Home Incontri e racconti BARCELLONETTE 2004

BARCELLONETTE 2004

2282
0
AnimaGuzzista-immagine-racconto

di Geronimo e Ilenia Guida

 

….OVVERO , MA LE UOVA SODE COSA C’ENTRANO ??

Siamo negli anni intorno al 1830, l’Europa di allora vive fermenti delle nazioni che la compongono e le grandi monarchie fanno il bello e cattivo tempo sulle spalle della gente comune che deve mettere assieme il pranzo con la cena (come in tutti i tempi d’altronde, fin da Adamo ed Eva…).

Al di là dell’Oceano esiste un altra frontiera che promette ideali di successo e di benessere, un nuovo regno del Bengodi: i fratelli Arnoux decidono così di abbandonare il loro paesello natio a ridosso delle Alpi Francesi e di prendere il mare alla volta del Nuovo Mondo.
Il loro sogno li porterà in Messico dove inizierà per loro una nuova vita, ma mai avrebbero pensato, con la loro impresa, di cambiare il destino di altre migliaia di persone.

Difatti ritorneranno al paese d’origine fortemente arricchiti ed il loro percorso verrà imitato da altri abitanti della zona: una popolazione di 11.000 abitanti assisterà alla partenza di circa 5.000 di loro alla volta del Messico nell’ottica di dar vita laggiù a fiorenti industrie tessili portando il dinamismo e la tenacia tipica delle popolazioni alpine.

Questa in sintesi la storia di Barcellonnette, ridente cittadina a circa una cinquantina di chilometri dal più noto centro di Gap, nella zona bagnata dall’Ubaye, una quarantina di chilometri dopo il Colle della Larche (per i francofoni) o Colle della Maddalena per i piemontesi.

Geronimo racconta che vent’anni fa (la prima volta che si fermò con il suo V35 C) si respirava di primo acchito l’aria “mexicana” (ristoranti con menù a base di guacamole e fajitas, negozi con chincaglieria turchese ed abiti multicolore), mentre oggi di tutto ciò rimane ben poco, soffocato dalla “grande distribuzione” dei Carrefour e degli Ipermarchè.

Ebbene, come non portare un po’ di colore italico e di sano e robusto appetito motociclistico a questa località soggiornandovi dopo un itinerario di sogno fatto di curvoni veloci, pieghe e contropieghe di vario tipo e natura ??

Ed è così che gli “amichetti” di Aste & Bilancieri (una “brigata” di dodici persone tra maschietti e femminucce a bordo di otto rombanti Guzzi) sabato 12 giugno 2004, partono dalla periferia sud di Torino. Ci troviamo alla Loggia (già il nome:-)) … stranamente siamo in orario (beh… inizialmente… poi riusciamo a fare tardi con una colazione veloce all’autogrill). Al ritrovo le facce sono tutte sorridenti e desiderose di iniziare il viaggio… le moto scalpitano, questa cosa mi colpirà sempre: è l’entusiasmo del sapere che stai per vedere cose nuove e di farlo in compagnia di persone con cui stai bene e ti diverti. L’itinerario prevede km prima fino a Cuneo, abbandonando la troppo trafficata SS 20, per dedicarsi a più sane stradine alternative (non ce n’è uno di loro che rinuncerebbe ad una statale per un misero tratto di autostrada) e poi alla volta di Vinadio.

Qui ci fermiamo per il pranzo in una bellissima area attrezzata. Vinadio è conosciuta per le terme e per l’acqua minerale e le mura che la circondano sono stupende…
L’ing. stranamente non ha i panini con sè questa volta 🙂 in compenso c’è da stupirsi dell’organizzazione di questa che, a vedersi, sembrerebbe una banda di sciammannati all’avventura… LuPirata ha un kit da “rancho” a cui mancano probabilmente solo le bacchette cinesi e da buon amante di cibo e vino prepara manicheratti pronti a condividere con tutti… Ube e Frida hanno addirittura fette di pane differenziate “lui e lei”… Luca e Simona hanno addirittura la borraccia!!

Diventa molto difficile condensare in poche righe l’atmosfera goliardica che ormai è nata e cresciuta tra di noi: via via che i chilometri percorsi dalle nostre amate moto aumentano, emergono sempre di più i nostri caratteri, ci si intende al volo da uno sguardo degli occhi o da una battuta, segno che la moto è molto di più di un semplice mezzo di locomozione, è un “transfert” di emozioni e sensazioni.

