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La via più breve

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La via piu breve

 

Di Luca Formenti

La via piú breve da Milano a Copenaghen passa per Lucerna, Basilea, Francoforte, Hannover, Amburgo, Lubecca e Puttgarden, da dove si prende il traghetto per Rodby e si approda  in Danimarca a 160km circa  dalla capitale danese. In tutto 1500km di autostrada svizzera, tedesca e danese, piú che fattibili in una giornata di viaggio.

Ho fatto questo percorso all’andata e al ritorno circa dieci volte ormai, mettendoci dalle 20 alle 22 ore, a seconda del traghetto e della stanchezza.
Tuttavia il viaggio Copenaghen-Milano che ho iniziato domenica 20 dicembre mi ha visto arrivare a Milano il 22, dopo 48 ore. Il viaggio di ritorno non é stato meno problematico.
Le previsioni del tempo davano neve sia in Germania che in Svizzera, ma ho dato la massima fiducia alla abilitá teutonica di mantenere la strada pulita: e mi sono sbagliato.
La neve si é fatta vedere dalla partenza a Copenaghen. La moto era piú o meno carica in questo modo

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L’autostrada danese non ha avuto particolari difficoltá, a parte la fastidiosa tendenza del casco a far ghicciare il fiato sulla visiera interna antinebbia: faceva decisamente freddo!
L’arrivo in Germania e i primi km sono stati altrettanto tranquilli, seppur molto freddi.
Dopo circa 450km, ovvero al secondo pieno, entro nella stazione di servizio sotto una debole nevicata, che si trasforma in forte nevicata dopo che esco dalla stazione: riesco a vedere un paio di strisce nere sull’asfalto sporco di neve, e le seguo in prima corsia, diligentemente dietro ad un camion.
Proseguo fino a quando l’asfalto sporco di neve non é coperto completamente, e non mi permette di vedere altro che un manto bianco. Proseguo ad una decente velocitá, sui 70-80 orari all’inizio, per poi scendere a 60; a quel punto devo fermarmi perché é molto difficile tenere sotto controllo la moto andando sul dritto, figurarsi per una minima frenata o una curva un poco piú stretta.
Come mi successe l’anno precedente, ho trovato un passaggio su un furgoncino che andava verso sud, e si fermava a circa 50km oltre Francoforte. Il tizio, di una gentilezza estrema, carica me e la moto, mi trova una sistemazione in un hotel, e mi lascia di fronte all’entrata dell’albergo. I circa 250km percorsi sul furgone (peraltro in una zona montagnosa della Germania – no, non é la foresta nera) mi hanno mostrato chiaramente che non avrei potuto proseguire: troppa neve, e anche ghiacciata.
Una bella dormita all’hotel e una foto dalla finestra della camera:

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La strada é stata ottimamente pulita durante la notte, e io mi godo una noiosa autostrada fino in Svizzera, trovando solo un fortissimo vento nei pressi del Tunnel del Gottardo.
Passato il tunnel, ovvero a ben pochi km dalla frontiera, la neve si fá rivedere: proseguo con un’altra sbagliata convinzione, ovvero che non puó nevicare tanto quanto in Germania; d’altronde sono a due passi dalla patria della pizza, spaghetti, O’ sole mio e compagnia bella. Mi sbagliavo.
La neve scende copiosamente, e mi trovo su un manto quasi fresco, appena schiacciato dalle gomme delle auto.
Per proseguire e avere una minima trazione sulla ruota posteriore, attorciglio una piccola catena, e la fisso con delle fascette. Sotto gli improperi degli operatori degli spazzaneve, raggiungo la stazione di servizio prima del confine di Brogeda. Lí cerco un passaggio, ma senza fortuna, mi adatto allora a riposarmi sulle sedie del bar, fino a quando l’ennesimo poliziotto che passa di lí mi conferma che la strada é decentemente pulita.
Finalmente, raggiungo il confine, dove mi fermo ancora per sentire le condizioni della strada da coloro che arrivano da sud. Rassicurato da un automobilista che mi aveva soprassato la sera precedente, proseguo fino a Milano. Dal bar di Brogeda:

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Arrivo a destinazione e per i giorni successivi mi prendo cura della moto, trovando un paio di fili elettrici rotti per la corrosione, e altre piccole magagne.
Il viaggio di ritorno é stato pianificato meglio: ovvero mi sono fermato a Ginevra per una riunione di lavoro, e ho proseguito martedí 5 gennaio per Copenaghen.
Dopo aver controllato e ricontrollato le condizioni della strada e del meteo, sono partito con la sicurezza di non aver problemi: e mi sbagliavo.
La strada Milano-Ginevra é passata freddamente, e una piccola foto fatta all’ingresso del tunnel del Monte Bianco puó chiarire meglio l’avverbio:

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L’immediato ingresso nel tunnel é stato scioccante: neppure entrando in una sauna ho mai sentito una tale botta di calore e umiditá. Fortunatamente la moto non ha fatto scherzi, ma immagino che i sensori di temperatura e la centralina elettronica non siano stati per niente contenti.
Arrivato a Ginevra sull’asciutto, mi ritrovo sotto la neve il giorno successivo:

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Il martedí mi rimetto in strada e a parte i primi km sotto poca neve, tutto fila liscio, tanto che a Basilea avevo l’impressione di essere giá in primavera:

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Salendo sempre piú la strada rimane asciutta, seppur molto fredda, e capisco perché non ci vedo una cippa attraverso la visiera:

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Dalla mentoniera del casco cadevano ghiaccioli!
Un’altra bellissima esperienza con i tedeschi mi é capitata mentre stavo da qualche parte verso Hannover:

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Questo tizio mi fa i complimenti per il viaggio, poi mi offre 3 cose:
– trasportare la moto sul furgoncino (lui andava a Kiel, che é piú o meno sulla strada per Puttgarden), ma lo spazio era insufficiente
– fermarmi da un suo amico lí vicino, per un caffé
– fermarmi a dormire a Gottingen, dalla sua ex-moglie, di cui mi da indirizzo e numero di telefono
Non accetto alcuna di esse e faccio una foto del tizio, che é stato di una accoglienza incredibile, e che mi conferma le mie ottime esperienze con i tedeschi.
Il viaggio prosegue, arrivo a Lubecca e da lí verso Puttgarden: ma il tempo mi riserva una spiacevole sorpresa. Nonstante le previsioni dessero un cielo libero da nuvole, e una bassa temperatura, si presenta una leggera neve che copre dolcemente l’asfalto, ghiacciando rapidamente.
Dopo la prima scodata su rettilineo, decido di proseguire decisamente piano, e facio una cinquantina di km cosí. Dopodiché migliora un poco.
Arrivo infine al traghetto, dove praticamente la neve é ovunque e si aggiunge un bel venticello.
Non c’é modo di trovare un passaggio su un furgoncino e decido di fermarmi a dormire nel carissimo hotel lí vicino: un solo commento per il proprietario, uno stronzo. 98 euro per dormire dalle 5 del mattino alle 8, colazione inclusa, e di uno sconto manco a parlarne.

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Per arrivare da qui:

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a qui:

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Ci ho messo 4 ore! (notte e prima colazione inclusa J)
Sul traghetto ho visto qualcosa a cui ho dedicato un bel vaffa:

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Con il freddo che ho visto, guardare questa bella gnocca praticamente nuda mi ha fatto girare le scatole!
L’arrivo a Rodby e i primi metri sono simili al panorama tedesco:

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Tuttavia la strada é stata pulita e il tempo era perfino soleggiato.
Una sosta nella stazione di servizio per osservare il tipico pranzo danese (quello in foto non sono io):

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Ora a Copenaghen, la situazione é cosí:

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Capirete perché ho deciso di non usare la moto per un pó!

Luca
Copenaghen, 9 gennaio 2010

Come ho (ri)trovato la mia Anima Guzzista

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Come ho (ri)trovato la mia Anima Guzzista

