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Ducati Speed Week

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E' fatta

Cronaca di una vittoria annunciata
di Beppe Braga

 

Eccomi rientrato dal lungo fine settimana atteso, già dai primi di dicembre dello scorso anno quando è arrivata la mail di apertura delle iscrizioni al Ducati Speed Week con all’interno la manifestazione dedicata alle moto classiche con almeno 20 anni (Classic Speed Week).
Nel corso dei mesi trascorsi ho cercato di convincere molti altri amici guzzisti, pistaioli o meno, a partecipare a questa manifestazione che, a un prezzo veramente irrisorio di iscrizione (certo poi vanno aggiunte le spese di trasferta molto più elevate), consente di divertirsi su una pista molto gustosa. Tutti i miei appelli però sono andati in fumo e così mi sono ritrovato solo a dover tenere alto il nome della Moto Guzzi e di Anima Guzzista in una terra così lontana.
Ma veniamo ai giorni appena trascorsi.
Martedì, complice una minchitudo che può anche andare oltre all’essere guzzista, mi viene a trovare in ufficio un compaesano di lungo corso che, durante la classica discussione sulle ferie, si vede piombare addosso la fatidica domanda: “ma questo fine settimana perché non mi accompagni in Ungheria?”
Una domanda buttata lì, senza speranza, complice il fatto che Ezio non capisca nulla di moto, non gli importa nulla di moto, non sa andare in moto, non va in moto, non è mai andato a vedere nessuna gara di moto, ma l’Ungheria, con la sua storia e le sue … acque termali, ha il suo fascino e colpisce nel segno. Una rapida telefonata alla moglie per la necessaria “autorizzazione” e ci si accorda sull’orario di partenza.
È un gran sollievo, anche ripensando al viaggio solitario dello scorso anno, che attizza la miccia e sprona il cavaliere solitario all’avventura.
Giovedì si parte, alle 7.00 è tutto pronto, arriva Ezio e in un tempo irrisorio si sposta il suo materiale sul furgone e alle 8.00 si parte. Ma non era un tempo irrisorio?? Ma Ezio amante delle uscite e dei campeggi ha pensato bene di portare alcune cose necessarie per due persone che devono stare via 4 giorni: fornelletto piccolo, fornello grande, pentolame da reggimento, 12 kg. di pasta, 4 scatole di pelati da 800 gr., basilico, aglio, prezzemolo, e un’altra quantità di odori e sapori, due lettini pieghevoli, cuscino stile Linus da cui non si separa mai, una bottiglia d’olio (e si è chiesto se sarebbe bastata), 6 bottiglie di vino rosso Lambrusco e 6 di vino bianco, una valigia con dentro tanta roba che a un vero motociclista basterebbe per 8 mesi di ferie, attrezzatura fotografica (totalmente incompatibile con la pista, ma utile per le foto al paddock e per i paesaggi) e tanta altra roba che non ricordo e che … non abbiamo usato.
Il furgone è pronto, il navigatore-passeggero pure, il pilota si mette alla guida … viaaaaaaa
Verso Verona si fa sentire lo stomaco che chiede di essere riempito, così prima sosta e … insalata di riso preparata la sera prima.


I km passano, ma il traguardo sembra non arrivare mai, Sarvar, dove abbiamo prenotato una camera dista quasi 900 km. da Pavia e il Pannoniaring è lì vicino.
Siamo preoccupati perché il sito dove abbiamo prenotato dava come orario di chiusura delle accettazioni le 19.00; ecco che allora il furgone nuovo fiammante (nuovo di acquisto, fiammante perché pare avere un falò sotto al sedere) viene spinto fino ai 120 km./h, ma stoicamente resiste e ci fa arrivare alle 18.45 (la prima cosa che notiamo è il cartello fuori dal Thermal Pension che comunica che l’ufficio è aperto fino alle 22.00).
Scaricati i bagagli da camera, si va subito al circuito dove si deve montare (questa sì nuova e fiammante) la tenda chiesta al Moto Guzzi World Club la settimana prima ad Adria e che il presidente mi ha gentilmente concesso in comodato d’uso per l’occasione (sai che bello una tenda rossa marchiata Moto Guzzi al Ducati Speed Week … fa proprio una bella figura!!).
Questo è il risultato di 11 ore di furgone, dello scaricamento bagagli e del montaggio tenda:

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…dopo aver montato la tenda

 

Ezio esprime il desiderio di andare immediatamente alle terme per dei bagni ristoratori, ma io preferisco una doccia tonificante, così lo lascio alle terme (aperte fino alle 22.00), mi doccio, faccio la spesa, lo riprendo e via ancora al circuito per la cena notturna: due belle bistecche di maiale (unico animale oltre all’oca che viene venduto, ma di vacche ne abbiamo viste, che l’Ungheria sia affiliata all’India ??).
Ma ecco che il venerdì mattina arriva presto, verifiche e primi turni di prove libere, una delle cose molto belle di questa manifestazione è che, nel basso costo di iscrizione, sono inclusi 4 turni di prove libere da 20 min., due turni di prove cronometrate da 25 min., un turno di warmup da 15 minuti e la gara di 8 giri del circuito da 4740 metri.

