non ho capito come facessi ma è capitato almeno 3 volte nella prova.

Fatte quindi le dovute presentazioni e messa in moto la ragazza, Giacomo mi augura buon viaggio e io mi avvio verso la litoranea dove spero di dare un po’ di gas per capire come va questa nuova Stelvio.

Appena in movimento, come per ogni Guzzi che si rispetti, il peso sparisce subito, agilissima sicuramente ma complice la mia poca confidenza (in fondo si tratta di 17.000 euro di moto non mia) ho un certo timore reverenziale a muovermi con troppa disinvoltura, poi il traffico di sicuro non aiuta, quindi avanzo da un semaforo all’altro con una certa calma e cercando di capire freni, gas e altro.

La mappa di partenza è la Turismo, Giacomo voleva mettermi subito la Sport ma gli ho detto di non fare il furbo e di volare basso all’inizio semmai la cambio strada facendo.

Il cambio a freddo è decisamente ruvido, e la frizione pulsa, e sempre a freddo fatico a trovare il folle, problema che sparisce come sale la temperatura; va notato che la moto ha solo 133 km totali quindi un minimo di difficoltà in questo senso direi che è più che tollerabile.

Arrivo al bivio dove sale la litoranea e la strada davanti a me è completamente vuota, apro il gas e la Stelvio mi ricorda che sotto ho un nuovo motore V100 e mi si stampa un sorriso nel casco che mi toglierò solo quando sarà finito il giro. le marce salgono velocissime quanto i giri, e la velocità aumenta troppo velocemente, arrivo alla prima serie di curve destra, sinistra e ancora destra e la moto risponde benissimo, io no, io ho paura di far danni e quindi sono troppo cauto ma si sente che ce n’è, si percepisce il potenziale alla piega e alla velocità di percorrenza.

Altra curva a destra veloce e in appoggio e rettilineo e il gas è come se fosse direttamente collegato ai cavalli, ogni più piccolo movimento di quella manopola genera una spinta in avanti vigorosa e potente come se la potenza non finisse mai, passo alla mappa sport per vedere cosa succede e non l’avessi mai fatto ancor più divertimento e soprattutto ancora maggior prontezza nel rispondere al gas.

Intendiamoci non è che tra Turismo e Sport sia come tra la mia V85tt e una Panigale eh …. però la Stelvio ora è più reattiva e le curve si avvicinano molto più velocemente di prima, troppo, cazzo frena Giuliano, e il solo ditino indice sulla leva anteriore basta per frenare molto bruscamente, ecco questo è davvero notevole, ho trovato l’impianto frenante spaziale, un dito e passi da velocità assurde a zero con un controllo enorme e una stabilità pazzesca, la moto non si scompone mai, tu freni anche un pelo inclinato e lei ti rallenta e resta stabile, sembra quasi che ti anticipi nelle decisioni per come reagisce, quasi sapesse quel che vuoi fare.

Gas e curve, curve e gas, e inizio a prenderci gusto e capisco che se io la metto giù lei va giù e li resta, buche o avvallamenti che siano non si sposta, come arriva la fine della curva inizi ad aprire il gas e sei già costretto a frenare per quella dopo, troppo troppo, no così è troppo, sono già in cima alla litoranea nella galleria che mi porta dal lato del golfo di Spezia al lato del mar Ligure sopra le 5 terre, una bella galleria di un chilometro, con giusto una vettura nella mia corsa da sorpassare e vedere come spinge davvero e niente…. anche qui tocca frenare prima di quel che pensavi perchè ci arrivi troppo presto alla fine della galleria, dannazione come spinge questo motore, pensare che è solo la prima versione e immaginare il potenziale che ha mette un certo brivido di piacere, sono sicuro che il futuro ci riserverà delle bellissime sorprese.

Ma non dimentichiamoci che ho altre curve da fare e pif e paf andiamo avanti anche se davvero l’idea di avere una moto non mia che non conosco come vorrei mi mette davvero in crisi e non riesco a sfruttare tutto il suo potenziale, arrivo quindi al bivio per Riomaggiore e decidi fermarmi un momento per fare due foto anche se non è proprio il posto migliore forse.

Nel frattempo lo specchietto di sinistra, ha deciso di mollarsi, era evidentemente stato serrato malamente e scopriremo al rientro che il suo movimento continuo finirà con il tranciare il cavo della spia di segnalazione posta nello stesso, in verità mi aspettavo che i cavi passassero all’interno dei supporti degli specchi, errori di gioventù, come il parabrezza ballerino già segnalato anche da altri sul forum.

Do un paio di click in più al precarico del mono posteriore e riprendo la moto allungo ancora un po’ in direzione Manarola per poi fare inversione a u e tornare indietro, abbasso il ritmo, almeno ci provo e mi ritrovo a guidare meglio di prima, credo che tutta la moto meriti una regolazione soprattutto al mono perchè già i due click che ho dato l’hanno migliorata moltissimo, come se ce ne fosse bisogno eh, però mi sentivo molto più sicuro e tranquillo nell’impostare le curve, quindi forse non era del tutto inutile il mio intervento.

Al rientro utilizzo la mappa Strada, forse la migliore in questo contesto, comunque il motore spinge sempre ben oltre il necessario, e la risposta al gas è stupenda con questa mappa, ancora migliore di quelle di prima, il comando ora è morbido e pulito ma sempre ricco di cavalli intendiamoci ma più pulito nel darli e ti ritrovi anzi ad aprire con più tranquillità la manopola fiducioso di avere il pieno controllo di tutto.

Il freno dietro, provato quasi solo per sfizio tanto è valido l’anteriore, è molto presente e pronto anche lui, con una corsa giusta e precisa, non l’ho trovato lungo come criticato da alcuni giornalisti ma sicuramente non ho provato abbastanza moto io.

Lo specchietto di sinistra inizia a infastidirmi ma pazienza, piuttosto mentre scendo dalla litoranea godendomi ancora i cavalli esagerati che regala questo motore mi domando un poco a cosa serva, ma soprattutto a cosa servano i 170 cavalli di moto come la Ducati Multistrada V4 ad esempio ….. la Stelvio ne ha 115 , la mia V85tt ne dovrebbe avere 80, eppure con la mia V85tt mi diverto e tanto anche, con questa Stelvio sono arrivato davvero troppo veloce troppo spesso in troppi punti seppure sempre in sicurezza e con la consapevolezza di quel che facevo, se avessi avuto una Multistrada V4 che avrei fatto? No onestamente e detto con tutto il rispetto possibile certe cavallerie su moto che circolano per strada sono utili come il razzo di Willy il Coyote attaccato alla schiena, non ne capisco il senso e dubito che “servano” per divertirsi.

Mentre rientro alla concessionaria tra un avviso di collisione sonoro e visivo dovuto dal mio scivolare tra le auto in coda al semaforo, e una manata di gas all’ultimo pezzo di rettilineo utile, capisco che già i 115 cavalli della V100 Stelvio non fanno per me, è bella e dannatamente divertente ma se avessi la disponibilità economica prenderei comunque una V85tt magari più accessoriata, ma sempre lei, non mi serve schizzare fuori dalla curva, è divertente ma lo è giusto una volta, finirei per farmi male. E sicuramente sono io quello sbagliato eh.

Al rientro sul retro del negozio ritrovo Giacomo e Michele che mi aspettano per un riscontro sul mio girello e sorridono già sotto i baffi e anche io mi unisco a loro perché ripeto questa moto e splendidamente divertente, e il suo motore, la cosa più riuscita di questa moto, è fantastico, c’è sempre, è sempre presente pronto a regalarti un sorriso con i suoi cavalli che non saranno millemila come la concorrenza più dotata ma vi assicuro che ci sono tutti i cavalli che servono per fare qualsiasi cosa e anche quelli utili per fare cose che non andrebbero fatte per strada 😉

La sella per quanto breve è stata la mia prova si è comunque rivelata comoda e ben fatta, dimensioni giuste e con un ottima triangolazione con manubrio e pedane, però tenete conto che io non sono proprio piccolo, stazzo 100 kg per 1,85 mt e quindi potrei essere fuori standard per molti.

Il cruscotto non mi ha impressionato, l’avevo già detto per la Mandello e lo ripeto oggi, la grafica è buona ma non è ben leggibile come quello della V85 prima serie, facevo un poco fatica a leggere i giri motore, magari con il tempo ci si abitua, e anche i dati minori come temperatura, orario e altri dati simili non sono proprio di immediata lettura, soprattutto se dopo una certa età inizi ad avere problemi di lettura senza occhiali; diciamo che avrei preferito una grafica diversa e più chiara e grande visto che lo spazio certamente non mancava.

Mentre tolgo il casco e la giacca Michele mi dice “allora quale vuoi nera o gialla?” ridendo e io gli confesso che nonostante tutto alla fine se dovessi comprare una nuova moto prendere di nuovo la V85 anche senza averla provata, troppa roba da gestire per me qui, troppi cavalli che arrivano tutti assieme e nonostante non sia mai stato in situazioni di pericolo o di eccessiva velocità, mi rendo conto che questo motore è troppo per me, per il mio modo di andare in moto per lo meno.

Giacomo da canto suo insiste ma dai se spendi 13.000 euro tanto vale che ne spendi pochi di più e prendi la Stelvio, ma lui è giovane ed è giusto che ragioni così, io inizio ad avere quell’età in cui ti interessano di più altre cose e poi la V85 mi ha davvero conquistato.

Ringrazio ancora i ragazzi di Motor Center La Spezia per l’opportunità che mi hanno dato insieme a Moto Guzzi e li saluto, tanto ci rivedremo per i prossimi tagliandi della mia moto, e anche perchè prossimamente in famiglia un figliuolo vorrà una 125 e quindi toccherà tornare con il portafoglio pronto 😀

 

Varano 2024 – Fast Endurance & C

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Di Giuliano Arcinotti

Dunque partiamo con il precisare che per me portare Luca in moto a vedere delle gare di moto (seppur non si stia parlando della Moto GP) è comunque fonte di giuoia, sapere che mio figlio possa interessarsi anche un po’ al mio mondo mi rende particolarmente fiero e orgoglione, quindi già partendo con questa premessa non poteva che essere una bella giornata quella di oggi.

Siamo in casa e dopo aver consultato il meteo per capire se avremmo preso acqua o meno, “mannaggia forse piove alle 15”, “ma forse solo a Pontremoli mentre noi siamo a Berceto”, “quindi se andiamo ora allora il gomito non mi fa contatto col ginocchio”, “si in teoria non dovremmo prenderla” e via così in inutili elucubrazioni mentali su cosa è meglio fare e cosa no, fino a che non arriva Nadia a gamba tesa con “se non partite subito finite per arrivare tardi e di acqua non ne prendete su!!!” come dire fuori dalle balle e andate a divertirvi ^_^

Quindi via ci si veste di tutto punto, si prendono i caschi, l’interfono, maglietta di ricambio, pantaloncini corti e gilet da raduno per me, bottiglia d’acqua, pastigliette per le mie malattie, guanti, giacca, airbag per tutti e due, e giù alla moto, tutti belli bardati e tac, iniziamo con un bel “azz ho lasciato le chiavi della moto in casa” e uno.