Se andare ad un “raduno” significa semplicemente cercare altri “malati” come noi e “stazionare” in una località per un certo numero di ore, un week-end come questo è molto di più: il percorso è stato concepito per “gratificare” il mototurista godendo di curve e panorami magnifici (il lago di Serre Poncon con le sue “madamoiselle” di pietra sono ASSOLUTAMENTE da vedere, così come il Parco Naturale del Queyras), ma sono le varie tappe, le varie esigenze di ciascuno di noi lungo il viaggio che ci fanno CONOSCERE veramente.

Un tempo estivo bello caldo con un cielo azzurro da favola ci accompagnerà all’andata e ci dovrà (ahimè) scaldare per ambedue i giorni visto le temperature “polari” che dovremo subire il giorno successivo.

Dopo un sabato sera passato a gustare le “delizie” francesi e messicane in un ristorante sulla piazzetta di Barcellonnette, con la compagnia del cuoco (naturalmente l’immancabile napoletano emigrato), la stanchezza si fa sentire e si cerca il meritato riposo, chi in tenda e chi in un bed & breakfast fuori dal centro. Che non si sia proprio in pianura lo si capirà di notte… le nostre tende e sacchi a pelo pur confortevoli nulla possono contro il freddo polare e l’umidità del vicino fiume: mi sono messo addosso tutto il “mettibile”, ma il freddo non passava… al mattino sembravo uno dei “poverelli” di “Miracolo a Milano” che si riscalda cercando il “raggio di sole” tra i pini…

Ma è solo l’inizio: il cielo si rannuvola, il vento ci fa presagire che sarà un ritorno sofferto anche se le nostre moto saranno più veloci e si lasceranno il brutto tempo a Barcellonnette per godere del percorso che circumnaviga il bacino artificiale di Serre-Poncon dove il polso destro, inevitabilmente, si lascia andare… (bella sparata dove i bicilindrici danno il meglio di se’…

Ripartiamo con meta Briancon, ma durante il tragitto la “sfortuna Guzzi” colpisce come sempre (eheheh, verrò punita per questa battuta, ma è pur sempre una piccola rivincita per il mio povero TU)…
La “vittima” questa volta è Christian, con la sua Guzzi supermodificata che perde il bulloncino del rinvio del cambio (personalmente ora so che esiste!) e rimane bloccata sui tornanti in terza…
Mentre lo stesso Christian inizia un tentativo di riparazione sotto l’attenta consulenza di MotoUbe, arriva il “mitico” Davide detto ormai “lingeniere” (sì, scritto così… per celia…) che, visto il danno, afferma: “…e che problema c’è, basta cambiare il bulloncino !” – “sì, bisognerebbe averlo” dice Geronimo… “appunto”… e “lingeniere” materializza dalla tasca di Eta Beta del suo Nevada 350 il bulloncino apposito, un rinvio del cambio, apposita chiave a tubo, etc… etc… insomma un’officina ambulante perfettamente attrezzata…

Ecco, Aste & Bilancieri vuol dire anche questo… la serena flemma di Davide, la capacità di tour leader di Luca, la voglia di fare chilometri di Christian ed Ermanno, la sana goliarda e generosità di Lupirata, la simpatia e l’affidabilità di Superbiondina, il savoir faire del mitico Geronimo… e tutte quelle caratteristiche personali di tutti che si “impastano” in quello che è l’obiettivo comune: la voglia di divertirsi andando in moto…

Dopo Briancon e le meritate crepes ben innaffiate di sidro (sia brut con la crepe saleè, vuoi doux con la crepe sucreè… come vuole l’etichetta) ci attende il ritorno in Italia e quindi… la pioggia, il freddo, insomma un ritorno all’autunno… quasi a voler mettere il suggello umido a questo week-end che ha visto di tutto e di più… ci lasceremo a Susa, ognuno per fare ritorno alle proprie casette… ciao amichetti…

E le uova sode cosa c’entrano ?? C’entrano, c’entrano… ma questa è un’altra storia e ve la racconteremo SOLO se uscirete con gli “amichetti di Aste & Bilancieri”…

“Grazie ancora a Geronimo per la disponibilità e per il suo splendido modo di raccontarci…”