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Aquile in Etruria: racconto di Red27

2023
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Aquile in Etruria 14° Incontro di Primavera
Report di Red27

“Io odio la Guzzi, odio questa fottuta moto, e mi odio perchè mi caccio in questi casini”
Questo mi passava per la testa la mattina del venerdi’.
Semplicemente non avevo nessuna voglia di partire.
E’ un anno difficile, costellato di problemi di salute, familiari, brutte notizie. Solo il lavoro pare tenere botta come in un isola felice e surreale, se guardata rispetto al mondo esterno, ove il lavoro e’ IL problema.
Io, gia’ ansioso ed ipocondriaco di mia natura, sento tutto come amplificato. E quando vado giu’ in garage, e vedo il fanale del v11 che mi occhieggia, non posso che pensare “che delizia, ma che croce”. Problemi? macchè, in fondo mica ne ha dati. ma gli ha dati agli altri, e per un ansioso come me, se il tuo amico si chiama TacchinoBicilindrico, detto anche coluichescalzo’alecafèdallalistadiv11cistasfigato, beh…….una moto cosi’, la odi.pur se la ami. Speriamo mi riporti a casa.
Con mille brutti pensieri in testa, compreso l’ansia per un meteo che potrebbe essere di merdissima, parto, e continuo a tirare ragioni balorde. l’autostrada la odio. ma che ci faccio, qui, a 150kmh, e mia moglie a casa con la bimba e sto vendo di mmmerda laterale?
Finalmente arriva l’area di servizio Cantagallo, ove ho il puntello con Guzzirock. c’è pure Anka con la sua specialotta davvero niente male. si aggregano anche altri che non conosco, e si parte.
Direzione Impruneta. il tempo regge.
Ed arriva pure il primo raggio di sole della mia giornata. arrivare al casello e vedere “enne” moto guzzi, fa bene al cuore. ed al morale. Mi incrocio con Aidan, è radiosa e smaniosa per il raduno, per la situazione, becco il Presidente, Goffredo, Valter, Beppetitanium, Diego, Aires ed altri……ed il mio morale inizia a cambiare.
Il cielo non promette niente di buono, ma via verso le curve. un due tre, e tempo 100 metri vedo il Monza (credo), che a momenti mi polverizza uno scooter che le proferisce gesti di stilnovistica amicizia per il sorpasso effettuato!
Cerco di mettermi un po’ avanti nel gruppo, la guida in mezzo al gruppo non mi piace, di solito, e mi metto dietro a Tatiana che con una Nevadina stracarica va come una libellula. il tempo è mutevole, l’asfalto infido, cambia ogni 100 metri, asciutto, bagnato, umido……ma inizio a divertirmi, finalmente!! Per qualche oscuro motivo, la guida in queste condizioni mi riesce bene, non sono veloce, ma rilassato si.
Anche perchè le strade, sono belle. Liscie. per un parmense, provincia avente 840 km di strade segnalate con frane, c’è da gridare al miracolo. C’è da gridarlo pure per Maelganis. Ma quanto minkia va con quella moto??
Ci si riammucchia tutti non so dove, si sparano due minkiate, il presidente paga per tutti al bar, e si riparte. Ad un certo punto non so piu’ dove sono e chiedo a BeppeTitanium, che fa strada, se sa dove stiamo andando. Non lo sa manco lui.
Il cielo si apre ed il sole inizia a scaldare un po’. ad un certo punto non vedo piu’ Guzzirock, dietro di me, ma non ci do peso. avevamo tirato un po’, c’era traffico, ci sta. Una curva via l’altra e ci si ferma in prossimita’ del ristorante…e inizio a capire cosa ci faccio qui. Il paesaggio, in quel crocicchio, è a dir poco spettacolare, vicino a Volterra. Di colpo realizzo che è tutta mattina che sono in mezzo a quella toscana da cartolina, con le sue colline, il suo verde, ed i suoi paesini. i brutti pensieri sono lontani. cazzo, sono felice. Finalmente.
Al ristorante finalmente ci si riposa. c’è pure Tacchino, Califoggia, Nedo……ed ovvio una Guzzi mezza smontata per qualche problema tecnico incomprensibile per uno come me , ma che verra’ risolto.
E gli altri? urka, n do stanno gli altri? passa il tempo e nessuno si vede. sinchè Guzzirock arriva…”è caduto Mdanè”….ma merda, con la shiver. Sta bene, moto inabile al servizio…….tempo due minuti, arriva pure Aires. Ilaria Aidan è caduta, ha preso in pieno un Apecar. Merda. sta bene, ma decido di accompagnare Tacchino in ospedale a Poggibonsi, dove Diego è in sua compagnia.
La troviamo bene, nonostante tutto, gli è andata di lusso, ma anche il tipo dell’apecar è malconcio. Se lo prendeva Beppe col cali 1400 se lo puliva dal parabrezza coi guanti! Da bravi guzzisti siamo affamati, saccheggiamo il distributore automatico prima, e lo mandiamo in crash poi, deve intervenire il tecnico!! Diego deve avere un passato da flipperista, il piu’ bel tilt mai visto!
Aspettiamo le dimissioni della nostra Ilaria e torniamo, a sera inoltrata. Al posto di una bionda, in bungalow con me e Tacchino c’hanno messo un maschione di un metro e 90 per 100 e passa kg. Grigiotopo! Nei lettini singoli non ci entra!