Partiamo e come da programma tutta autostrada fino a Fornovo che Varano è lì vicino al casello, e tac come da previsione di mia moglie prendiamo acqua (poca a onor del vero) da Pontremoli o poco dopo fino su al passo. Per fortuna non ci bagniamo più di tanto e l’abbigliamento era idoneo alla bisogna.

Sosta brioche per Luca e caffettino per me in cima all’area di servizio di Tugo e poi giù ad aggredire le belle curve della Cisa a scendere fino a Fornovo, uscita e tac arriviamo veloci all’autodromo, personale gentile, spazio per posteggiare Euforia di fianco a un’altra bella V85 tutta rossa e altri guzzoni e di fronte all’esposizione dei Guareschi che vanta due Stelvio, una Mandello, una Strada e una V7 oltre a un paio di Aprilia RS e Tuono insomma un bel vedere.

Mentre entriamo dopo aver chiuso tutto o quasi nella moto, stanno girando le moto del Gruppo 5T trofeo Old Open Cup che di old non ho ben capito cosa avevano visto che sembravano dei missili da come andavano, purtroppo siamo arrivati proprio mentre terminava la gara. E nel mentre mi rendo conto di aver lasciato le chiavi della moto sulla serratura della sella …. e siamo a due, ma d’altronde se nasci minkia poi non è che crescendo migliori eh…

Decidiamo quindi di fare un giro per il retro paddock bello ricco di moto di tutti i tipi, come da calendario difatti ci sono state moltissime gare durante il weekend, e tante anche la domenica, oltre al trofeo Moto Guzzi Fast Endurance, anche il Gruppo 4B che vedeva coinvolto il Trofeo Vintage Guzzi, Vintage Maxi e Trofeo Eagle. Non sono mancate le mitiche 2 tempi poi con la gara del Gruppo 5 P TT SP 125 e TT 2 tempi (le 250 ndr) che se le davano di santa ragione.

Durante la gara del Gruppo 4b purtroppo c’è stata una brutta caduta che ha fermato la gara per quasi un ora, si è atteso l’arrivo dell’elicottero che per fortuna non si è reso necessario alla fine e la pilota è stata portata all’ospedale con l’ambulanza, purtroppo nelle corse anche amatoriali l’imprevisto è sempre dietro l’angolo mannaggia.

Devo dire che la gara del Gruppo 4 è stata davvero divertente con un Guzzi 750 che, dopo un avvio incerto prima dell’interruzione per l’incidente ( il pilota lamentava problemi di pescaggio in curva), si è decisamente rifatto con un passo – nella seconda parte della gara – da paura: la “piccola” 750 urlava di gioia a ogni passaggio sul rettilineo lasciandosi bellamente dietro i 1000 senza batter ciglio. Per la cronaca la 750 viene dalla Moto Officina Pratesi di Montebonello (FI) e direi che si tratta di una gran bella officina visto come fan girare i motori, bravi davvero.

Degno di menzione il fatto che nel Trofeo Eagle partecipasse con una V7 una ragazza del Team Guareschi con cui ho avuto di modo di scambiare qualche battuta, purtroppo è stata chiamata per i tempi quando l’ho incontrata, è hoi potuto solo chiedergli come fosse battagliare con i vecchietti del Trofeo Vintage “beh è che ti danno la paga i vecchietti ….!!!” mi ha ribattuto anche un po’ incazzata ma devo dire che in pista si difendeva bene però e di paga a dispetto di tutto ne prendeva poca a mio avviso quindi Vai Ele e dai del gas.

Poi è stato il turno delle piccole 125 e 250 due tempi che mi hanno fatto ricordare com’era il suono delle gare di qualche anno fa, un mare di Aprilia 125 e 250 con una Cagiva Mito 125 che purtroppo è caduta verso la fine della gara e un paio di Suzuki RGV 250, spettacolo puro queste moto davvero belle, e come vanno anche loro.

Poi è stato il turno del Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance, ed è stato davvero davvero bello, le moto suonano da paura, dopo averle viste nel paddock, vederle girare è ancora più divertente ed entusiasmante, incredibile come viaggi una semplice V7 e complimenti ai fratelli Guareschi, entrambi presenti in pista per dare supporto e godersi lo spettacolo.

La gara si è svolta in due turni da 12 giri ciascuno, prima il pilota Rosso e poi il pilota Blu, (ogni moto difatti ha due piloti in questo trofeo) e la gara di Varano è stata diversa difatti solitamente si tratta di mini endurance con cambio pilota ogni 15 minuti di guida, in questo caso invece sono state due sessioni distinte con una pausa di una decina di minuti tra una gara e l’altra utili a sistemare qualche problema, fare qualche mini settaggio e soprattutto cambiare pilota.

Il team Oldrati ha fatto man bassa vincendo sia la prima che la seconda gara, davvero bravi i ragazzi del team Oldrati che soprattutto nel primo turno hanno chiuso con un bel distacco sul secondo di oltre 6 secondi e dopo aver fatto segnare il record del tracciato per la V7 con 1’17”367 con il pilota Emiliano Bellucci, Alberto Rota ha vinto invece gara 2 battagliando di più ma riuscendo comunque a portare a casa il risultato.

Vi rimando però al sito ufficiale Moto Guzzi per i dettagli dove trovate tutte le classifiche e anche i riferimenti alle gare precedenti del Trofeo.

Io posso solo dire di essermi divertito facendo scoprire a mio figlio questo piccolo mondo pregno di autentica passione, che si percepisce anche solo camminando tra i vari mezzi del retro paddock, dove i team allestiscono le moto, le sistemano, dove vedi mezzi spettacolari come quelle del team Guaracing, che sono dei veri mostri.

Vedere anche come i ragazzi dell’officina Guareschi si sono mossi per sistemare le due moto che sono entrate in collisione durante gara 1, Jacopo Rizzardi (Guaracing Factory Team) e Cristiano Franco (Team Ducoli IMCLA), sistemando quello che serviva per poter tornare in pista, è stato molto bello, molto genuino e sono molto curioso di vedere la prossima gara che sarà il 12 e 13 Ottobre a Misano, magari ci scappa il viaggetto con Luca di nuovo…. vediamo eh.

Finite le gare andiamo a mangiare un boccone al volo al ristorante del circuito e poi dopo il caffettino e dopo aver fatto altri due passi per goderci qualche altra moto decidiamo di ritornare verso casa, e convinco Luca e fare almeno un po’ di statale per rientrare visto che di tempo ne abbiamo in abbondanza.

Partiamo e dopo aver dato da mangiare alla V85tt affrontiamo la Salita direzione Berceto, iniziamo a salire e nel mentre facciamo due chiacchiere (san interfono da Cardo ^_^ ) e ci godiamo il panorama, tengo un passo leggero e fluido che Luca normalmente digerisce male le statali, e dopo un po’ di ciarle e un tante curve arriviamo all’altezza di Berceto, a quel punto mi fermo e gli chiedo se la sente di proseguire fino al passo così dopo una pausa scendiamo a Pontremoli per riprendere l’autostrada o se preferisce scendere direttamente al casello di Berceto dal paese e decidiamo di proseguire per fortuna.

Andiamo avanti fino al passo dove ci fermiamo con la moto di fronte al cippo del Sic (quanto manchi…) e facciamo una bella pausa lunga, arrivano due ragazzi con Multi V2 e nuova Transalp e iniziamo a parlare dello stabilimento Guzzi di moto, motori, viaggi (strano eh … chi l’avrebbe mai detto che avremmo parlato di queste cose tra motociclisti in cima a un passo eh eh eh) e dopo esserci salutati ripartiamo scendendo sempre con passo leggero e pulito verso Pontremoli, lungo la strada ci immortala anche un fotografo di Picmood con una bella foto su di un tornante e siamo venuti bene tutti e 3 dai, si lo so che non si viaggia con le scarpettine da ginnastica o i jeans: un po’ per volta sistemiamo tutto l’abbigliamento dai.

Lasciamo la Cisa per riprendere l’autostrada come detto e riprendere anche del caldo, arriviamo difatti a casina con temperature assurde, ma poco male in casa una bella doccia fresca ci tonifica a modino e passa tutto il caldo.

Ottima giornata, splendida davvero, sia perché passata insieme a mio figlio in moto sia perché mi sono davvero divertito in circuito, consiglio a tutti di andare a vedere queste gare perché non saranno le MotoGP ripeto ma c’è molta genuina passione per divertirsi e traspare tutta, e soprattutto non ci sono solo i nostri bei guzzoni a correre ma tante altre moto, ogni domenica, anzi ogni fine settimana l’evento del Trofeo si mescola ad altri eventi che sono sempre degni di nota.

Per me quello di Varano, ma anche quello di Cremona saranno sicuramente tappa fissa anche il prossimo anno, e voi? che fate venite anche voi? ci sarete a Misano a ottobre?

23° Incontro di Primavera – Aquile a Piombino, Goffredo

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di Goffredo

Un pregno report dal fondatore, Master of Minchia® a beneficio di chi ci fu e di chi no.