di Lucio Aiello
La mia storia ( o non storia ) con le moto è stata condizionata  da un evento tragico, la morte del fratello più giovane di mio padre in un incidente motociclistico, nei primi anni ’50. Ricordo quella piccola moto sulla quale mia madre non mi permetteva di salire, il dramma che vivemmo tutti, specialmente papà che per quel fratello più piccolo nutriva un affetto speciale. Era sempre triste, con la cravatta invariabilmente nera ed una  fascia nera al braccio. Poi la vita piano piano riprese ma la ferita non si è mai completamente rimarginata. Ci eravamo da poco trasferiti a Cosenza da Acri, paese di mia madre dove ero nato, e abitavamo in periferia, in garage c’era la vecchia 1100 E di papà che di lì a poco sarebbe stata sostituita, per fare economia, con una Topolino. La prima Guzzi che vidi… era uno strano arnese entrato nel giardino di casa, una mezza grossa moto davanti ed un cassone con due ruote dietro, sul lato sinistro del motore c’era una cosa strana che somigliava all’affettatrice del salumiere, girava e girava e non capivo cos’era mentre il motore batteva un colpo dopo l’altro. Ascoltando quel suono tanto particolare chiesi a mio nonno perché fosse così e lui, che era nato nei primi anni ’90 dell’800 e non aveva la patente, mi rispose così: perché ha un solo cilindro ed un cilindro solo, andando su e giù, fa questo rumore, diverso da quello della macchina che cilindri ne ha quattro. Chiaramente mio nonno confondeva fra cilindro e pistone ma ad ogni modo quella fu la mia prima nozione di meccanica anzi di più, fu il motivo per cui per me il rumore della motocicletta è stato e rimane quello, o almeno gli deve somigliare. A quel tempo le automobili in giro erano molto rare, al posto dei taxi c’ erano le carrozzelle, il lattaio arrivava in calesse. Anche le moto, per quanto più numerose,erano sempre poche. In prevalenza scooter, le moto vere erano più rare ma mi piacevano molto di più, erano in genere piccole tranne quelle della Stradale ( o Milizia come diceva papà) che incontravamo in genere fuori città e che avevo capito essere le parenti belle del motocarro. Capitava di incrociarle o di essere sorpassati, mi piaceva il loro incedere imponente, il loro andare veloci senza sforzo. Papà notò questo interesse e una volta, quasi sottovoce, mi disse queste parole rivelatrici: “sono Moto Guzzi… sai, quando ero in Africa  anch’io ne ho avuto una, una 500 come questa a parte il colore, la mia era rosso scuro…la motocicletta è una cosa bellissima, ma è pericolosa, troppo…” Oltre alle Guzzi della Stradale ce ne erano altre che mi sembravano uguali, solo che erano rosse e piano piano mi accorsi che erano un po’ più piccole…poi ce n’erano senza l’affettatrice, ce n’era una strana che somigliava alla vespa e aveva la ruota di scorta, una piccola carinissima che era quasi una bicicletta e faceva un rumore strano… Il parco moto,almeno dalle mie parti, era rigorosamente nazionale: oltre alle Guzzi si vedevano Gilera, Morini, Bianchi, Ducati, ma anche Mondial, MV, Benelli, Aermacchi, Guazzoni … moto piccole, 125, 150, 175 e qualche 250, ricordo nettamente l’estate del ‘59 quando rimasi a bocca aperta sul lungomare di Diamante al cospetto di un sidecar Guzzi ( doveva essere un Falcone ma potrebbe essere stato anche un Astore). Avevo ormai 15-16  anni quando vidi per la prima volta una BMW (di un amico di mio zio guardato con diffidenza dai paesani perché con quella moto andava e veniva da Roma) che mi piacque molto anche se il rumore mi deluse  non poco, per le inglesi dovrò aspettare ancora più a lungo. Imparai a guidare l’estate del 5° ginnasio sulla Vespa 50 di Luigi, mio amico e compagno di classe. Eravamo in due o tre che ce la disputavamo e la poveretta raramente riposava a meno che i soldi per la miscela non fossero proprio finiti. L’anno dopo andò ancora meglio. Enzo, due anni più piccolo di me, arrivò addirittura con un Corsarino, una moto vera anche se piccola, con un cambio a bilanciere e 4, dico 4 marce tirando le quali sembrava veramente di volare, anche grazie al sound che non aveva nulla da invidiare a quello di moto più grandi. Enzo se possibile era ancora più generoso di Luigi ed io me ne approfittavo, d’altra parte infilare una curva dopo l’altra era una vera goduria ed i giri diventavano sempre più lunghi. Se un 50 va così, cominciai a pensare, immaginiamoci come deve essere un 125. Allora secondo me non c’era nulla meglio del Corsaro, tra l’ altro piuttosto diffuso. Lo Stornello della Guzzi non mi piaceva allo stesso modo, ancora meno mi piaceva la Gilera. Tuttavia dovendo convincere mio padre scelsi di proporgli proprio lo Stornello, visto che quando mi parlava della sua vita ad Addis Abeba il discorso finiva sempre con le scorribande, su piste o strade appena tracciate, in sella alla sua mitica Moto Guzzi. Mentre facevo altre esperienze (varie Vespe, la Lambretta di Ottavio, il Brio (!) 100 di Pasquale) presi il discorso alla larga, lasciavo per casa depliant, alla fine affrontai di petto l’argomento ma papà fu irremovibile; non avrebbe dormito la notte, non si sarebbe mai potuto perdonare, mi disse, se mi fosse capitato qualcosa. Capii che al momento non era il caso di insistere ma continuavo a desiderare una moto, ormai stavo diventando grande, facevo la terza liceo ed ad aprile del ’67 presi la patente e quindi cominciavo a puntare moto più grandi di una 125. Purtroppo papà non cedette di un millimetro e per firmare un qualsiasi contratto allora ci volevano i 21 anni. A 21 anni però, terzo anno di Medicina, con due amici comprammo una spider, una vecchia Austin Healey frog eye. L’ultimo anno di corso mio padre mi regalò la mia prima macchina, una Mini blu. Il parco moto nella capitale era interessante ma io in moto ci andavo qualche volta da passeggero, diciamo che le moto le seguivo da lontano, non le avevo dimenticate ma non erano mai all’ ordine del giorno, vissi da lontano anche l’invasione delle moto giapponesi, ne provai un paio ma senza entusiasmarmi. Certo la Ducati 450 Scrambler  di Paolo (unico nella cerchia degli amici più intimi ad avere una moto) era veramente un’ altra cosa, bellissima nella sua livrea gialla era una favola anche andarci da passeggero, con una marcia scalata ed il gas spalancato il martellio del motore era un’estasi adrenalinica. Mi piaceva una Norton che vedevo parcheggiata al Bowling dell’acqua acetosa ma non sapevo neanche di chi fosse, subito dopo la laurea mi imbattei in un tale che vendeva moto usate e mi innamorai di una Bonneville vecchia di 10 anni, la desideravo senza averla mai provata, tanto mi piaceva. Il prezzo era basso, troppo addirittura. Poi appresi che la moto avrei potuto averla subito, appena scucito il grano, ma che i documenti mi sarebbero arrivati dopo, in quanto era di un militare americano. Forse non c’era niente di strano, certo che il mio entusiasmo ne ebbe un duro colpo, me ne andai al mare. Al ritorno avevo altri pensieri, se pensavo alla moto mi veniva in mente Paolo che nel frattempo  insieme a Renata aveva avuto un brutto incidente con la Ducati, avevo domande e concorsi da fare, una fidanzata a Perugia, insomma il momento magico era passato ed io non l’avevo colto e per molti anni in pratica non ci pensai più. Certo le moto le guardavo, non seguivo granchè il mercato ma notavo le novità, anche se rare le grosse Guzzi capitava di vederle anche a Cosenza dove nel frattempo ero tornato, mi colpì molto una 1000 Idroconvert  azzurra che incontro ancora oggi, si vedeva qualche 1000 SP, più tardi arrivarono delle bicilindriche più piccole, si videro le prime California…. C’erano altre moto interessanti, l’Aermacchi ora  si chiamava Cagiva, la Morini 3 e mezzo, le Ducati e poi  tante giapponesi, le BMW… Nell’84 il momento magico mi passò di nuovo vicino, per un anno lavorai come aiuto nell’Ospedale di Rogliano (una ventina di Km da Cosenza) e insieme a me c’ era Paolo, quello del Ducati di oltre dieci anni prima. Aveva da poco comprato una Suzuki usata e qualche volta mi feci dare un passaggio lungo la vecchia statale. Mi rivenne la voglia di comprarmi una moto, con Paolo ne parlammo, andai anche in giro, vidi qualche moto interessante ma alla fine…..comprai un’ altra vecchia spider inglese. Effettivamente avere una Triumph Spitfire quando si hanno due bambini piccoli, qualche nipotino e poi i gli amichetti dei figli, ed i figli degli amici che la spider non ce l’hanno, è una bella cosa, ma ancora una volta stavo per fare una cosa che desideravo fin da piccolo e mi ero nuovamente fermato. Mi sono spesso chiesto il perché di questo comportamento. Indubbiamente ancora pesava  il timore degli anni giovanili, quello di dare un un motivo di ansia a mio padre al quale sono stato sempre molto legato, ma forse il motivo vero era un altro, forse quel terribile incidente di tanti anni prima aveva inciso troppo profondamente sulla mia psiche di bambino lasciando una cicatrice indelebile, certo è che ogni volta che stavo per comprarmi una moto, magari fortemente desiderata come era avvenuto con la Triumph, al momento di concludere mi bloccava una strana paura, come quella che ti impedisce di tuffarti da un trampolino. Passarono anni ed anni, alle moto non ci pensavo più anche se ogni tanto le osservavo o notavo qualche novità. Non guidai più per molto tempo se non qualche scooter , ma francamente non provavo nessun piacere. Poi il dieci settembre del 1993 Marco compì i 14 anni e già durante la primavera successiva cominciò ad avanzare la richiesta di un motorino. Onestamente non sapevo come regolarmi, a dire perentoriamente di no ci pensò mia moglie, con un tono che non voleva ammettere repliche. Io mi feci scappare qualche mezza promessa cercando un compromesso, una dilazione del problema ma alla fine dell’anno gli dissi: stà tranquillo, avrai il motorino, ti do la mia parola. Detto questo non potevo più tirarmi indietro e ne ero, nel mio intimo, sollevato. Nelle more mi ero documentato su caratteristiche, prezzi, prestazioni, assistenza ecc. ma era tutto un lavoro inutile. Marco infatti, che ha sempre avuto le idee chiare, aveva deciso già da tempo e voleva l’F10 della Malaguti, quello e solo quello, non ricordo se il colore amaranto fu una sua scelta o era l’unico disponibile. Lo andai a ritirare io, secondo me per fargli una sorpresa al ritorno da scuola. Marco era felicissimo, il suo Malaguti quasi se lo portava in camera la sera. Piano piano presi confidenza col variatore anche se all’inizio mi capitava di zampettare e dovevo stare attento a non accelerare quando ero fermo al semaforo. La guida era facile e anche divertente ma ovviamente non potevo approfittarne troppo perché Marco ci andava a scuola, allo stadio, a giocare a calcio, alle feste, insomma dappertutto come era giusto che fosse. Io ero contento di averlo fatto contento, all’inizio stavo un pò in ansia ma ogni tanto lo osservavo mentre guidava e mi tranquillizzavo. Venne l’estate, ce ne andammo come al solito al mare e poi come sempre ci aspettava la nostra casa in Sila da dove io facevo il pendolare. Quell’estate però c’era un problema: chi lo porta il motorino da Cosenza a Camigliatello? Un po’ avevo la classica ansia paterna, un poco forse avevo inconsciamente voglia dopo tanti anni di farmi una bella strada di montagna con una due ruote, certo che fui perentorio: il motorino in Sila lo porto io, faccio la strada vecchia e basta. Partii verso le dieci di mattina in una bella giornata di sole, avevo un giubbotto leggero e per precauzione, dovendo passare un valico a 1600 metri mi portai un giornale come facevo tanti anni prima, quando neanche immaginavo l’ abbigliamento “tecnico”. Casco ovviamente niente, quello di Marco non conteneva il mio testone e non pensavo certo di comprarne uno per andare una tantum  con l’F10. A metà percorso attaccai la salita verso Montescuro, il tracciato della Coppa Sila, gara di velocità in salita un tempo valevole per il campionato italiano della montagna. Un po’ mi preoccupavo per la tenuta del motore ma l’ F10 andava spedito una curva dopo l’altra. Arrivato al valico mi fermai a guardare il panorama, che avrò visto mille volte ma adesso provavo una sensazione particolare, tornai con la mente a quando c’ero passato col Corsarino un numero infinito di anni prima, mi venne un groppo in gola, sentendomi il ragazzino di allora. Ripartii in fretta ma subito rallentai e mi feci tutta la discesa piano piano, facevo curve e poi curve e poi curve e quando chiudevo il gas sentivo, oltre allo scoppiettio del mio due tempi, un rombo cupo di freno motore, all’uscita di un tornante mi sembrò di vedere sopra di me una grossa moto bianca, rallentavo e guardavo negli specchietti ma dietro non avevo nessuno eppure quel rombo ritornava ad ogni curva, è chiaro che era solo nella mia mente. Arrivato a casa non ci pensai più ma avevo dentro una strana inquietudine, ogni tanto mi sembrava di sentire il motore della moto immaginaria che mi aveva fatto compagnia nel silenzio di quella strada silana, piano piano mi accorsi che stavo riprendendo a guardare le moto. In giro se ne vedevano ormai tante, in gran parte giapponesi. Cominciai a orientarmi fra le varie tipologie, che ai miei verdi tempi non c’erano come le custom che ora erano forse le più diffuse o le enduro stradali. Oltre alle dilaganti giapponesi c’erano un po’ di BMW, le italiane erano Ducati, poche le Guzzi, ancora più rare le Morini e le Cagiva. Volevo, di nuovo intensamente volevo avere una moto. Una parte di me mi consigliava prudenza, è assurdo pensare ad una moto se non l’hai mai avuta mi diceva, se negli ultimi 20 anni avrai fatto 20 kilometri con moto prestate e qualche centinaio con il motorino di tuo figlio che sarà anche brillante ma è sempre un cinquantino. L’altra parte si ergeva invece a difesa del mio desiderio, enfatizzava le mie esperienze con le varie Vespe, Lambrette, Brio 100 e quant’altro, le scorribande  in Sila col Corsarino si dilatavano nella memoria fino a divenire raid memorabili, i giri dell’isolato o poco più fatti col Ducati di Paolo, i cento o duecento metri con la Laverda di Luciano, le brevissime prove con le jap diventavano viaggi. Nel frattempo accadevano altri fatti importanti: il mio giovane amico Arturo, che da tempo aveva fatto il salto di qualità passando dal Vespone ad una Suzuki bicilindrica che avevo provato non rimanendo entusiasta ma traendone la convinzione che sapevo ancora guidare, era passato ad una attempata ma sempre bella Honda CB 750 nera che poi aveva venduto a Riccardo, senza moto dai primi tempi dopo la laurea quando, finito su un marciapiede con la Vespa, era stato in coma tre giorni per trauma cranico. Naturalmente provai anche queste moto ed il mio ego ne usciva sempre più rafforzato. Finita l’estate del ’95 mi misi alla ricerca di un usato che doveva essere in buone condizioni, facile da guidare e soprattutto di costo contenuto  in modo che, se mi fossi dimostrato incapace di riprendere confidenza con la guida o mi fosse passato l’entusiasmo non me ne venisse anche un danno economico oltre a quello morale. Nella mente avevo ristretto a pochi modelli la scelta: una Guzzi della “serie piccola”, in giro si vedevano diverse 350 specialmente custom, o l’Honda Nighthawk 450 bicilindrica. Pensavo, a ragione, che fossero facili da guidare, non avevano quelle strane pedane avanzate e non si doveva viaggiare col sedere rasoterra, mi sembravano adatte anche per fare qualche viaggetto una volta che ci avessi preso la mano. Le sole Guzzi usate che trovai erano una vecchia California, che mi incuteva soggezione per la mole ed aveva un prezzo esorbitante, ed una Imola  incidentata. Della Honda trovai una 650 con il quattro cilindri che sembrava messo per sbaglio in quel telaio e con un bruttissimo faro rettangolare, non volli  (e me ne pentii) una Kawasaki  riverniciata un po’ alla buona ma che costava una sciocchezza e che poi fece un ottimo servizio ad un altro mio amico, provai una strana Yamaha  250 semicustom col freno a tamburo davanti, insomma non arrivavo a concludere finchè Arturo non mi informò della disponibilità di una Suzuki 400 GSX in ottime condizioni, di proprietà di un Infermiere del nostro stesso Ospedale.  Io ad una sportiva con i semimanubri non ci pensavo ma andai comunque a vederla. La moto si presentava bene, in sella poggiavo comodamente le piante dei piedi, un tocco allo starter ed ecco un bel rumore, diverso da quello che mi era sempre piaciuto  ma comunque cupo e gradevole, che diveniva un urlo salendo di giri. La prova fu brevissima anche perché ero in giacca e cravatta e senza casco,  mi colpirono la regolarità del motore, la frizione morbida ed il cambio dolce, il freno davanti che arrestava la moto col mignolo. Soprattutto era ormai la fine di ottobre ed avevo paura che, come era successo in altre occasioni, passato il momento magico chi sa se e quando questa benedetta moto l’avrei comprata. Ci mettemmo d’accordo e qualche giorno dopo, esperite le formalità e comprato un casco jet adatto al mio testone andai a prendere l’oggetto tanto agognato a casa del vecchio proprietario. Partii con una certa trepidazione, feci qualche chilometro e ad un certo punto, fermo  ad un incrocio in salita, la moto mi si sdraiò fra le gambe. Ripartito, caddi di nuovo per fortuna ancora senza conseguenze. Come inizio non era dei migliori ma il guaio fu che mi scivolò di tasca il libretto di circolazione. Quando me ne accorsi andai subito a cercarlo (con la macchina)  e lo  trovai ridotto in tanti brandelli che Riccardo con infinita pazienza mise insieme. Il giorno dopo un’altra caduta da fermo, che per fortuna fu l’ultima. Capii che il problema erano i semimanubri bassi e stretti e il poco sterzo, mi ricordai che persino in bicicletta mi metteva in difficoltà il manubrio tipo corsa, comunque ci stetti attento e non caddi più. Erano i primi di novembre e faceva freddo ma se non pioveva ed avevo un po’ di tempo me ne andavo in giro, con un vecchio giaccone e la sciarpa di lana. Col tempo buono mi facevo in solitudine qualche centinaio di chilometri, avevo comprato un casco integrale, il primo giubbotto Danese, gli stivali e una tuta antipioggia intera ma andavo piano, troppo piano, all’inizio mi sorpassavano persino i pullmann. Avevo capito di aver comprato la moto sbagliata ma non demordevo. La moto andava bene, ma io mi sentivo insicuro con quell’assetto di guida e non riuscivo ad essere disinvolto. Oltre al manubrio stretto e basso ed al poco sterzo, che non andavano bene per la guida lenta, c’era anche il motore che girava regolare e non mi costringeva a cambiare troppo spesso ma spingeva con poca energia finchè io non davo gas, il motore entrava in coppia e….mi spaventava con quella specie di effetto turbo che invece doveva aver fatto felici i precedenti proprietari. Andando piano il peso della moto si sentiva tutto ed era piuttosto in alto, io tendevo a guidare come avrei fatto con una Vespa e quindi a curvare col manubrio piuttosto che col corpo insomma era un problema, avevo una bella moto che non sapevo guidare ma non c’era altra soluzione, dovevo metterci impegno. Tutto l’inverno andò avanti così, a marzo era già primavera ed io ero un po’ migliorato ma nel frattempo c’era una novità, un’epidemia di ritorno alla moto. Il contagio si diffondeva rapidamente e così diversi amici vecchi e nuovi si rimettevano in sella dopo anni ed anni di letargo, qualcuno si presentava con la moto del figlio, qualcuno non aveva mai smesso, insomma in breve ci trovavamo praticamente tutti i sabati,fra le due e le tre, davanti ad una benzina a 50 metri da casa mia. Sorse così un motoclub del tutto informale che a causa della nostra età si chiamò ANTAMOTOCLUB. Era ed è una comunità aperta con un nucleo ristretto, altri soci più o meno assidui come me, amici occasionali.I primi tempi restano indimenticabili, ogni sabato pomeriggio si andava in giro per strade dimenticate dietro l’angolo in posti dai quali mancavamo magari dai tempi del liceo, a scoprire o a riscoprire a due passi da casa un castello piuttosto che un ponte romano, una torre normanna, un antico monastero o un passo di montagna dal quale si vedeva il mare. Oltre a noi più anziani c’erano anche dei ragazzi, le moto erano di vario tipo, dalla VFR 750 al Cagiva River, dal Monster 900 all’ Honda Goldwing ed al Transalp. La prima Guzzi, una fiammante Nevada 750 blu, la  comprò  Ettore, il mitico Professore che nei primi anni ’70 veniva da Palermo a Cosenza con una MV Agusta 150 e che da un po’ di tempo era tornato in sella su una piccola Yamaha 250. Nel misto lento tutto bene, il gruppo si mantiene compatto e unito, il problema per me viene quando si può aprire il gas, allora tutti a mano a mano mi sorpassano, non solo com’è ovvio le supersportive ma anche le varie Cagiva River, le enduro, una volta addirittura Piero con l’Aprilia Leonardo. Nonostante mi ci metta d’impegno è sempre la stessa cosa, parto nelle prime posizioni, ad uno ad uno mi superano tutti, piano piano li perdo di vista, alla fine se non sbaglio strada li trovo fermi ad un incrocio, benevolmente fanno finta di essersi fermati un attimo prima. E’ ancora peggio quando mi accorgo che uno o due volontari rimangono di proposito alle mie spalle, forse hanno paura che nel tentativo di non rimanere attardato possa schiantarmi contro un albero o un parapetto, insomma i miei progressi sono lentissimi ed il mio ego soffre. Ci sarebbe qualche occasione per macinare un bel po’ di km, ad esempio un amico organizza un congresso di Chirurgia a Paestum, ci vanno altri colleghi in macchina e quindi non avrei neanche  il problema del bagaglio ma alla fine non me la sento. Del resto quando me ne vado in giro da solo non riesco a fare più di un centinaio di km senza fermarmi, anche se mi secca devo ammettere che la moto mi stanca. Provo tutte le moto che mi è possibile provare e con tutte, tranne ovviamente le sportive, mi trovo meglio che con la mia, anche con le enduro che all’inizio mi mettevano soggezione per l’altezza da terra e che erano diventate la passione di Arturo ( da allora ne ha avute 8); la prima era una datata Guzzi 65 NTX, esteticamente bruttina ma sorprendentemente maneggevole. A questo punto è necessario  fare un passo indietro: appena compiuti i 16 anni Marco mi disse che voleva prendere la patente A. Come, un anno fa ti ho comprato il  motorino e già vuoi cambiarlo? Fra due anni hai la patente B, puoi aspettare. Certo mi rispose, aspetto, ma a 18 anni non è che mi posso accontentare di una 125. Giusto, ma intanto dovetti insegnargli l’unica cosa che non sapeva fare, usare il cambio. Dapprima in un cortile poi lungo qualche stradina di campagna imparò rapidamente tanto che una volta, ma giuro che fu una volta sola, lo lasciai guidare con me dietro lungo una strada provinciale per una quindicina di km. All’esame, con una Red Rose in prestito, non ebbe ovviamente problemi. All’avvicinarsi dei 18 anni tornò sull’argomento e mi chiese di trovargli un usato in quanto, mi spiegò, doveva trattarsi di una moto a potenza limitata e quindi “provvisoria” in attesa dei 21 anni, quando avrebbe potuto guidare di tutto. Io non so se in queste faccende c’è un destino certo è che dopo appena una settimana mi chiama Arturo e mi dice che in un salone di auto usate c’è una Guzzi 350 in vendita. All’autosalone, situato in una traversa che sembra fatta apposta per non essere trovata, di moto c’è solo quella, chiedo qualche informazione al venditore che mi sembra tutt’altro che interessato alla vendita, portiamo la moto fuori e la guardiamo con attenzione: tranne la cromatura del portapacchi un po’ rovinata mi sembra davvero in buone condizioni e non dimostra i suoi 14 anni né i chilometri percorsi. E’ una custom ma la posizione di guida è da stradale, ha il  manubrio a corna di bue non esageratamente ampio, quello che non mi piace è il parabrezza troppo grande. Non trovo il manettino dell’aria al manubrio ma con un minimo di perseveranza il motore si avvia e comincia a scaldarsi col suo classico minimo zoppicante, Arturo saggia la forcella e gli ammortizzatori, dice tuttoocchei dopodiché monto in sella e parto per un giro di prova. La guida è facile, la sella bassa ed il manubrio all’altezza giusta mi danno sicurezza. All’inizio rimango un po’ sconcertato dal motore ruvido, trattoroso anche perché è solo un 350 e bisogna lavorare un po’ col cambio che è duretto, mi sembra di guidare una moto d’epoca al confronto con la mia Suzuki dal motore “elettrico” e dal cambio leggero e preciso. Quando l’andatura si fa un pò allegra e scalo due marce alla svelta avverto un principio di bloccaggio alla ruota posteriore ma la cosa non mi manda in panico, il giro si prolunga più del necessario e mi diverto. Marco, che ha sempre avuto le idee chiare, si limita ad andarla a vedere e mi dà il via libera per l’acquisto. Vado a trattare con il proprietario, un distinto signore di Torino che mi racconta dei suoi giri con quella Guzzi sulle montagne della Calabria, ci mettiamo d’accordo e lui  mi dice: “vedrà, vedrà, suo figlio sarà contento e la moto a lei piacerà ancora più che a lui…”. Visto che Marco poco dopo l’acquisto era a Perugia e che ogni tanto bisognava far girare la Guzzi per non farla arrugginire cominciai ad alternare le due moto ed il contrasto era stridente, nella Suzuki tutto era liscio, morbido e vellutato, nella Guzzi tutto era grezzo,rumoroso, meccanico. Del resto era quasi assurdo fare paragoni, quattro cilindri contro due, sedici valvole contro quattro, due alberi a camme in testa contro aste e bilancieri eppure….per chiudere il discorso facevo ricorso alla cavalleria della Suzuki e quando la strada era diritta la potenza e l’allungo del 4 cilindri erano tutt’altra cosa. Peccato che l’avevo da due anni e non avevo ancora imparato a guidarla mentre con la Guzzi ci avevo preso subito mano e mi sorprendeva la facilità con la quale affrontavo i percorsi ricchi di curve, in salita la ripresa da bassa velocità richiedeva un uso frequente del cambio ma era facile capire quando dovevo salire o scendere di marcia, in discesa mi sentivo molto più sicuro col busto eretto e le mani poggiate sul manubrio, anche la forza del freno motore mi aiutava a sentirmi più tranquillo. Quell’estate Marco se ne andò da solo al mare con la Guzzi stivando le sue cose in un borsone , io ovviamente ero un po’ in pensiero ma in fondo lo invidiavo, nel giorno previsto per il rientro andai ad aspettarlo per strada con due ore d’anticipo. Una Nevada 750 amaranto l’aveva presa un giovane Neurochirurgo, mio quasi omonimo, che prima aveva un’Aprilia Classic 125 che ovviamente avevo provato. Mi fece provare anche la Nevada ma il primo giro, breve e quasi tutto in città, fu  una mezza delusione in quanto mi sembrava di guidare la vecchia V35 C. Certo, il motore aveva una bella coppia ai bassi regimi e una buona dozzina di cavalli in più in alto ma questo in città serviva poco, se non ad usare meno il cambio. In seguito la provai ancora ed almeno in parte mi ricredetti. Il miglioramento rispetto alla V35 c’era anche se la qualità generale era forse addirittura inferiore, la trasmissione era meno rigida e scorbutica, agli alti regimi le vibrazioni erano meno fastidiose, la frenata era più modulabile e non c’era più il sistema integrale ma sostanzialmente la moto era quella e non capivo che forse il fascino stava proprio lì……. Ancora non mi ero ammalato e durante il corso di laurea in Medicina non me lo avevano insegnato ma c’è una malattia strana ad etiologia complessa, in parte genetica ed in parte acquisita, conosciuta come guzzismo (ai Colleghi che volessero approfondire l’argomento consiglio il lavoro scientifico “Psicopatologia del Guzzista” di P. Pintore contenuto nel trattato “MOTO GUZZI quando le moto hanno l’anima”, AA.VV. a cura di G. Puccetti , Mondadori Editore, Milano 2007 ….) Nel mio caso l’incubazione della malattia è stata piuttosto lunga ed io non mi accorgevo dei sintomi. Non avevo fatto caso, ad esempio, che il rumore della moto immaginaria era quello di una Guzzi, quando mi incontravano col V35 e mi facevano i complimenti (come ci stai bene con la moto di Marco, fammi sentire un po’ il rumore del motore, ma questa è una California? Quando mi porti a fare un giro?) quasi arrossivo dal piacere, se mi chiedevo con quale moto sostituire la Suzuki pensavo ad altre marche ma sentivo il rombo di una Guzzi a isolati di distanza. Grazie ad un’inserzione riuscii a rivendere la Suzuki senza rimetterci neanche tanto. Non era stata una scelta felice ma non era colpa sua, avrei avuto bisogno di una moto facile ed avevo comprato una sportiva coi semimanubri bassi, avevo sbagliato ma nonostante tutto quella Suzuki mi aveva fatto tornare motociclista, meritava comunque la mia gratitudine. Marco era a Perugia e quindi usavo la sua Guzzi, con la quale ogni giorno che passava aumentava il feeling. Mi piaceva il rituale della messa in moto, a freddo ci sarebbero volute tre mani per via di quello strano comando dell’aria sul coperchio del cilindro sinistro, del motore che bisognava far riscaldare prima di partire indugiando sempre più del necessario per prolungare il piacere di ascoltare quel minimo. Poi, una sgasata e via, ogni scusa era buona, da noi ci sono tante montagne anche sul mare e chilometro dopo chilometro il ritmo di quel vecchio, piccolo grande bicilindrico sembrava sincronizzarsi con quello del mio cuore, sempre da una curva all’altra verso un valico o una cima, fra boschi e prati, laghi e mare e tramonti… Quando non ero in giro col V35 ero intento a provare qualche altra moto, a cominciare dal Monster  che mi piacque molto, il motore era un po’ scorbutico ma aveva carattere, la moto era facile e decisamente divertente ma la sella duretta e la posizione di guida un po’ sacrificata non lasciavano intravedere grandi possibilità di viaggiare.  Le custom a parte le Guzzi non mi piacevano specialmente per la posizione di guida che mi sembrava assurda. Avevo difficoltà a trovare una moto come la volevo io, cioè una naked turistica. Guzzi nude e recenti non se ne vedevano, sulla carta c’era la Strada 750 ma di fatto era introvabile.  C’era la Kawasaki ER5, una 500 bicilindrica molto carina anche se  col freno a tamburo dietro.  Ne trovai una nera usata, di un collega che voleva passare ad una moto più grande.La provai e non mi dispiacque, il motore non aveva molto carattere ma era leggera e facile da guidare. La richiesta economica  però era eccessiva, tanto valeva comprarla nuova e magari rossa come quella esposta in Concessionaria. Ad ogni modo, non ne feci nulla. Come già detto avevo scoperto le enduro,  Mi piacque ma in modo tiepido la Kavasaki KLE mentre con la Pegaso dell’Aprilia riscoprii il piacere del motore monocilindrico. Fra tutte quella che mi conquistò fu la F650 della BMW, moto che i soliti esperti bocciavano (non è una vera BMW…). Un amico mi prestò la sua per un intero pomeriggio, poco tempo dopo ne ebbi in prova una in vendita, rossa, per quasi una settimana. Non era proprio bellissima ma era un tipo, era ultramaneggevole, il motore era simile a quello della Pegaso ma più trattabile, la posizione di guida e la sella veramente comode, il rumore piacevole ed il consumo basso. Il proprietario mi aveva informato di aver avuto un incidente e di aver dovuto riparare la forcella, un meccanico di fiducia in sostanza mi sconsigliò, rimandai la decisione. Sotto sotto mi era venuta voglia, avendo aspettato tanti anni, di comprarmi una moto nuova, tra l’altro col nuovo non c’era bisogno di avere tutti i soldi in mano, e tutto sommato credevo di essermi deciso per la piccola BMW. Allora la concessionaria Guzzi era vicinissima a casa mia, più che altro era un negozio di abbigliamento e accessori dove mi rifornivo, il titolare era (è) una persona per bene, estremamente garbata, che ogni tanto mi tentava con i depliant della Nevada, ma in modo molto discreto. Solo che la Nevada, come ho già detto, era troppo simile alla moto di Marco e due moto uguali in casa, da un punto di vista razionale, mi sembravano una stupidaggine. In listino oltre alla Nevada c’era la California che mi intimidiva per dimensioni e prezzo, naked non ce ne erano a parte la Centauro che reputavo non alla mia portata per via della potenza e che tra l’altro non mi entusiasmava esteticamente, specialmente nella parte posteriore. Qualche anno dopo ebbi l’occasione di una breve prova, il motore era veramente forte ma non era una moto facile, friendly come ora si usa dire. Un giorno incontro un collega e sua moglie, noti per aver fatto viaggi di un certo impegno col Vespone,  mi dicono che stanno andando a vedere la Nevada club, appena uscita, e mi propongono di andare con loro. Con la colorazione bicolore la moto mi sembra più snella, ce ne sono una rosso-nera ed una grigio- nera per la quale Giancarlo firma seduta stante il contratto. Il giorno dopo torno in concessionaria, il titolare mi accoglie con un sorriso, scambiamo due chiacchiere guardando un depliant con le colorazioni della Nevada e sento la mia voce che dice: fammi venire questa verde e nera, è l’unica che non ho visto dal vero ma credo che mi piacerà. Ci vollero dieci lunghissimi giorni per vederla ma due giorni dopo, targata bollata e assicurata, era pronta. La mattina al lavoro, mi ero da tempo liberato il pomeriggio da qualsiasi impegno e alle tre ero alla porta del negozio. Mario (il titolare) accese il motore ed una musica inondò quel piccolo spazio,  me la portò sul marciapiede e mi strinse la mano. Piccola sosta al distributore più vicino per fare il pieno, un tocco allo starter e via dalla città. Mi fermai per un caffè dopo una quarantina di km nella piazzetta di un paese, guardavo e riguardavo la mia Nevada, era bellissima. E di nuovo in sella sempre per strade secondarie nella campagna, una curva dietro l’altra, un filo di gas e via. Al ritorno feci anche un pezzo in autostrada, gli insetti mi si spiaccicavano sulla visiera ma ero troppo felice per farci caso, quando la parcheggiai vicino alla V35  la spia della riserva splendeva nella sua luce gialla. Osservai quelle due moto vicine troppo simili, che cosa poco logica pensai, meno male che una è scura e l’altra è bianca ma in fondo non è da tutti avere una Guzzi, figuriamoci averne due… Naturalmente avevo voglia di farla vedere a tutti ma repressi il desiderio, il giorno dopo avevo tutta la giornata impegnata e andai a lavorare a piedi. Sabato alle due consueto appuntamento, grande entusiasmo per la nuova arrivata, tutti mi abbracciavano e festeggiavano come se avessi vinto una gara di superbike. Quel giorno facemmo un giretto sperimentato tante volte: via da Cosenza per Carolei, in salita fra castagni e pini al valico di Potame, la discesa al mare nei pressi di Amantea e poi la litoranea fino a Pizzo a mangiare il gelato nella piazzetta vicina al castello di Gioacchino Murat, il tutto per la prima volta senza che gli altri mi lasciassero indietro. Era ancora aprile, cominciò presto a fare fresco mentre il sole tramontava. Tornammo per  l’autostrada che nella prima parte ha lunghi tratti rettilinei dove naturalmente tutti andavano sparati, io ero un po’ preoccupato per il motore che aveva fatto ancora trecento kilometri ma soprattutto, per non farmi staccare dal gruppo, dovevo attaccarmi al manubrio per resistere al vento, cercavo di abbassarmi sul serbatoio ma forse era vero, dovevo montare un parabrezza.  Lo feci al primo tagliando dopo neanche un’altra settimana e dovetti far aggiustare il tachimetro, che nei primi due anni si ruppe diverse volte. Alla fine di maggio c’era un congresso nazionale di Chirurgia a Bari, ottima occasione per provare la Nevada come moto da viaggio. Il parabrezza c’era già, comprai anche il portapacchi e le borse laterali. Alla fine la moto non ci rimetteva esteticamente, anzi… La sera prima della partenza feci il pieno, controllai le gomme e l’olio, diedi una ripulita al parabrezza, riempii le borse e andai a dormire. La sveglia era alle sette ma naturalmente  mi svegliai prima delle sei, meno di un’ ora dopo ero pronto. Tac tac, tac tac le borse erano montate, un colpetto allo starter, il motore prende a scandire il suo ritmo mentre tiro la moto fuori dal garage, con calma infilo il casco e indosso i guanti mentre mi sembra che anche la moto non veda l’ora di lasciarsi tutto alle spalle, dentro di me sono euforico, mi sento vent’anni di meno. Mi godo il viaggio chilometro dopo chilometro, la giornata è bellissima, il paesaggio  mi corre incontro ed io sono tutt’uno con tutto quello che mi circonda, la strada, le montagne, il mare, l’asfalto che fugge sotto le ruote, mi fermo ad una stazione di servizio sull’autostrada Taranto-Bari per fare benzina. C’è poco traffico, tengo la lancetta del tachimetro sui 130-140, arrivo all’Hotel Sheraton a metà mattinata, mi metto in giacca e cravatta  e seguo regolarmente il congresso assentandomi solo alle cinque del pomeriggio dopo, quando me la squaglio e vado a vedere Castel del Monte. Arrivo al calar del sole, il castello è chiuso e quindi non posso vedere l’interno ma la vista è bellissima, il rosso del tramonto tinge lo splendore di quelle mura antiche in mezzo ad un mare di olivi increspati da una brezza lieve. Rimango in estasi finchè si fa proprio buio, per tornare indietro e trovare l’albergo impiego quasi due ore perdendomi e riperdendomi in un dedalo di strade che non conosco, ma è stato un pomeriggio indimenticabile. Quando il congresso finisce torno a casa ma ne approfitto per fare delle soste, la prima al castello di Roseto praticamente sulla strada e a picco sul mare. Poco dopo verso l’interno si vede il castello di Rocca Imperiale, l’ho visto tante volte da lontano ma stavolta ho la moto e tutto diventa facile, vado a vederlo da vicino, già che ci sono punto verso l’interno e salgo su una bella strada tutta curve fino ad Oriolo dove c’è un altro castello e poi me ne torno al mare per una strada veloce che corre a lato di una fiumara dall’ampio letto bianco pieno di cespugli e di bellissimi fiori spontanei, di tanto in tanto affiorano pozze d’acqua che specchiano l’azzurro del cielo, è una meraviglia ma la moto si ferma, la benzina è finita, meno male che ormai sono sulla litoranea e passano dei colleghi che mi soccorrono.Alla fine dell’anno, in 8 mesi, la Nevada ha fatto circa 10.000 km, ad agosto con Marco abbiamo fatto il periplo della Sicilia, io avevo visto solo e in parte la costa orientale e Palermo. Che scoperta l’ovest siciliano, Selinunte, Marsala, Trapani, templi greci, mulini a vento e orizzonti infiniti, la magia di Erice, San Vito lo capo…. In quel primo anno per lo più ho girato rivedendo posti dai quali mancavo da tanti anni, che magari avevo visto da bambino e dove non ero più tornato, oppure ne scoprivo di nuovi ed ogni volta mi meravigliavo di quante belle cose abbiamo vicino a noi e di come le ignoriamo per andare a vederne altre, scavalcando con l’aereo nazioni e continenti. Come scriveva l’ indimenticabile Carlo Talamo “ci sono migliaia di posti che stanno qui dietro, a portata di mano, posti che si possono vedere in pochi giorni, con poche ore di viaggio…”  Parlava dell’Italia  ma la Calabria è una piccola Italia, una regione dove le caratteristiche del nostro paese ci sono tutte, dove (cito ancora Talamo e lo citerò ancora alla fine del racconto) “l’accento cambia ad ogni pieno di benzina, dove si passa dalla neve al mare in meno di nulla”. In una Sicilia verde Irlanda che non immaginavo ci tornerò con due amici  l’aprile dell’anno dopo, a Ragusa, Modica, sulle spiagge dell’estremo sud fino a Capo Passero, rivedrò quell’incanto che è Siracusa; ci tornerò anni dopo con la California Stone, attraversando i Nebrodi con alle spalle l’Etna pieno di neve e davanti nell’azzurro le Eolie… Il tempo passava, a maggio del 2000 divenni di nuovo pendolare, nel senso che andai a fare il primario chirurgo ad Acri il che significava 80 Km al giorno per metà su una divertente strada di montagna, ottima per la moto. Marco si avviava ai 21 anni, in linea di massima pensavamo che gli avrei passato la Nevada  ma non sapevo con cosa sostituirla. Casualmente un amico mi disse della sua intenzione di dismettere la moto per passare ad uno scooter. La moto in questione era una BMW K 100 RT, con parecchi anni di servizio ma veramente in eccellenti condizioni. Prendila, mi disse l’amico, e tienila per tutto il tempo che vuoi, poi fammi sapere cosa hai deciso. Il prezzo tra l’altro era estremamente conveniente. La mia fede guzzista, lo riconosco, vacillava, mi giustificavo dicendomi che la Nevada sarebbe rimasta in famiglia, che nessuno l’ avrebbe declassata a moto da città ma devo ammettere che quella specie di incrociatore mi attirava  non poco e così lo tenni per quasi un mese. Marco, che ha sempre avuto le idee chiare, quando lo vide storse un po’ il naso, per lui le BMW  sono quelle col boxer…A me onestamente piaceva ed anche ora continuo a pensare che sia stata una delle migliori se non la migliore moto da gran turismo mai fatta. Dopo un minimo di impaccio iniziale ci presi rapidamente confidenza, certo non era un motorino ma non c’era problema a guidarla anche in città. La linea nonostante la mole era bella ed elegante, certo più di altre BMW comparse successivamente. Era decisamente ben fatta, la protezione aerodinamica era perfetta, il motore spingeva con decisione ma con garbo ad ogni regime, la stabilità era buona, il cambio preciso, la strumentazione completa però…c’era un però ed era il rumore del motore. Non tanto a bassa andatura quando non lo sentivi e neanche in autostrada quando veniva coperto dal vento, ma in salita sulle strade di montagna bisognava tirare le marce ed ecco che veniva fuori un rumore come quello della FIAT 1100 di papà quando ero piccolo. Provai e riprovai ad accettare quel difetto ma alla fine dovetti rinunciare. Fu così che mi tenni la mia Guzzi, alla quale chiesi scusa per il momentaneo tradimento. Anche Marco ci guadagnò dalla mia rinnovata fedeltà alla Nevada, in quanto non molto tempo dopo gli trovai praticamente nuova (e gli regalai per il 21esimo compleanno) quella che era diventata la moto dei suoi sogni, una BMW R850R che ha tutt’ora e che è indubbiamente una gran moto, quasi come una Moto Guzzi. Purtroppo dovemmo dare via, con vero e profondo dispiacere, quella V35 che mi aveva fatto riscoprire il piacere della moto e mi aveva fatto innamorare della Moto Guzzi. A distanza di tanti anni il dispiacere anziché diminuire è aumentato anche perché quella moto, a quanto ne so, è abbandonata in un garage e non vive. Tornando a me, la strada che mi portava da Cosenza ad Acri (per non parlare di quella che battevo d’estate) era magnifica per provare moto di vario genere lasciando riposare la Nevada o la moto di Marco, la V35 prima e la BMW dopo. Le provavo in genere  per curiosità, a volte era qualche amico che mi chiedeva un parere magari prima dell’acquisto (che soddisfazione per uno che si era sempre sentito uno scarso…). Ricordo con piacere l’Aprilia Caponord e  la BMW 1150 RS  ma a parte l’incrociatore, col quale in fondo ci fu solo un’affettuosa amicizia condita da stima, nessuna mi fece innamorare finchè non ci portai un’altra Guzzi e precisamente un V11 sport colore argento.  Il motore non era una bestia come quello del Centauro, ma per quanto  facile e trattabile spingeva davvero forte, il cambio era favoloso e la ciclistica svelta. Su quelle strade curve-curve che ormai conoscevo a memoria mi sembrava di volare sulle note  di una musica  che mi faceva vibrare l’anima. Quando scendevo poi, e la guardavo, era veramente un’emozione. Già che c’ero, provai anche la Le Mans con la quale mi tolsi anche lo sfizio di vedere, per un istante, la lancetta del tachimetro a 220. Non era la stessa cosa perché, anche se la moto era sostanzialmente uguale, stare rannicchiato dietro la carena mi dava come sempre un senso di claustrofobia e poi a guardarla il cuore non mi batteva come con la moto nuda. Piano piano però la ragione prevalse. La V11 era una moto affascinante e appagante nella guida ma forse o senza forse non era la moto che si confaceva ad un ragazzo come me, che aveva ormai superato i 50. La posizione di guida era ottima per fare una strada di montagna, non creava problemi in città ma certamente era difficile sopportarla a lungo, alla mia età e con un po’ di pancetta. Con la Nevada ed anche con la BMW di Marco mi ero abituato a viaggiare comodamente portandomi dietro tutto il necessario ed anche qualcosa in più, eravamo andati oltre che in Sicilia anche in Corsica e poi in Austria, col V11 mi sembrava difficile fare tirate di 7-800 chilometri, a meno di non trovare un sistema per ringiovanire di una ventina d’anni. Il guaio è che ero comunque entrato nell’ordine di idee di cambiare moto per cui, anche se la ragione mi consigliava di non farlo e la Nevada era un’ottima compagna, difficilmente passava una settimana senza che mi affacciassi in concessionaria dove un fatale pomeriggio incontrai una luccicante California Stone tutta nera per la quale presi una cotta. Davvero, che strano tipo sono io, mi piacciono le moto semplici, standard o naked come vogliamo chiamarle e poi una volta mi compro una sportiva carenata, un’altra un custom. Stavolta poi la naked c’era, ci sarebbe, ed io mi vado ad invaghire di quella maliarda in nero…Tra l’altro dopo essermi fatto dare in prova il V11 e la Le Mans non mi andava di chiedere anche la California. Un paio d’anni prima avevo provato l’EV di un amico ma in pratica ero andato a prendere un gelato con Marco ed anche dopo, da solo, ho guidato in modo più che tranquillo. Telefono ad un collega (tra l’altro Presidente del Motoclub “I briganti” e persona molto disponibile) che ha  una Special rossa e nera. Alle sette di mattina mi presento a casa sua con la Nevada  e me ne vado a lavorare con la California facendo un bel po’ di curve. Il motore ha un gran tiro ed un rombo entusiasmante, il cambio è meglio di come lo ricordavo, la moto è abbastanza agile e si guiderebbe proprio bene se non fosse per l’eccessiva ampiezza del manubrio che impaccia nelle curve strette e nei tornanti, mi ricordo che sulla EV era decisamente più contenuto. Mi procuro un nastro centimetrato e misuro il manubrio, che è davvero troppo largo. Nel pomeriggio la prova continua con altre strade, sulla A3 la moto ad alta velocità sembra correre sui binari ma la larghezza del manubrio accresce l’ effetto vela. Verso sera vado in concessionaria e misuro il manubrio della bella, che è davvero più stretto e non di poco, al pari di quello di una Metal, quella col serbatoio tutto cromato, che è già targata e mi faccio dare in prova. Il giorno dopo è il primo maggio, ci vado al motoraduno dei briganti dove la Metal ha un notevole successo anche se qualcuno mi chiede se è una pubblicità dell’Italsider. Passo qualche ora ad annoiarmi con quelli che si divertono con i burn out e altre genialate del genere, il giro è programmato per mezzogiorno, vado da solo per le colline, mantengo un ritmo allegro e mi diverto, col manubrio più stretto la moto si guida molto meglio, solo la frenata non mi convince. La cosa certa è che il giorno dopo, con le solite lacrime di coccodrillo, dò in permuta la Nevada per la California Stone, che ho poi tenuto per tre anni. Onestamente era un’ottima moto ma non sono riuscito a stabilire con lei il feeling che avevo avuto con la Nevada. La Stone infatti era decisamente più custom e quindi diciamo che la maneggevolezza non era il suo pregio principale e poi a differenza della Special e della EV la frenata non era proprio di riferimento. Per il resto era veramente bella e non so se l’ ho migliorata o no facendo cromare i coperchi delle teste. Nel periodo Stone come lavoro mi ero avvicinato a casa trasferendomi da Acri a Rogliano, graziosa cittadina pedemontana dalla quale si dipartono innumerevoli strade per andare verso la Sila, le montagne del lamentino, le serre catanzaresi, il mare anzi i mari…insomma un posto ideale, una volta finito il lavoro, per esplorare quei posti dietro l’angolo che chissà perché non troviamo mai il tempo per goderceli. Ad esempio a pochi chilometri da Rogliano c’è una piccola ma suggestiva cascata, in fondo è a mezz’ora da casa mia ma non l’avevo mai vista. Al di la di questo piccolo cabotaggio la Stone si prestava benissimo a viaggi più impegnativi sia per le doti del motore sia per il confort ma purtroppo per problemi miei, lavorativi e personali, non abbiamo fatto granchè, le massime distanze sono state Napoli e Palermo ma con una moto così anche una gita o un giretto di un paio di giorni può essere un ricordo straordinario, come ad esempio lasciare Rogliano e salire in Sila, costeggiare il lago Ampollino e fare una sosta nel castello di Santa Severina, scendere per la valle del Tacina fino a Le Castella, fare il bagno e nel pomeriggio tornare a casa passando da Capo colonna a Crotone e riattraversando la Sila lungo un altro lago su altre strade. O ancora arrivare a Pizzo e salire a Serra San Bruno, proseguire per Stilo e Monasterace, la sabbia ed il blu del mar Jonio, il cielo di notte ad agosto e il giorno dopo tornare per Soverato, Copanello e la Sila piccola. Tutti posti qua dietro l’angolo certamente belli ma che in moto diventano una meraviglia. Da guidare era decisamente piacevole,  si poteva andare svelti nel misto ma massa e lunghezza obbligavano a lavorare di braccia e di gambe per cui ci si stancava ed era meglio ridurre il ritmo. Con un ritmo più rilassato era veramente impagabile, riprendeva anche con una marcia di troppo, il motore aveva un’elasticità incredibile ed una musicalità straordinaria, sui tratti veloci  spingeva sempre con forza e la tenuta era perfetta, nulla da vedere con quelle custom che se prendi un curvone a 120 è come se giocassi alla roulette russa. Aveva inoltre una caratteristica veramente unica, o almeno che io non avevo mai riscontrato su nessuna moto: bastava farci una trentina di chilometri possibilmente pieni di curve e provocava un inequivocabile effetto afrodisiaco. Un amico harleysta mi ha confidato che la sua Fat boy gli fa lo stesso effetto e che per questo non la cambierà mai. Io forse non sono fedele di natura, almeno con le moto, o la cosa non mi interessa abbastanza, certo è che quando sono apparse le prime foto della Breva 1100 ho visto una moto come la volevo io, come l’ho sempre voluta anche se al solito rimaneva una foto da salone, come la Griso, non si sapeva se e quando sarebbe diventata realtà. All’inizio dell’estate del 2005 invece mi arriva una telefonata: c’è una Breva 1100 in concessionaria e la fanno provare. I soliti impegni di lavoro mi impediscono di muovermi, quando arrivo è già successo l’irreparabile: un infedele (non aveva mai avuto una Moto Guzzi) l’ha provata ed immediatamente l’ha comprata senza neanche discutere il prezzo. Quindi non si poteva provare ma era ancora là, nascosta fra altre moto. Confesso che esteticamente mi piacque ma senza entusiasmarmi.  Per me il faro deve essere grosso e rotondo come sulla California, quella forma ovaloide non mi convinceva. Ad ogni modo un’altra non c’era, né erano previste altre consegne, ne riparleremo dopo l’estate. A ottobre quella Breva è di nuovo in concessionaria e si può provare: il proprietario non l’ha trovata sufficientemente sportiva e l’ha lasciata in conto vendita ordinando una Griso. Me la riguardo mentre aspetto le chiavi, ho sempre qualche perplessità sul fanale ma più la guardo più mi piace, è abbastanza corta ed ha un piglio sportivo, il motore ma anche il monobraccio con la trasmissione sanno di forza e potenza, mi sembra veramente ben fatta. Trovo strano il rumore con la frizione tirata, sembra un Ducati, rilascio la leva ed il peso scompare mentre sento che è lei, la moto come l’ho sempre voluta, maneggevole e svelta non proprio come il V11 ma molto più comoda, il motore non ha la coppia cavernosa né la musicalità della California ai bassi regimi ma spinge con decisione, entusiasmante dai 4.000 giri in su e con un allungo notevole, il tutto con un sound ai medi ed agli alti regimi veramente coinvolgente. Mi porterei proprio questa a casa ma mi impongo di essere razionale e la ordino nuova, inconsciamente sento che questa è davvero la moto definitiva. Dopo un’attesa interminabile arriva, la immatricolo il 7 di novembre del 2005, arriva l’estate di San Martino. Andiamo in giro con gli amici, i tempi che mi vedevano rimanere sempre indietro sono lontani anche se la Breva è in rodaggio, rapidamente faccio il tagliando dei 1500. Mi trovo veramente a mio agio dappertutto, dalle strade di montagna al traffico della città all’autostrada. Il motore è fluido, generoso, sempre pronto a salire di giri, la ciclistica è agile ed i freni sono eccezionali sia per potenza che per modulabilità. E poi è bella, non dico che è bellissima perchè ci sono altre moto, Guzzi e non Guzzi, che da un punto di vista strettamente estetico sono superiori, ma lei è la moto come la desideravo, persino da ferma la guardo e mi emoziona. Anche il nome, che è il nome di un vento, mi piace e mi sembraun nome di donna, a poco a poco non dico più “esco con la Breva”, “vado a prendere la Breva” ma “esco con Breva”, “vado a fare un giro con Breva”, “partiamo io e Breva”.  Il primo di gennaio ogni anno faccio un giro propiziatorio in moto, con qualsiasi tempo. Il primo capodanno con Breva il vento era gelido ed il cielo pieno di nuvole, nel primo pomeriggio con due amici siamo andati in giro in un’atmosfera surreale, per le strade non si incontrava nessuno, solo alberi spogli, erba e foglie morte sulla terra indurita, ma io vedevo cieli blu. Blu come quello che l’aprile successivo trovammo in  Austria e in Baviera, è stato un viaggio bellissimo ed anche l’ epilogo nella pioggia, provocato dal mio talvolta cattivo carattere, è un ricordo indimenticabile del quale ho parlato in un altro racconto (la mia fuga con Breva). Non ho potuto andare in Tunisia con l’Antamotoclub il 2007, mi sono categoricamente rifiutato di andare in Cornovaglia nel 2008 (ad aprile!!) ma quando si è decisa la meta del 2009, il Marocco, il mio entusiasmo è andato alle stelle. Ero stato a Marrakech anni prima ma c’ero andato in aereo, arrivarci in moto dopo avere attraversato il Rif e l’Atlante fra foreste di cedri e montagne di roccia nuda, dopo il deserto certamente era un’altra cosa… Passammo interi pomeriggi a discutere itinerari e luoghi da visitare, chilometraggi e deserti e disegnammo un magnifico itinerario. Il giorno della partenza eravamo come ragazzini in gita scolastica e c’era il sole. Poi sia in Italia sia in Spagna trovammo un tempo orribile con grandinate come non ne avevo mai visto, eravamo quasi a Valencia quando ci fu un incidente sull’ autostrada e il nostro amico Francesco fu investito da una macchina. Grazie a Dio il danno si è limitato (oltre alla moto demolita)  ad una brutta frattura ma il viaggio è finito. Solo due irriducibili sono andati a piantare la bandiera degli Anta in Marocco ma, saltate le varie prenotazioni, hanno potuto in pratica affacciarsi all’Atlantico e passare qualche giorno a Fes. Gli altri siamo tornati indietro, la delusione è stata grande ma ci ha aiutato il sollievo per Francesco che tutto sommato se l’è cavata con poco. Tornando a me ogni tanto provo qualche altra moto, qualcuna sinceramente mi è piaciuta, ho preso una sbandata per la Morini  1200 sport che è bellissima da guardare e da guidare, ma anche in quest’ultima occasione non ho pensato seriamente di separarmi da Breva, tutt’al più avrei potuto proporle un menage a trois ma poi ho capito che a me va bene lei così com’è. Anche se non è sexy e potente come la Morini è la mia moto, la moto come l’ho sempre desiderata, bella e veloce senza esagerare, formosa ed elegante, potente e gentile, affascinante e discreta, amica e amante. Non voglio pensarci ma se dovessero rubarmela ne prenderei un’altra uguale. Non so se faremo più viaggi a largo raggio, io comincio ad avere una certa età e le mie ossa hanno qualche acciacco, vorrei almeno portarla a Mandello per farle vedere la casa dove è nata, quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno e gli altri rami e laghi, quel cielo di Lombardia così bello quando è bello… e poi c’è tanta Italia  da scoprire, questo paese “dove si passa dalla neve al mare in meno di nulla, dove in una settimana vedi di più che a fare il giro del mondo”, con l’Aquila sul serbatoio, naturalmente.