Ad un tratto, il terremoto! Ah, no. È Grigiotopo con la sua silhuette da libellula che si gira nel letto, dicendoci mirabilie sul suo russare e fare le puzze. Non mi ha ancora sentito andare al bagno!
Di notte fa un freddo umido del menga, mi addormento contro la parete del bungalow, al mattino c’ho un umidita’ tra le spalle che mi muovo sciolto con un palo del telegrafo.
E si parte di nuovo. i brutti pensieri sono lontani, mi godo le curve del mattino dietro a Nello, la strada è bellissima, il panorama da urlo. Faccio un bel pezzo con Goffredo e signora, e mi viene una voglia matta di avere una moto comoda, per la mia signora, ed ogni tanto scarrozzarla come meriterebbe. La domanda del mattino prima è mutata. Che cazzo ci faccio qui…..da solo, senza Daniela, in questi posti fantastici……
Ahimè, i problemozzi che mi affliggono da un po’ mi rompono le uova nel paniere, e mi devo fermare per rifocillarmi e riprendermi. Mi sento svenire, e devo avere una cera pessima, se ne accorge anche la barista. Devo avere le visioni per colpa della pressione bassa, perché mi pare di vedere passare FlavioT3 e Calidreaming. Penso quasi di tornare indietro, ma poi penso che mandare affanculo il mondo e la sfiga è meglio, e riparto. Tengo duro, mi rilasso, il cibo mi ha ridato la birra che serve, e ricomincio a divertirmi. Il v11 è una gran moto.
Mi perdo, non trovo il ristornate, e incontro FlavioT3, Bicilinder e Calidreaming……almeno non ho le visioni.
Ci si ammucchia tutti al ristorante, se magna, se beve, si ride e si scherza. Conosco la Kinky&Pinky family, Saiot e vedo il Berghella che illustra la via su di una cartina ai Guzzisti.
Il ritorno decido di farlo in solitaria con Tacchino, sprezzando il pericolo a 62.3 kmh orari in discesa col vento a favore.
Il paesaggio è incantevole, e le strade per me sono bellissime. Per tacchino, abituato ai biliardi sardi, sono dei tratturi.
In una curva vedo la colonna sarda ferma. Il panorama è da urlo, e credo stiano facendo foto. Bos Taurus, ha una cera strana. Sticazzi, è caduto pure lui. Sta bene e si rimette in sella.Lo ritroveremo alla sera, a cena, in forma. Assieme alla Pandora, che dividera’ con me e Tacchino il triletto a castello.
La serata diventa una roba da uomini duri, da guzzisti veri, o da fighetti degni della movida parmigiana biemmevuista.
I duri vanno in moto al motoclub dei germi, i movidari come tacchino stanno in camping.
Faccio il duro, anche se ho il culo piatto, e poi Valtetre ha detto che sono solo 5 km, vabbè, poi sono il triplo……e ne vale la pena. Solo la vista del serpentone di moto nel buio, vale il prezzo del biglietto.
Una rock band di ragazzini mi fa capire che con la chitarra sono uno sfigato, vinco con Badude la champions di calciobalilla, Enrico ci fa capire una volta di piu’ la differenza tra un chitarrista vero ed il resto del mondo.
E si sparano una serie di minkiate a cielo aperto che mi piego dal ridere.
Grazie ad AG di esistere.
Dopo una nottata di perversioni con la Pandora(si vendono foto a prezzi modici), che ci lascia una manata sul vetro appannato che manco Kate Winslet in titanic, con somma invidia di Grigiotopo, è ora di ripartire…..e stavolta verso casa. Una breve sosta dal conce Guzzi per un aperitivo, ci si saluta e poi via in autostrada.
Esco ad Aulla, pare che Tacchino sia a piedi a Livorno…. mi faccio il mio amato passo del Lagastrello. Un disastro. La strada è a pezzi, e dove non potè il gelo, le frane han completato l’opera.
Magicamente, a Livorno, il v11 di tacchino riparte.
Sinchè finalmente arrivo a casa. Sono frastornato. Sono partito quasi controvoglia. Sono tornato ma non avrei voluto. Guardo la mia moto, il v11. Mi scappa da ridere, perché mi rendo conto che ormai, non è piu’ un pezzo di ferro, per me. Da molto tempo. È amore odio, è ansia e goduria, è una donna troppo bella per averla, ed hai paura di perderla. Capisco, in modo ormai radicale, temo, come questa Guzzite si sia insinuata dentro di me, un po’ alla volta. Non c’è storia. Le altre moto alla fine ti san di niente. Sono piu’ belle, vanno meglio, piu’ cavalli, tutto quel che vuoi…..ma sempre a Mandello ritorno. È una sensazione sottile ed impalpabile. Ma che quando sono agli incontri di ag è fortissima.
E poi ci sono i mille colori che solo queste persone riescono a darmi quando ci si incontra. Sono partito a pezzi, col morale sotto i tacchi, ingrigito. Sono tornato ad un metro da terra, sereno, col sorriso. Con la voglia di prendermi un’altra Guzzi, piu’ comoda, per viaggiare bene anche in due, perché prima o poi mia moglie deve capire a fondo cosa vuol dire essere Guzzisti, e che gente incredibile si aggrega attorno a questo marchio. Anche se separarmi dal mio v11 non so se sara’ possibile. In fondo senza di lui, tutto questo non ci sarebbe, per me.