Ventiterzesimo. Ah però, stiamo ringiovanendo al contrario. Per fortuna ci sono i giovani, signora mia. Ma andiamo con ordine, oppure no, che appunto la vita è breve, tutto scorre, chi vuol essere lieto sia e comunque non scendiamo a compromessi con le majors. Dunque, dicevamo Anima Guzzista arriva al ventitreesimo incontro di primavera; per i non romani, segnaliamo la valenza cabalistica di tale numero, espressa nel pregnante vernacolo capitolino attraverso il francesismo ‘er bucio de culo’ da intendersi letteralmente come dettaglio anatomico e/o come metaforica immagine di fatiche immani: “l’ascensore era rotto e mi sono fatto 6 piani di scale con la spesa, un ‘bedesé’ che non ti dico”. Bedesé sarebbe ‘b d c’ pronunciato in francese. Lo spiego caso mai il Tatuato leggesse questo report. Ora chi c’era l’anno scorso in Abruzzo sa che ancora non tutti si erano ripresi dai girelli che dalla Forca Caruso ci spinsero a gironzolare per il Lago di Campotosto appresso a inesistenti distributori di benzina… Come dicevo prima, ringiovaniamo al contrario. Lo ripeto appunto perché qualcuno magari se l’è già dimenticato. Io da parte mia già pregustavo un raduno ‘soft’ quest’anno: a circa 300 km dal Fragobello, comodo e rilassante. Ma poi ci si incastrano nell’ordine: Springsteen a San Siro (che poi salta perché pure lui ha una certa…), il richiamo in garanzia la settimana prima; Fra che ha un appuntamento a Bologna ed ecco che l’incontro diventa cornice di un mini-tour; ci aggiungo del mio: parto dal ridente Latium e in sole 9 ore (scusa ma vuoi non fare il Chianti, il Casentino, il Mugello e la Raticosa, eh dai!) sono a Correggio città che quando ci vado, non o perché ma mi embra empre di tare a caa.
Il giorno successivo è in programma un Correggio–Palazzago, perché noi Guzzisti abbiamo amici strategicamente dislocati qua e là. Sarebbe una noiosetta tappa autostradale di duecento km.. A meno che. Ovviamente, a meno che…
Scorciatoia Gardesana perché il Trentino è di strada per chi preferisce i cateti alle ipotenuse ma poi Giove Pluvio intima di non provare a raggiungere Ponte Arche e peccato che io già pensavo di entrare in Lombardia dal Tonale ma vabbè Ledro ed Idro sapranno consolarmi. Il mototurista che vive il suo tempo nel frattempo si sarà già segnato che la ss421 è fonte di letizia financo – se non massime! – qualora la si debba fare avanti e indietro a velocità simpatia per sfuggire al cumulonembo.
Ma deh, divago, come diceva quel medico russo davanti alla televisione e quindi torno indietro: SS240 di Ledro; già nota, sempre splendida! SP3 di Lodrino da paura e poi la leggendaria Val Trompia ma ahimé la parte senza senso, direzione Brescia. Ma torneremo, ah! Se torneremo. Ma nel frattempo siamo giunti a Palazzago, domani tagliandiamo il V100 dalla MPC, mio concessionario di fiducia, astutamente scelto a settecento km da casa, e poi via verso nuove e più rotonde avventure. In officina l’ottimo Andrea mi spiega nei dettagli tutti i parametri possibili per avere una sospensione attiva superconfortevole: le Ohlins sono effettivamente da paura e mi prepara un settaggio morbido morbido a prova di qualsiasi buca. Azzardo: “che bello, finalmente potrò transitare sulla laterale della Cristoforo Colombo a Roma”. Mi ferma subito: “no, aspetta: sono sospensioni favolose ma non fanno miracoli. Per le strade di Roma usa l’elicottero.”. E vabbè. Salto di palo in frasca la tappa di avvicinamento all’incontro (per i più curiosi: non sarà mica ripassato dal Mugello un’altra volta e invece sì…) e veniamo al giovedì di inizio incontro. Giuvidì siniora? Tu ha detto giuvidì? Eh sì perché se quest’anno il ponte del due giugno non c’è stato, chi siamo noi per non inventarcelo? L’idea di fare un’incontro più soft, magari di un giorno solo, tipo quelli di una volta con pranzo domenicale e via non è nelle corde del Presidentissimo e quindi ecco un programma che va dal giovedì alla domenica! Con tanto di giorno libero il sabato per visitare un mobilificio, imparare ad intessere vimini e/o l’arpa celtica, a scelta. La formula è impegnativa e questo segnerà il tema delle conversazioni ai tavoli per tutto il weekend. La disamina impietosa, severa ma giusta, si palesa nei seguenti dati: per la prima volta siamo meno di 50. Le teste pelate dominano il paesaggio, alcuni di noi hanno badanti al seguito; il pannoloni rendono complicato salire e scendere dalle moto; gli apparecchi acustici vanno in risonanza tra di loro e molti di noi fanno pure finta di non averne bisogno. Tre partecipanti sono convinti di essere ad un torneo di Burraco, quattro sono ancora a Massa Marittima ad aspettare che Nello faccia i mazzetti. Alcuni sono in sella a BMW, rendiamoci conto. Nello non si ricorda dove ne cosa abbia parcheggiato. Non è cambiato lui. Ma noi, ah, citando il poeta greco Menandro, compagno di giochi di alcuni commensali: così triste gli dei vollero la vecchiaia dell’uomo. Le donne no, le donne di AG al massimo diventano milf da paura ma questa è un’altra storia. Gli uomini invece invecchiano, ah se invecchiano. Sia chiaro è sempre bellissimo rivedere le vecchie (appunto!) facce che non vedevi da anni (ecco, dicevo?) ma qui se non ci inventiamo qualcosa diventiamo Anzianità Guzzista (convenzionata con la ASL, Legge 104). Mi cruccio in cotanta riflessione dal giovedì al venerdì ignaro del fatto che sabato si produrrà davanti ai miei occhi il miracolo di Anima Guzzista 2.0: ovvero I gggiovanidoggi!!! Esistono, sono tra noi e sono bellissimi bravissimi e fighissimi. Ma deh, proseguiamo in ordine che sennò poi mi confondo. A chi stanno le carte? Ah no.
Dicevamo formula modello Vacanze all inclusive con appartamenti al posto delle stanze singole. Tralascerò di commentare le storie che sono pervenute in redazione, di amori clandestini et quant’altro; per quel che mi riguarda, si ricompone la triade sacra dei Cavalieri della Taverna dell’Inibito Accesso (leggere report anno scorso se non sapete le cose) e condivido penthouse con Sir Rolando di quà e Sir Romualdo di la. Letizia a seguire come miele dalla cascata. In attesa della prima cena mi faccio un spritz. Ma sì, dai, e facciamoci uno spritz.
Sette euro. Mi fa la tipa. Ah, che bene, sette euro! E Elodie seminuda quando passa a servirmelo mettendomi ammiccante un’oliva in bocca?
Sia chiaro io sono un uovo di mondo, viaggio, mi adatto, comprendo… Ma sette euro lo spritz presso il villaggio Airone di Riotorto mi pare un par d’euro esagerato. Ma deh, si diceva, in attesa della cena mi faccio un spritz. E poi leggo un po’. I classici, Cicerone e Plinio soprattutto. Poi riprendo quelle due tele che non ho mai finito, raffiguranti un fiammeggiante tramonto romano, ed insisto con vigorose pennellate a cercare quel tono di arancio che ancora mi sfugge. Poi mi faccio una doccia, mi cambio, faccio due passi con Fra, per stimolare l’appetito. Camminiamo lungo la via francigena, fino a Spoleto e poi torniamo. Aspettiamo ancora un pochino ed appare un risotto. Spostiamo i cadaveri di quelli che non ce l’hanno fatta ad aspettare e iniziamo a cenare.
Ecco, forse forse, quest’aspetto delle cene io lo rivedrei… Magari se riusciamo a stare sotto le tre ore tra una portata e l’altra limitiamo i seppuku.
Va detto che le lunghe permanenze a tavola permettono intense conversazioni. Dove non si finisce mai di imparare. Spesso non si comincia nemmeno ad imparare! Ad esempio voi la sapete la differenza tra Marittimo e Marino? Io no, e dopo una esaustiva spiegazione di Ticcio, ne so meno di prima. I nostri registratori hanno colto i momenti salienti del dibattito. Svolgiamo le bobine:
– Ma vi siete chiesti perché Massa Marittima si chiama Marittima? Eppure non è sul mare!
– Oooh!!! Perché? Perché? Illuminaci!
– E badate bene, Marittima! Non Marina!
– Oooh sottile ma importante differenza! Dicci, o tu che sai, dicci!
– Ebbene, voi sapete che Massa ad esempio ha Marina di Massa che è proprio sul mare!
– Oooh!!! È vero! Che cosa straordinaria!
– E quindi è Marina, non Marittima!
– Oooh… Però c’è Milano Marittima che è sul mare!
– Lascia stare! È un’eccezione, le cose che sono sul mare son marine, non marittime!
– Ma le stazioni marittime, i marittimi…
– Lascia stare! Eccezioni, eccezioni! Se è marino è sul mare!
– Ma Marino non è sul mare! Lo vedi, ecco Marino, la sagra c’è dell’uvaaaaa…
– Lascia stare, Eccezioni! Eccezioni!
Ci fermiamo qui perché alla fine quello che conta non è tanto la differenza tra marino e marittima quanto il fatto che stavamo tutti appresso a Ticcio da due ore. E questo è stato un bene perché significa che almeno una volta ce l’abbiamo fatta a stare appresso a lui. Cosa che non si sarebbe ripetuta durante il girello. Ed è grazie a Ticcio che si compie e si sublima il nuovo miracolo della motodispersione© che anzi qui raggiunge forse uno dei suoi apici.
Partiamo da Massa Marittima e arriviamo in gruppo alla rotonda dell’immissione nella statale 429. Siamo a 326 metri dal punto di partenza e… voilà come libellule sui campi in fiore, come rondini sparse prima della pioggia, come zefiri leggeri ma soprattutto come un branco di coglioni, Ticcio di qui e tutti di la. Tutti meno me e Nello because, because the night ma che ne so.
Sia quel che sia, Noi MasterofMinchia© motu proprio conferiamo a Ticcio l’ambito titolo di Sherpa della Minchitudo©.
Tra pioggerelline che non pioggerellinano, asfalti che non asfaltano, cattedrali senza tetto, curve che manco in Sardegna et quant’altro si dipana la due giorni all’insegna della Minchitudo©; quella sì non manca mai. Ma che bella la Toscana, e diciamolo! E così arriviamo alla sera di sabato. Ah no, prima c’è una bellerrima merendona offerta dai grandissimi amici di Non Solo Moto e del Guzzi club Aquile Etrusche che fa capo alla loro officina di Venturina Terme. La famiglia Paparo è il Guzzismo nella sua forma più bella. Dovevano fare un mega festone per i 25 anni ma per vari impegni è stato rimandato a fine agosto o giù di lì… Quando sarà sarà, noi ci saremo! Una volta merendati e festeggiati, ripartiamo per il residence Villaggio RSA Airone per la cena di commiato e soprattutto per il concertone. Noto nel frattempo che ci sono i Pandori! Evvai, abbassiamo la media! Uuu anvedi chi sarà la nostra barista, Ludovica, evvai altra spuntata alla media… Mi giro verso la zona dove stanno allestendo gli strumenti e…. Altro che spuntata alla media questi sono davvero gggiovani veri. Ma non come Piero che insiste a fare il giovane inventando cocktails che probabilmente sono pure illegali (ma comunque approvati!) ma proprio anagraficamente giovani: dicono ‘faremo una cover di una vecchia band del passato’ parlando dei Green Day, mortaccilor… Fremo: sapranno connettere con questa audience diversamente giovane abituata alla leggendaria GuzzistiLiberiBluesBand? La risposta è sì, azz, sì eccome. Si chiamano Sick Parvis (ma qualcuno gli dovrà pur dire che se tengono tutto in latino è ancora più fico!) e sono bravottimi. Ma bravi bravi bravi. Uno è pure figlio a Ticcio il che non guasta mai. Bravi! Insomma, complice la straordinaria efficacia dell’open bar (Piero e Ludovica li volevano al Twiga ma loro hanno declinato), la presenza di varie fans locali della band, e di vari fans e altri anti-infammiatori per le nostre articolazioni, il concertone è stato uno dei più fichi di sempre. Ad un certo punto hanno pure fatto Sympathy for the Devil e mi sono financo astenuto dal chiedere di suonare! E ringraziatemi :-))  Bravi Sic Parvis (levate quella cazzo di kappa prima che mi innervosisco), bravi bravi bravi! Da professionisti navigati accolgono le incursioni sul palco e seguono in due secondi il rock bergamasco e aiuonnanò eviu eversinderei si snoda che è una bellezza. Bravi! Bassista ticciesco molto più bello e preciso del babbo, una sicurezza; batterista di quelli che io gli darei sempre ragione perché se uno spacca i piatti così, chissà come mena; cantante capace di trascinare i bergamaschi nelle danze e chitarrista così bravo che vado personalmente ad alzargli il volume, eh che diamine! Fanno una Paranoid da panico… A fine concerto mi congratulo e gli dico: al prossimo concerto ti porto una SG fatta in tre esemplari, a mano, dal liutaio di Tony Iommi. Il giuovane mi sorride tipo quando sorridi agli anziani… Qualcuno gli spieghi che non scherzavo prima che cambio idea.
Il concerto evoca note di Trevignano quando il camping vicino minaccia di inviare la polizia dell’Illinois se non la smettiamo.
Faccio in tempo a pensare che sono passati giusto vent’anni da Trevignano (chi c’era sa, chi non c’era non ci crederà mai) dall’esordio della musica live negli incontri di Anima Guzzista. Il concerto dei Sic Parvis (scusate ma la kappa fa troppo BMW!) non solo mi ha fatto riflettere su questa cosa ma, cosa più importante, mi ha fatto venire voglia di pensare ai concerti e agli incontri dei prossimi venti anni!
Perché come cantava il Giovane Nello:
Hey hey, my my, Anima Guzzista will never die.
Ci vediamo a Mandello!!

