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Gianfranco Vittorio Chiara

di Marco Marcucci

 

Arrivo a S.Benedetto e trovo ad aspettarmi, di fronte alla concessionaria, le due persone che l’hanno creata nel lontano 1962: il sig. Vittorio Ranalli e sua moglie sig.ra Chiara Simonelli. Con loro il nipote Gianfranco che ha attualmente in mano il settore vendite.
La signora Chiara è colei che ha anche dato il nome alla concessionaria e che ha curato la parte gestionale fino a pochi anni fa.
Il sig. Vittorio, attualmente 85 anni portati in modo superbo, mi stringe la mano e, in qul momento, mi colpiscono due cose: il giaccone da motociclista, con tanto di stemma Guzzi cucito sul taschino, che indossa ancora con orgoglio, ed una splendida foto, ingiallita quanto basta, che tiene in una mano.

Sig. Vittorio, posso vedere la foto ?

Me la allunga, la osservo: splendida! In un angolo noto una data scritta a mano: 1937. La foto ritrae un pilota in sella ad una superba Guzzi, lo sfondo è il lungomare di S.Benedetto.

Ma questo è lei ?

Si, sono io, avevo 17 anni!

Mi dica della moto.

E’ una Guzzi “PE” del 1937, 250 cc. a tre marce

Questi sono attimi intensi per chi ama la moto, per chi ama la Guzzi ed il suo mondo; mentre mi risponde noto due lucciconi nello sguardo di quel vecchio signore, guzzista fino all’osso e che ancora oggi veste con la sua giacca da motociclista, forse per vivere ancora dentro le sensazioni di un tempo.
Entrando nel concessionario passiamo accanto ad una serie di California dell’ultima generazione; sono in bella esposizione una EV, una Aluminium, una Stone ed una Special.
Poco distante, su di un palchetto, ho modo di osservare per la prima volta una LeMans Tenni.
Prima di accomodarci nell’ufficio si avvicina Guido, altro nipote dei fondatori: lo saluto calorosamente; ci conosciamo bene perché è lui che, assieme alla preziosa collaborazione di Lorenzo, si prende cura della mia Cali: sono i maghi del sevizio tecnico.
Ci accomodiamo nell’ufficio: la sig.ra Chiara, il sig. Vittorio e Gianfranco.

Allora signora, mi racconti quando e come è nata la concessionaria.

La concessionaria ufficialmente è nata nel 1963 ma già da un paio di anni vendevamo Moto Guzzi a S.Benedetto per conto del concessionario di Teramo. Ovviamente questa attività non annullò l’attività originale e cioè quella della vendita di ricambi meccanici e delle riparazioni; in questo settore eravamo già nati nel 1949 come “Motoforniture Picene”.

Quindi lei e suo marito siete stati i pionieri della concessionaria…

Si, mio marito Vittorio si occupava di riparazioni ed assistenza mentre io ho sempre curato la parte commerciale e gestionale.
E qui interviene il sig. Vittorio con una puntualizzazione:
Ma lo sa che mia moglie aveva in testa tutti gli articoli del magazzino? Ed erano tanti, lavoravamo moltissimo con i ricambi!
E Gianfranco aggiunge:
Pensi che anche oggi, a distanza di qualche anno da quando la nonna ha mollato un po’ l’attività, ha in mente tutto il magazzino: se non riusciamo a trovare qualcosa interpelliamo lei ed il problema è risolto, non c’è computer che regga il confronto.

Mi rivolgo ancora alla sig.ra Chiara.
Mi dica, ricorderà sicuramente i modelli che ha visto passare sotto i suoi occhi.

Si, certo, ricordo benissimo lo “Zigolo”, lo “Stornello”, e poi la “Lodola”, il “Cardellino, il “Galletto”: si vendevano bene, facevamo dei numeri interessanti, circa duecento pezzi anno. Si vendevano bene anche le macchine agricole, prima fra tutti la “motozappa” Guzzi. Poi, dopo qualche anno, c’è stato un calo sui prodotti motociclistici.

E già, la famosa “motozappa” Guzzi, l’avevo messa nel dimenticatoio, a sentirne riparlare mi tornano a mente tutti gli sfottò subiti dai Guzzisti causa tale macchina non propriamente motociclistica: ma appartiene alla storia Guzzi! E sembra che abbia anche contribuito a sostenere le vendite negli anni sessanta.