Uinterparti 2009: commenti e gallery

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Gallery

Gallery Iko

Video Premio

Anima Guzzista – Bicilindrica

 

Blader
Grazie per il bel pomeriggio. Purtroppo sono dovuto rientrare di corsa causa problemi.

Mi rifarò alla prox.
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giancarloessezeta
Sto andando a letto.

Ripasso mesto la lista dei presenti,

riepilogo gli incontrati oggi da Agostini, quelli che non sono riuscito ad incontrare, quelli che ho visto di sguincio ricordandomi solo dopo qualche ora, in un flash “occacch, quello era….”.

sigh.

Un saluto a tutti, spero vi stiate ancora divertendo

(‘stardi!)
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Licio 33
Grazie a tutti per la serata!
Siamo speciali!!!
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Lady Guzzi
Appena tornata a casa……..ci siamo fatti 1300 km in tre giorni……ma ne valeva la pena….fantastica serata…….meravigliosi amici……..
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JackalG
Bellissima serata!!

Grazie a tutti!
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pralina
Bellissima serata!! Ci siamo divertiti un casino! Il Pralino è rimasto piacevolmente colpito dal clima Guzzista!
Son felicissima d’aver conosciuto nuovi volti e reincontrato gli altri!

Grazie a tutti ragazzi!!! Siamo davvero speciali!
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palamita
…bellissima serata…gran bella atmosfera.. mi ha fatto piacere incontrare di nuovo qualche vecchio amico, conoscerne di nuovi e .. peccato per il gran casino che ho in testa tra nomi,nickname, moto possedute e posti di provenienza
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Samside
Davanti al rosso cancello, BadRobot chiede al navigatore dov’è casa del MIR.

Stasera, in magna romagna, probabilmente scriverò qualcosa.

Intanto grazie a tutti di esistere e un sincero ‘fottetevi’ a chi non c’era.

Vi amo bastardi.
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gazzettiere
dopo la quinta grappa bevuta durante la cena sociale, ho l’onore di riferirvi il telegramma di saluto inviato dal capo dello stato:
“la duesima edizione dell’uinterparti ha rappresentato un momento di vissuta democrazia e di alto senso dello stato.
viva l’italia, viva la repubblica”
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warsavius
bella serata ! grande showman il nostro visagista goffredo… e complimenti a enrico tutte le volte che lo sento suonare rimango rapito dal suo inimitabile tocco… bravi bravi e complimenti agli organizzatori!
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subzero
mi sa che scrivo qualcosa piu’ tardi, sono ancora sbronzo
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edo1200sport
Grazie a tutti per la bella serata.
Purtroppo sono dovuto scappare subito dopo cene perchè mia moglie era a casa con la figlia con 40° di febbre (e tuttora ce l’ha) e non ho potuto partecipare allo stupendo dopo cena .

Spero che qualcuno posti i video della serata così potrò ammirare le doti canore di Goffredo e delle altre “Anime” perse

Un abbraccio a tutti e spero di rivedervi al più presto
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Diegodelson
Grazie a tutti per la serata !

Peccato aver dovuto abbandonare a una certa ora … il tempo è volato e saremmo rimasti ancora, ma come ha detto qualcuno:
l’età avanza ….

Grazie allo staff per l’organizzazione … Goffredo vogliamo il CD !!

Clima come al solito unico. Vi voglio bene !!!!
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Davidesport
Mi associo ai ringraziamenti, serata davvero fantastica!
E i ringraziamenti vanno soprattutto allo staff, che oltre a sopportarci tutti i giorni trova anche il tempo di organizzare eventi come questo.

Grazie.
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breeze
Rientrati alla base!
Grazie a tutti, per l’organizzazione e per le follie di noi tutti insieme che hanno reso anche questo incontro davvero indimenticabile.
Stupendo rivedere tanti visi e aver sempre da associare a nickname volti nuovi che si aggiungono agli amici!
Stupenda musica, grazie ancora e a prestissimo!

p.s. aspettiamo foto e video ciaoooo
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pigiaminoAV
anche i marchigiani sono tornati a casa…grazie davvero a tutti voi…dopo ieri il pigiamino non sarà più lo stesso…conoscere il LANZ non può lasciarti indenne!!!

grazie ancora…alla prox!!!

Master
Rientrato ora ora in MOTO felicissimo di aver partecipato alla duesimaedizionedeluinterparti un grazie a tutti perchè serate così sono indimenticabili viva Anima Guzzista!

Fotooooooooooooo!!!!!!!!!
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totogigi
Che bel branco di minchie

Grassie a tutti, è stata una gran giornata, come sempre, tanto per cambiare. Grazie a Agostini e alla libreria Cavour per l’ospitalità, gran fortuna la presenza di Enrico e la sua band, gran Goffredo e Francesca, grandi tutti!
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gianni
non ho piu’ il fisico….

Serata fantastica . Complimenti a tutti. Yeehhhhh

torno a dormire…..
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Motopesantista
Inizioa riprendermi dalla serata di ieri.

Grazie a tutti per la splendida compagnia, come sempre.

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verdenevada
Un grazie a tutti per la bella serata!

In particolare:
– un grazie a tutto lo staff per l’organizzazione
– i migliori complimenti a Enrico e al suo gruppo – grandissimi come sempre – per averci fatto apprezzare Iko nella versione “Max Caballero della Bassa”
– un grosso saluto a tutti quelli con cui non son riuscita a parlare di persona visto il mare di gente che c’era!

alla prossima!!

Arianna
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irongate
come al solito:

indescrivibile

poi pensi alle riunioni di condominio, a quelli che ti ciulano il parcheggio , ai menegers con le scarpe con la punta quadrata ecc… ecc… e dici ” quelle non sono persone , pero’ le persone vere esistono : le ho viste al uinterparti”

nik
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Aires
Grandi tutti!!
E’ sempre una forte emozione riabbracciare persone con cui condividi una passione!

E’ SEMPRE BELLO ABBRACCIARVI TUTTI!!!

Facciamo anche il CHRISTMAS-PARTY????

GRAZIE all’organizzazione e alla Band in forma smagliante!!
Goff e Fra… siete unici!!
Un bacio speciale a Rosella (agentewilma) : sei un mito, la vera anima di AG!
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bocserronny
Ciao a tutti quelli che ieri hanno fatto si che anche questo incontro rimanga un ricordo indelebile, e anche a coloro che per vari motivi non hanno potuto vedere che minchia di persone siamo tutti noi………..
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valtertre
Se al prossimo incontro vengono Goffredo e il Tatuato,io nun ce vengo piu’!

Grande la performance della band,bravo a Nello che m’ha riportato a casa,grazie alla Presidentessa per le 40 birrette che m’ha messo da parte,i bergamaschi so’ pericolosi veri,mi spiace per Zinfo assente,meno male che c’era Master in moto.

Ciao belli.
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Cane
Grande giornata/serata…

Altre facce minchione conosciute…

Grazie a tutti della compagnia…
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enrIK0
(Scusate non ho più voce).

(Il Wp riesce sempre a tirare fuori il peggio di me)

Però che divertimento!!!

Iko spiace che non si riesce mai a fare due chiacchere con proprio tutti
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Pandora
I Pandori sono arrivati a casa, sotto l’albero di Natale.
E’ stato un piacere conoscere gente nuova e dare un volto a certi nick.

Non cito nomi perché non sarebbe giusto, ma siete veramente grandi!

Saluti anche ai carabinieri che ci hanno fermato davanti allo stabilimento Guzzi, per fortuna prima e non dopo la cena al Verde, notando il nostro “atteggiamento sospetto”…
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Pask73
Rientrato da una mezz’ora “quassù” a Bruges.

BELLOBELLOBELLO.

Ho avuto l’onore di conoscere la gazzettieressa…

Più qualche altro viso nuovo, subzero, nicky69, pandora e pandoro, più qualche altro che ora mi sfugge.

Rivisti tanti volti noti, in particolare qualcuno che non vedevo da un po’, come il Porcherrimo, Aldo & Terry, Rosalba ed il Teppista (adorabile), Antonella ed il piccolo Andrea!!!