G.

PS: No dico, e tutto ciò senza nemmeno dirvi delle magliette dell’incontro, modello: “ho visto la luce”!

23° Incontro di Primavera – Aquile a Piombino, Roxxana

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di Roxxana

 

Amore cosmico e promiscuo

Confesso, Vostro Onore!
Questa formula di alloggio in promiscuità con estranei, in origine mi lasciava assai dubbiosa e perplessa; il mio marito essendo di indole assai più riservata di me anche fosse stato privo della parola, esprimeva in viso tutte le sue riserve all’ipotesi di condividere l’alloggio con estranei.
Potranno capire, Signori della Giuria, il nostro disappunto nell’ apprendere all’arrivo che nel nostro alloggio eravamo capitati con ben due Biemmevuisti, lei con una NineT e lui con addirittura (perdonate, debbo nominarlo) il GS 1200, oltre al rassicurante Norge bianco di Saiot/Francesco.
Ebbene, la potenza dell’Amore Cosmico ha operato: è incontrovertibile! Nel tempo e nello spazio condivisi abbiamo sperimentato l’arte inconsueta di una buona socializzazione.
Come non riportare poi il comico siparietto del bungalow in cui un preoccupatissimo Ivan il Bergamasco si ritrovava in un letto matrimoniale ad attendere l’arrivo -il giorno dopo- di tal Giuliano lo Spezzino?
Ho visto il terrore nei suoi occhi, immaginando la reazione orripilata del mio collega di moderazione quando sarebbe arrivato.
Vabbè l’Amore Cosmico, vabbè la socializzazione ma la cosa stava sfuggendo di mano; la direzione ha rimediato appena in tempo con l’aggiunta di un letto singolo, ma lo spettacolo della tragedia di Ivan e Giuliano prima dell’intervento del Deus ex Machina valeva il biglietto.

Nuvole coreografiche

Chiediamo perdono alla Corte ed alla Società per la sfacciata fortuna di cui abbiamo profittato riguardo alla disposizione della copertura nuvolosa e fenomeni connessi.
Se giovedì l’arrivo a Massa Marittima e il giro dopo pranzo ci hanno fatto il dispettuccio di lievi spruzzate di pioggia, tali da non imporre nemmeno l’uso delle tute impermeabili, abbiamo avuto sopra le nostre giornate e serate -tutte all’aperto- coreografie di nuvole che si addensavano e disperdevano, recando vento fresco e secco.
Lo immagino cosa potete pensare di noi! Sfacciati a dir poco. Mentre piogge torrenziali flagellavano le regioni intorno, soprattutto a nord, noi abbiamo fatto anche la nuotatina post-motociclistica e l’ idromassaggio in piscina. Ma vorreste accusarci di essere mariuoli per questo? Vi invito Signori, a considerare invece il nostro prezioso ruolo di eliófori nella zona prescelta per l’Incontro.

Dei luoghi e dei percorsi

Chiedo venia se non mi dilungo, ma dei luoghi troppo ci sarebbe da dire! Di Massa Marittima e dell’ Albero della Fecondità affrescato -o si può dire “affrescazzato”? (Allargare l’immagine e guardare sui rami…) – nella loggia; delle fumarole -respiro ardente della Terra- che alimentano centrali elettriche; delle miniere un po’ ovunque e di Niccioleta, per me ricordo di una strada splendida da godere in moto, per la storia ricordo di una delle troppe crudeltà nazifasciste. Dovrei dire di San Galgano e dell’Eremo ove è conficcata nella roccia una spada, ma il custode -bontà sua- ci ha chiuso la porta in faccia a cinque minuti dall’ora di chiusura.
Dovrei dire di Campiglia Marittima erta sull’altura, di Gerfalco tra i boschi e delle poiane maestose che ci hanno guardati dal cielo mentre impegnavamo le gomme e i motori su curve – e qui confesso senza alcun pentimento- irresistibili.
Quest’anno ho fatto l’asina; non ho studiato i percorsi, nè stampato cartine, né caricato mappe, impostato navigatori, niente. Mi sono attaccata alla coda di un apripista e via appresso, a testa leggera.
Ticcio è stato perfetto; poi Luca, poi ho importunato anche Goffredo.
Solo il rammarico di non aver osato venerdì, tentare di seguire Vladimiro, che per una volta aveva optato per un passo quasi umano; mi sono persa i 20 km di sterrato + guado di torrente; ben mi sta, punizione per aver scocciato il mondo con il mio ritornello: “Facciamo un po’ di sterrato?”
Forse per contentare me, Ticcio ha infilato una strada che aveva un vago ricordo di asfalto e su cui credo di essere stata l’unica a divertirmi un po’; e sarei andata più veloce ma non volevo sorpassare la Ducati Supersport e la MGX-21 davanti a me, per non sembrare un’ esaltata.

Musica!

Vostro Onore, vi sono testimoni quindi non negherò che sabato sera ho ballato, battuto le mani, approfittato dell’ open bar, senza tenere conto dei limiti della mia età e forma fisica. Il fatto è che quei quattro ragazzi suonavano dannatamente bene e ci hanno coinvolti tutti!
Lorenzo – nel gruppo, il basso ma alto- ha portato nuova musica e nuovi musicisti ad animare il tradizionale concerto del sabato sera, chissà se anche un po’ di guzzismo lo avranno assaggiato anche loro. Oltre all’ “odore di Guzzi” preso da papà Ticcio, dico.
Se ho esagerato a bere e ballare – o meglio, agitarmi – sono già stata punita dal mio polpaccio che mi ha fatta zoppicare quattro giorni.

Insomma, mi assumo le mie responsabilità: a quest’incontro a Piombino c’ero e mi sono divertita e ci aggiungiamo l’apologia di reato? Lo consiglierei a tutti! Ecco, l’ho detto.

23° Incontro di Primavera – Aquile a Piombino, Commenti e Foto

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Commenti

Ticcio

come al solito non mi smentisco, in 4 giorni di convivio son riuscito a NON SCATTARE BEN NESSUNA FOTO, poi dice perché uno si senta vicino agli ungulati nevvero

ciò non toglie che pure io abbia la mia camera oscura nella quale sviluppare “impressioni non solo di Settembre”, anche a questo giro ho finito parecchi rullini infatti poiché, fin già dal mercoledì, ci siamo ritrovati al campeggio coi Tatiani e familiarizzato con i gentilissimi e disponibilissimi proprietari (chapeau) trascorrendo poi tutta la serata nella prima Piazza (Bovio) di questo Incontro di Primavera in quel di Piombino

il giovedì: non sò se sia stata la Piazza (Garibaldi) in contropendenza a far da cornice alle Anime o viceversa ma sta di fatto che ritrovarsi tutti sotto quello striscione ha sempre del “cosmico” e chi c’è stato lo sa

pronti via: il percorso tracciato appositamente per le Aquile si fa apprezzare a ogni curva almeno fin quando Giove Pluvio ce lo concede imponendo un pit-stop alla Abbazia Sconsacrata di San Galgano, programma asciugatura rapido e via alla volta di RIO la quale, per questa volta, non sarà de Janeiro ma semplicemente il livornese TORTO e che nulla farà invidiare alla più famosa in fatto di Carnevali (motociclistici)

ecco appunto: se non un carnevale, quello del venerdì, diventa quantomeno una giostra, un reiterato sali-scendi-svolta-risali-riscendi-risvolta nelle poco conosciute Colline Metallifere, “sembra quasi un mare d’erba” certificherà non per caso la Band e, nonostante la Dispersione Cosmica inizi già alla prima rotonda, si riesce cmq a gozzovigliare tutti insieme all’ombra delle Cornate e quelle che ribattezzeremo per comodità Montagne non Russe ma Metallifere continueranno a inebriarci pure nella seconda parte facendoci arrivare fino alla Piazza di…Frittole :asd:

visita parenti: il sabato si trasforma in questo sostanzialmente, basta una “piccola scusante” a giustificare il gruppetto di turno che si forma a piè d’opera, ognuno con la propria mira o velleità turistica o con la propria Piazza da visitare, si spazia dall’impegnato al ludico, dal degustatorio al piegatorio con il solo obbligo di presenza alla Serata Cosmica

formula inedita: i Sick Parvis (i Sacerdoti ci spiegheranno l’etimologia) non sono Anime vere e proprie ma lo diventeranno già al primo accordo di Paranoid, renderanno possibili magie incredibili e impensabili solo un ora prima, la ricrescita di capelli nei calvi cronici e la riabilitazione neuro-muscolare dall’atavica ingessatura delle Bergamasche (Anime) sta lì a dimostrarlo a Futura Memoria, solo i Presenti hanno visto la luce e a loro è deputata la diffusione del Verbo ai miscredenti, pèpperepèpeppè “tu Marì Marì sei la Madre del Salvatore, l’Arcangelo Goffredo ti ha dato la Lieta Novella pèpperepèppeppè”