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Circuito

La giornata trascorre così in pista, senza peraltro sapere i tempi di percorrenza, perché tra tutto quello che ci siamo portati dietro NON c’è un cronometro, ma domani con il transponder sarà un’altra cosa.
La sveglia suona alle 7.30 e si passa prima a fare colazione: cornetti alla Nutella, caffè e cappuccino con uno strato di panna che (a ripensarci con il senno di poi ……) durante il tragitto esplica i suoi effetti deleteri, meno male che all’ingresso del paddock ci sono i servizi igienici e che uno era libero!
Tutto è pronto per cercare di migliorare i tempi dello scorso anno, ma la Titanium (nome in codice del V35 I serie, studiato appositamente per non cambiare il nickname) fa ancora un po’ di capricci come ad Adria. Al mattino si gira in 2.54, quattro secondi più alto delle prove dell’anno passato, nel pomeriggio si migliora di un paio di secondi. Quello che è importante è che l’avversario diretto è dietro di oltre 8 secondi.
L’avversario diretto! Purtroppo la partecipazioni dei guzzisti si fa desiderare, lo scorso anno eravamo in tre: due super bombardoni con il Le Mans 850 ben settato che girava una decina di secondi più lento delle Ducati che fanno il Desmo Challenge, ma irraggiungibili perché mi davano 30 sec. a giro, … e arrivai 3° delle Guzzi con tanto di coppa, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di premiare solo il primo classificato, per cui essendo in due se volevo la coppa dovevo stare davanti, e nelle prove l’obiettivo è raggiunto.
Nel pomeriggio è programmato il warmup, ma voglio vedere un po’ di Ungheria e gli amici ducatisti vorrebbero provare la mia motina. Beh che c’è di male, almeno ho un confronto diretto con chi, in pista, ci va da almeno 10 anni e con moto super potenti e preparate. Non li rivedo fino al mattino.
Piccola parentesi, il giovedì il viaggio è stato accompagnato da temperature tropicali, anche sui passi alpini, il venerdì in pista c’erano 38°, il sabato 36 ma incominciava ad alzarsi il vento (chissà perché c’è l’installazione di una pala eolica a 200 mt. dal circuito!!) e si affacciano le prime nubi che pian piano, mentre siamo immersi nei bagni termali, incominciano a rovesciare un po’ di pioggia che si trasforma ben presto in un diluvio che pare voglia far nascere un nuovo Noè. Tra vento e pioggia la nostra sosta per la cena sotto la tenda si trasforma in un incubo: cucinare e mangiare sotto la tenda delle braciole di maiale che impestano tutto ciò che è sotto la tenda (tuta compresa, tanto che l’indomani sembravo, da quanto puzzavo, un maialino arrostito) mentre le pareti laterali della tenda sembrano impazzite tanta la voglia di staccarsi e volare via (staremo lì a controllare fin oltre l’una passata). Fatto sta che tutte le prove, le regolazioni (quelle degli altri, non le mie) sono fatte con temperature tropicali e invece la domenica mattina ci ritroviamo a 15°!!
Il mattino mi informo dei tempi fatti dall’unico ducatista che ha avuto il coraggio di salire sulla Titanium, mi dicono che ha girato in 2.30 !! come 2.30 sono proprio una mezza sega che si prende oltre 20” a giro!! Ma subito dopo arriva la conferma che in realtà il giro migliore è in 2.58 … e il morale si risolleva!
Vista l’esperienza della mattina precedente si opta per la colazione in circuito.

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un meritato caffè

Una foto panoramica del paddock se sembra più vuoto delle scorso anno nonostante il numero complessivo di partecipanti praticamente uguale.

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il paddock

Ma il tempo vola: è ora di prepararsi.

Nel frattempo alcuni, viste le condizioni, la possibilità di pioggia, il freddo, le esperienze negative precedenti, decide che è meglio abbandonare.

l'abbandono
l’abbandono

 

Ma no posso farmi distrarre, io la gara la voglio fare.
Sono pronto. E mi concentro ripensando al circuito.