Mi rivolgo ancora alla sig. Chiara.
Poi, a cavallo tra anni sessanta e settanta, sono arrivate le maximoto, non può non avere ancora nel cuore quegli anni!
Si, entrarono in campo le V7, le V7 Special, le 850 GT, la Le Mans, si ricominciò a vendere benino, erano moto di successo; i miei figli, veri appassionati, iniziarono ad organizzare raduni ed uscite, erano in tanti, le moto ebbero così modo di farsi ammirare con conseguente sempre più successo di vendita.
E qui interviene Gianfranco.
Le V7, la Special, la 850 GT sono state dei miti motociclistici, ma senza dubbio la Guzzi di maggior successo, con standard qualitativo pari e forse superiore alle maxi giapponesi, motorizzata con unità capace di tritare Km e Km anche a medie elevate senza stancarsi, è stata la Le Mans. E va ricordato che tali motorizzazioni hanno anche realizzato record di velocità e di durata.

Ascolto in religioso silenzio ma, contemporaneamente, mi balena in testa la feroce critica degli appassionati alla scelta fatta dalla nuova proprietà Guzzi di battezzare, con il nome Le Mans, la recente versione semicarenata della V11. E chiedo:
Chi ha avuto la fortuna di vivere la magica epoca del Le Mans “originale” che sensazioni prova oggi nel vedere fiancatine riportanti di nuovo il logo Le Mans, nello sfogliare depliant che descrivono di nuovo una Le Mans ? Parecchi appassionati sono inorriditi…

Gianfranco fa una faccia che la dice lunga e continua.
Certamente la rievocazione di tale nome è stata in un certo senso azzardata perché per ricordare cosa è stato il Le Mans per gli appassionati Guzzi non basterebbe parlarne per due giorni consecutivi; la Le Mans è stata la moto dell’orgoglio Moto Guzzi e dell’essere Guzzista e questo accadeva in tempi in cui i giapponesi stavano uscendo con maximoto a 4 cilindri; avere un prodotto italiano capace di dare sonore batoste alla concorrenza giapponese è stato motivo di grandissimo orgoglio. Il nuovo LM è uscito in un momento completamente differente, le maxi giapponesi la fanno da padrone, contrastate in qualche modo solamente da Aprilia e Ducati e, purtroppo, Moto Guzzi non ha una fetta di mercato significativa. L’augurio che si fanno i concessionari è che MG, con questo modello, non fallisca gli obiettivi che si è posta. La nuova LM è una moto ben riuscita, l’ho guidata a lungo, ci sono andato anche al raduno dell’ 80° anniversario, è una moto che mi ha dato soddisfazioni lungo i 7000 Km che ci ho percorso. La consiglio a tutti gli appassionati perché, se è vero che non ha la potenza di una moto giapponese, è anche vero che offre grande stabilità, buona protezione aerodinamica e gran divertimento.

Quindi, tutto sommato, è almeno degna di portare un tale nome?

Tutto sommato si, necessiterebbe di una manciata di cavalli in più però il cuore è un cuore sano.

La concessionaria ha clienti provenienti da zone lontane?

G – Si, non ci lamentiamo, vengono da noi un pò da tutte le Marche, qualche cliente addirittura dalla Puglia; tutto ciò è merito del buon lavoro che è stato fatto in passato. Io e Guido oggi godiamo di ampia stima grazie alle ottime basi derivanti da una passione che risale a più di 40 anni fa. Ed i clienti arrivano perché siamo in grado di rassicurarli dal punto di vista dei ricambi e dell’assistenza; e lo siamo stati anche quando la Guzzi navigava in pessime acque. Anche oggi abbiamo un magazzino ricambi che forse è unico a livello italiano, il piano superiore della concessionaria, ben 450 mq., è tutto dedicato a ricambi vecchi e nuovi della Moto Guzzi, pensi che abbiamo ancora pezzi di ricambio per le vecchie “motozappe”.

