Riceviamo un’altro capitolo sulla storia della famiglia Parodi dalla gentilissima Elena Bagnasco dell’associazione Giorgio Parodi e pubblichiamo volentieri, buona lettura.
Era il 18 agosto del 1955 quando alle prime luci dell’alba nonno Giorgio prematuramente raggiunse la sua Elena deceduta un anno prima. Ricorrono proprio oggi i 70 anni della sua morte.
Il 18 agosto è quindi un giorno particolare per i miei nonni che, ahimè, non ho mai conosciuto: è il giorno di Sant’Elena Imperatrice, di cui la nonna ed io portiamo il nome, è l’ultimo giorno del nonno che mi ha lasciato una eredità di ricordi bellissimi, a partire da quello del loro amore.
Quello tra il nonno e la nonna fu davvero un grande amore, sempre in armonia mai uno screzio, 17 anni di differenza, 17 anni di vita trascorsi insieme.
Lei una giovane contessina, bella e corteggiata, amica di Ninetta, sorella di Giorgio; lui impavido pilota e brillante imprenditore, insomma una favola diventata realtà il 15 novembre del 1937.
Ma perché parlare della nonna Elena oggi? Forse non tutti sanno che.. anche lei ebbe un ruolo nella storia della Moto Guzzi.
Abbiamo detto che Elena entrò a far parte della vita di Giorgio a fine 1937. Giovanissima e profondamente innamorata andava spesso a trovare il nonno Giorgio al lavoro. All’epoca gli uffici della Moto Guzzi e della Emanuele Vittorio Parodi (la società armatoriale) erano a Genova in Piazza della Vittoria. Ed è lì che un giorno ascoltò casualmente una conversazione che riguardava una motocicletta. In quegli anni le moto avevano tutte nomi molto duri, di taglio maschile direi: Normale, Norge, Sport, Piccola Elastica (PE). La nonna, che amava dipingere e dedicarsi al giardino, diede allora un suggerimento al nonno.
Elena gli disse: “Giorgio, sono motociclette tanto belle, ma perché nomi così duri?” e alzando gli occhi il suo sguardo si posò su di una grande stampa che Giorgio teneva appesa sopra la sua scrivania: un volo di aironi. Aggiunse, riferendosi proprio alla PE: “A te piace volare, chiamala Airone.”
Fu così che nel 1939 la PE si trasformò in Airone e da lì tutta la famosa e fortunata serie di nomi ornitologici e non solo.
Ricordo molto bene i racconti di mia mamma Marina che mi narrava, quasi come in una favola, che i nomi delle motociclette venivano scelti dalla nonna: Egretta e Ardetta (della famiglia degli aironi) furono i primi, poi Falcone, Galletto, Gambalunga, Condor e tutti gli altri si devono a lei. La tradizione venne mantenuta anche dopo la sua prematura scomparsa.
Eh sì, purtroppo in questa bella storia arrivarono i “tempi bui”. La nonna si ammalò gravemente di un tumore. Nonno Giorgio per assisterla diede le dimissioni da presidente della Moto Guzzi, non potendo più garantire la sua presenza regolare a Mandello. I due figli piccoli (Roberto e mia mamma) furono mandati in collegio per non vedere la mamma soffrire e nel 1954, a soli 40 anni, la nonna Elena morì lasciando soli l’amatissimo marito e 3 figli piccoli. Ma a volte l’amore va oltre la nostra permanenza terrena ed è così che proprio nel giorno dedicato a Elena, ad appena 11 mesi di distanza, Giorgio “volò” da lei. Dopo le guerre, aver perso un occhio in una missione aerea in Africa più alcuni incidenti in moto e non solo (il nonno aveva una passione per la velocità), il suo cuore non resse al dolore della perdita di Elena e, nel sonno, smise di battere.
Oggi, a 70 anni dalla scomparsa del nonno, voglio ricordarli insieme, felici, sorridenti pieni di gioia di vivere uno per l’altro, innamorati, abbracciati su uno sfavillante Airone rosso