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L’insostenibile leggerezza del minchia

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Che vò fa, sò fatto così: spensierato e libero

di Samside

 

La giornata è cominciata bene.

Ovvero, è cominciata male, ma poi ha repentinamente subìto una svolta.

Prima tappa l’ufficio postale, dove mi reco con la mia ricevutina recante la scritta “atti giudiziari”, certo di ritirare il solito verbale per la velocità.

No, questa volta no.

Questa volta è la sentenza che mi ricorda che un paio di settimane fa ho vinto il ricorso ad una multa di 50 e spicci euri, e che quindi é il caso di avviare la pratica per il rimborso.

Dai, non male.
Potrà sembrare nulla di ecclatante, ma passare dalla certezza di trascorrere l’estate senza moto (a punti siamo scarsini), alla certezza che tra qualche mese rivedi due-soldi-due, la giornata te la cambia.

E infatti l’affronto tutta col sorriso e, complice anche un sole della madonna, avrei voluto non finisse mai: pesantissima, si, come al solito. Ma ogni spostamento in moto, è una goduria che da tempo non provo.

Si sono fatte le otto, è ora di puntare il garage.

Però …. se allargo verso casa della tipa dove sabato scorso ho dimenticato l’orologio ….. con ogni probabilità a quest’ora rimedio solo l’orologio, ma un tentatAivo si può fare.
La giornata è cominciata bene ….

E infatti cinque minuti dopo, mentre sto per entrare in questa bella curva a destra, raggiatissima, liberissima, con al polso il mio bell’orologio che non vedo da qualche giorno, vedo già sterzata st’utilitaria ai 50 orari, con alla guida un qualcuno del quale non si vede la testa.

E’ a destra, è raggiatissima, è liberissima, la conosco a memoria tanto da poterla fare ad occhi chiusi, ma li tengo aperti mentre, senza mai oltrepassare la doppia linea continua, la percorro pulito pulito per un pò affiancato all’utilitaria, e chiudendo la traiettoria preciso preciso di fronte alla 156 dei Carabinieri.
Una corda strana, è vero, ma uno dei due mi ha fatto capire che vuole vedere la moto, mostrandomi un’antarallo bianco e rosso.

No, questa volta no.

Questa volta, a questo, del Guzzone d’epoca ex Carabinieri, non gliene può fregare di meno.

Il sorpasso gli è piaciuto molto visivamente (me lo dirà salutandomi: la curva è raggiatissima e liberissima, e lui l’ha visto dall’inizio), ma molto meno professionalmente.
Gli dico la mezza verità che è venuto fuori perchè me la sono trovato davanti a metà curva, e tra frenare o passare, vista anche la grande visibilità, ho optato per passare.
Gli dico anche che la moto parla chiaro circa le mie velleità velocistiche.
Gli sparo anche una distaccata ma pressante pippa sull’alloggiamento per la mitraglietta nella borsa laterale, sulla strumentazione che ha ancora gli interruttori per sirena e lampeggianti, sul libretto di contravvenzioni che era ancora nelle borse ….

No, perchè, che la manovra che ho fatto comporti 155 scudi più 10 punti più il ritiro dell’autorizzazione alla guida lo so.
E’ che intanto che controlla libretto e patente mi è venuto in mente che, come al solito, ogni volta che si dà ragione al cazzo e torto alla testa, si finisce con una tranvata sui denti.

Sopratutto ho realizzato che più o meno quando ho vinto il ricorso, è anche scaduta l’assicurazione.
Che, naturalmente, mi sono guardato bene dal rinnovare tempestivamente.
La moto la uso solo tutti i giorni.
Come diversivo per non farmi chiedere il tagliando secondo me non è male.

E infatti non me lo chiede.

In compenso interrompe la pippa strappalacrime che non strappava le lacrime a nessuno, facendomi gentilmente notare che la revisione è scaduta solo da un anno.
Anche con le revisioni non ho un gran rapporto, citofonare stone1200PIKsportanconetano.

“Non crederà che la mandi via senza farle un verbale ?”

Io butto lì un timido “Guida distratta da 38 euro ?”

Rien a faire, il banco vince.

E vince un piatto da 150 euri più il ritiro del libretto.

Poteva andare decisamente peggio, quindi all together now batti batti le manine.

Resta il fatto che:
– a minchitudo sfido chiunque a singolar tenzone;
– sono un’emerita testa di cazzo;
– si sapevano già entrambe le cose, ma ogni tanto è bene ricordarle.