Santissimo Vladinarola, il tuo umile servo di prima ticcio con la faccia sotto ai Vostri Piedi e Potete muovervi sopra e noi zitti sotto

Bicilinder

Mi domando ancora adesso cosa ci fosse nei bicchieri elargiti al tavolino delle bevande sabato sera: tutti si presentavano da poveri cristi acciaccati e venivano via Michael Jackson. Persino il “posato” e, diciamolo, non più ventenne Mauro, lo avete presente? Era accanto a me a cena e con Piero si discuteva pacatamente di comodi viaggi in camper… poi si alza, va a ritirare il suo drink da Pierfranco&Company e in un batter d’occhio lo vedo davanti al chitarrista a emularne le gesta con la camicia sbottonata. Diamine dico, ci provo anch’io, almeno, l’intenzione era quella ma poi, nel momento cruciale, quando ho aperto bocca è uscito un suono del tipo: “una coca cola grazie” e me ne sono tornato fra gli umani…
Quindi dico, verissimo, bravi i Siq Parvis ma qualcuno al bar gli ha dato una mano sicuro…

I giri in moto, le strade, non molti i tratti da smanettone, qualcuno si e a volte è salito, nonostante Paola, quell’istinto animale col quale faccio spesso a cazzotti ma, complice l’età che avanza, sono fortunatamente sempre più le volte nelle quali dottor jekyll ha la meglio su mister hyde dandomi così la possibilità di apprezzare paesaggi davvero belli. Poi il traffico, totalmente assente. Il traffico in moto è come la penicillina coi batteri, non vanno d’accordo. Strade semi deserte consentono di guardarti attorno serenamente e fare belle fotografie mentali… che rimarranno.

Confesso, la formula del sabato libero non è che l’apprezzi molto ma ad avere la garanzia che riesca sempre come è riuscito questo sabato… cambierei idea. Devo ringraziare Mauro e Simone che durante la colazione sul tavolone del campeggio, hanno partorito per la dozzina di disperati presenti un girello capolavoro che ha poi fatto capolinea all’Officina Paparo.
E poi c’era lui il nostro “Cane”

Forza Anima Guzzista!
Antonio

Piero GT

Di certo non ho un grande lessico forbito come il vostro ma comunque voglio dire la mia su questa strana cosa che é l’incontro di primavera.
Tanta gente diversa… sia per città che per età… per dialetto che per stile di guida, ma che in quei giorni sembrano provenire tutti dallo stesso quartiere.
Un po’ come gli amici del campetto o del muretto se proprio vogliamo citare qualcosa di conosciuto.
Le risate, le curve, i discorsi profondi tipo la ancora arcana differenza tra marittimo e marino.
Tutto questo, condito con un po’ di sano “guzzismo” fanno gli ingredienti giusti per del sano motociclismo, fanno l’incontro di primavera.
Non entro nello specifico, non mi metto a fare la telecronaca di tutto ciò che é successo in questo specifico incontro… i ringraziamenti a tutti, dallo staff alla band sono d’obbligo ma non credo di trovare parole giuste per un giusto ringraziamento… ma una cosa però voglio, anzi ci tengo a sottolineare:
Con voi tutti di Anima Guzzista mi sento con il cuore sereno e l’anima in festa…
e vi assicuro che questa sensazione oggi si vive e si trova sempre meno.

Detto questo, torno a studiare con il comitato tecnico scientifico la soluzione al marino e marittimo.

Foto

43° Calincontro Calabro/Lucano 26-28 APRILE

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di Nedo

ZAMIRA! -24/04/2024

“Zamira! Questo è il nome! Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima?” Zamira era la mia cavalla quando cinque vite fa ero aspirante ufficiale di marina e non si sa perché, dovevo imparare a cavalcare. Era una cavalla imponente totalmente nera. Nera di pelo, nera di labbra, nero perfino il buco del culo. Ricordo il suo crine nero e spesso e ruvido come i peli di topa della ragazze della mia epoca. Quei peli che te li ritrovavi in bocca anche al mattino dopo…bei tempi, ma che ne sanno i millennials che se trovano un pelo si schifano subito e piuttosto sbaciucchiano uno del proprio sesso purché sia depilato. Dicevamo? Sì Zamira è il nome giusto per la mia V85tt nero etna: alta, nera e selvaggiamente erotica. A dire il vero il primo nome che le ho dato è stata “nerominkia”, per ricordarmi il colore. Poi un giorno l’attuale proprietario del calinedo, sbagliò e la chiamò “minkia nera”! Da allora ero alla ricerca di un nome diverso perché io resto un eterosessuale di razza caucasica peraltro maschio (almeno alla nascita), e pur non essendo un suprematista bianco, l’idea di cavalcare una minkia nera mi fa un po’ ribrezzo. Più per la minchia che per il colore eh…e insomma ero lì sotto l’ennesimo scroscio di acqua intorno a Talamone che mi arriva la folgorazione. Fa freddino ed io ho addosso anche la tenuta da pioggia. L’idea è scendere a Formia dove c’è il raduno di una nazionale giovanile di calcio dove gioca un compagno di squadra di mio nipote. Ma invece, vuoi il freddo, vuoi la pioggia, vuoi la tranquillità con cui sono partito, a Latina mi fermo in un albergo. Dopo la doccia contatto angelspike, al secolo Umberto, abitante della città laziale e guzzista da tanti anni. Ci siamo conosciuti alle GMG del 2011 con norred e ci facemmo una corsa lungo lago con pranzo annesso. Alla fine ci conosciamo e ci incontriamo ai vari raduni da 13 anni…mica pochi. Cena insieme in pizzeria ed appuntamento per la mattina dopo per la discesa in Calabria.

Latina Sibari 25/04/2024

Piove come diolamanda. mi accodo al v85tt di Umbe e ci mettiamo in autostrada a Frosinone. Poi usciamo a Padula e da lì inizia il godimento. Il primo tratto l’asfalto non è un granché, ma poi diventa meraviglioso ed il tracciato è assolutamente da seghe. Ha smesso di piovere ed è asciutto ed un tedesco approfitta delle pennellate tra le curve di Umbe per divertirsi con noi. Passiamo Lagonegro e facciamo sosta a Lago Sirino. Fa sempre freschino ed anche se non piove io non tolgo la tenuta da pioggia.

STRANE COINCIDENZE

Riprendiamo il cammino e ad un certo punto, ci ritroviamo un ammasso di terra in mezzo alla strada. MI scappa da ridere perché non era segnalata e mi era già successo con Susi in Sicilia di ritrovarmi di colpo senza strada davanti. A me questa cosa qua fa venire in mente “La Linea” di Cavandoli. La ricordate?


Quel fumetto in cui l’ometto interagisce col disegnatore e a volte si ritrova senza strada davanti e si incazza…ecco solo che io non mi iincazzo come Mr.Linea, io scoppio a ridere. In cima al montarozzo di terra c’è dell’erba alta a dimostrazione che la frana è lì da un bel po’…e tra le piante intravediamo qualcosa che si muove, Sembra un animale bianco. Un gatto? Un lupo siberiano? uno Yeti? Un uomo! Un uomo! Un uomo motociclista con la visiera sollevata che riflette il cielo bianco e ci viene incontro sorridente. Sono un po’ scettico sul da farsi perché, io non sono razzista, ma quello che arriva potrebbe pure essere un giessista! Ed era meglio lo Yeti sicuro! Ed invece il viso sorridente e gioviale del tipo il cui nome è Samuele, mi invoglia a rivolgergli la parola. Samuele esordisce dicendo “non ci crederete mai, ma aldilà della frana c’è…un’altra v85tt!” Ditemi voi…
riprendiamo la strada ognuno in direzione contraria e ci ritroviamo con Samuele ad un distributore di benzina in zona Mormanno mentre dal cielo bianco cade pioggia battente e la temperatura è scesa parecchio…ci fermiamo ad un locale a forma di enorme catasta di legna per prendersi un caffè ed asciugarsi (risparmiarsi un po’ d’acqua). Il locale si chiama proprio “catasta” (catastapollino.com) ed all’interno ci sono tante cose pregevoli, tipo libri, cartine geografiche, prodotti tipici, itinerari del Pollino e di sicuro la più pregiata è il lungo bancone del bar e la caffetteria …il termometro dice 5 gradi scarsi…
quando usciamo la pioggia è calata e riprendiamo la discesa verso la piana di Sibari. Umbe fa strada con un certo ritmo anche sotto la pioggia…è il “Petrucci” de noartri e tutto sommato gli stiamo dietro seguendo le sue traiettorie…ciò che è strano è vedere i cartelli coi limiti di velocità 20 o 30 all’ora mentre il tachimetro segna 90! (in discesa e sotto la pioggia)…evidentemente l’asfalto ha un ottimo grip il che non spiega però la presenza dei cartelli…boh

ABBRACCI LIMONCELLI E CANNOLINI

Giunti al camping, svolte le formalità all’accettazione, inizia la lunga serie di abbracci e cannolini e limoncelli e poi amaroni e poi formaggi e poi salami e poi e poi e poi…e poi! cantava Mina. Ci sono quelli che ho visto un mese fa al Delta, ci sono quelli che non vedo da tanti anni che poi li contiamo e ci sorprendiamo che siano dieci, ci sono gli amici, ci sono le mogli degli amici che devono restare mogli degli amici se vuoi che si continui ad essere amici, ci sono nuovi volti che diventeranno nuovi amici col tempo, ci sono nuove moto, ci sono vecchie moto, ci sono moto gloriose e ci sono anche alcune moto orrende ma non dico quali (tanto lo sapete già…).
Il camping è enorme e per arrivare alla spiaggia mi tocca prendere la moto…il bungalow è carino ma il clima all’interno è un po’ “Sibery” ed ha il pregio di tenere giovane la pelle. Ceniamo e siamo già venti (almeno) e bevo vino rosè a caraffe per combattere il freddo che ho addosso e ad un certo punto c’è un tipo dai lunghi capelli bianchi che muove dei pupazzetti e racconta favole affascinanti il cui filo logico a me sfugge totalmente, ma chiedo conferma alla regia, che non fosse una mia personalissima visione onirica post alcolica…resta il fatto che il dopocena etilico per me finisce lì e vengo nominato ed espulso dal gruppo per ritrovarmi nel letto sotto coperte a dormire