Un abbraccio a quelli che non sono riuscito a salutare… ma ieri sera non ero propriamente “presente”…

Pask
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Filoguzzista
Eccomi anch’io rientrato!
Grazie davvero a tutti per l’ indimenticabile serata!
E in special modo a GuzziRock, alla band, al “visagista” Goffredo ed al resto dello staff, siete grandi!!
Fa sempre piacere rivedere delle facce da “minchitudo” , ed associare qualche altro nick a volti per me ancora nuovi!

V-007
Guavdate, una noia movtale anche quest’anno, come l’anno scovso.

Spevo solo che alla tveesima edizione ci sia qualcuno che canti meglio di Iko, l’usignolo della Bassa

Un gvosso abbraccio a tutti quelli che ho vivisto ed alle facce nuove che ho incontvato.
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Macio
Bella serata, come al solito dopotutto!
un grazie particolare a Samside che me lo ha ha fatto vedere (il suo tattoo) e che mi ha omaggiato un gran sigaro che ho assaporato con gran piacere in sua compagnia…

Antonella e il cucciolo si sono divertiti tantissimo (mi hanno detto), grazie alla band!
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IL LANZ
GRANDI GRANDI GRANDI !!!!!!!!!!!! TROPPO BELLO !!!!
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Tonirag
Per la prima volta a Mandello in automobile (non mia, ma non cambia niente) con qualche marcia
che non entrava, e a Mandello scoprire da un mecca che il differenziale era quasi senza olio…

Partecipare ad un incontro tra appassionati Guzzisti e scoprire che quasi tutti siamo arrivati in auto…

Fare una visitina all’officina di Ube, giusto per un saluto e due chiacchiere, e andar via da lì con la scimmia
per il volano leggero, l’albero motore riprofilato e i Mistral liberi, dopo mesi che ripeto: No, la mia Bellagio non la
tocco, va benissimo così e non ha bisogno di niente…

Ancora una volta ritrovare di persona i vecchi amici del Forum e trovarne di nuovi…sì, stessi posti e stesse situazioni,
ma è bello ritrovarmi ancora in quest’atmosfera di Minchitudo e Amore Cosmico…

Godermi la musica della band di Guzzirock e riuscire a ballare nonostante il piede dolente…

Ci sono soddisfazioni nella vita che non hanno prezzo.
Per tutto il resto c’è……
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AceCafe
Un grazie di cuore allo staff per l’organizzazione della bellissima serata, a tutte le belle facce con cui ho chiacchierato, a Davidesport per la compagnia, per aver dato a me e alla mia ragassuola un passaggio… e per aver affrontato impavido i tutori dell’ordine che lo hanno invitato a soffiare nell’etilometro sentendosi rispondere un lapidario “non sarà positivo!” 😎

SIETE GRANDI!!!
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Lady Guzzi
Ho passato due giorni a chiedere al mio Palamita chi fossero le persone che incontravamo e che nick avessero…..ho mangiato come un lupo…..ho assaggiato i pizzoccheri (wow) e durante la cena mi sono fatta un sacco di risate…………
Buona musica buon cibo e gente fantastica!!!!!!!

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bocserronny
Noi che siamo distanti dalla mecca e per di più dalla gente che conta nel mondo Guzzi, abbiamo difficoltà a riconoscere i personaggi che hanno reso e rendono le nostre moto uniche al mondo.
Pertanto il massimo della mia minchitudine l’ho manifestata chiedendo a un signore che entrava al verde
–“ciao io sono Sebastiano (bocserronny), tu?
–“ciao, io sono Bruno.
— Ciao Bruno e che nik hai sul forum?

era Scola
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Monza
Bellissima serata!
Grandi Fran, Goffredo, Guzzirock e co. , Tatuato e tutti ….
E’ stato bello rivedervi!

carla

… ma il cielo è sempre più blu …
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Blader
E’ stata la mia prima volta a Mandello, mi sono commosso.

e mi è rimasto il tagliandino della cena come ricordo

Grazie a Max per il caffè.
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Goffredo
Eccomi di nuovo a casa!
Mondo fitness! Che giornata! Grazie a tutti!!!!
Domani dall’ufficio vi posto i testi delle canzoni e magari elaboriamo anche qualche commento più articolato.
Per adesso, grazie a tutti, gran bella cosa AG, son contentone di esservicisimi.

G.
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Maelganis
Che brutto tornare a lavoro dopo un incontro Guzzista!!!Grazie a tutti,in special modo a Nello (pensaci a quell’idea neh?)ed a tutti voi grazie di esistere!!!Troppi pochi sono questi incontri!!!Alla prossima…Speriamo tutti in moto
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SinSP1910LE
Uinterparti, uno dei motivi per cui val la pena vivere
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gtv47
Un po in ritardo causa pc poco affidabile ringrazio tutti per la splendida serata, in particolare lo STAFF e Enrico con la sua band:
STUPENDI!!!
Ciao
a tutti
Vanni
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Tatuato
Ringrazio tutti… ogni volta che ci incontriamo capisco perchè continuo a frequenatre questo sito del cazzo.
Ringrazio lo staff visto che quest’anno non ho proprio fatto niente, un pò mi sento in colpa, ma volevo a tutti i costi far conoscere al Teppista sta manica de matti.
Siete stati tutti fantastici… siete un tassello di un puzzle bellissimo… e se ad un puzzle manca un pezzo non vale un cazzo… certo se manca Mir il tutto ce guadagna.
Avrei voluto stare con tutti voi più tempo… per quello giravo tutti i tavoli… per cercare di stare più possibile con tutti… ma non avevo calcolato che non so più er ghepardo de na vorta… quindi portasse er bicchiere de vino sempre pieno a presso non è stata una buona idea
Aver rivisto Andrea er fijo de Antonella e forse de Macio mi ha fatto piacere… tranne quanno m’ha imbruttito… avevo paura che me partisse de capoccia… ho fatto conosce ar Teppista Fange… per tutto er viaggio de ritorno… me diceva:” a pà… NON ME POI PASSA”… certo portarlo a vedere tutte quelle moto da Agostini… decine de guzzi… lui entra estasiato e se fiondo subito SULL’UNICA TUONO presente… non ha prezzo
Grazie a Goff… “BRAVAAA FRANCESCAAA”… grazie ad Alberto… “BRAVAAA ROSELLAAA”…
Grazie a Rosalba per avermi accompagnato in questa nuova avventura con voi pur faticando come che per tenere er Teppista.
Grazie al mio Teppista… non sarò obbiettivo… ma vederlo ballare e divertirsi in mezzo a tutta quella confusione mi ha riempito di allegria.
Vorrei fare un’elenco infinito delle persone che mi ha fatto piacere rivedere ma non finirei più… sappiate solo che potrei dire che è stato un piacere ma mentirei
VI RINGRAZIO TUTTI DI CUORE… senza di voi il mutuo sarebbe insopportabile.

Un ringraziamento particolare va ad Aldo e Terry che ci trattano sempre come dei principi e la cosa che mi ha emozionato è che hanno accolto il mio Teppista come fosse loro nipote… grandi… oppure Rosalba me devi dì delle cose???

 

motoube
la dueesima edizione e’ stata …. di piu’

ma secondo me , la treesima sara’ ancora meglio….

quando la facciamo?

non si puo’ fare semestrale?

ube
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saiot
Ciao Belli (oddio chi più chi meno)!

come sempre è bello associare i nomi e le facce ai nick, o almeno cercare di farlo, perché in realtà io vado già in confusione dopo la terza presentazione…

cmq sono i momenti come questi di contatto umano che danno vero senso ad una comunità virtuale.

per i prossimi incontri propongo però il cartellino obbligatorio con il nome e il nick, come alle feste delle medie (beh, allora c’era solo il nome).

Da segnalare una presenza sempre più importante della rappresentanza femminile cosa che – va beh, le moto, va beh gli amici – ma fa sempre piacere.
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Goffredo
Uinterparti 2009.
Da dove iniziamo? La fredda cronaca non saprei farla, nemmeno mi ricordo esattamente come si sono incatenati tutti i momenti fantastici di questo ennesimo grande weekend di Anima Guzzista.
Procederò dunque in rigorosissimo ordine sparso, cercando di non dimenticare niente.

EICMA
Le prime schitarrate del nostro Enrico io e qualche altro fortunato le abbiamo sentite mercoledì e venerdì all’Eicma, allo stand della Millepercento quando Enrico è entrato in piega con la sua chitarra in carbonio, suonando dal vivo la colonna sonora composta per Alba. Nelle illuminanti parole di un manager incravattato molto milanese che passava di lì: figa, ma questo suona!

MONDO FITNESS, LA TANGENZIALE NORD!
Cosa c’è di bello tra Rho e Cormano che attrae milioni di milioni di vettuuure tutte regolarmente in fila in tangenziale? Oddio regolarmente non tutte. Le Smart sponsorizzate dalla Mondo Fitness sono guidate da giuovani trendy che pensano di passare dove non si può passare per andare dove noi dovevamo andare. Per fortuna Enrico non è tipo da perdere le staffe. I corpi del conducente e del passeggero della smart verranno ritrovati in un fosso a notte inoltrata. Ad ogni modo, metterci meno da Padova all’Eicma che dall’Eicma a Mandello, non ha prezzo, mondo fitness!

AND THE UINNER IS
La presentazione del libro di Renzo Ruffo, dedicato a suo padre Bruno è stato l’evento che ha accompagnato la consegna dei tre premi Anima Guzzista – Biciclindrica 2009.
Emozione Guzzista allo stato puro. Da Enrico Cantoni a Lalla, passando da Roberto Freddi. Un progettista, una pilota, un concessionario. Il cuore guzzista sempre uguale, sempre inspiegabile attraverso epoche e contesti diversi. Perché Cantoni è stato più che un progettista, Lalla è più che una pilota e Roberto è più – mondo fitness! – molto di più, che un concessionario.
Gran bel momento di visibilità anche per la nostra associazione nel suo insieme e belle parole di ze president che anticipano quella che sarà una delle battaglie di questa stagione: un monumento per la Guzzi tra Lecco e Mandello. Restate sintonizzati.

ALIS?
No, dico… Aspetto un anno di ritornare a Mandello per rincontrarti e tu te ne vai a Venezia? Mondo Fitness!

AL VERDE.
Riccardo, Diego e tutte le ragazze e i ragazzi del Verde: Grazie! Siete stati eccezionali anche quest’anno. Ormai stiamo talmente bene che non vi sarà facile liberarvi di noi! Domani inizia il seminario su Prenotazioni e Gestione del Guzzista incazzoso, vi aspetto! Un mega abbraccio!

VRUM VRUM
No, dico, ma quanti erano i piloti di Anima Guzzista? Dal piccolo Mauro di Pantelleria fino al veterano Paolino di Cinghiate Sul Membro, una schiera impressionante di minchions! Lunga vita a tutti gli AG resing tims!

ROCK N ROLL
Ce li abbiamo solo noi! Ci sono entrati nel cuore e noi nel loro. Enrico, insieme a Carlo e Tiziano, ha reso magica la serata anche stavolta. Chiedergli una chitarra in prestito è come chiedere a Montezemolo se ha per caso una panda da prestarti… Mi sono ritrovato con una Telecaster del 74 in mano, MONDO FITNESS! BIO PARCO! Che roba! Come? No, non so suonare ma è emozionante uguale, fidatevi!! Ah, preparatevi. Oltre alle cover minchions, per il prossimo uinterparti ci saranno non una ma DUE canzoni “serie”. Stavolta ho implorato Enrico di non farmi cantare e l’avete scampata ma non avrò scuse per la prossima volta. Conto su di voi eh (mortacci vostra in anticipo, mondo fitness!).

ROCK N ROLL 2
Dobbiamo assolutamente trovare il modo di provare, mondo fitness! È due anni che in buona sostanza vi facciamo assistere alle prove in diretta di brani mai eseguiti prima. Preparatevi, perché quando “Chiamo Ube” sarà registrata e mixata in studio, tremerà la terra… E no, non scenderemo a compromessi con le major, mondo fitness!

ROCK N ROLL 3
Ho visto Iko con un microfono in mano. E io che mi preoccupavo di passare da pirla.

GUZZI GIRLS CHORUS LINE
Per il prossimo Uinterparti, le coriste rigorosamente in paillettes, grazie. Francesca chiede due boys tipo Raffaella Carrà. Inviare CV e foto.

NELLO BELLO INDICHERELLO
-Nello, la mia amica Elena aspetta qualcuno che le indichi la strada, è davanti alla Guzzi in via Parodi.
-ok, lo dico a Walter!
Passano i minuti…
-Nello, Elena mi ha chiamato, non vede nessuno!
-Ma Valter mi ha appena chiamato anche lui e dice che lì non c’è nessuno!
-Nello, ma lì dove?
-Davanti a Agostini come avevi detto!

ALLONS ENFANTS!
Grober e Bjorn! Benvenuti fratelli d’oltralpe. Dai che se ci impegniamo riusciamo a fare un internationalparti con i fratelli francesi di TwinZone!
E a proposito di internescional travelz, che dire di Pask che scende in macchina dal Belgio? Alcuni Guzzisti lombardi (non faccio nomi…) che hanno tirato il pacco prendano nota…

VLADIMIRO ON THE ROCKS
Ore 4.05 del mattino. Stanza numero 6, Hotel Ristorante Al Verde di Mandello del Lario. L’occhio semicalato di Vladimiro si accende per un secondo, si guarda intorno e con voce baritonale mi sussurra: “dove siamo, esattamente?”
Complimenti all’open bar. Credo sia un nuovo record. Stendere me è facile, ma per addormentare il Porcherrimo ci vuole un open bar di qualità. Chapeau.

Questi sono alcuni spunti che mi vengono in mente. Appena usciranno video e foto sicuramente mi ricorderò di altri episodi.
Grazie a tutti. A Rosella e a Alberto in primis. Grazie alla concessionaria Agostini. Grazie a Paolino per l’inaspettato regalo! Un pensiero speciale a tutti i lavoratori della Moto Guzzi e un grandissimo in bocca al lupo. Il poster che ci avete regalato è adesso da Alberto perché non poetevo portarlo su via aereo, ma appena ripasso dall’Italia in treno me lo porto a casa.

Grazie per l’ospitalità del Venerdì al Guzzi Club Mandello. Quest’anno complice il maltempo c’è stata meno gente in concessionaria, abbiamo venduto un po’ meno gadgets del previsto e non siamo andati in pari economicamente. Pazienza, ci rifaremo.
Quello che mi da felicità e speranza per il futuro è quando arrivano dei minchions per iscriversi a novembre! Tu gli dici: ma scusa, ormai comprati una maglietta e poi ti iscrivi l’anno prossimo.
E loro: no, no: io mi iscrivo adesso perché sia tangibile che lo faccio per essere iscritto a AG e basta.
Grazie a tutti, che la minchitudo sia sempre con voi.

G.
PS: Un caro saluto anche a chi ha preferito il caldo della Polinesia a Pho-tee-tee.
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Vladimiro
…mortà che botta!!!

Me sò appena ripreso (dù giorni…no dico, due giorni!) dalla sbronza di sabato sera!

…eppure ho bevuto pocopoco…

…però sempresempre…

Sono contento, commosso ed estasiato di aver rivisto tante “brutte facce”, di aver riabbracciato tutti e di una serata così piacevole.

Un abbraccio speciale all’agente Wilma, Alberto, Goffredo e Francesca. Spe tta co la ri!

Un abbraccio speciale a Moltenino e Bornaghino ‘chè me li sarei “magnati de mozzichi” tanto sò belli.

Ecco.

Ed ora un pò di fredda cronaca:

L’arrivo alla stazione di Mandello è l’entrata in un mondo fantastico.
La notte scorre davanti al finestrino e la luce delle strade e delle auto crea delle scie di colore che l’occhio stanco non segue nemmeno più. Il treno rallenta.
Un piccola piazzetta ben illuminata è lì accanto alla stazione. All’improvviso un’aquila su fondo rosso passa nello schermo. Mi scuoto dal torpore. Aguzzo la vista e rimetto a fuoco….l’entrata della fabbrica…. c’è gente…qualche Guzzi passa e appena scendo una voce mi chiama a gran voce dall’altra parte del treno.
Scorrono i vagoni e la visuale si libera…sono Valter e Luigi che mi accolgono all’arrivo del duesimo uinterparty…inizia bene…

Bar. La compagnia della Bergamasca e il mitico Bruno si sollazzano con sontuosi aperitivi e abbracci e baci e si scherza e si ride. Prosegue meglio…

Ok, basta si va al “Verde”. Marco opta per un giro panoramico di “Mandello by night”al grido di “la sò io la strada! Me la ricordo! Me la ricordo!” e dopo quattro inversioni a “U” e sei o sette giri di rotonde arriviamo anche noi.

Il buio della notte nel bosco è squarciato dalle luci dell’albergo. Losche figure si stagliano in controluce e le loro ombre danzano come in un sabba indemoniato. Sono loro. Sono i guzzisti. Non ho da temere, non mi faranno niente, è solo Pask. Io amico. Io stesso odore. Mi giro e vedo la mia ombra che danza con le loro. Mi tuffo nel sabba ed entro nel locale.
Ricordo abbracci e baci e sorrisi, ricordo affetto ed amicizia sincera, ricordo stupore di volti sopresi e ricordo cuccioli sorridenti e un pò confusi…
E’ a questo punto che Fange mi si para davanti. Un tuffo al cuore e la mano corre alla fondina…ah, no…quello è quando incontro Berghella…scusate, sapete è l’istinto…
Ci incontriamo a Mandello e non ci vediamo a Roma…che cazzo di vita strana…e anche Nello e Toni…e Rosalba e quel birbante del Teppista…
Il Bornaghino e il Macino sono bellissimi. Li strapazzo un pò, li stuzzico e ci faccio amicizia…Ok. Questi me li mangio dopo.

Adesso tocca ai pezzi forti della colonna Toscana. Valerio e Cane. Li adoro. Facce sorridenti di calda e sincera amicizia.
Poi quella brutta facciaccia di Sam e poi Daniele e Iko e…e…
E pian piano sale l’apoteosi. Vanni e Floriana, Aldo e Terry, la colonna sarda (o quel che ne rimane) e Alberto e Rosella e…e…
E’ incredibile come la mente si sovraccarichi e che nomi e volti si sovrappongano quasi confondendosi. Ognuno rimane separato e distinto ma alla fine è come se diventasse una cosa sola: la duesima edizione del uinterparty è cominciata.
Enrico è con uno che gli somiglia parecchio con loro c’è anche un barbuto omaccione che tamburella sul tavolo…vuoi vedere che…ma si! Sono proprio l’Anima pulsante della serata, spacciatori di deliri ed estasi musicali. Pusher di ritmi indemoniati capaci di far ballare anche i sassi. Vorrei che non finisse mai…

Il rito ha inizio e l’occhio di bue indugia sulla folla ululante per poi fermarsi su lui. Goffredo. Quante palle può avere un uomo? Cinque? Otto? Tutto er cucuzzaro? Ecco, Goffredo è tutto er cucuzzaro. Canzoni riviste e corrotte, tante parole che come in un torrente si ti riversano addosso per sfociare in un mare di risate e di affetto. Ma non basta, un’inedita Francesca ci delizia con sicurezza e bravura…e sono parole, parole, parole…

Tra una portata e l’altra un pò di vino, poi un altro pò, poi assaggia ‘sto bianco…poi fuori in camica a fumare una sigaretta e a chiaccherare e raccontare di pozioni magiche e incantesimi che trasformano un V35 in un LeMans solo con un tocco della bacchetta di Scola…

…poi la grappa…poi…poi…poi mi pare di ricordare dell’apertura dell’open bar e io che ero seduto vicino a Fange…proprio di fronte ad Enrico e mi beavo di musica e di uinterparty…e poi vedo la mia masno che versa del gin in un bicchierone da mezzolitro…e poi un pò di acqua tonica…oh! Ma..ma…una mezza fetta di limone appare come per magia e poi…poi…

…poi sprazzi di luce e colori cangianti, musiche che le conoscevo tutte e uno sprazzo di lucidità…è Goffredo che mi chiama per cantare…chi?…eh? Dove?…io?…non sono assolutamente in grado…quindi registro un minivideo (mi dico) così poi me la risento…per fortuna l’ho fatto… così, forse, mi ricordo qualcosa…

poi…mi pare che ho ballato (io!!!!) e ho pure cantato (ma non ricordo assolutamente cosa) e poi tu, lui, lei…le moto la Guzzi…e io…Azz! è Goffredo che si sveglia e si alza dal letto…

Dove sono?
Ma…ma…ma sono nel lettino in camera di Gof e Francesca! Ma..ma…come…ma a che ora?…le quatttro? Eh? E che abbiamo….dove sono andati…oddio l’aereo…si, si mi vesto, ecco…

Esterno giorno. Il parcheggio antistante il Verde.
Una giuvin pulzella e due omaccioni barbuti mi passano accanto e mi parlano in una lingua sconosciuta…apro bocca e gli rispondo nella lingua sconosciuta!
Le orecchie fischiano e le tempie martellano…uuuuooooooosshhhh…rientro nel mio corpo mentre spiego in inglese chi siamo, da dove veniamo, quanto cazzo beviamo…e…e per fortuna c’è Saiot che mi corregge e chiarisce alla signorina che non sono pericoloso e che i miei grugniti sono amichevoli…

Ancora baci e saluti e abbracci.

Ze President Alberto e Goffredo e Francesca…ma che ho russato?…no, no..c’hai l’abs automatico sul russamento…tranquillo…menomale (penso9 almeno hanno dormito. Eh? Dormito? Chi? Ah! Pasquà! Senti maaaa…. che passi da Malpensa?…

Autostrada. In macchina con Pask ci si scambia, per quanto consentito dai postumi, qualche frase di senso compiuto. Brussèl, Napule, Roma, Zagarolo…lavoro, faccio, torno a fine anno, dai vediamoci quando passi giù..si, si che non ce la facci…azz! Ma perchè stiamo andando da Milano a Venezia?…
Poi il dietrofront…l’orologio che scandisce gli ultimi 15 minuti prima del cekkkin…lo sportello si apre e scendo, un ultimo abbraccio ad un caro amico e poi al gate di corsa (m’ha superato uno zoppo che spingeva una carrozzella!) e..e…maporcapupazza! Il volo è spostato di mezz’ora…
Mi siedo a terra appoggiato ad una colonna…e dormo…plìn plòn…i passeggeri…eh? dove?…salgo su un coso di quelli che volano…o forse è sempre il sogno di prima…tump! Sobbalzo e c’è il sole…si sono a Roma.

Mortacci stracci sò distrutto.

Però sghignazzo. Il duesimo uinterparty è stato all’altezza della fama di AG.

…e te credo! AG semo noi!

Bravi tutti. Grandi!
Ve vojio bene.

un altro abbraccio a chi c’era.
Un bacione ai cuccioli.

Un Non c’eri?…Fottitiiiii!…a tutti l’altri!

Ecco.

E adesso dateme ‘n aspirina…

Vladimiro Il Porcherrimo/Minchierrimo Corbari

PS
Spero di non aver firmato assegni a vuoto (non li incassate, per carità!) o di non aver promesso figlie in sposa…
__________________

Grober
come dire …
una serata con canzoni che non capisco (che doveva essere divertente … per vedere la tua testa!)
un pasto che potrebbe sfamare l’intera popolazione Mandello
un gruppo la riproduzione del disco … Non troppo male comunque
alcuni appassionati di macchine agricole
un maestro di cerimonie che si vuole credere di poter suonare la chitarra ….

essa deve essere gli ingredienti di una delle parti di maggior successo che ho visto per molto tempo !!!!!

Congratulazioni ancora una volta al Anima Guzzista e Goffredo

PS : Grazie google per la traduzione
__________________

Fange
Grazie a tutti, è stato fantastico essere di nuovo in mezzo a voi.
Sono felice di aver rivisto Goffrè, Albè, Rosè, Vladimì, Andrè, Rosà, Marcè, Antonè, Maurè, Nè, Enrì, Fra, Gra, Antò, Piè, Fà, Ba, Mi, Pe, Pu, Vt, Aq, Bg e Rm…

Sono contento di aver conosciuto un pò di Nick nuovi, che ero rimasto un pò indietro.

p.s. Durante la cena mi è sparito il berretto di AG, quello nero con la visiera col bordo bianco. Se qualcuno se l’è ritrovatro in borsa per sbaglio, mi mandi un MP!!! Chi lo restituirà avrà in dono il MIO Le Mans (chiaramente non lo darò mai, ma punto sull’effetto emotivo che può avere l’affermazione )

__________________

BJORN
Bonjour a tous,

Questa festa è stata una bomba: incredibile, magnifica, perfetta, splendida…. le parole mi mancano….