Per me è un bel circuito, uno di quelli che si odiano o si amano, con dei difetti: innanzitutto è piatto, non c’è il minimo dislivello, e poi con il V35 i due curvoni che immettono nel rettilineo si fanno in IV e il rettilineo, pur non essendo lungo per gli altri, per me è infinito, ma ci sono soprattutto dei pregi: bei curvoni che ti lasciano con il fiato sospeso, parte guidata impegnativa, molti punti dove si può sorpassare (… ad avere motore …).
Dopo le qualifiche son 25imo su 30 in griglia, ma la mia “Lalla partenza” certamente mi potrà aiutare.
Si entra in pista, sono il primo perché Livio non mi ha dato le termocoperte (ma a che mi servono!!), a proposito ma quanto fa freddo stamattina con la tuta umida??, giro di allineamento, il rombo dei motori sale alto (tutti in piedi sul divano!! Mi sembra di sentire i commentatori della SBK), la bandiera rossa si allontana, semaforo rosso e viaaaaaaaaaaaaa
Non avrei mai immaginato che il mio V35 con tutti i problemi che ha dimostrato, con gli oltre km. 140.000 del motore lasciato originale, potesse alzare il davanti, ma mi fa sorridere sotto il casco. La “Lalla partenza” ha funzionato, ne ho bruciati diversi nei primi metri, ma ‘sto rettilineo favorisce i motori più potenti e molti mi ripassano.
Devo stare concentrato e fare in modo soprattutto che il mio avversario diretto non mi sorpassi e che nessun altro mi sorpassi e, possibilmente, provare a passare qualcuno.
Due di quelli bruciati in partenza, alla fine del rettilineo mi avevano già dato una decina di metri, nel misto mi riavvicino un po’, ma dove si può aprire il gas … si fa un po’ l’elastico.
Il primo giro è concluso, non mi guardo indietro, ma tengo gli occhi puntati sui due diretti avversari, uno gira con una Yamaha TZ 350 (e nelle prove mi dava 10” a giro) e l’altro è Bartoli, l’organizzatore, con un Ducati Pantah 650 che quest’anno è molto migliorato e mi dava 6” a giro mentre lo scorso anno me lo ero tenuto dietro. Forse partecipare al raduno di AG in Sardegna ha consentito a Bartoli di modificare lo stile di guida.
Al termine del 2° giro riesco ancora a sfruttare un po’ di scia dei due, ma gli allunghi sono troppi, mi miglioro girando in 2.48.735, ma nonostante tutti gli avversari peggiorano a causa delle mutate condizioni climatiche, questo non è sufficiente.
Al 4° giro sono già molto lontani, mi giro e vedo il vuoto, mi rilasso un po’ e penso al fatto che ancora non mi hanno doppiato, se i primi avessero mantenuto i tempi delle qualifiche avrei dovuto subire un doppio doppiaggio da parte dei primi, ma non manca molto e al 5° giro incominciano a doppiarmi, alla fine saranno però solo in 8 a farlo.
Manca poco alla fine e scorgo il mio diretto avversario davanti a me, sta fumando e me ne dispiace, ma … sarebbe potuto capire anche alla mia Titanium!!
Finalmente la bandiera a scacchi, il saluto a tutti gli addetti alla pista e una parata tra due ali di persone tra organizzatori, visitatori, meccanici e altri piloti corona la fine della gara.
Grazie agli amici ducatisti che mi hanno supportato.

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X-Team Ducati

Resta solo da attendere il podio, mentre si smonta tutto e si carica il furgone. Tante le persone che si sono fermate ad ammirare il V35, tutti sgranano gli occhi quando dico il chilometraggio del motore non truccato, alcuni si informano sui Trofei Guzzi e, forse, qualcuno si unirà al gruppo.
È ora del podio, all’annuncio del mio nome, da buon Pirlota urlo e salto a piedi uniti i gradini per salire su quello più alto … e quasi casco giù come avrebbe potuto fare il miglior Tatuato ai tempi d’oro, ma vacillo e resisto e sono felice!!


Con un sorriso ebete, saluto tutti quelli che riesco a salutare, mi stupisco di essermi ricordato del transponder che lo scorso anno avevo portato in giro per l’Ungheria, e si parte per il ritorno. Sono già le 15.00, spezzeremo il viaggio in due tappe e, per mantenermi in allenamento meccanico, trovo anche le forze per aiutare una nonna con nipotino…

Meccanico
Meccanico

Il prossimo anno non vorrei arrivare primo, cercate di darvi una mossa tutti, è un ottimo banco di prova per le moto e per i pirloti!!

P.S.
Per la cronaca nella generale sono partito 25° arrivato 18° (lo scorso anno ero partito 24° arrivato 19°)

Ciao e lampeggi a tutti
BeppeTitanium