MARE, MONTI & MUTLEY CON L’AEREO 26/04/2024

Una volta al mattino mi svegliavo con delle erezioni importanti. Certo negli ultimi tempi era più causa della prostata che degli ormoni. Invece nel bungalow per tutte e tre le mattine mi sono svegliato piallato come una bambola. Un clitoride o poco più. La prima mattina lì per lì non capivo e mi sono pure preoccupato! Ho sollevato la coperta e le lenzuola e mi sono messo a cercarlo nel letto! Poi ho realizzato che i -21 gradi notturni lo avevano fatto rientrare nelle cavità addominali. Doccia calda e sblopp! Rieccolo lì. Rassicurato del ritorno di Jean Jeudi, vado a fare colazione ma sono ultimo che la combriccola è già in partenza per un pellegrinaggio ad un santuario. Con calma parto per strade mie e per festeggiare lo scampato pericolo, vado alla ricerca di topa calabrese su qualche lungo mare. Mi piace il nome ma non so perché e vado a Schiavonea che ha un lunghissimo lungomare. Caffettino, due passi sulla sabbia, un paio di ragazze giovani che corrono, un paio di tardone come me che corrono, parecchi uomini attempati in difficoltà respiratoria che però corrono ostinatamente alla ricerca dell’infarto (probabilmente consigliati da qualche medico dell’Inps …) e poi decido che si è fatta l’ora di ricongiungersi col gruppo al ristorante. Salgo sui monti nel silenzio ed in solitudine e godo della strada e del paesaggio. Sotto si vede tutta la pianura fino allo Ionio. Il paese è Cerchiara Calabra. Arrivo presto e mi faccio due passi e molte foto perché, come spesso accade, ci sono tanti scorci fantistici in questo nostro mondo, anche dove il turismo non è arrivato. Se non ci fosse il rischio di passare da nazional-sovranista, scriverei che l’Italia è proprio bella anche dove non è depilata.

RAIEDUCHESCIONAL CHANNEL: LO “SPINGITORE DI V100”

A tavola mangiamo e mangiamo minkia quanto mangiamo oh (2 chili da smaltire adesso), e beviamo e ridiamo e parliamo e tra i racconti ci sono quelli del nostro Muttley (Hanna e Barbera, cane pilota di aerei prima guerra mondiale)

in altre epoche conosciuto come “comandante vanucci” per la tuta da moto che aveva, il quale colpisce la fantasia dei commensali più creduloni come me, Nello ed Umbe, con i suoi voli radenti a bordo dello spillone tra i canyon del Pollino. Così dopo pranzo un drappello di eroici piloti (i 3 bischeri di cui sopra) si avventura contromano e controvento per strade improponibili inseguendo un cartello stradale antico ed arrugginito che indica (indicava forse 50 anni fa?) le gole del Raganello appena dopo l’Abisso del Bifurto. Scendiamo in picchiata per una strada improbabile con Umbe coraggioso in avanscoperta io e Nello più prudenti a coprirgli le spalle. E precipitando giù la strada si fa sempre peggiore fino a diventare sterrata. Io mi fermo prima che la pendenza diventi importante e metto di lato la moto già in direzione di risalita; Umbe precipita sotto sullo sterrato come un kamikaze su una portaerei americana; Nello si ferma in discesa al limite dello sterrato, parcheggia il suo pregiatissimo V100 Mandello serie limitata Platinum e scende a piedi per vedere dov’è Umberto. Poi mi chiama “ah secco” vie quà!” . “Damme na mano oh! nun je la fò da solo”. Ed eccomi lì a spingere il V100 di Nello all’indietro per fare manovra. Nel frattempo una quarantina di yarde più sotto c’è un casino: cani che abbaiano, urla, grida, spari, moto che sgommano sulle pietre. Dal trambusto riemerge Umbe a cavallo del suo v85tt ventre a terra che fa segno di salire (fantasia mia eh…). Le gole del Raganello ci hanno vomitato fuori. Torniamo sulla strada principale e riprendiamo la direzione del gruppo che stava tornando al campeggio.

 

ALLA RICERCA DELLE PORTE DELL’INFERNO

No, io proprio non sono soddisfatto dell’escursione alle gole. E mi metto alla ricerca di una strada che avevo visto su maps. Umbe mi segue, Nello è riluttante. Trovo l’Abisso del Bifurto e la solita strada imporbabile che scende giù verso Francavilla Marittima. Già all’inizio l’asfalto fa sostanzialmente e concretamente cacare. Nello decide che “mò basta” e torna indietro al campeggio. Umberto invece è deciso. D’altronde il suo navigatore ha trovato la strada e lui si fida del suo navigatore. Gli faccio “Umbé, se vedi che diventa sterrato brutto, fermati che torniamo indietro”. “Okay”. Okay un cazzo …Parte giù a kamikaze che quasi lo perdo di vista e dopo due curve la strada scompare, non solo non c’è più l’asfalto che faceva cacare, ma scompare anche lo sterrato per lasciare il posto ad una mulattiera di pietrazze brutte e ghiaia che fa cacare ma addosso. Ogni tanto Umbe rallenta e si fa raggiungere ma non riesco a parlargli che riparte. Le pendenze aumentano; le pietre degenerano; la strada diventa un viottolo e si stringe. Non posso neppure tenere la prima perché sto procedendo sasso per sasso a velocità ridottissima. Freni e frizione. Sembra non finire più ma oramai non si può neppure tornare indietro. Finché non precipitiamo da una specie di canale di scolo laterale su una parvenza di strada semi asfaltata. Maremma ‘mpestata ladra oh! MI bacerei l’asfalto mi bacerei. Il peggio è passato e a parte una clamorosa scodata sul brecciolino, destra sinistra destra del posteriore di Umbe (che aveva lasciato la mappatura off road senza controllo di trazione) ed una giovane francavillese in auto, rigorosamente con smartphone in mano, che sterzava a tutta forza in curva cieca da dove stavamo arrivando noi, sfiorando per un pelo ispido di topa la moto di Umbe, per il resto tutto bene (!!!).

27/04/2024 SILA

…sabato del calincontro ci attende la Sila. Vado avanti per benza e bancomat. Salgo coi primi da Cantinella, San Giorgio Albanese credo fino alla “pista” ss660. Lassù ci divertiamo o come ci divertiamo. Cani per strada. Lupacchiotto o husky terrorizzato dietro una curva. Mi fermo e torno indietro per cercare di toglierlo da lì, ma lui, il cane, ha già attraversato e si è messo al sole con un altro cane nero più vecchio. Riprendo a divertirmi fino al lago Cecita. Paesaggi splendidi una totale sorpresa per me che “ignoro” tante cose di questa nostra Italia. Per puro divertimento ritorno indietro a faccio altre strade che non so. Poi ci ritroviamo come star a pranzo alla terrazza sul lago Arvo. Pranzo ottimo al solicchio, bell’ambiente. Nel primo pomeriggio decido di tornare per strade mie e salgo sulla strada delle vette dove è previsto trovare un po’ di neve. Salgo con prudenza ed attraverso boschi di alberi spogli. Nel sottobosco chiazze di neve sempre più importanti. Poi un rifugio ed un impianto di risalita in funzione ma con nessuno che lo utilizza. Panorama lassù bello sul lago Arvo sotto. In lontananza pure il mare forse. Più sopra la strada spiana è c’è un pratone con una piccolissima “chiesa” di legno ma forse è più un rifugio. Neve ai lati e fango ed acqua nel centro. Andando oltre inizia a tratti la neve sulla strada. Ci sono zone in ombra dove la neve è alta e la strada è parzialmente libera per cui passo abbastanza facilmente. Poi…

ZAMIRA E LA NEVE

La strada scende in una zona d’ombra. Mentre mi avvicino mi accorgo che la neve è troppa e c’è solo un solco di pneumatico di auto abbastanza profondo da aver scoperto l’asfalto. Devo decidere al volo che fare e penso che Zamira in quella discesa se mi fermo da solo non la giro mai ed anzi sono a rischio sdraiamento a terra. Poi Zamira la sento che è attratta da quel lettone bianco, per cui mi infilo nel solco e provo a fare la curva. Non è facile perché il solco è stretto e profondo e curva e dopo aver svoltato mi accorgo che il fondo non è più asfalto ma ghiaccio. Allargo le gambe per cercare di dare una zampata in caso perdessi l’equilibrio, ma intorno c’è solo neve alta e non c’è verso di poggiare i piedi su qualcosa di solido. Nel frattempo Zamira decide di sdraiarsi e plaff! Stesi sulla neve bianca.

RAIEDUCHESCIONAL CHANNEL: SPINGITORI DI V100

Sono lì sdraiato sulla neve che penso “testa di cazzo! sei solo ed ora come la tiri su Zamira?”. Mi libero e cerco di sollevarla ma lei è proprio spaparanzata immersa ed io non ho appigli per “mettermi” al di sotto di lei ed usare le gambe per sollevarla. Il mio cali tra parateste e borse e baricentro basso, non si sdraiò completamente la volta che caddi da fermo, per cui riuscii a sollevarlo da me. Poi in questo caso c’è pure la neve che è talmente spessa che Zamira non tocca l’asfalto in nessun punto (ed infatti non ha alcun segno della caduta). Per mia fortuna arriva un ducati in salita con due persone a bordo. Si ferma al limitare della zona innevata e mi chiede se è possibile salire. Ovviamente no. Poi mi vengono in soccorso a piedi ed in tre solleviamo Zamira e l’accompagniamo fuori dalla zona innevata. Mentre siamo lì mi giro e vedo un Gs che arriva. Urlo di fermarsi ma nulla. Entrano nella zona innevata e subito volano sul letto di neve. Allora noi tre saliamo a piedi (scivolando ovunque) ad aiutare la coppia sdraiata nella neve. Tiriamo su quel bisonte del Gs e con qualche difficoltà, lo portiamo in 4 fuori dal tratto innevato, che non ne voleva sapere di stare ritto. Adesso fuori dal tratto innevato siamo in 5 persone e 3 moto. Mi giro verso la zona alta e vedo arrivare il V100 di Nello. Inizio a urlare di fermarsi con tutta la voce che ho. Nello si ferma appena prima di entrare in curva. Salgo a piedi e torno al mio vecchio lavoro di spingitore di V100. Risparmiato il volo ed invertito il senso di marcia, Nello riparte tornando da dove è venuto.