Mi risulta che relativamente alla ricambistica abbiate anche una attività di esportazione…

Si, è vero, esportiamo in Germania, Francia e Giappone; abbiamo un collega giapponese che viene ad ordinare pezzi di ricambio e la cosa è per noi motivo di grossa soddisfazione perché significa che si è scelto di lavorare in maniera vincente. Pensi che questo giapponese possiede una California 2 che ha imbarcato sulla nave per partecipare al raduno degli 80 anni con la sua Guzzi!

Importate anche parti speciali?

Si, importiamo dalla Germania, dove ci sono parecchie ditte specializzate in parti speciali; il mondo dei guzzisti è un mondo di appassionati, che ama personalizzare la propria moto e quindi cerchiamo di assecondarli ed offrire loro un servizio in più.

Gianfranco, suo padre è Guido Ranalli, l’ho conosciuto al salone di Milano qualche anno fa, era direttore commerciale Moto Guzzi, e so che lo è stato fino allo scorso anno, ed ora?

Si, è così, mio padre lavora in Guzzi fin dal lontano 1969; ha iniziato come ispettore, poi è diventato direttore vendite e agli inizi degli anni ’90 è diventato direttore commerciale. Nel 2001, con la gestione Aprilia, è stato rimosso da tale incarico per assumere quello di responsabile vendite alle pubbliche amministrazioni. Recentemente lo hanno restituito alle vecchie mansioni ed ora ha di nuovo in mano tutto il mercato italiano. Mi risulta che tale reintegro sia stato accolto con entusiasmo da parte di vari colleghi in Guzzi; personalmente non voglio esprimere giudizi, sarebbero di parte, ma voglio solo aggiungere che non credo ci possano essere persone che conoscano meglio di lui il mondo Guzzi ed il mondo dei concessionari Guzzi.

Senta Gianfranco, ho avuto l’impressione che Aprilia, in una prima fase, appena assorbita la Guzzi, abbia un po’ peccato di modestia; abbia avviato una politica tendente ad un ricambio radicale forse troppo frettolosa: via certi dirigenti e dentro altri, forse preparati ma non conoscitori del mondo Guzzi e dei suoi problemi; scarsa se non nulla propensione nel tenere in debita considerazione il patrimonio di esperienza e passione dei concessionari più significativi. Fortunatamente credo che sia altresì avviata una fase di riflessione e ripensamento…

Quello che è successo a mio padre, la riconvocazione e rinomina di diversi concessionari tagliati lo scorso anno ed altre situazioni di tale tipologia sono le risposte a quanto da lei asserito. Posso però aggiungere che, dopo anni ed anni di traversie finanziarie e non, attualmente l’azienda è in ottime mani, ma, concordo con lei, rinunciare all’esperienza e alla continuità sarebbe un suicidio.

Vorrei fare con lei un consuntivo dopo un paio di anni di gestione Aprilia; gli appassionati sono impazienti, chiedono nuovi modelli, a tutt’oggi hanno visto interventi estetici di facciata, qualche miglioria meccanica, alcune evoluzioni di modelli già esistenti ed una serie infinita di versioni della California; ma chi vende Guzzi cosa ne pensa?

Diciamo che certi interventi sono stati azzeccati e qualcun altro un po’ meno; personalmente auspicherei un ritorno al vecchio motore color alluminio mentre, sicuramente, posso testimoniare che il lavoro fatto sul cambio della V11 è stato veramente ottimo.

Ed i concessionari cosa vedrebbero di buon occhio come nuovi modelli Guzzi?

Guardi, sicuramente una GT ben fatta ed affidabile; è dai tempi della serie SP che non abbiamo nulla in questo settore, consideri che non passa settimana senza richieste di notizie da parte dei clienti a tale riguardo: parecchi clienti l’aspettano con ansia, avrebbe sicuramente mercato.
Per ora la Guzzi ha fatto compilare a noi concessionari un questionario nel quale si chiedevano pareri circa una versione V11 LM più turistica, con postura più mirata al turismo, manubri alti e valigie integrate; anche tale progetto sarebbe il benvenuto, personalmente sarei molto favorevole. Aspettiamo anche una enduro stradale di grossa cilindrata, settore che è stato lasciato in mano alla concorrenza; non rientrare in tale settore, avendo a disposizione un bicilindrico ad iniezione molto competitivo, sarebbe un vero peccato visto che ora le risorse finanziarie ci sono e che, dal punto di vista progettuale, la Guzzi ha gente sicuramente all’altezza per un tale obiettivo.