Secondo me, è veramente ciò l’anima guzzista: arrivi senza conoscere nessuno, ma ti senti subito alla casa perché sei accolto come un membro della famiglia.

Grazie a tutti, a Vanni per le sue belle storie, ad Enrico per questo rock indiavolato, a Goffredo per lo show bellissimo (j’ai rien compris a tes chansons, mais j’ai rigodé quand même) e a tutti gli altri per l’accoglienza calorosa.

Non so se esiste anche una Springparty, ma bisognerebbe fare ne una, così si potrebbe venire con le moto.

Spero di rivedervi presto…

MOTO DI PROTESTA

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Il futuro della Moto Guzzi a Mandello
di Alberto Sala

 

MOTO DI PROTESTA

19 ottobre 2009.

E’ un freddo lunedì quello che accoglie altri due piccoli passi nella vicenda difficile della sopravvivenza della Moto Guzzi a Mandello del Lario. Nel primo pomeriggio c’è stato un incontro tra i rappresentanti sindacali dei lavoratori e i rappresentanti della proprietà. Un incontro nel quale le parti hanno ribadito le loro rispettive posizioni, stabilendo in sostanza un nulla di fatto. Da rilevare la affermazione da parte dei rappresentanti della dirigenza in merito all’investimento di 12.5 milioni di euro facente parte integrante del piano di rilancio del 2006 e che recentemente era stato tolto. Ora sembra che sia solo ‘congelato’. Viene spontaneo pensare, con tutti questi ‘balletti’, quanto ogni affermazione resti o meno credibile, ma tant’è. Alla vigilia del consiglio comunale indetto per la serata in forma pubblica a Mandello, consiglio al quale erano stati invitati i rappresentanti aziendali e i vari esponenti politici provinciali e regionali, giunge la notizia dell’accordo tra il Ministro Castelli e la proprietà per un incontro da effettuarsi il prossimo venerdì 23 in sede regionale. Motivo ulteriore per constatare la defezione (assai prevedibile, come loro costume) della dirigenza, più quella meno prevedibile dei rappresentanti della provincia.

Così si sono susseguiti i vari interventi del Sindaco Riccardo Mariani, degli assessori, rappresentanti sindacali, politici e del pubblico, dai quali traspare evidente non solo la semplice attenzione verso la situazione assai critica della fabbrica di Mandello, ma la volontà di non arrendersi alla lenta, costante e inesorabile erosione della sede mandellese della Moto Guzzi da parte della attuale proprietà. Aldilà delle belle parole di rito, è stato importante sentire unanimemente da parte della giunta la fermezza sul non voler cambiare la destinazione d’uso dell’area della fabbrica (“è la prima cosa che chiedono ad ogni cambio di proprietà” confessa uno degli assessori), che è e resterà industriale, consentendo al massimo nuovi insediamenti artigianali e industriali a patto che siano strettamente aderenti all’ambito motociclistico (quindi niente centri commerciali e men che meno residenze) e questo è un dato fondamentale.

Tutti hanno espresso perplessità sul piano di rilancio annunciato nel precedente incontro con la proprietà, ma ancor più perplessità suscita – dimostrata anche dalle assenze della controparte – la volontà di Piaggio di voler rilanciare veramente il marchio Moto Guzzi, il cui valore appare chiaro a tutti meno che a Pontedera, e la centralità e peculiarità della sua sede storica che è da difendere a tutti i costi.

Nel presentare la nostra richiesta come Anima Guzzista all’amministrazione comunale mandellese di dedicare una statua a Carlo Guzzi (in tutta Mandello manca un segno visibile e tangibile della presenza della Moto Guzzi, aldilà della fabbrica), mi sono permesso di sottolineare l’importanza di interloquire con la proprietà sottolineando non solo i problemi occupativi (peraltro ovviamente importanti) ma soprattutto le possibilità e il grande potenziale che il marchio, nonostante le tante cazzate fatte, ha tutt’ora di generare profitto e successo, e l’importanza che ha il mantenere viva l’attenzione, sfruttando ogni canale comunicativo nel portare avanti la battaglia per il mantenimento e – ancor più – lo sviluppo della fabbrica a Mandello. La manifestazione dello scorso 19 novembre e lo scrupolo nel contattare e stimolare gli organi di stampa sono aspetti estremamente importanti: bisogna proseguire su questa strada con costanza e caparbietà. Tutto il mondo deve sapere quello che succede, tutto il mondo sa il valore della Moto Guzzi a Mandello del Lario e la tipicità del marchio, che è unico e non accostabile a nessun altro.

Se solo ogni tanto si degnassero di ascoltare, forse lo saprebbero anche loro.

Uinterparti 2008: commenti e gallery

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Foto Gallery

stonePIKanconetano

Tonirag

Calidreaming

Pask73

Piratessa

pessimoelemento

enas84 2 3

enrIK0

pigiaminoAV

MalaGuzzi

Video Gallery

Calidreaming 2

MalaGuzzi

giancarloessezeta: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7

 

I primi commenti sul memorabile raduno del Uinterparti 2008

 

Il Ancora una volta ho passato una splendida giornata con AG.
Ho ritrovato amici stupendi, ho portato Fange sulla mia moto!!!
Ho conosciuto Cin Cin, ho ascoltato la musica di Guzzirock,è stato bello stare insieme a tutti voi.
Grazie a tutti
Vanni

Grandissima festa.
un grazie a tutti e mi scuso con chi non ho conosciuto.
Cipo

spettacolo…
marcoB

Tanti brutti musi tutti nello stesso posto sono sempre uno spettacolo.
Bisognerebbe farne uno per stagione, di questi incontri.
Magari senza open bar finale, perchè il mio fegato comincia ad odiarvi, e non posso lasciarlo a casa.
Colgo l’occasione per segnalare a chi mi ha conosciuto dopo che avevo superato la soglia di tolleranza, che non sono sempre così.
Nel senso, dico le stesse stronzate, solo che con un’espressione quasi intelligente.
A presto rivedervi tutti.
Tutti.
Sam

confermo: spettacolo!!!!
anche il pigiamino è arrivato a casa…grazie a tutti, tutti voi per avere reso questa giornata così bella e ricca di eventi!!!
e anche il pigiamino è stato a mandello
ps: un ringraziamento particolare va a tutti i miei compagni di viaggio…sia dell’andata che del ritorno…senza di loro il viaggio sarebbe stato interminabile e invece…nonostante i 500 km di autostrada…è stato piacevolissimo
pigiamino

Anche se mi sono fermato solo mezza giornata è stato davvero bello stare in mezzo a tanti appasionati, poter provare un po di moto e conoscere Alis, Ube & co…….
Grazie anche per la splendida visita guidata al museo!!!
Ancistrus

Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno partecipato alla bella serata di ieri sera a Mandello.
Premetto che per me ieri era la mia “Prima cena ufficiale” con voi di Anima.
Un’appuntamento che aspettavo da tempo, un’occasione poter incontrare personalmente persone che sento tutti i giorni in questo forum e altre che conoscevo solo per fama o attraverso le foto che circolano sul sito.
Comincerei dagli organizzatori…Alberto Sala..Goffredo….il mitico Tatuato e molti altri che non ricordo…per la splendida serata che hanno organizzato per tutti noi.
Una cena è ottima non solo per le pietanze che si mangiano…ma spesso lo è per l’atmosfera che si respira. E ieri sera l’allegria e l’amicizia che si respirava era l’ingrediente principale per un’ottima cena.
Ringrazio Guzzirock per l’intrattenimento musicale, che ci ha accompagnato per buona parte della serata fino a notte innoltrata.
Mi dispiace di non avervi stretto la mano personalmente.
Ragazzi siete veramente bravi!!!
Voglio ringraziare anche alcune persone a me care in modo particolare…Katia – Enas84 – PirataBG (TonnoBG) – Frizz – Cin Cin – Breeze – PigiaminoAV ….Pessimoelemento e fidanzata e molti altri …..per l’ amicizia e l’accoglienza che mi hanno donato…
Ragazzi…… sinceramente non mi merito tanto… GRAZIE!!!
Pe concludere…mi auguro che questa serata passata con TUTTI voi……sia solo l’inizio e che le prossime occasioni, servano a me per conoscere altri che ieri non ho avuto modo di conoscere o che ho conosciuto solo di sfuggita….GRAZIE A TUTTI PER L’OTTIMA SERATA.
Ice966

Omobono ieri era con noi. Noi, più che le GMG. Grazie a tutti voi. Siete grandi.
Alberto

Grazie a tutto lo staff di Anima Guzzista!! Avete organizzato tutto alla perfezione… si vede che ci mettete l’anima…
Un bacio a tutti quelli che ho rivisto con grandissimo piacere e alle nuove nuove conoscenze (a proposito Luca, sono contenta che tu abbia sperimentato “la favolistica ambientazione nebbiosa…” !!!, prima sapevi solo per sentito dire… ).
Complimenti agli ideatori dei “premi superminkia”… e a chi li ha ricevuti!!!
Complimentissimi a Guzzirock e alla sua band!
Grazie agli spassosi compagni di aperitivo…
Ottimo anche il menù!
Un saluto a chi non sono riuscita a salutare di persona… alle 2.00 di notte ero un po’ rimba… Be’, lo sono anche ora dopo aver dormito 8 ore!!
Per Cipo e Cin: ho la febbre e il mal di gola… (MarcoB: non mi hai scaldata abbastanzaaaaaaaa…).
Oggi sono stravolta: troppe emozioni per un tipo sssensibile come me…
Rivedo i vostri bei visi e vorrei citarvi uno a uno per mandarvi un grosso bacio! Ma sono sicura che mi sfuggirebbe qualche amico, così ne mando uno cumulativo!
Grazie a tutti
Aires

Io e Mimì siamo arrivati alle 19, stanchi e infreddoliti ma strafelici!!!
Grazie a tutti, dai compagni di viaggio a quelli di merende!!
Sono contento di aver conosciuto molti come Goffredo o MarcoB ma, dopo aver visto il tatuato, non sarò mai più lo stesso!
Pessimoelemento

Rientrati anche noi.
Grazie a della fantastica serata e dell’organizzazione, siete stati stupendi!
Un abbraccio immenso per raggiungervi tutti!!!!
Breeze

Un grazie anche da parte mia! Ho passato una gran bella giornata e una piacevolissima serata.
Come hanno detto in tanti il dispiacere e’ quello di non aver conosciuto tutti! Sono convinto che ci saranno altre occasioni!
Ad ogni modo il clima che si e’ creato al verde era veramente caldo e famigliare…tipico del mondo guzzista!
Mi e’ dispiaciuto essere andato via subito dopo il caffe’…ma avevo lasciato da sole dalla mattina la mia cara mogliettina e la mia piccola Aurora e non mi andava di farle aspettare ancora. Solo quando sono arrivato a casa ho scoperto che Aurora aveva 38 di febbre e Laura non me l’ha detto per non rovinarmi la giornata…se non e’ amore questo!
Ah dimenticavo…che bel freschino a tornare a casa in moto!! Credo di aver fatto troppo lo sborone con l’abbigliamento leggero!
Jackalg

Grazie a tutti
serata ottima
ringraziamento particolare agli amici per l’ospitalità, agli organizzatori per tutto e a Guzzirock per l’ottimo sound
ieri notte ero un po rinco e stanco e sicuramente non ho salutato qualcuno e me ne scuso
Attila the Bad Robot

e’ sempre magico il clima che si crea tra noi guzzisti.
sono fiero di conoscervi.
Irongate

grandioso
Calidreaming

We! Mi spiace essere andato via a metà cena ma ero veramente distrutto… ho dormito 13 ore filate stanotte, e non vedo l’ora di tornare a nanna. La dura vita dello staffettista mi ha segnato… E soprattutto avrà segnato i punti della patente se c’era mezzo autovelox acceso ieri sul lungo lago…
Come sempre agli incontri di AG la cosa bella è vedere certe facce di gente che a furia di leggere non vedevi l’ora di capire come son fatte e rivedrne altre che, nonostante ormai lo sappia bene la voglia di vederle c’è nononstante tutto. Tipo MarcoB o Valtertre, che tu li vedi e dici “ma che minchia saranno” e poi ti accorgi quando mancano pochi giorni all’invontri che ti chiedi se ci saranno o no per poterli rivedere… Un saluto a tutti quanti!
Arnamolder

vista la splendida giornata spettacolare, mi chiedo a che prezzo goffredo abbia venduto la sua anima al servizio meteorologico dell’aeronautica…
devo fare i complimenti al trio santacaterina, cioè a guzzirock che ci leggi e ai suoi soci.
guzzirock – tra l’altro – cantava un inglese perfetto, a parte un vago accento che avrei definito forse vicentino (in particolare la zona di schio) o forse lagunare (e penso alla fascia di pellestrina-ciosa).
da notare la sua chitarra di carbonio: se guardi bene, quella chitarra sul dorso ha gli scarichi termignoni.
mi ha fatto piacere conoscere di persona tante persone che conoscevo solamente in modo virtuale.
e anche qualche amico, che era amico di video e ora anche di corpo ah ah ah.
una considerazione a margine. certo che questo gruppetto di debosciati animaguzzisti ha delle personalità di vero pregio.
Gazzettiere

UINTER SEMPLICEMENTE FANTASTICO!!!
grazie a questa iniziativa, ho avuto modo di conoscere tanti amici mai visti prima e di visitare la nostra mecca…
grazie anima…
Enas84

Grazie a tutti, dal profondo del mio cuore.
Anzi, di più: dal profondo della mia anima.
No, non è ancora sufficiente. Aggiungerei: dal profondo della mia animaguzzista.
Un’occasione di abbracciare e baciare (ripetutamente …. wow!!!) il maggior numero di avatar … ehm … guzzistianimati …
AG uinterparti
Emozioni incontrollabili.
Ogni abbraccio, una caduta libera di petali di rosa intorno al cuore.
Il calore dei sorrisi, più potente della più potente centrale nucleare.
Una chitarra in carbonio diffondeva musica nell’aria e vibrazioni nell’anima.
Un sabato sera che vale più di dieci diamanti rosa.
La bellezza delle anime guzziste è tracimata in un ristorante mandellese.
Un intreccio inestricabile di affetto e amicizia,
nel quale sono rimasta inesorabilmente aggrovigliata:
e che nessuno si azzardi mai a cercare di liberarmi!
Vanni, il piacere di conoscerTi è stato tutto mio , e anche di conoscere Tua moglie
Cincin

Grazie a tutti, ma proprio a tutti.
Iniziando da Calidreaming che mi ha fatto visita da MPC la mattina mentre facevo tagliandare la Brevona, proseguendo con gli organizzatori e il gruppo rock, e finendo con tutti gli altri commensali che ho avuto il piacere di rivedere o di vedere per la prima volta.
Mi scuso per il Filuferru che non è bastato….. ma quello avevo e quello ho portato… ho cercato di centellianrlo ma alcuni purtoppo non l’hanno potuto assaggiare temo…
P.S. Anche Andrea è stato bene…
Macio

Grazie a tutti per la splendida serata e quasi nottata.
Ci siamo divertiti tantissimo ed è stato particolarmente emozionante essere tra tanti guzzisti.
Un grazie di cuore anche a Enryrance/Guzzirock, per averci invitato, per il suoi guzzismo trascinante e anche per il suo talento musicale.
Grazie
Salauti cardanici
Dieguzzi

Io devo ringraziare le staffette delle prove delle moto.
Dovevano aspettarmi sempre visto che io vado come una scheggia…
Mano

Grazie a tutti per la splendida serata; un pensiero particolare a Guzzirock che mi ha entusiasmato con la sua abilità alla chitarra.
Chitarra che peraltro ho notato essere tutta in fibra di carbonio………….non è che me la venderesti ci potrei fare dei fianchetti che poi rivenderei a Iosca al triplo del prezzo per la sua moto da corsa
Scarface

Che dire del sabato sera ???
mai sentita una verione migliore di Smoke on the water Goff. sei un mito
spero vi siate divertiti anche a provare le moto, non so a chi ho fatto staffetta ma saluto tutti
CIAOOOOOOOOOOO
Il Lanz

Arrivato ieri sera a casa, comodamente in aereo…
Che dire, un sabato spettacolare.
Serata (e nottata) compresa.
Un saluto ai volti nuovi che ho conosciuto. Ed anche alle “solite brutte facce”
Pask

Grazie a tutti per la splendida serata…..è sempre fantastico incontrarvi.
Pensavo di dover venir via subito dopo l’antipasto ma Andrea è stato fantastico (ancora mi sto chiedendo come ha fatto a dormire con tutto quel trambusto ) e siamo riusciti a goderci la serata fino a (quasi) la fine
Antonella

Sono stata bene con voi, ho finito ora di ricomporre la concessionaria e pulire il piazzale ( ma quanto fumate?).
Ringrazio tutti ed in particolar modo gli organizzatori: Grazie per il premio’ alla carriera’ e grazie per la sferzata di entusismo che avete portato con voi, mi avete contagiata. Dopo la serata trascorsa al teatro comunale per partecipare ad un memorial dedicato a papà e Patrignani, l’avervi raggiunto è stata una saggia decisione. Dopo tanti anni ho ballato !! Guzzirock sei fantastico: potrai venire a provare la Stelvio tutte le volte che vorrai basta che poi mi suoni un pezzetto ( non ho osato chiederti Wild Horses ma la prox volta lo farò). Un abbraccio virtuale a tutti, un bacio a quelle sante donne mogli di Alberto e Goffredo. Grande famiglia la Moto Guzzi…da sempre e per sempre. Amen.
Alis

Ragazzi,
che bellissimo fine settimana!
Grazie allo Staff di AG per iniziare, alla collaborazione di Alis (piacerissimo di averti consciuta e di aver “provato” la tua Brevina e la tua V7 in concessionaria) e del suo staff, al trio Santacatterina, che oltre ad essere ragazzi simpatici e disponibilissimi, ce la sanno pure (come si dice da queste parti) quando hanno i loro strumenti tra le mani!
Un applauso anche allo staff del Verde che ci ha reso il pernottamento e la serata dei momenti filati lisci come l’olio e, chiaramente, a tutte le Anime Guzziste intervenute:
è stato bello, come sempre, conoscere chi ancora era solamente un avatar e riabbracciare i volti ormai noti!
P.S.
Che bello vedere la partecipazione di tantissime delle ragazze guzziste del forum, è stato emozionante fare la foto di gruppo tutte strette assieme!
Malaguzzi

finalmente ho un momento di tregua per scrivere su questo fantastico evento…
Innanzitutto GRAZIE… a chi ha reso possibile questo evento: al presidente (mi sa ke la felpa in pile ci vuole invece!!!) e a tutto lo staff…. alla Santacatterina’s band, al mitico Vanni al quale ascoltarlo al museo è stata pure melodia…
a mauro e loriana ke ci hanno ospitato (inoltre vorrei scusarmi per la levataccia che vi abbiam fatto fare… )
Grazie a Ivano ed Elena per il bellissimo giro fino al Ghisallo (ora pigiamino finalmente sà cos’è!!! )
infine ma non alla fine, grazie alla truppa ke ha viaggiato con noi alla volta di mandello e ritorno..
vi voglio bè…
Fantastico Weekend..
Indimenticabile!!
Stonepikanconetano

GRAZIE A TUTTI DAI LUPI DI TOSCANA
SCUSATE PER IL CASINO
Maxmanuv11

Stravolto da un ritorno con premesse preoccupanti:
– infreddolito (sono partito da casa vestito abbastanza leggerotto, pure coi mocassini!);
– ’mbriago (mi ero trattenuto col vino…. poi è arrivato il Fildiferro di Macio ed ho pure sbagliato a passargli il bicchiere: mi ha riempito mezzo… quello dell’acqua);
– alle 2.30 passate (stordito di sonno ma avevo paura di trovarmi la pattuglia ad Abbadia coi palloncini…);
– su per quella stradella ripida e piuttosto fradicia di foglie marce… dove ho zampettato incerto sui tornantini affidandomi a San Carlo del Cardano – sempre sia rodato!
Beh, è andata. Cullato dal bicilindrico “scintillante”, colla forca che forcava e i freni che frenavano…. ghiacciato ma ben protetto dal cupolone…. nel silenzio di una notte trasparente (grazie a Dio niente nebbia).
E sopratutto, col cuore ricolmo di immagini suoni sapori calore di persone conosciute, reincontrate, neoviste.
(e con la scheda della fotocamera zeppa di immagini e filmati…. che sono disposto a cedere a prezzo da concordare prima della pubblicazione ).
Grazie a tutti da

Gianc & Walrus

Che bella serata,grazie a tutti quanti!Devo ammettere che a fine serata ho ringraziato di esser venuto in auto*…
A presto ragà,
Gianluca
Chiaucese

Inritardo, un ringraziamento a tutti per la bella serata, è sempre un piacere rivedervi e conoscere guzzisti nuovi….
Alla prossima!!
Verdenevada

ciao a tutti,
appena tornato a copenhagen
ringazio tutti quanti per la bellissima giornata e serata,
i guzzisti romani, pask, i sardi, e quelli con cui o scambiato 4 chiacchere, goffredo, tatuato, il mitico ibaby, gsz, macio, alberto, e tutti coloro che non ricordo al momento, e soprattutto coloro che si ricordavano di me (mostrando in alcuni casi di avere una memoria migliore della mia!)
la prova delle moto (le ho provate tutte organizzata da agostini è stata ottima: ora ho una idea migliore della futura sostituta della XT (ovvero, una stelvio col motore 850 della norge)
a presto e grazie ancora!!
LucaF

Saluti a tutti,
è stato un delirio. Noi lupi ci siamo spaccati dalle risate. Mi scuso per Valterone, che pur sedendo accanto a me non sono riuscito a moderare…
… a proposito di moderare e di moderatori…. saluto anche il tatuato, che con la scusa del freddo avevo preso i miei bicchieri di grappa come l’ampollina dell’acqua santa, facendo periodici e ripetuti pellegrinaggi… miracoli dell’open bar.
Mi scuso anche con Master e con il Conte, che dormivano con me e che hanno invano cercato un V11 al minimo , acceso in camera, per spegnerlo. Non l’hanno trovato…. ero io che russavo….
sory…
Grigiotopo

Un grazie a Giuseppe e Ube.
Sono arrivato davanti l’officina con la spia del service accesa.
In mezzora di lavoro,sostituito il bulbo dell’olio difettoso,montata la boccola all’asta di reazione del cardano,aggiornata la mappatura della moto.
Grazie ragazzi,per il resto che dire..quando saro’ vecchio,ne avro’ di storie da raccontare ai nipoti.
Valtertre

Giornata fantastica!!!
Grazie a tutti e arrivederci alla prossima.
P.S.: Siamo i migliori
Edo1200sport

Ciao belle gioie,
qualche ora fa sono anch’io rientrato a casa, e qui ho trovato un bellissimo sole, però…..
…però porcaeva stavo meglio lassù assieme a voi.
Grazie a voi sono stato stupendamente, più del solito.
Non mi stupisce che anche questo incontro sia stato bellissimo.
Quanto prima le mie foto e altri commenti.
Toni

mi dispiace per le foto, ma tanto nulla potrà cancellare dalla mia memoria i ricordi di queste ore passate con Voi !
(JackalG, dobbiamo organizzarci per rifare il servizio fotografico ad Amore Nero …. chiaramente un’altro euro a foto , come quelli che hai ricevuto sabato )
Mi dispiace per Voi, ma avevamo anche qualche pezzo forte …
(vorrà dire che lo sapremo solo noi … )
Ho conosciuto il Tatuato dal vivo !!!
Un grazie a GuzziRock e a tutto il gruppo per la serata … siete GRANDI !!!
Complimenti allo staff per l’organizzazione, giornata veramente ben realizzata
E’ sempre bellissimo incontrare i “vecchi” amici e conoscerne di nuovi, ogni volta che partecipo ad un incontro l’effetto è quello di una frase che ho letto qualche anno fà:
“non ci sono estranei qui, solo amici che non abbiamo ancora incontrato!”
Queste parole rispecchiano perfettamente il clima che vivo ogni volta che ci incontriamo
Come sempre forse dimenticherò nei prossimi giorni qualche nome, ma porterò sempre con me qualcosa di ognuno di noi, “band of brothers”
Avrei tante cose da dire su molti di noi, ma non vorrei dimenticare qualcuno e quindi eviterò ….
Un abbraccio a tutti
Alla prossima
Diegodelson

sono stati 3400 i km percorsi in macchina in totale , ma ne e’ veramente valsa la pena!!!!!!!
e’ stato un po’ come la prima volta, quella che non si scorda mai, ma che dura meno di un soffio, ti azzera la salivazione e ti fa sentire il piu’ imbranato tra gli imbranati……….
eravate tanti, troppi, e troppa era la voglia di conoscervi tutti, e tutto sto popo’ di roba m’ha letteralmente messo ko.
purtroppo quando l’alcol cominciava a sciogliere la spessa coltre di timidezza erano gia’ le due di notte e l’indomani m’aspettava il viaggio di rientro. mi rifaro la prossima volta, e speriamo che sia presto!!
grazie a tutti coloro i quali mi hanno fatto sentire a casa , ai moderanti che hanno organizzato cotanto strepitoso spettacolo, a guzzirock che m’ha riportato indietro di qualche anno, a quando anch’io suonavo la batteria in una band, e , dulcis in fundo, grazie alla guzzi, che con la sua anima e’ riuscita a mettere assieme sta gabbia di matti.
UN ABBRACCIO!!!!!
p.s. se qualcuno si chiedesse ancora chi fosse quel cog@*%@azzo a bordo di un’alfa nera che suonava e si sbracciava in autostrada, beh’ , quello ero io…..vero stonepick?
Maxi