SECONDA CURVA INNEVATA IN DISCESA

Siamo lì pronti a ripartire ed io spiego al giessista che più sotto c’è un’altra curva innevata all’ombra dove però dovrebbe esserci un solco libero e si dovrebbe passare facilmente. Così mi aveva detto il calabrese alla guida della ducati che intanto si era avviato.
Riparto e scendo, arrivo alla curva e con attenzione passo oltre. Mi fermo dal calabrese e da suo figlio per ringraziarli e sto quasi per ripartire quando vedo nello specchietto in alto alla curva i fari del Gs rasoterra che puntano al bosco di sotto. Il giessista è ricaduto.
Allora scendiamo dalla moto e saliamo su per aiutare il motociclista e (soprattutto io) la sua donna. Lei si è rialzata da sé e sta bene. Lui ha preso una brutta botta alla spalla. Il giesse punta di sotto per cui lo tiriamo su a gran fatica e lo portiamo giù a spinta fuori dal banco di neve.

COME RUBARE LA DONNA AD UN GIESSISTA

Chiedo al figlio del calabrese se è in grado di portare una moto. Ma no, è troppo giovane. La bionda del giessista non sa guidare una moto. Per cui chiedo al malcapitato se muove le dita e quanto muove il braccio. Dopo di che lo convinco a scendere giù all’albergo, tanto stanno a Camigliatello Silano a 7/8 chilometri da lì, ma la sua donna la porto io…per sicurezza ovvio! Il calabrese ed il giessista si avviano. Io li seguo con calma con la donna dietro di me con la quale inizia un’amabile conversazione…tanto amabile che quasi quasi…d’altronde è risaputo: “Guzzisti do it better!”…

SABATO SERA

Lasciata all’albergo la donna del giessista, me ne torno al camping per la strada a gomiti di Corigliano (quanto mi divertono i tornanti oh). Dopo la doccia inizia l’aperitivo a base di salami, salamelle, formaggi portati da ogni dove dagli amici. Poi la cena e poi il temibile dopocena etilico. E qua iniziano a passare riempiendo i bicchieri gli abruzzesi con un millerbe fatto con la miscela che usano nei loro tagliaerba. Poi i sardi col fileferru, chiaro e trasparente come l’acqua ma con lo stesso impatto della trielina. I siciliani invece ti fottono. I loro liquori sono piacevoli, a base di frutta, sembrano quasi dietetici, salutari…peccato che con quei liquidi ci lavino i carburatori, ci stasino i gigler e ci scrostino gli iniettori. Sono kappao alla prima ripresa e intrattengo i malcapitati che mi stanno a torno con una serie di puttanate che Boldi /De Sica al confronto sono Totò e Peppino. Perdo conoscenza nel buio mentre ascolto gli “amici di maria” cantare senza pudore.

DOMENICA 28/04/2024 – VIAGGIO RITORNO

Parto e rifaccio la strada dell’andata cercando di evitare la frana. Metto gugl maps e puntualmente trovo la strada chiusa dalla stessa frana di tre giorni prima ma dal lato opposto  . Allora gugl mi fa passare da una certa “contrada qualcosa”. Se gugl vi propone in Calabria/Basilicata di passare da qualche “contrada”, ignoratelo e tirate dritto! Mi ritrovo su una stradina di puro cemento bianco con dei solchi trasversali a lisca di pesce che aumentano il grip se hai le gomme di un trattore Landini. Per di più la strada scende in verticale con pendenza che non so, ma che solo un trattore può affrontare in salita. Dopo aver ritrovato la strada principale tiro dritto per lago serino e lagonegro e poi padula e poi…
fine

Ps:
si ringraziano gli organizzatori ed il califoggiano che mantiene viva l’ormai antica tradizione del calincontro…anche se di california ce ne sono rimaste un po’ poche e mi ricordo quando le schieravamo tutte in cerchio e facevamo la foto di rito…

da un rapido conto credo che questo sia stato il 26° calincontro al quale in qualche modo ho partecipato

RAMAGUSSI

23° Incontro di Primavera – Aquile a Piombino

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23° Incontro di Primavera – Aquile a Piombino

PLÌN PLÒN!
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

La Direzione di Anima Guzzista
con il patrocinio del club “Guzzi is Funny Fans” e del Circolo “Born Tired”,
con la partecipazione dell’Officina Guzzi Paparo NONSOLOMOTO di Venturina e del Guzzi Club Aquile Etrusche 43° parallelo
e la collaborazione di Simone Cinghialone delle Colline Metallifere Ticciati
è lieta, nonché in garrula predisposizione, di presentarvi il Magnifico Programma dell’Incontro di Primavera di Anima Guzzista 2024 – AQUILE A PIOMBINO.

Quest’anno l’aiuto dell’officina autorizzata Paparo, di Venturina, ci ha permesso di organizzare un evento molto motociclistico, nonché vacanziero, se non addirittura “frivolo”, con la possibilità di divertirci molto in moto ma anche di trastullarci, lasciandoci financo cullare, in piaceri ed ozi.
Ad onor del vero, ma lo diciamo solo per prepararvi, la consulenza del Ticcio, è stata fondamentale nell’organizzare percorsi sufficientemente cinghialeschi e tortuosi ma col giusto “punto di ristoro”, capace di saziare l’atavica fame che ci attanaglia ma senza strafogarci, così da lasciarci lo spazio per gustare nel pomeriggio, quelle curve e panorami dell’alta maremma senza il rischio di vedere Guzzisti satolli guidare come zombie alla ricerca di un bar per un ultimo bicchiere di… bicarbonato effervescente.

IL PROGRAMMA: DA GIOVEDÌ 30 MAGGIO A DOMENICA 2 GIUGNO

GIOVEDÌ 30 MAGGIO
APPUNTAMENTO a MASSA MARITTIMA (GR) DALLE ORE 12.00, presso il locale I TRE ARCHI.
Quindi, baci e abbracci ed un sostanzioso spuntino proprio nel centro storico. Il parcheggio moto, appena fuori la piazza, ci obbligherà a fare poco più di centinaio di metri a piedi, dandoci il tempo di poter scattare foto e selfie “epici” in una delle più belle piazze d’Italia. Sennò, una volta tornati nelle rispettive RSA, che cosa fate vedere agli amici?

APPUNTAMENTO
https://maps.app.goo.gl/v2KFC4fQk3fUgbe78

Un po’ di relax col gruppone di Anime e poi? …Poi gli istruttori del Club “Guzzi is Funny Fans”, ci condurranno in un bel giro per l’alta Maremma che è lì che ci aspetta!
Il percorso passa accanto all’Abbazzia di San Galgano (per chi non l’abbia mai vista… merita!) per poi proseguire, a “furia” di curve e panorami toscani da cartolina, verso il Villaggio Turistico l’Airone a Riotorto.
Comunque, visti i km già fatti in mattinata su consiglio dei “Born Tired”, in qualsiasi momento è possibile uscire dalla “pista” e rientrare ai box” all’Airone, base del nostro Incontro di Primavera.

PERCORSO GIOVEDì POMERIGGIO
https://maps.app.goo.gl/kPh19rs6wJutDa4D7

Il Villaggio Turistico l’Airone, lo trovate qui:
https://www.villaggioturisticoairone.com/

Il villaggio turistico l’Airone sarà tutto a nostra disposizione. Piscina compresa. Le sistemazioni a disposizione prevedono esclusivamente appartamenti, di varie grandezze, ma niente singole o doppie. I posti totali sono 66, per tutti gli altri, di fronte al villaggio c’è il camping con qualche bungalow e il posti per le tende.
Nell’Airone, la sera, ceneremo tutti insieme al ristorante “ I Naviganti” durante tutti e tre i giorni dell’Incontro di Primavera con i seguenti menù:

30/05 giovedì
Bis di primi che comprende
Tagliolino alla carbonara
Pacchero pomodoro fresco e pesto di zucchine
Rosticciana BBQ e patate al forno

31/05 venerdì
Tortellata
Grigliata mista di carne con verdure di stagione

01/06 sabato
fare risotto di mare e zuppetta di pesce con crostini

Nelle cene: Acqua e vino compresi.
Tutte le mattine:
Colazione italiana:
Caffè, cappuccio, the o succhi con croissant e torte di nostra produzione

VENERDÌ 31 MAGGIO
Mattina
Sveglia e colazione in tempo per la partenza alle ore 10.00.
Partenza ore 9.00

https://maps.app.goo.gl/FTmZHKYQwRaKNLWL8

Arrivo a Gefalco, al Circolo ARCI “Le Cornate”, per un pasto intenso ma leggero e poi pisolino, come suggerito dai “Born Tired” fautori sin dall’asilo del sonnellino pomeridiano.
(ma quanto ci piace alla nostra pregiuevolissima Direzione prendere in giro gli “anziani” di Anima Guzzista, eh?).
Invece visto il rientro di soli 97 km, per i più giovani e i vecchietti irriducibili ma ancora “gajiardi”, è possibile partire prima, allungando il percorso consigliato, visto che siamo circondati da belle strade che stuzzicano l’Anima o riempiono gli occhi di poesia… a seconda se guidate col naso nel contagiri o col casco aperto per gustare il profumo dell’aria… o avete il collo bloccato e fate “un po’ e un po’”…

Pomeriggio
https://maps.app.goo.gl/2qELAC9ePjrNRdnP6

SABATO 1 GIUGNO
Giornata libera per andare in spiaggia, alle Terme, andare dal macellaio di fiducia indicato da Simone per l’acquisto di 130 salsiccie, 8 guanciali, 13 kg di tagliata… insomma il minimo per sopravvivere almeno una settimana. Forse volete andare a visitare la miniera? Oppure il… (info Ticcio luoghi interessanti).
Godetevi il vostro tempo libero ma preparatevi ad un pomeriggio impegnato. Alle ore 16.30 appuntamento all’officina Paparo NONSOLOMOTO che ci offriranno una merenda assieme al Moto Club Guzzi Etruria per condividere piacere, passione e conoscenza del mondo Guzzi, qui:

OFFICINA PAPARO – NONSOLOMOTO
https://maps.app.goo.gl/xnjJFmqXdxgzAdyi6

in serata… Let’s go party! Con la Band di Lorenzo i Sick Parvis, si terrà il concertone a base di R&B, Blues e… pop Rock dove scatenarsi e mostrare al mondo intero come ballano i Guzzisti!
L’officina NONSOLOMOTO ed il Motoclub Aquile Etrusche sono invitate!
Visto che nel Villaggio siamo solo noi… l’open bar offerto da Anima Guzzista allieterà la festa che andrà avanti fino a che l’ultimo Guzzista non cadrà svenuto a bordo piscina!
Come disse Amedeo Nazzari, nella Cena delle Beffe: …e chi non beve con me, peste lo colga!
(dovuta recrudescenza boomer della pregiuevolissima Direzione! Ecco.)

DOMENICA 2 GIUGNO
Colazione e poi partenza verso casa!