Le risulta che la pensi in questo modo la maggior parte dei concessionari Guzzi?

Sicuramente, non credo esista concessionario in Italia che non aspetti con ansia una GT od una maxi enduro.

Ed una supersportiva come la vedrebbe?

E lei come la vedrebbe?

La vedrei bene…

Ecco, anche noi concessionari, ma occorre aspettare la motorizzazione giusta: fare concorrenza alle giapponesi non è facile, in questo settore siamo indietro di anni ed anni; gli sforzi dovrebbero essere elevati all’ennesima potenza perché passare dallo zero assoluto ad una sportiva di successo non è facile, penso che per la realizzazione di una moto competitiva siano necessari 3/4 anni, ritengo siano questi i tempi progettuali.

In una ipotetica scaletta di priorità temporali come posizionerebbe la GT, la maxi enduro e la sportiva?

Sicuramente per prima la GT, a ruota la endurona e poi la sportiva.

Gianfranco, la Nevada è sempre un bel cavallo di battaglia…

Si, e le nuove migliorie sono state azzeccate; ho sempre auspicato per lei forme diverse e non ho cambiato opinione ma, andando a vedere le vendite, debbo dire che forse ho torto, certo che ha dalla sua il fattore prezzo supportato però da una meccanica robusta ed affidabile ed una grande guidabilità.

Parliamo un attimo di un ipotetico motore Guzzi a 4 cilindri, come lo vedrebbe?

Le dico la verità, sono restio; sono ancora shoccato dal ricordo dell’epoca De Tomaso quando, per copiare i giapponesi, è stata fatta una frittata di quelle clamorose; diciamo che di un 4 cilindri non ne abbiamo bisogno ma, in ogni caso, dovrebbe eventualmente essere “genuino” Guzzi e senza la ricerca spasmodica di potenze proibitive ma, ripeto, non ne abbiamo bisogno.

La concessionaria Simonelli è più di venti anni che organizza un raduno internazionale Guzzi a S.Benedetto e so che ha sempre riscosso un grande successo; lo scorso anno avete però rinunciato: e per quest’anno?

Per la manifestazione di quest’anno abbiamo già fissato la data che è l’8 ed il 9 giugno ed anche quest’anno sarà un raduno internazionale; contiamo di arrivare ad un migliaio di adesioni, un traguardo abbastanza ambizioso che però già in passato è stato raggiunto. Faremo molte cose nuove nell’ambito della manifestazione ed il fiore all’occhiello dovrebbe essere la presenza della pattuglia acrobatica tricolore che penso ci sarà messa a disposizione dalla Moto Guzzi sperando di riuscire ad espletare tutte le ‘paratie’ burocratiche relative al rilascio dei vari permessi da parte del comune di S.Benedetto. Abbiamo raggiunto accordi con tutte le strutture ricettive della riviera per un prezzo di 30 euro per la pensione completa. A questo appuntamento annuale ci teniamo moltissimo, è un raduno storico, è il 21° anno che l’organizziamo; abbiamo sempre avuto foltissima partecipazione dall’estero con gruppi numerosi di tedeschi ed olandesi, qualcuno arriva dalla Norvegia e dalla Finlandia; un anno abbiamo avuto anche partecipanti dall’Australia e tutto ciò ci riempie di orgoglio. Vede, noi facciamo tutto ciò non tanto per pubblicizzarci come concessionaria ma per pubblicizzare il marchio Guzzi a livello locale, nazionale ed internazionale.

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V11 Tenni

Fa sempre piacere sentire che c’è chi continua a coltivare in maniera direi maniacale ancora oggi la passione per la Guzzi.

Colgo l’occasione per aggiungere che stiamo rimettendo in piedi il moto club “Aquile Millenarie” che fu creato da mio zio Franco nel lontano 1979; avremo la sede principale a S.Benedetto e numerose sedi satellite nelle Marche. La denominazione potrebbe sembrare banale ma l’abbiamo voluta per sottolineare la storia e la tradizione di un marchio storico come quello Guzzi.

Marco Marcucci