GRANDI!
E’ stata la prima volta che vengo ad un raduno di AG e farò il possibile perchè non sia l’ultima.
Un grazie sentito a:
allo staff AG che si è sbattuto per organizzare il tutto,
ad Alis Agostini splendida e simpaticissima ’padrona’ di quella grotta del tesoro (nel senso migliore del termine) che è la sua concessionaria,
alle staffette che hanno messo a repentaglio (io conseziente…) i miei punti patente sulle cuve della statale,
a Guzzirock & his band – braverrimi!
ad atreiooo e la sua signora che da buoni samaritani ha fatto da chaffeur per me e la mia Paola dal Verde fino a Mandello
insomma grazie davvero a tutti.
Più che solo una ’festa’ è stata una boccata d’aria fresca.
Un lampeggio a tutti.
Filippo

Come l’ineffabile Collega P’sarees ama sovente citare….
Ma io c’ero…anche se non c’ero….
…e qui ci ho i testimoni.
Ovvero, ho passato praticamente tutta la giornata alla concessionaria, ho accolto tutti quelli che sono arrivati, ho pranzato alla clubhouse del mandello Club (praticamente di fronte alla Alis )…
Ho fatto fare un tour di Mandello al Tonno (pensate alle facce…un Phantasma che porta in giro un Tonno, squame e pinne comprese, guidando un V7…fate voi…), ho rivisto tanti…conosciuto altrettanti
tanto per non fare nomi…il Mastro di Chiavi della Rincolista : Calidreaming (Giulià, era ora! ), Gasse in fondo Sempre e la combriccola de li Tos-hani…..
Tonirag , Pask & Enas , che non è il nome di uno studio associato, ma associabile allo spasso…
Ibaby e i suoi viaggi “around the world”
E ancora Attila (vecchia spugna, ci vediamo dal Murry…), Valtertre (Hola Hermano!!!!), Motopesantista, Pigiamino, Trilli, Orsacchiotta & Stonepicche , MarcoB, Polvere, DoppiaB, Verdenevada, Iko, Gazzettiere con figlioGiovanni, Piratessa ,
Cipo, l’uomo che parlava ai porcetti , Arnamolder e il Lanz, Pingo, Crime, Ube, Irongate, Chiaucese
Giancarloessezeta finalmente di nuovo col suo Walrus inimitabile
CinCin …….
Chiedo scusa ai non citati, ma nel mio Commodorecerebral 64 ci sta ben poco altro…..
Inzomma…questo w-end (iniziato con l’EICMA concentrata in un pomeriggio, dove ho rivisto il buon Albylemans in versione lavorativa (fortunato lui) e conosciuto lo Zio Pirmin …incontrato gentaglia (Navy e Elena, tanto ci ribecchiamo al Fermento Pub… )
Continuato con un sabato da leoni (per quanto Luca Jackalg abbia dovuto partire da solo la mattina, io reduce dalle 4 ho rinviato di un’ora la partenza…si…ho fatto anche le “ore bigole”)….
GRAZIE, PER ME VEDERVI E/O RIVEDERVI E’ STATO IL REGALO PIU’ BELLO, IMPAGABILE……
ho ancora il nodo in gola a pensarci, credetemi
alla sera io ero alla cena sociale del Mandello Club, a cui avevo già promesso presenza in tempi non sospetti, a Garlate, e neanche li la minchitudo è mancata…….ho potuto rivedere gli amici Roberto e Silvia di Sansepolcro (vi ricordate il rude biker finito sul giornale durante le ultime GMG, immortalato con la figlioletta di 2 anni, dotata di gilerino in pelle frangiato e toppe guzziste d’ordinanza? Ecco, mò sapete chi era….).
I ragazzi del Guzzi Friend’s Beura dalla val d’Ossola….gli amici dalla Kartofenia, famiglia Gauner in testa…..Roland e Irma dalla Sfiiizzera…….
E per di più hanno anche fatto mettere la Petroliera dentro il ristorante, davanti al bancone del bar, ad accogliere i partecipanti alla cena…quale onore …. …..
anche se il ristoratore non mi è sembrato così entusiasta dell’idea…. :veryevil:
Sono tutti questi i momenti in cui mi sento così orgoglione di essere Guzzista, che mi fanno mandar giù certi rospi…….
E permettetemi anche un pubblico ringraziamento alla Petroliera
Eudora Vanda, anche se spesso mi fa bestemmiare in ugro-finnico inventandosi guai al limite dell’impossibile, anche se ha trovato il modo di frequentare quasi tutte le officine d’Italia , elargendo CHILI di ferraglia con generosità a tutte le strade d’Europa….
senza di lei non avrei conosciuto tutti voi e tanti altri….
ORGOGLIO MINCHIA !!!!!!!!!!!!!!!
Phantom

Eccomi!
Che roba! Grazie a tutti. A Fra, Albe, Ros, Alis, Enrico, Andrea, Giuliano, Paolo e… e così via e così via per oltre 100 volte.
Grazie a tutti e scusate gli eccessi nel momento di massima osmosi tra me e il signor London dry Gin…
G.

Ebbene si, io modestamente ci fui.
E ci metterò una settimana a smaltirvi, minkie bollite che non siete altro…
Come disse la musa “sono stato bene con voi” e ho la certezza che, come l’eroina (chi l’ha provata lo sa), questo star bene hai voglia di riprovarlo subito… e nella vita normale non c’è… e tocca aspettare almeno fino al raduno di primavera.
Dunque: COSE BELLE E NOTEVOLI
1) ho conosciuto Arianna (e già questo vale lo sforzo di venir lì, vedere Walter, baciare Beppe, salutare Iosca, ecc..)
2) ho ballato un lento lunghissimo con la Alis, e ciò mi renderà impossibile per un pezzo trovare attraente un’altra donna)
3) ho imposto le mie mani sull’immane ventre di Sam, e gli ha portato bene perchè infatti è l’unico che nella sbronza generale ha infine copulato (il laido ci sà fare)
4) ho voluto bene, sempre più bene, ai due coniglietti con le orecchie, Aires e Diego, dolci fratellini miei…
5) ho parlato per la prima volta col Vanni e ho provato l’orgoglio di essere guzzista
6) ho scoperto che mi piace da matti il Marchetti e ho invidiato la Tamara per poter fare un mese con lui in sierre, giungle, pampe..
7) La voce di Francesca mi ha toccato il cuore, da ieri tutta la mia famiglia canta “Parole pareole parole” e non lo sapevano neanche
Sono tutte emozioni, solo alcune, ma queste le più belle…
Poi alcune cose non vanno, E BISOGNA DIRLO
1) al Verde si mangia da schifo, e pure in scarsa quantità
2) i meccanici di Alis sono i peggiori del mondo
3) Goffredo mantiene sempre troppo aplomb e self control, cazzo almeno in queste occasioni lasciati un pò andare..
4) Arcinotti ha un culo indegno, smettiamola di cercare di compensare le sue ansie, compramogli tutti insieme un Florida usato e bona lì..
5) non sono riuscito a provare il V35 che era stato promesso, c’era troppa coda
6) non son riuscito nemmeno a far sesso con la cameriera biondo/magra del Verde, tal Morena, a mezzanotte è fuggita.. forse con qualcun’altro…
Morale, per tutto, nonostante tutto, “Tutto splendido, tutto da rifare” e lo rifaremo presto. A presto fratelli!
Lepontine

cmq bellissimo week end!!
grazie a tutti i nuovi incontri, agli amici ivan ed elena che ci hanno portato in luoghi splendidi, ai volti che mi sempre piacere rivedere, al Verde per la calda ospitalità, ai miei compagni di viaggio vecchi e nuovi, a tutte le guzzi le guzziste e i guzzisti presenti
menzione speciale per:
GOFFREDO ……ma tu sei proprio quel goffredo lì????
VANNI…..è stato un onore conoscerlo dopo aver letto di lui
SAMSIDE E TONIRAG…..dovete spiegare anche a me come si fà!
CHRISTIAN ….ma che moto è la tua?
VALTERTRE….meno male che la congiunzione astrale mattuttina non ha fatto sì che fossi così pazzo (o ubriaco???) da farmi veramente provare la tua moto
ATTILIO….miglior fotografo (la voglio mi raccomando!)
in più l’emozione di trovarsi di fronte a quel cancello rosso e realizzare che non esiste solo sui libri è davvero curiosa, bella ed inaspettata…come una bella pagina di storia….una storia importante
trilli

Ciao Ragazzi!
Desideravo ringraziarVi Tutti per la splendida giornata di sabato.
Questo è stato il mio primo motoraduno e non credevo che fosse così!
Un GRAZIE ad Atreio e alla Sua Signora per il passaggio benedetto
Un grazie alla band per il sound che ha propinato durante la serata dato che era da un po’ che non sentivo musica così suonata dal vivo.
Un GRAZISSIMO agli organizzatori per il lavoro fatto con passione aspettando con impazienza il prossimo incontro.
Dardo Guzzi

Uinter parti…mmmm
beh! insomma…mmmm
non ho parole (parole parole) per definire il livello di minchionismo guzzistico che si è raggiunto ’stavolta…mmmm
Voglio ringraziare (seriamente) anche da parte di Carlo e Tiziano, tutti quanti voi per i complimenti e per il calore che ci avete dato sabato sera. Per me è sempre un piacere suonare per i miei amici ma lo è ancora di più se questi sono guzzisti minchierrimi…mmmm
Uno speciale ringraziamento và naturalmente anche a tutto lo staff di A.G. …mmmm
Saluto tutti…mmmm
Ringrazio tutti…mmmm
Il carbonio non ve lo dò…mmmm
I video sono dei CAPOLAVORI…mmmm
Goffredo è il mio idolo…mmmm
Iggy Pop a Goffredo je fà na pippa…mmmm
Tatuato è mooolto meglio di sCocciante…mmmm
mmmm
wrooooouuuuu…mmmm
Guzzirock

A volte angeli e demoni ti si mischiano nell’anima…
Capita così, ed è come versare del prezioso nettare in un bicchiere con un residuo di fiele, che ne vena appena inizialmente il colore, per poi posarsi sul fondo.
Capita di essere toccati da qualcosa che sembra lontano, eppure risveglia qualcosa dentro, e di sentire accordarsi in risonanza due diverse, nascoste fragilità. Capita che allora la mente ti si svuoti e non riesca a concepire che un abbraccio, dove forse le parole, che non arrivano, sarebbero un più efficace lenitivo.
Eppure quel fondo di fiele non ti nega il gusto dell’assaporare, l’ebbrezza dell’atmosfera, la potenza dell’armonia che è intorno.
E così puoi registrare la disponibilità delle persone, le chiacchiere allegre, le facce ed i sorrisi che ti sono mancati e aggiungere quelli che non conoscevi, scoprendo altre mille nuove ricchezze. Puoi ringraziare le note che salgono da una chitarra accarezzata, perché ti sciolgono il cuore, puoi scoprire che Anima è più di un gruppo, più della semplice condivisione di una passione, è la possibilità di essere interi e sinceri, portando per mano i propri angeli e i propri demoni.
Squaloguzzi

Le quattro giornate

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Le quattro giornate
Enzo e Katia

di Enzo Nasto “enas84”

Novembre 2008, non ti dimenticherò mai. In una settimana ho fatto cose che mi hanno reso felice come poche altre volte in tutta la mia vita. E che mai scorderò. Ho aperto questo mese con l’incontro Guzzifoggiano e con le sue tante belle sensazioni che ho già raccontato.
Giusto una settimana dopo, il primo Uinterparti di Anima Guzzista, perla di una quattro giorni che di esperienze, di prime volte e di emozioni me ne ha regalate tante. Ma non voglio anticipare nulla, inizio subito il racconto…

Giornata 1 – Giovedì 6 Novembre 2008

Alle 6.24, io e mio cugino Luigi che mi accompagna in questo viaggio, siamo nel treno che da Napoli ci porterà a Milano, da li prenderemo un regionale per Lecco per poi arrivare a Rogeno, a casa dei nostri zii Luigi e Antonietta e di nostro cugino Paolo, che ci ospiteranno per questi quattro giorni. Questo viaggio per me ha più di una meta e di uno scopo. Rappresenta anche un modo per allontanarmi dalla quotidianità che a volte diventa insopportabile, per lasciare lungo i binari lo stress dell’ultimo periodo e per ricaricare le batterie.
I vari spostamenti ferroviari sono stati regolari e alle 19, dopo una veloce doccia, siamo tutti a tavola per la cena. Poi un breve giro in macchina e tutti a dormire, la stanchezza si sente e il giorno dopo sarà davvero lungo…

Giornata 2 – Venerdì 7

La sveglia suona presto per tutti. Oggi è la giornata dedicata all’EICMA, il salone del ciclo e del motociclo di Milano. Alla stazione di Molteno, io, Luigi e Paolo, prendiamo il treno diretto alla Stazione Garibaldi di Milano. Scendiamo a Sesto San Giovanni per prendere la metro che ci porterà alla nuova fiera di Rho-Pero. Tutto fila liscio e alle 10.30 siamo già in giro tra i padiglioni. Questa è la prima volta che visito il salone della moto, e ammetto che per me potrebbe anche chiamarsi EIMG, cioè Esposizione Internazionale Moto Guzzi. Infatti mi libero subito del primo padiglione per andare in quello dove c’è lo stand dell’Aquila. Mi guardo intorno in continuazione, ma non lo vedo. Quando ad un tratto mi appare in lontananza un ovale rosso a me molto familiare, che diventa la stella cometa da seguire. I miei cugini hanno capito che il momento è sacro e non aprono bocca…
Finalmente sono nello stand della mia amata Moto Guzzi! Lo spazio secondo me è poco, come al solito le moto sono a poca distanza una dall’altra e diventa quasi difficile guardarle, anzi ammirarle perché lo meritano, con calma e attenzione. C’era tutta la gamma 2009. E qui si potrebbe discutere all’infinito sull’opportunità di presentare varie versioni e colori dello stesso modello, sull’assenza della moto che ognuno di noi a nei propri sogni, sull’aria di crisi che si respira. Ma quando hai davanti queste Guzzi così belle, diventi come un bambino, non capisci più nulla, e le vorresti tutte per te. Per me è stato così. Se dovessi fare una mia personalissima graduatoria, ragionando col cuore, al primo posto del podio metterei, ovviamente diranno in molti, la California Vintage, che anche in questa veste bianca è davvero fantastica. Ma da questo punto di vista sono completamente di parte. Poi la Stelvio “Tutto Terreno”, e la Griso “Special Edition”, con i cerchi a raggi e una nuova colorazione. Ma se ne avessi la possibilità, le comprerei tutte!
Dopo aver fatto un po’ di foto, esprimo un desiderio che non sarà esaudito: quello di far sparire tutta la gente e di restare da solo in mezzo alle mie Guzzi. Questo non si può, e così riprendiamo il giro e visitiamo tutti gli altri padiglioni. Ma il mio pensiero va sempre allo stand della mamma, dove ritornerò più volte, anche se magari per pochi minuti, richiamato da qualcosa che non so spiegare…
Verso le 15.30 io e i miei cugini decidiamo di andar via. Ma loro ancora non sanno che non tornerò a casa con loro. Quando stiamo per prendere la metropolitana, gli dico che io scendo a Piazzale Cadorna. Mi devo vedere con un caro amico che non vedo da tanto tempo. Chi sa quando mi ricapiterà l’occasione di stare di nuovo dalle sue parti, non posso perderla. E non importa che la giornata in fiera è stata stancante e che i miei piedi chiedono pietà, devo andarci. Di chi sto parlando? Di un’altra Aquila Barista DOC, cioè Andrea, alias Frizz. Alle ore 16.25 prendo il treno che da Piazzale Cadorna porta a Varese. Alle 17 circa sono alla stazione di Gerenzano-Turate, che è proprio a due passi dalla sua abitazione. Ma lui non c’è ancora, devo aspettare un’oretta. Poco male, ho ancora la forza di camminare e così ci scappa una passeggiata nelle vicinanze. Sono da poco tornato sotto casa sua quando ad un tratto si avvicina un furgone. All’inizio non riconosco chi c’è dentro. Poi dico: E’ lui!!! Appena scende, ci abbracciamo proprio come due vecchi amici che non si vedono da tempo. E’ passato più di un anno da quando ci siamo visti per la prima volta, e l’occasione era importante, era il I° Incontro Aquile Bariste, a Venturina (LI). Ci fermiamo un attimo dove lui lavora per sbrigare le ultime faccende della giornata che gli restano e poi, giusto per non smentirci, ci fermiamo in un bar per bere una bella birra! Inutile sottolineare che stiamo senza parlare giusto quando la bocca è occupata con altro… Di cose da raccontarci ne avevamo tante.
Dopo andiamo a casa sua. Li non solo ci aspetta Chiara, che io avevo già conosciuto a Venturina, ma anche una nuova arrivata, la piccola Maia, nata quasi sei mesi fa. E visto che i bambini mi piacciono un sacco, mi faccio trascinare dalla sua allegria, cosa subito notata da Andrea. Il tempo che tutti ci sistemiamo un po’ (io avevo una maglia di ricambio nello zaino…) e andiamo, a piedi, ad un ristorante a poche centinaia di metri dalla loro casa. La cena è davvero ottima, ma non ci tratteniamo più del necessario per non fare troppo tardi, visto che poi Andrea mi deve accompagnare con l’auto a casa di mia zia. Ma il tempo per un rito immancabile di ogni incontro tra aquile bariste lo troviamo… Cosa? Un bel bicchierino di nocino opera del mitico Frizz!
La giornata sta per concludersi. Io e Andrea lasciamo Chiara e Maia a casa e ci mettiamo in macchina per tornare da mia zia. Arrivati qui ci salutiamo, ma sono saluti brevi. Domani sera ci rivedremo…Si, sabato. Per me non sarà un giorno qualunque.

Giornata 3 – Sabato 8

Mi alzo verso le 7 dopo aver dormito pochissimo, un po’ per le belle emozioni vissute la sera prima, un po’ per quello che mi attende la mattina dopo. Fosse stato per me, Andrea mi avrebbe potuto anche lasciare già la…La dove?
A Mandello del Lario, dove nascono le Moto Guzzi!
Verso le 8.30 io e i miei cugini siamo pronti per partire. Paolo vorrebbe prendere il navigatore perché non è mai stato a Mandello. Io lo guardo e gli dico: <<No, a Mandello vi ci porto io>>. Io, che a Mandello non ci sono mai stato… Siamo sulla statale, abbiamo da poco superato Lecco quando ad un tratto compare un cartello, c’è scritto che la prossima uscita è quella per Mandello. L’emozione comincia a crescere in maniera esponenziale. Divento insofferente, non vedo l’ora di arrivare davanti a quella fabbrica, dove sono nate le mie due Guzzi. Passiamo per Abbadia Lariana, poi una di quelle classiche indicazioni stradali ci dice che siamo sul territorio di Mandello. E mi verrebbe voglia di baciare il suolo. Ad un tratto arriviamo ad un incrocio, e un piccolo cartello con su scritto “stabilimento Moto Guzzi” ci invita a girare a destra. La strada passa sotto la ferrovia, e subito dopo si mostrano a me quei muri carichi di storia che riconosco immediatamente, pur non avendoli mai visti prima.
Siamo in via Parodi, davanti alla mecca dei guzzisti.
La macchina non è ancora ferma del tutto e io sono già con la portiera aperta. Mi catapulto davanti al cancello rosso. Dopo 3 anni di guzzismo sono riuscito a realizzare il sogno di vedere “la fabbrica”. Forse farei meglio a non scrivere nulla, sarebbe meglio non provarci proprio a raccontare le emozioni e i brividi che ho provato in quei momenti. Ma qualcosa sento di doverlo scrivere. Perché certe cose sono più belle se hai la fortuna di poterle condividere con qualcuno.
Poggio la mano sul cancello ed è come fare un viaggio nel tempo e nella storia. I miei primi pensieri sono andati alle due Aquile che ho la fortuna di possedere. “Imoletta” e “Splendida”, che hanno lasciato Mandello rispettivamente da 24 e 10 anni. E non ho alcuna difficoltà ad ammettere che i miei occhi sono diventati lucidi pensando che sotto quei capannoni, pezzo dopo pezzo, hanno preso anima e corpo quelle 2 moto che dopo anni sarebbero diventate mie. Averi voluto averle li con me, anche per farle rivedere il loro nido!
Poi ho pensato a tutta la storia che è li dentro. A tutto quello che quei muri hanno visto, a tutti i personaggi straordinari che hanno creato dei miti a due ruote. Guzzi, Carcano, Todero e tantissimi altri uomini più o meno noti hanno lavorato e vissuto tra quelle pareti, che fosse per me non andrebbero nemmeno tinteggiate. Ma si sa, i monumenti vanno restaurati. Si, ho usato la parola monumento, e allora? Per me quella fabbrica è un monumento, e ora andatelo a spiegare a chi non la pensa così e che magari vorrebbe liberarsi di Mandello…
Dopo aver passato diversi minuti in un’altra dimensione, ritorno sulla terra e scatto alcune foto. Ovviamente, in qualcuna ci sono anche io! Mi sento così strano e felice che se lo spiegassi non mi capirei…
Lasciamo momentaneamente la mecca per recarci presso un vero e proprio santuario del guzzismo, la concessionaria Agostini, che dista qualche centinaio di metri. Qui ci accoglie Alis Agostini, figlia del leggendario Duilio, insieme ad alcuni del suo staff, tra cui il mitico meccanico Ube, e a quello di Anima Guzzista. Ci sono, tra gli altri, il Presidente Alberto Sala e Goffredo Puccetti, autore del bellissimo libro da me ribattezzato “vangelo grigio”. Inutile sottolineare che anche qui si respirano storia e passione. Pian piano arrivano gli tutti i partecipanti al privo evento invernale di Anima Guzzista. Come accade in tutti gli incontri come questo, finalmente si danno un volto e una voce a tante persone mai viste prima e conosciute sul web! Rivedo con piacere Fabio il Califoggiano e Sam, conosciuti una settimana prima in Puglia. Chiamo anche a casa, per dire ai miei genitori dove sono…Con la speranza che un giorno possano capire fino in fondo cosa rappresenta per me questa passione.
Tra le tante moto nuove e storiche esposte nella concessionaria due attirano in maniera particolare la mia attenzione, anche se per motivi opposti. La prima è la moto che ha portato l’Ing. Giuseppe “Naco” Guzzi a Capo Nord, per questo ribattezzata Norge. La seconda invece è una gemella della mia Imoletta!
Il programma della mattinata prevede due gustose alternative. La prova delle moto e la visita al museo della Guzzi, che, per chi non lo sapesse, si trova all’interno della fabbrica. Io scelgo la seconda, anche perché avremo un cicerone d’eccezione, Vanni Bettega, memoria storica degli ultimi quarant’anni di vita della Moto Guzzi. Io e gli altri visitatori ci ritroviamo all’ingresso della fabbrica verso le 10. Prima di entrare nel museo, sento il bisogno di parlare con qualche amico guzzista che non è li per raccontargli le mie emozioni. Chiamo il guzzzifoggiano Carmine, che subito si accorge che la mia voce è rotta dall’emozione.
L’apertura del cancello mi da un’altra scarica di adrenalina…Anche se per poche decine di metri, stiamo camminando all’interno della fabbrica. Quando finalmente siamo nel museo, la prima moto esposta non può che essere la prima costruita da Carlo Guzzi, la G.P. 500, e subito Vanni comincia ad inondarci di informazioni tecniche e curiosità.
E’ un susseguirsi senza pause di moto che hanno fatto la storia sia in pista che in strada, come in cielo così in terra. Sarò banale, ma per me il pezzo più pregiato è la Otto Cilindri 500. E penso che sia così per tutti. Pensata dall’Ing. Giulio Cesare Carcano, è da molti considerata “la più straordinaria macchina a due ruote di sempre”, che con il suo frazionamento così spinto è la prova del grandissimo livello raggiunto dal Reparto Progettazione.
Oltre che meraviglia e venerazione, provo anche rabbia, perché nel corso degli anni si è dispersa una gran quantità di energia e di forza creativa, e così l’Aquila è stata spesso costretta a svolazzare a bassa quota, mentre il suo posto è nell’olimpo delle moto. Con mia grande sorpresa, anche qui ho visto una moto identica, anche nel colore, alla mia V35 Imola II.
Altra moto che non può lasciarmi indifferente è la California 850. Posseduta da mio padre, è stata la freccia di cupido che mi ha fatto innamorare della Guzzi… Non so che darei per poterla guidare, e chissà magari un giorno riuscirò a trovarne una e a comprarla (sognare non costa nulla).
La visita al museo si conclude, purtroppo i reparti e la galleria del vento non si possono visitare. Confesso candidamente che ho pensato di nascondermi da qualche parte e di restare li.
Torniamo tutti da Agostini. Giusto il tempo di salutare i nuovi arrivati e di comprare qualche gadget di Anima, e io e i miei cugini torniamo a casa per il pranzo. Ma tornerò presto tra i miei amici guzzisti. In serata c’è il momento forse più atteso del uinterparti, la cena.
Il pomeriggio sembra non voler passare. La voglia di essere al ristorante al più presto è tanta. Come concordato la sera prima, verso le 18.30 mi viene a prendere a casa di mia zia Andrea. Unica differenza, il mezzo di trasporto. Non l’auto, ma il suo bellissimo V11 Sport. Oltre che del sellino, dovrò essere ospite di un suo casco! Viaggiamo tranquilli verso Mandello, il ristorante è li, e con mia grande gioia passiamo anche per via Parodi. La parte finale della strada per raggiungere il ristorante non è proprio bellissima, con delle discese molto ripide, che evidentemente al ritorno saranno salite…
Sbrigate le questioni finanziarie (il Tatuato non faceva passare nessuno gratis alla dogana…), siamo tra i primi ad entrare nella sala, e pian piano arrivano tutti gli altri. Come ho già scritto più sopra, questa è l’occasione buona per conoscere tanta gente mai vista prima. Vedo per la prima volta Katia la Piratessa, Antonio “Ice966” (visto antò, ci siamo incontrati!), Lori “Breeze”, Giordano “il pirata”, Cinzia “CinCin”, e ci sono anche Francesco “Pessimo elemento” con Michela, il gruppo anconetano e tantissimi altri che purtroppo non posso citare per problemi di spazio. Eravamo più di cento!!! E così la cena diventa una serie di incontri nell’incontro, ad esempio ci sono parecchie Aquile Bariste e frequentatori del Bar di Tulla, che puntualmente si siederanno vicino, creando come sempre scompiglio, mangiando più di ogni altro settore della sala, e facendo volare via le bottiglie di vino come se arrivassero al tavolo già vuote…Non manca la telefonata ad un amico lontano, e stavolta tocca a Salvatore Accardo, che risento sempre con piacere.
La cena è stata ottima, la compagnia fantastica, così come la musica della band ufficiale di Anima Guzzista! Insomma, spero si sia capito, è stata una serata indimenticabile. La mezzanotte è passata da un pezzo, abbiamo preso anche la torta e il caffè, e io e Andrea decidiamo che è meglio andar via, visto che io sono ospite di mia zia e non di un albergo, e lui la mattina seguente deve lavorare. Anche se è difficile e un pizzico di tristezza ci assale, cerchiamo di salutare quanta più gente è possibile e andiamo verso il V11. Quando stai così bene vorresti che serate come queste durassero di più, molto di più.
Ci mettiamo in marcia con andatura calma, sembra che vogliamo allontanarci dal ristorante il più lentamente possibile. Quando poi arriviamo davanti alla fabbrica, alziamo entrambi la mano sinistra in segno di saluto, e di rispetto. Andrea quasi si ferma e fa un’accelerata col motore in folle, quasi volesse che l’urlo della sua moto arrivasse fino ai reparti più lontani dalla strada. Non so nemmeno io il perché, ma quella sgasata mi ha dato un’emozione quasi violenta. Anche questo non lo dimenticherò mai.
Dopo una mezz’oretta scarsa siamo sotto la casa che mi ospita. E stavolta non è come la sera precedente, quando i saluti erano stati più leggeri. Ci tocca salutarci come fanno due amici che sanno di dover aspettare molto tempo prima di rivedersi. Grazie di tutto, Andrea!
Ma soprattutto, grazie a tutti quelli che come me hanno l’Anima Guzzista!