NOTA IMPORTANTE:
Al Villaggio Turistico L’Airone sono disponibili solo sistemazioni in appartamento, più la possibilità (come da accordi presi) per la sosta, nel caso, di un Camper Tatiani.
Gli alloggi vanno da 4 a 8 posti letto da condividere con la disponibilità massima totale per 66 persone.
Dopo anni di frequentazione, per dei motocilisti duri e puri come voi, lo scambio di coppia tra mariti/fidanzati/toyboy che dormono tra di loro e mogli/fidanzate/toygirl che fanno altrettanto, non sarà un problema perché, come dice sempre il nostro ineffabile Tatuato: L’amore è amore… e da dove arriva, arriva!
Le sistemazioni saranno forzatamente “miste” tra le camere e i divani letto (di ottima fattura), non sono previste sistemazioni doppie o singole.
Per le sistemazioni, oltre la disponibilità dell’Airone (solo per dormire perché le cene saranno sempre tutti assieme) saranno possibili presso il vicino campeggio.

Quota di partecipazione

  • 300€ a persona per i soci tesserati
  • 330€ a persona per i non soci

Che comprende:

Tre pernotti in appartamento (condiviso)
Tre colazioni
Tre cene
Due pranzi leggeri
Tshirt Incontro di Primavera
Patch Incontro
Concertone del sabato sera
Open Bar sabato sera
Uso Piscina
Spiaggia ad 1,5 km sul Golfo del Sole (Follonica)

Disponibile nelle vicinanze (non incluso nella quota)
L’officina Guzzi Paparo (…e se dovete cambiare i getti del carburatore? Come fate sennò?)
Le Terme di Venturina
Campiglia – visita col trenino alle miniere
Traghetto per l’isola d’Elba
DA VEDERE
Tombe etrusche a Baratti
Populonia – Borgo medievale (bellissimo!)
L’alta Maremma
La Toscana

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Campagna Tesseramento 2024

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Tesseramento Animaguzzista 2024
Tesseramento Animaguzzista 2024

Tesseramento 2024
ISCRIVITI AD ANIMA GUZZISTA!

Eccoci qui, come ogni fine anno ad aprire le iscrizioni all’Associazione Anima Guzzista per l’anno nuovo. Certo che in un mondo ideale il Guzzista e la Guzzista non dovrebbero mai pagare, mai! Al loro passaggio le altre moto si scansano, arrivati al distributore i benzinai fanno a gara ad offrire loro un pieno di benzina… Ma ahimé non viviamo in un mondo ideale e il pieno di benzina – uno solo che ce lo facciamo bastare per tutto un anno – siamo noi a chiederlo. Con questa benzina in corpo anche quest’anno potremo restare in contatto attraverso il nostro sito e organizzare eventi, dall’aperitivo in zona del sabato fino al leggendario incontro di Primavera.
E quest’anno poi siamo più gasati del solito perché per la prima volta dopo tanti anni torniamo a parlare di moto Guzzi nuove e di quanto sono belle! Sia chiaro, nessuno ci leva dal cuore le nostre vecchie care California, Le Mans, SP e compagnia bella ma finalmente a dominare le conversazioni ci sono le V85, le V100 e adesso l’imminente Stelvio! A proposito, conoscete amici Guzzisti che lo sono da poco e che non conoscono Anima Guzzista? E che aspettate a regalare loro l’iscrizione? Non c’è regalo più bello della condivisione di una passione: quando ai vostri amici arriverà la spilla col 57, sarete voi a fare vedere loro l’aquila! Contiamo su di voi e tenete le moto al caldo che la primavera arriverà prestissimo.
Buona strada, Guzzisti!

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22° Incontro di Primavera – A Volte Ritornano

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22° Incontro di Primavera
2 Giugno – 4 Giugno – 2023
A VOLTE RITORNANO

A volte ritornano. Frase scontata, sentita ed usata mille volte, un luogo comune che prende forma, senso e significato solo quando tocca a noi dirla. Ecco, in questo caso, quindici anni dopo, torniamo nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise per il 22° Incontro di Primavera di Anima Guzzista, dal 2 al 4 giugno per una vera e propria full immersion motociclistica circondati dai monti più alti dell’appennino su strade… al pari di quelle della Sardegna! Ecco, l’ho detto.

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Il 9 settembre 2022 si è celebrato il centenario del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il 9 settembre del 1922, con una solenne cerimonia, pubblica e al cospetto delle autorità, si istituiva, per via privata, il Parco Nazionale d’Abruzzo presso la Fontana San Rocco di Pescasseroli, dove ancora oggi è possibile leggere sulla roccia “Il Parco Nazionale d’Abruzzo sorto per la protezione delle silvane bellezze e dei tesori della natura qui inaugurato il IX Sett. MCMXXII “.
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Se vi state chiedendo il perché di “A volte ritornano” è presto detto. Organizzai il mio primo Incontro di Primavera di Anima Guzzista nel 2007 e, si dice, che venne proprio bene. Ancora oggi girano voci su Zampognari, grandinate a Campo Imperatore, abbuffate alla Camosciara, la “prima volta” di Enrico Guzzirock Santacatterina con la GLBB (o meglio la nostra prima volta con lui), il primo Incontro dei Tatiani Piero e Maria, di olio perso dal V11 di Norred, di piegoni in moto e di serate fantastiche… e visto che c’è piaciuto tanto rifacciamolo!
Abbiamo scritto delle belle pagine della storia di AG che restano ancora vivissime nei nostri ricordi. Quindici anni dopo e siamo ancora qui, tutti insieme. Che spettacolo!

VENERDI’ 2 GIUGNO ORE 12.30

L’appuntamento al Ristorante “La Fattoria” a Sommati/Amatrice (RI) verso le 12.30 qui:
https://goo.gl/maps/1oD1pBaxMYc4iEiu8
L’appuntamento sarà l’occasione per portare il nostro saluto ed affetto alle popolazioni colpite dal terremoto ad Amatrice presso il ristorante La Fattoria a Sommati per un’Amatriciana con la “A” maiuscola, per poi partire alla volta di Pescasseroli lungo un percorso che ci porterà verso il lago di Campotosto, Rocca di Cambio, Ovindoli, Celano e poi il Passo del Diavolo fino all’albergo Bamby dove faremo base. Quindi, prese le camere, cena e serata in relax con la consegna delle t-shirt e patch del raduno.

L’HOTEL BAMBY A PESCASSEROLI
https://goo.gl/maps/KENV9KC69MbKULMH7

IL PERCORSO DI VENERDì
https://goo.gl/maps/diQsY35EbQaSViMb8

SABATO 3 GIUGNO

Sveglia il sabato mattina alle 9.00, belli carichi, per un percorso da urlo che da Opi, Villetta Barrea ci porterà al Passo Godi (un nome che ha il suo perché) e poi Scanno e le famose Gole del Sagittario e giù fino a Cocullo (conosciuto per la festa dei Serpari ) proseguendo verso l’Olmo di Bobbi con una “pista” più che una strada, fino a Pescina. Il tempo di riprendere fiato, guardarsi col sorrisetto sotto i baffi, e poi Collarmele con la strada delle “pale eoliche” (altra pista) fino al valico di Forca Caruso, quindi Castelvecchio Subequo verso Secinaro.
Per il pranzo di sabato ci fermeremo presso lo Chalet del Sirente https://goo.gl/maps/7yCu5Md56GZRennt8

Ed ecco il menù:
Bruschetta
Chitarra al ragù nostrano
Arrosto misto con braciola di maiale- salsiccia arrosto e scamorza
Contorno di insalata e fagioli con cipollina fresca
Caffè e genziana
Bevande ogni 4 persone 1 litro di vino e 1 litro di acqua (sul tavolo)

Il rientro, da Secinaro, ci porterà, per il proseguimento della “pista” di prima, a girare attorno al monte Sirente fino ad Ovindoli e poi Celano, Pescina per rientrare a Pescasseroli per il Passo del Diavolo. Per i più “facinorosi”, lungo i percorsi, sono sempre possibili deviazioni e varianti per “allungare” la giornata di simbiosi con la moto tra strade dalle curve infinite… capisciammé! ??
Pomeriggio di recupero, in albergo, in vista della serata con l’attesissimo concertone della GLBB – Guzzisti Liberi Blues Band e, ovviamente, l’open bar offerto da AG ai partecipanti. Quindi Blues, Rock’n’roll e R&B per una serata di Amore Cosmico (marchio registrato di Anima Guzzista) fino a che ci regge la pompa.

IL PERCORSO DI SABATO MATTINA

https://goo.gl/maps/if1G9MUPuCxNmLzY9

IL PERCORSO DOPO IL PRANZO

https://goo.gl/maps/Uf3mBw7vzkiNsKG76

DOMENICA 4 GIUGNO

Sveglia e colazione per saluti ed abbracci (è ammessa la lacrimuccia o quantomeno l’occhio lucido) per la partenza verso casa.

Ecco. Questo è il programma del 22° Incontro di Primavera di Anima Guzzista. Molto motociclistico. Non venite coi risvoltini ma con gomme e moto “a posto”. Le strade che faremo sono al pari di quelle sarde. Ecco, l’ho detto.
Il costo, full inclusive, della partecipazione è di 250€ a persona (280€ per i non soci), comprensivo di:

Camera in albergo e colazione
– 2 cene (compresi acqua e vino)
– 2 pranzi (compresi acqua e vino)

Menù del pranzo di Venerdì 2 Giugno

ANTIPASTi:
SALUMI, FORMAGGIO. OLIVE, PROSCIUTTO, FOCACCE FRITTE, PATATE LESSE, VERDURE GRIGLIATE, TRIPPA, CORATELLA, FAGIOLI CON SALSICCE, RICOTTA.

PRIMI PIATTI:
AMATRICIANA
GRICIA (AMATRICIANA BIANCA)

DOLCI:
DOLCE DELLA CASA

BEVANDE: ACQUA LISCIA/GASATA, VINO DELLA CASA, CAFFè.

Menù del pranzo di sabato 3 Giugno

In arrivo. Seguirà comunicazione.

– T Shirt e patch dell’Incontro
– Concerto della GLBB

Quindi appuntamento per pranzo di venerdì 2 Giugno alle 12.30 presso il ristorante La Fattoria a Sommati (1km da Amatrice) per iniziare insieme il
22° INCONTRO DI PRIMAVERA DI ANIMA GUZZISTA
A VOLTE RITORNANO

Ed ora basta leggere, iscriviti!

Millepercento compie 18 anni : festeggiamo il 1 aprile 2023

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Gli amici di Millepercento compiono 18 anni, e festeggiano in grande con l’apertura della nuova sede.
Ci invitano Sabato, 1 aprile 2023 all’inaugurazione.

Ecco qui il programma.

Millepercento-Inaugurazione Nuova Sede-Alzate-Bz

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