Giornata 4 – Domenica 9

Nonostante abbia dormito pochissimo, alle 9 io e Luigi siamo già pronti per salutare calorosamente i nostri cari zii che ci hanno ospitato. Causa sciopero delle FS, abbiamo anticipato la partenza da Milano dalle 15.10 alle 11.10, alle 10 siamo già in stazione accompagnati da Paolo. Non ci resta che aspettare il nostro treno. Il viaggio è meno tranquillo dell’andata, arriviamo anche con un’ora di ritardo a Napoli.
Durante il tragitto non ho fatto altro che ripensare a ciò che avevo fatto, visto e vissuto. Spesso controllavo a fatica il sorriso che in automatico si mostrava sul mio volto. Tra un cruciverba e qualche canzone ascoltata col lettore mp3, ho scritto una bozza di questo racconto, sentendomi rigenerato. E subito è tornata nella mia mente questa frase, che ho fatto subito mia e che riporto integralmente, con la quale saluto affettuosamente tutti voi che avete letto queste mie (tante) righe:

Il personaggio che ha scritto questi appunti è morto quando è tornato a posare i piedi sulla terra d’Argentina, e colui che li riordina e li ripulisce, io, non sono più io; per lo meno, non si tratta dello stesso io interiore. Quel vagare senza meta per la nostra “Maiuscola America” mi ha cambiato più di quanto credessi.

Ernesto Che Guevara.

Report di una fantastica giornata pugliese

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fantastica giornata pugliese

di Enzo Nasto (enas84)

Eh si amici miei, quella che ho vissuto il primo novembre scorso è stata proprio una fantastica giornata pugliese! Alla fine ce l’ho fatta, ho partecipato anche io al I° Incontro Guzzifoggiano di Anima Guzzista. Ma partiamo da lontano…
Verso la metà di ottobre compare nella bacheca incontri del forum di Anima, un topic intitolato I° INCONTRO GUZZIFOGGIANO, aperto da Francesco, alias “francescodd”, che lancia la proposta, ovviamente rivolta in primis ai suoi conterranei, di organizzare un incontro guzzistico. La passione e l’entusiasmo di questi pazzi amici pugliesi mi coinvolgono subito. Francesco, Carmine, Salvatore, l’emigrante Fabio, fanno crescere in me la voglia di partecipare a questo incontro. Ma ci metto un po’ di tempo per comparire sul topic. Come ho raccontato in un altro mio scritto, questo non è un bel periodo per me. Tra le tante cose, che non sto qui a raccontarvi, la mia moto è fuori uso. E allora dico a me stesso: ma dove mi presento? Devo prima ritrovare la serenità e la moto…Anzi, devo riappropriarmi della mia Splendida, che è la mia felicità. Ma questa è un’altra storia, che mi ha visto improvvisarmi meccanico, per fortuna finita nel migliore dei modi, anche se è durata un bel po’ e non è stata affatto facile!
Sistemata la moto, posso lanciarmi anche io a pieno titolo nell’incontro guzzifoggiano, anche se darò la certezza della mia presenza solo all’ultimo minuto. Gli inviti e gli incoraggiamenti, soprattutto di Salvatore e Carmine, scacciano via i miei ultimi dubbi, anche sul punto di sbarco in terra pugliese. Un po’ mi avete confuso però!!! Ci si vede alle 8.30 al casello di Cerignola Est.
La mia giornata comincia molto, molto presto. Anzi, posso tranquillamente dire che quella precedente non si è mai conclusa, visto che dormo pochissimo, un po’ perché non vedo l’ora di partire, un po’ perché c’è un vento quasi spaventoso. E così ci scappa anche qualche “danza notturna per il buon tempo”. Mi alzo verso le 5, in abbondante anticipo sulla tabella di marcia. Gradita sorpresa, il tempo è buono! Faccio colazione e mi preparo in tutta tranquillità. Alle 6 sono nel garage, porto la moto fuori, e mente indosso giubbotto, gilet, guanti, sottocasco e casco, “lei” è li che si riscalda sul cavalletto centrale. Il borbottio della V mi affascina in una maniera indescrivibile. Sembra dirmi “fai presto, partiamo”! E così ci mettiamo in marcia dopo pochi minuti. Faccio il pieno a due passi da casa, poi prendiamo la SS268 che ci porta al casello di Palma Campania dell’autostrada A30. Dopo una decina di km siamo già sulla A16 Napoli-Bari. Voglio un attimo sottolineare questo mio parlare al plurale. Anche quando viaggio da solo (e le occasioni sono più che frequenti), non mi considero mai solo, perché con me c’è sempre la mia moto, e ci sono sempre emozioni e sentimenti che non mi fanno mai sentire solo. Anche cantare come uno stupido nel casco è un ottima compagnia. Il viaggio prosegue liscio, non supero mai i 120-130 km/h, anche il tempo è bellissimo. Ad un tratto, non ricordo dove di preciso, una macchina comincia a lampeggiare e suonare, facendomi impensierire. Poi mi supera e i due occupanti mi salutano. Dietro hanno il carrello con su due moto elaborate pronte per la pista. Mi ha fatto davvero piacere il loro saluto, ovviamente ricambiato, perché noi guzzisti siamo spesso snobbati. E’ sempre bello incontrare altri motociclisti, anche se con modi diversi di vivere questa meravigliosa passione.
Dopo 160 km esatti rifaccio il pieno, e nella “goccia” (così chiamo il serbatoio), entrano giusto 8 litri di carburante, che significano una percorrenza di 20 km/l. Supero Cerignola Ovest, proseguo in direzione di Pescara, e dopo un po’, un bel po’, finalmente giungo a Cerignola Est, e penso: Carmine, ma non dovevano essere 5 km da casello a casello?!?! Pago alla cassa automatica, che ovviamente mi da come resto un mare di monetine. Che cosa simpatica raccoglierle, molto presto passero al telepass.
Subito dopo il casello c’è un distributore con annesso bar, e trovo ad aspettarmi un nutrito gruppo di guzzisti! Ci sono Carmine e Filomena, Peppe, Antonio, Fabio il califoggiano che mi da il benvenuto con un bel caffè, e Nicola, amico jappomunito di Carmine (che per tutta la giornata tenterà invano di convertirlo). Dopo poco arrivano anche Franceso e Raffaella, Maurizio “Urraco” e un suo amico con il bicilindrico girato, cioè una Ducati. Salutiamo gli ultimi arrivati, le foto e i “ce l’abbiamo fatta” non si contano, e siamo pronti per partire per Castel del Monte, dove ci ritroveremo con gli altri. Sulla strada si uniscono a noi altri tre amici, con due luccicanti Falcone 500 e un 850 T5. Arriviamo al Castello dopo aver sbagliato una volta strada (ancora non ho capito chi si è distratto, ma il motivo è ben chiaro a tutti). Qui i vigili, forse sconvolti dalla nostra invasione, ci fanno spostare più volte.
Man mano arrivano anche gli altri, e purtroppo arriva anche una triste notizia, che nessun motociclista vorrebbe sentire. Uno dei nostri è caduto. Enzo è scivolato in una curva, prendendo una brutta botta. Su tutti noi scende un velo di tristezza. Salvatore Accardo, altra mente di questo incontro, appena arrivato stenta a salutare i presenti, è davvero sconvolto. Poi cominciano ad arrivare buone notizie dall’ospedale, tutti ritroviamo un po’ di serenità e possiamo visitare il Castello, costruzione davvero incantevole, così come il luogo. Dopo circa un’ora ci ritroviamo vicino alle nostre moto, pronti per partire alla volta di Altamura, dove in un piazzale ci attendono i Carabinieri con le Guzzi, e…un gustoso aperitivo, altra fantastica idea di Salvatore. Dopo la sosta, salutiamo gli amici che non restano a pranzo con noi e ci dirigiamo al ristorante. Arrivati qui, rimaniamo tutti colpiti dall’aspetto davvero raffinato del luogo, tanto che io e Sam pensiamo che sia davvero fin troppo per noi “rozzi” motociclisti! Dentro ci accoglie un’ala del locale tutta per noi, con un lunghissimo tavolo per ben 42 posti. Siamo proprio tanti! C’è anche un tavolo con sopra tanti pezzi del classico pane della zona, una delle tante sorprese della giornata. Le danze gastronomiche si aprono con una infinita serie di antipasti, poi due primi, secondo, gelato, frutta e anche la torta. Si, anche la torta. Buonissima, anche se sopra c’era il modellino di un’Harley…
Durante il pranzo c’è stata anche la consegna dei premi e dei gadget (complimenti a Francesco per gli acquerelli). Per la distanza sono stati premiati Fabio e Sam. Ma a pensarci bene questo premio toccava anche a qualcun altro. Visto che, fatti due conti, la moto che alla fine della giornata ha macinato più chilometri è stata la mia. Questo affronto non lo dimenticherò!!!
Il sole è già tramontato, e il primo guzzifoggiano volge al termine. Quando si ha la fortuna di vivere giornate come questa, il momento dei saluti è sempre il più triste. I tanti abbracci, i “ciao”, “ci rivedremo sicuramente”, sono un po’ malinconici. Tutto vorremmo stare ancora insieme, ma purtroppo non ci è possibile. Ripartiamo, dopo aver rifornito, io Carmine e Filomena, Francesco e Raffaella, Antonio, Peppe, Fabio e Nicola. Faremo lo stesso percorso, guidati da carmintetomtom, fino al casello di Candela, dove arriviamo alle 20. Pochi minuti per sgranchirci le gambe e le nostre strade si separano.
Lascio materialmente anche quest’altro gruppo di amici, ma la loro amicizia e l’affetto che mi hanno dimostrato, pur non avendomi mai visto prima, resteranno per sempre nel mio cuore e accompagneranno per tutto il viaggio di ritorno, che procede liscio come l’olio, a parte un po’ di pioggia beccata pochi chilometri prima di arrivare a casa. Giusto il tempo di togliere il casco e, come promesso, chiamo Carmine per dirgli che sono tornato a casa sano e salvo. Sono quasi le 22.
Mi tuffo sul letto ancora vestito, un po’ stanco ma iper felice, e nella mia mente scorrono tutti i fotogrammi di questa giornata che è stata proprio fantastica. Grazie amici pugliesi!!!

Non smetterò mai di essere grato a questa passione, e forse mai riuscirò a spiegare quello che vorrei dire. Grazie all’Aquila di Mandello ho conosciuto persone speciali, visto posti unici e vissuto emozioni indimenticabili…

GMG, ovvero Grazie Mamma Guzzi.

Cronaca di un’avventura

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Cronaca di un’avventura

di Enzo Nasto (enas84)

23/09/2008

La sveglia biologica mi fa alzare verso le 7 dopo un’altra notte un po’ tormentata. Questo periodo è uno dei più turbolenti della mia vita. Una notizia non proprio piacevole mi ha travolto, sono tornato ad essere single, un lupo solitario come una volta, come mi piace definirmi, e, dulcis in fundo, la mia California, la mia Splendida, è ferma col cambio completamente fuori uso. Insomma, ce ne è abbastanza per non dormire la notte. Ma se la vita e il destino con me spesso crudeli mi hanno insegnato a fare a meno di “qualcosa” di veramente importante, ancora non sono riusciti a farmi passare la passione per l’Aquila, e non ci riusciranno mai. E’ una bella mattinata quasi primaverile, e io apro gli occhi con un nuovo sole dentro e con la voglia di riappropriarmi della mia California e della mia passione. Decido, senza pensarci troppo, di smontarla io per poter sistemare il cambio. Ha inizio la mia avventura di meccanico, un’avventura fatta di passione, di mani scassate, di scottature e di perni tagliati con la forza.
M’impossesso di un parte del garage destinata alle “varie ed eventuali” (appunto), e ci porto la moto. Recupero alcuni semplici “ferri del mestiere”, che ripongo in maniera un po’ grezza, lo ammetto, in un contenitore di legno per la frutta, e mi siedo per qualche minuto accanto alla moto. Confesso di averla guardata in maniera un po’ sconfortata. La volontà e l’arte di arrangiarsi non mi mancano, ma non mi sono mai cimentato con qualcosa del genere. Papà mi guarda e dice: <<Sei ancora in tempo per portarla da un meccanico>>. Gli rispondo, scacciando via quelle paure: << No, lo faccio io>>. E mi metto all’opera!
Anche se col senno di poi sarebbe stato meglio lasciare “attaccati” quanti più pezzi possibile, inizio a smontare con l’idea di separare ogni pezzo da quello che gli sta vicino…
Tolgo subito gli specchietti, la sella, la batteria, il serbatoio, gli scarichi e il telaietto posteriore che comprende il porta pacchi, lo schienale per il passeggero e i supporti per le borse, e anche il parafango. E vedendo Splendida così, che perde i pezzi, mi viene il primo colpo di una lunga serie. Devo proprio avere un cuore forte! E così, pian piano, i pezzi della mia moto si separano e tornano liberi, com’erano nella fabbrica di Mandello più di dieci anni fa. Poi passo al gruppo “airbox-collettori-carburatori, e qui cominciano i problemi. I due perni che fissano al telaio la staffa che fa da supporto alla sella, al serbatoio e all’airbox, non si svitano nemmeno bestemmiando in tutte le lingue del mondo. Mio malgrado, sono costretto ad usare la forza, e a “decapitarli” con la smerigliatrice. Dopo aver tolto l’odiato airbox (che non rimetterò più…), praticamente vedo solo motore, telaio, ruote e cablaggi vari. A questo punto creo un basamento con dei mattoni e dei pezzi di legno sotto il motore, per poter smontare le ruote, anche quella anteriore, visto che ho un disco spaccato causa blocca disco dimenticato, episodio che mi ha fatto giurare che non lo avrei usato mai più, e di tornare alla cara, vecchia catena!
E’ ormai ora di pranzo, e prima di concludere questa mia prima (mezza) giornata di lavoro tolgo anche il forcellone. Intorno al motorone, quella V ormai simbolo mistico per noi guzzisti, rimangono sempre meno pezzi.
24/09/2008

Stacco gli ultimi cablaggi che erano ancora al loro posto e sono pronto per sollevare la parte superiore del telaio, lasciando letteralmente a terra il gruppo motore-cambio con le due semiculle inferiori e il cavalletto centrale. Visto che papà è a lavoro, mi faccio aiutare da mammà, che si presta ben volentieri a fare da collaboratrice (ogni tanto le chiedevo un bel caffè), dubitando però, anche se col sorriso sulle labbra, che io riesca a ricomporre quel puzzle incredibile che è diventata la mia moto! E’ ormai ora di pranzo, e anche se mi dispiace non poco, devo per forza fermarmi, visto che mi attende un bel po’ di lavoro allo studio (le disgrazie non vengono mai sole).
25/09/2008

Come al solito riprendo di buon ora, ma devo fare qualcosa di più soft. Smonto velocemente il cavalletto centrale, le due semiculle e il motorino di avviamento, e non mi resta che svitare i sei perni che mantengono uniti motore e cambio. Tutto questo avviene senza difficoltà. Ora però il mio lavoro è finito, non me la sento di aprire il cambio, e così chiamo un mio caro amico, che era stato preventivamente “allertato”, il Sig. Vincenzo Pascariello, per me San Vincenzo da Sarno. Devo portare il cambio da lui, prendiamo appuntamento per il giorno seguente.
Alle 9.30 stiamo già aprendo il cambio, mai termine chirurgico fu più azzeccato, pregando che i danni siano limitati. Dopo un’attenta ispezione la sentenza è questa: cuscinetto dell’albero primario rotto, e una forchetta con curvatura preoccupante. Sostituiamo questi due pezzi e richiudiamo. Potrei anche ritornare già a casa con il cambio, ma preferiamo ricontrollare con calma. Ci rivediamo il giorno dopo…
28/09/2008

E’ domenica, è ovviamente la passo lavorando. Inizio a rimontare solo il minimo indispensabile, visto che si tratta di una prova, in quanto la certezza che il cambio vada bene non posso averla. Nel pomeriggio sono pronto permettere in moto, e non nascondo che un po’ di emozione c’era. Premo il pulsante “Start”, la V riprende subito vita, ma dopo pochi secondi succede qualcosa che mi lascia senza parole: il motore sale di giri senza che io acceleri. Spengo e riaccendo più volte, ottenendo sempre lo stesso sgradevole risultato. Lo sconforto mi prende, gli smadonnamenti non si contano più. Così decido di chiamare l’amico guzzista Pasquale (Pask73), che mi suggerisce di controllare che i cavi del gas stiano al loro posto, senza essere tesi. Visto che la giornata era ormai finita, lo faccio il giorno dopo. Sistemati i cavi, che apparentemente non presentavano problemi, così come lo sdoppiatore, avvio e il motore non fa più brutti scherzi. Posso finalmente provare il cambio. Il battito cardiaco aumenta, il piede sinistro trema quando sta per toccare il bilanciere. La prima entra senza problemi, e faccio girare per qualche attimo così. Provo ad inserire la seconda. Che non entra. Prima-folle, folle-prima tutto ok, ma la seconda non ne vuole sapere. C’è ancora qualcosa che non va, ed è inutile che vi descriva il mio stato d’animo in quel momento… Un po’ per la rabbia, un po’ per gli impegni di lavoro, fermo i lavori per qualche giorno. Poi chiamo il Sig. Vincenzo e gli racconto tutto, e rimane senza parole. Ci vediamo la domenica mattina, è il 3 ottobre, ma con poche speranze di ottenere miracoli. E infatti il miracolo non avviene. Devo smontare di nuovo. Gli dico che il cambio sarà di nuovo da lui quanto prima. Detto fatto, e così nel tardo pomeriggio ci rivediamo. Direi miracolosamente, visto che quel giorno avevo tra le mani anche il vino. Non chiedetemi come ho fatto a fare tutto questo in quella giornata perché non lo so nemmeno io…
Il lunedì pomeriggio il cambio è di nuovo aperto, non c’è nulla di rotto, i vari pezzi sono perfettamente integri. Forse il problema c’è stato nel rimontaggio. Sono cose che possono capitare, purtroppo. La mattina dopo questo benedetto cambio arriva a casa mia con tanto di consegna a domicilio. Il sig. Vincenzo è sempre gentile e disponibile!
Dopo qualche giorno di inattività, riesco ad unire motore e cambio, monto di nuovo solo lo stretto necessario e provo. Questa volta va tutto bene! E che rumore che fa la mia moto senza silenziatori! Essendo ora più tranquillo, mi dedico a sistemare e lavare tutti i pezzi ancora smontati che ne hanno bisogno. L’assemblaggio procede bene, anche se un po’ a singhiozzo. Nel frattempo ho anche comprato i cornetti di aspirazione, visto che come avrete capito, l’airbox mi sta proprio antipatico… Tra le tante cose, ho sostituito il disco anteriore, e anche qui è dovuta intervenire la smerigliatrice, visto che i perni volevano restare al loro posto…
E’ il 17 ottobre ormai, e nonostante sia di venerdì, Splendida esce dalla “sala operatoria” sulle sue ruote, anche se ancora incompleta. Infatti, visto che il tempo è più che primaverile, continuo a lavorare all’aria aperta. Unica nota dolente è l’impianto frenante integrale, visto che non riesco a fare lo spurgo a causa delle viti che sono completamente bloccate (la maledizione continua). Ma in questo momento di questo problema non mi preoccupo affatto. Lunedì 20 “lei” è pronta per un veloce giro di collaudo. E io? Si, sono pronto anche io, emozionato come quando l’ho guidata per la prima volta. Pochi chilometri per controllare tutto, faccio molta attenzione perché posso contare solo sul freno anteriore. Va tutto bene, tutto funziona, ma soprattutto non perdo pezzi per strada! Manca solo una messa a punto generale (carburazione, punterie, freni), e a chi rivolgermi se non a lui, a San Vincenzo da Sarno? Splendida resta da lui per 24 ore. La vado a prendere il 23 ottobre, è giovedì, giusto in tempo per il fine settimana. E infatti ci scappano un paio di giri in costiera, e la domenica vado, anzi andiamo, io e “lei”, all’incontro di Morino (AQ) organizzato da Daniele “SinSp1910Le”. Quasi 800 km in tre giorni senza il benché minimo problema, posso essere orgoglioso del lavoro che ho fatto.
Forse se la mia moto potesse parlare mi ringrazierebbe, perché mi sono preso cura di lei, perché l’ho “aggiustata”, ridandole la possibilità di macinare chilometri. Sono io invece che devo ringraziare lei e questa passione, che mi fanno stare bene più di ogni altra cosa al mondo. Pensavo ad una delle persone che mi hanno insegnato di più, che mi hanno fatto crescere. Ambrogio Fogar, uno dei miei miti. Queste sue parole le ho sempre davanti agli occhi, così quando proprio la vita diventa dura, le posso rileggere senza avere bisogno di un libro: <<…basta una bolla d’aria rubata ad una grotta ideale, sommersa dal mare, per dare la forza di continuare…>>
Grazie all’Aquila di Mandello, che mi afferra e mi fa volare con lei, io di “bolle d’aria” ne ho tante. Premere il pulsante e sentire la V che si rianima, stringere il manubrio a corna di bue, poggiare i piedi sulle pedane larghe e con il sinistro azionare il bilanciere.

E potrei continuare ancora…

Ringrazio tutti coloro che hanno letto queste mie righe, spero di non avervi annoiato troppo.

 

L’aquila e l’orso – Cchiù poche seme e chiù bélle paréme

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L’aquila e l’orso

di Gianluca Di Lonardo

Con lo spirito del vacanziero d’agosto monto in sella al v11 direzione San Benedetto del Tronto, 640 chilometri in uno splendido sabato soleggiato e immersi nel fantastico traffico da bollino nero di “viaggiare informati”. Nelle Marche mi attende Brunocortona in Vespa, aperitivo da trombatori come sua abitudine seguito da una cena “frugale”, un pò di struscio tra i locali del lungomare e poi ben 3 ore di sonno prima della sveglia di domenica mattina. Il programma prevede A14 fino all’uscita Val di Sangro, a Giulianova ci attende Cristiano “Palamita” ed il suo griso nero, a Pescara siamo già 4 moto tra cui anche Funk in perfetta divisa tecnica in pelle ma senza guanti, per vedere l’effetto che fà. Si accumula un pò di ritardo ma arriviamo, mentre pago al casello scorgo ad un centinaio di metri un capannello di moto e motociclisti, ci dev’essere un raduno…
e invece no, il passaparola forumistico ha funzionato! Cominciano le presentazioni, sicuramente non ho salutato tutti, ad ogni stretta di mano colleghi un volto, un nickname ed intanto pensi… “ma quanti siamo???”
Aspettiamo gli ultimi ritardatari (non pensavo che esistesse qualcuno più ritardatario del sottoscritto) e si parte in fila indiana mentre qualche automobilista si accosta a chiede ciò che molti di noi si erano già chiesti: “scusate,ma c’è un raduno?”
Casoli e il lago, Palena lungo strade pittoresche ma in condizioni pessime fino ad arrivare al quartier generale di Claudio LedCloud che ci offre ristoro a colpi di Peroni e patatine. Un pò di sano bricolage su di una pompa freni e si riparte verso il Molise e soprattutto verso la tana dell’orso. Pochi minuti e si sbuca alla distesa verde di Staffoli dove Max centauro ha quasi messo le radici durante l’attesa… perfortuna era in buona compagnia!
Aria di casa, qui l’asfalto migliora sensibilmente, curve e controcurve in mezzo ai fittissimi boschi di querce fino a Carovilli, sulla destra il castello di Pescolanciano ed a sinistra Chiauci! Al bivio per Frosolone salutiamo l’ultimo tratto d’asfalto, tra una buca e l’altra arriviamo in cima a Colle dell’Orso, il paesaggio è bellissimo: le pale eoliche punteggiano i costoni della montagna mentre noi facciamo lo slalom tra cavalli e mucche che pascolano in libertà incuranti del nostri passaggio. Nel bel mezzo del nulla c’è il ristorante, anche Marino “eddie lang” si aggrega al gruppo dopo aver perso ogni speranza nel nostro arrivo, la partecipazione a questo incontro è stata più di ogni abbondante previsione ma alla fine riusciamo a sederci mentre fuori un “modesto” grill arrostisce una vacca intera. Sfilano le portate tra una battuta e l’altra, si riguardano le mirabolanti riprese di Gigi degne di Real TV con tanto di investimento sfiorato e Funk arriva al tavolo in perfetta tenuta balneare, infradito d’ordinanza comprese.
Luigi, il “minuto” proprietario, viene a far visita al tavolo, alla domanda “tutto bene?” rispondiamo ovviamente “tutto perfetto” e anche se non lo fosse stato non avrei aperto bocca, chi conosce Luigi e le sue dimensioni sà il perchè… semplicemente è un uomo definibile “fuoriscala”.
Sul tavolo passano primi, secondi, contorni, dolci, frutta, caffè e amazzacaffè, un pò di aria buona tra una portata e l’altra ed è già tardi. Per molti il rientro prevede parecchi chilometri così siamo già ai saluti finali. Riscendiamo verso Frosolone, il paese dei coltelli, dove il gruppo si divide per il rientro, ancora qualche chilometro lungo la trignina e sono arrivato a casa. Spengo la moto che segna mille chilometri in ventiquattro ore e almeno altrettante emozioni e risate in ottima compagnia di vecchi e nuovi amici che hanno scelto di passare qualche ora intorno al tavolo tra perfetti sconosciuti rinviando ad un altro giorno le escursioni su strade più meritevoli o la giornata sotto l’ombrellone. Arrotate coltelli e forchette, prossimamente si replica!

Aquile e porcheddu: commenti, foto e video

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Le gallerie fotografiche

babaozzu

mDanè

MalaGuzzi

Diegodelson

BeppeTitanium

Gibbone

Video

Piguzzi

Babaozzu 1

Babaozzu 2

Babaozzu 3

 

Le Canzoni

I lenti in (o)rose(i)
Rielaborazione Testi: Vladimiro
(cantare passando dalla voce dell’Ispettore Closeau a quella di Gigi Proietti…a piacere)

B Sono un pilota d’enduràns
E guido con innata nosciàlàns
Anche la moto preparai
Ma andai da CP, non se sà maaaaiiiiii

Noooo, nùn piego manco ‘mpòòòò
ce provo ma ‘gna fòòò
Io sono er Tatuaaaatooooo

Siiii, sapessi come fààà
Potrei anche provààà
Io sono…er Tatuatoooo

Fooorse Fange, ce la faaaa
perfino Nello vààà
ma… er Tatuato sòòòòò

E se piegando
a terra ho toccato
vò solo dì…che sò cascaaaatooooo

Nooo la moto mia è trans
la guido cò le pèns
de Aprilia sòòòòòòòò

E in Sardegna un altro c’è
che và più lento…vabbè…come me
Sull’SP in giro và
Ma anche ‘a Griso s’è già compràààà

Siiiii lo sguardo dritto ciòòòò
Ma ‘n moto piego ‘n pòòò
Io sò Piero Pintooooreeeee

Organizzo per AG
Il raduno…questo quì
Io sò Piero Pintooooreeeee

Sulla moto io non c’entro
e ai piloni de cemento
quanno ‘i trovo…faccio ceeeentro

Eeee pè annà a Tortolì
ce metto ‘n mese, o giù di lìììì
Io sò…Piero Pintooooreeee

mooootociclista sardo sòòòò
e fiero me ne vòòòò
pè Aaaatlaaaantiiii….deeeeeeeee

laaaa la lalla lalla lààààà
tralllero trullallààà
Laaaa, laaaaa, laaaaaa…llllllllàààààààà

E penso a AG
Rielaborazione Testi: goffredo
Sull’aria di E Penso a Te di Lucio Battisti

Io lavoro e penso a AG
torno a casa e penso a AG
faccio un report, e scatto foto per AG

Come stai? Io penso a AG
Sei on line? sono su AG
Io sorrido davanti all’home page di AG

Non so con chi adesso è Fange
Non so dov’è Goffredo
So solo che non stanno impaginando…

È troppo grande il sito web
pure per uno come me,
veloce in pista ma anche con il mac… il mac..

Scusa Rosella, e penso a AG
Ti accompagno e penso a AG
Il tatuato è divertente… solo su AG!

Sono al buio e sogno il sito
Immagino Iosca non più impedito
che pubblica tutto con un dito.

Ma andate tutti a fanculo (voi di AG),
ma li mortacci vostra (e di tutta AG)
mi so rotto er cazzo e mo basta co sta AG!
Voglio una honda, non ne posso più,
Datemi una Harley o una BMW,
Anche una vespa, un fantic caballero e nulla più….

La la la la lallaaaa la la la la lallaaaa’

I Commenti

I primi commenti sul raduno della Sardegna 2008

Babaozzu
1) Sono ultrastrafelice di avervi conosciuto e condiviso con voi questi due giorni !!!
2) SAMSIDE E’ AMICO MIO !!
3) 700 km di curve in due giorni, sole, traffico zero, un numero imprecisato di PORCHEDDI arrosto sacrificati in onore di AG, chiacchere, risate, panorami, ………
4) WALTERTRE E’ AMICO MIO !!!
5) Totogigi è un grande
6) STONEPIKANCONETANO 😉
7) VLADIMIRO………NON CI SONO PAROLE.
IN QUESTI GIORNI HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON POTETE IMMAGINARE……………….ho visto Il BERGHELLA fare una staccatona con l’NTX, ZINFO che sfida le leggi di gravità, Centauri divorare la strada ( vero SPLITTER????—mai visto un v10 andare così)
8) MARCOB E’ AMICO MIO !!!
e poi e poi epoi …………..dovrei stare al pc giorni ma non potrei mai descrivere tutto……………..comunque…………………..
VOI SIETE TUTTI AMICI MIEI !!!!!!!!!!!!

SilverEagle
Come al solito un incontro di primavera indimenticabile, non ci sono parole per descriverlo bisognava esserci, GRANDI TUTTI 😀 😀 😀

totogigi
Sulla Desulo-Fonni, mi sono fermato. Ho preso la tolla di vernice e il pennello, e ho scritto: “Dio c’è”.
Grazie a tutti e in particolar modo a Piero, Stefano e tutti i sardi. Come al solito, siete stati grandissimi!!

cali11
Ciao Stè, è stato un piacere conoscerti!!
Luca
Cane
Grande Atlantide…
Festa di amicizia, di moto, e di curve…
Grazie a tutti per l’allegria e la compagnia….

Samside
Ora sono troppo stanco per scrivere qualcosa che sia, non dico intelligente perchè è noto essere al di fuori dei miei numeri, ma perlomeno godibile.
Mi limito a dire, riservandomi di ritornare sull’argomento, poche e frammentate cose:
– SIETE TUTTI AMICI MIEI, e a Pesaro per voi c’è sempre un letto ….. MA BABAOZZU E’ AMICO MIO.
– DIO NON ESISTE. PER0′ ESISTE;
– Vladimiro mi aiuta a sopravvivere, Goffredo manda tutto a puttane, Zinfo è come vorrei essere da grande;
– se siete dei tipi orgoglioni, a Cane e al suo Cali, lasciateli stare quando siete in mezzo alle curve. Anche a Rosario e al suo Norge (ma il secondo ha un passato di pista, il primo …… diciamo “meno”);
– se siete dei tipi che tengono alla linea e siete stati a casa, avete fatto bene;
– se siete dei tipi che hanno paura di fare 500km di curve in tre giorni e siete stati a casa, avete fatto bene;
– se appartenete, anche solo ad una, delle ultime due categorie, scrivete molto più su quellidellelica che qui;
– io su quellidellelica mi sono presentato, ed ho scritto un post in un topic di musica;
– io non assumo alcun tipo di sostanza chimica, non prendo neanche le medicine;
– chi non c’era, non solo SI FOTTE, ma sopratutto NON FOTTE perchè ce l’ha corto.

Vladimiro
Sono un pò stanchino.
…ore 8.20. Sono a casa. Mi metto a letto e in attimo mi addormento.
…ore 15.00: Mi sono appena svegliato…mangio una cosa e rivado a fare un riposino.
..nel frattempo vi ho sognato.
Sono contento, i miei sogni e la realtà, una volta tanto, combaciano.
Più tardi scrivo qualcosa in più. Ne sento proprio il desiderio, anche solo per ringraziarvi di aver condiviso l’Amore Cosmico di questi fantastici raduni di AG.
Un abbraccione speciale a Fabrizio e Sonia.
‘notte…

shokato
Eccomi…sono riuscito ad attaccarmi ora al pc.
Non ho parole per descrivere il divertimento e l’affiatamento che è divampato in questi giorni!
Un abbraccio a :
– Tutti quelli che mangiano il prosciutto e affettano come Tonirag…
– Tutti quelli che fanno le curve come piacciono a me, Vladimiro e Milingo!
– Tutti quelli che mi hanno trovato ingrassato e che stupirò tra un anno (da oggi sono a dieta per un anno…poi li riprendo tutti!)
– Tutti quelli che dormono e russano. Splitter e Orsobruno compresi…
– Tutti quelli che bevono ichnusa e mangiano porceddu!
P.S. Un plauso particolare ai cugini di campagna e un abbraccio forte a Fab e Sonia

orsobruno
ciao a tutti e benritrovati..
per me è stato il primo raduno con AG, inutile dirlo, bellissima festa..
siete tutti dei GRANDI!!!
ps. non pensavo esistesse nel mondo, ma ho trovato qualcuno che va più piano di me… buona strada!!

MarcoB
prima di partire… :scimmietta: in sardegna :trinca: :motocool: adesso mi aspetta… :moderator:
che f i g a t a grazie a tutti è stato stupendo
Tonirag
ciao a tutti, massa di sciamannati…
Ma che già siete a casa???
Noooooooooooo, non mi dite……
Qui Cala Gonone (non so se mi spiego :hat ) tutto bello tranne ‘ste cavolo di nuvole che mi impediscono di usare il mio ombrellone da spiaggia… :lol
(chi c’era, sa).
Porcaeva mi mancate….
😳
Sì, mi mancate.
Due giorni sono troooooppo pochi, sono volati in un attimo, come sempre succede quando la compagnia (la vostra) è buona.
Un abbraccio forteforte a tutti, uno particolare a Fabrizio e Sonia.
Toni

Thio
Appena tornato da Atlantide
appena appena in tempo per beccare
l’ultima grandinata qui da me mi hanno detto che mi aspettavano e se non fossi arrivata l’avrebbro rimandata 😕
Sulla Desulo-Fonni ho capito perche vado in moto :b
In albergo ho capito perche non dormiro piu con Molamai (fa piedino o almeno l’ho fermato a quel punto)
P.S. ho perso la toppa 😥

stonePIKanconetano
ciaoooooooooooooo..
mi sono connesso ora…
grazie a tutti…
è stato bellissimo…
mi è successo di tutto…
mi son perso
mi si è schiantato il cavallettto centrale
mi stavo per perdere il fianchetto destro…
insomma…
il V35 ora lo mollo all’ orsacchiotta e mi godo il cali (già fatto un giretto… mi è mancato)

Diegodelson
Arrivati adesso.
Grazie a tutti, pur essendo gli ultimi arrivati ci siamo sentiti davvero a casa …
…. malgrado il cavalletto centrale che strisciava a tutti tranne che a me … fino a venerdì :b
… malgrado “l’insano” interesse di Samside per il mio casco …
… anche se a Molamai la Salsa lo fà c@@@re, a lui piace solo la tecno, ma quella progressive …
Vladimiro, ci siamo appena fatti una serie di “comunioni” impressionanti per cercare di dimenticare che non Vi vedremo per un po’ .. ma ci mancate TUTTI lo stesso !! (Anche Tu MarcoB 😉 )
Ma chi è Tatiana ???????
Grazie a tutti, una esperienza unica ed indimenticabile davvero !
Belle le curve, belli i posti, le mangiate (a parte la pizza prima del traghetti di ieri ….. ), ma soprattutto belli tutti Voi (DENTRO :rollin ).
Babauzzo anche fuori, molto meglio dell’Avatar :ok:
Vi voglio bene davvero, non vedo l’ora di poterVi incontrare di nuovo.
Grazie a tutti, di qualcuno ricordo il nickname, di qualcuno solo il nome, di altri solo il viso.
Ma di tutti porterò con me sempre il grande calore e la voglia di stare insieme che abbiamo condiviso in questi giorni.
A Fabrizio e Sonia un abbraccio particolare, con l’augurio di poter tornare in sella al più presto :foryou:

Aires
Grazie, grazie, grazie a tutti!!!
Il mio primo motoraduno!!!
Da cosa parto?
Inizio con un grosso in bocca al lupo a Fabrizio e Sonia :foryou: (siete proprio dolcissimi!).
Continuo ricordando la disponibilità, la simpatia, le premure di Vladimiro :ok: (ho appena “assunto” una zolletta intrisa della tua “Tintura Madre” : MAGGICA!!!Ottima in tutte e due le versioni!).
Ripenso alle risate e alle cazzate sparate con Alberto e Laura: è stato bello conoscervi!
Ripenso ai due giganti buoni: Molamai, un ragazzo in gamba nonostante la tecno e la troppa coca cola…, e MarcoB, duro e coriaceo fuori, ma tenero dentro,molto dentro…
A proposito di Marco, saluto anche l’altro: come va la tua gola? Basta fumare…
Do un bacione grosso a Piero e Tati… ops… Maria (ferma con quella mano!!) Siete proprio due belle persone! Mi raccomando, in nome della privacy e del buon gusto, è bene che certo materiale rimanga ad esclusivo godimento familiare!
Saluto Gibbone e dolce consorte. Gibbo, controlla le mail al rientro…
Ringrazio tutti gli organizzatori sardi: GRANDI!!! Grazie in particolare a Stefano e al personale della colonia penale.
Il grande Presidente l’ho salutato e ringraziato poco fa nel box, quindi soprassiedo… Però aggiungo: stupende le magliette!!
Saluto Samside: simpatico e genuino! Lo stesso vale per Babauzzo.
Grazie a Zynfo per le risate che ci ha fatto fare :rollin .
Abbraccio :volemose: e ringrazio tutti quelli che c’erano e che non ho citato. Mi scuso se ho sbagliato qualche nome o non ho citato qualcuno tra le persone con cui ho chiacchierato di più, ma eravamo talmente tanti e tutti FAVOLOSI!! :clap:
Porterò sempre con me un pezzo di voi (nel caso di alcuni vedrò di scegliere il pezzo sano…), perchè ognuno mi ha lasciato qualcosa che mi ha arricchita!
Al prossimo incontro! Maristella

valtertre
Avete fatto bene a non venire,niente di particolare,non vi siete persi nulla.
:-))) :-))) :-))) :-))) :-))) :-))) :-))) :-))) :-))) :-))) :-))) :-))) :-)))
Un abbraccio forte a Fabrizio e Sonia.

Twin-Twin
A.G. non si è smentita: percorsi fantastici, alloggiamento adeguato, vettovagliamento superbo, divertimento assicurato e soprattutto persone autentiche senza, alcuna omologazione, originali una x una come le loro moto.
applausi agli organizzatori, agli amici guzzisti sardi che hanno lavorato x noi, a quelli sempre disponibili a farci fare una risata, all’aguzzino di Austis che ci fa essere fieri del nostro colesterolo, e personalmente un applauso al mio passeggero Ciuchino, che si è fatto 1010 km sul posteriore di una V11 senza batter ciglio e che già si contende con la sorella il posto x l’incontro di primavera 2009.
un abbraccio a fabrizio e sonia, che ho visto con gioia non aver riportato nulla di serio ed a tutti gli amici che ho rivisto o conosciuto.

Motopesantista
Ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’, ale’ !!!!!!!!
Sono appena rientrato anche io, ancora vibrante dalle emozioni di questi giorni.
GRANDIOSO ! 😀
Grazie a tutti per l’organizzazione e la compagnia di questi giorni.
W Babbuzzo e tutti gli amici sardi!
E un abbraccio a Fabrizio e Sonia anche da parte mia.

Macio
Eccomi qui pure io! 😀
A me non è piaciuto per nulla! :——–)
Un sacco di rettilinei, mangiare scadente, vinaccio all’etilene… e sopratutto gente antipaticissima… 😀
P.S. Devo rivalutare la Brevona…

Milingo
Tre giorni di giostra, sul meraviglioso otto volante delle strade sarde,
Tre giorni di festa, con vecchi e nuovi amici,
Tre giorni con un sorriso da ebete stampato sulla faccia,
Tre giorni di amore cosmico: la magia di Anima Guzzista che si ripete ancora una volta.
Grazie AG, grazie ai sardi che si sono prodigati per rendere possibile tutto questo, Piero e Stefano prima di tutti.
Un delicato abbraccio a Fabrizio e Sonia, con l’augurio di tornare presto in forma e in sella.
Un saluto a tutti quelli che c’erano, guzzisti e non: spero di rivedervi presto.

Pask73
BELLOBELLOBELLO!!!!
Non ho altre parole….
anzi… no…
una:
GRAZIE!!!
Agli organizzatori, ai partecipanti, allo staff, ad Atlantide!
Pask

mdanè
Finalmente riesco a connettermi…ma mica tanto eh!
Bene,
cosa dire oltre a quello che avete già detto? mi ripeterei.
Utto bene Utto.
Ciao a tutti e mi spiace per chi non c’era, vero Tatù?
Un saluto particolare a Fabrizio e Sonia.
p.s. Ma che culo, due giorni senza una goccia d’acqua!!!

MalaGuzzi
Eccoci a fare il bilancio di un altro Incontro;
ieri a casa alle quattro, troppo stanchi per connettersi e per connetere..
C’è stato un grosso ricambio di partecipanti quest’anno, amici nuovi che sono stata entusuasta di conoscere, amici vecchi che ho avuto la gioia di rivedere e riabbracciare e amici lontani che non sono venuti e che mi sono mancati..
La riscoperta di una grossa affinità in sella al Griso e di quanto sia sempre nuovo un abbraccio alla metà della tua vita!
Lasciatemi dire che vi voglio bene, che siete ogni volta un’esperienza meravigliosa e che vi raccolgo tutti in un grosso e delicato abbraccio..
E, chiaramente, a breve le foto..

GUBA70
che aggiungere di nuovo e diverso che non sia già stato detto ? 😀
è stato tutto eccezzionale
ero fiducioso ma non credevo di divertirmi così :volemose:
io ringrazio tutta la gente, il mio cali ringrazia tutte le strade :hehe:
che paradiso 😉
guido col cali nero

splitter
Oillaaaaaaaaaa
Eccoci nuovamente sul picci…
Si si pure per me è stata una esperienza..un’esperienza da SCHIFFO… 😀
Stò ancora grondando sudore..o meglio..schiuma..gli ultimi resudui dei kilolitri di jchnos ingurgitata.. Pedro docet
Ahhh che fatica..
spingere il maresciallo di Pedro..spingere il catenaccio di Zinfo..rispingere il maresciallone.. il Centauro che tirava petardi dagli scarichi….bel casino
Ed infatti a malincuore dopo il lauto pranzo ad Austis “bellissimo e buonissimo”ho preferito tirare verso casa..temevo per l’incolumità della mia bestiola..
non nego cmq che anche se in solitario.. tra quelle curve mi sono divertito tantissimo..c’eran solo krukki pestrada..
A Suelli..circa 50 km da Cagliari la moto m’ha mollato..
Manopola dell’acceleratore libera come se si fosse staccato il cavo..e stranamente a ripreso a tenere il minimo in modo regolare ..
Mi sdraio e noto che il bilanciere o asta che comanda i corpi farfallati era sganciata dal lato sx..proprio da dove si regola il minimo..
ho ripristinato il tutto e come per magia il Centauro è tornato il toro di sempre..
anche se non vi nascondo che quei botti mi facevano godere :b
N.B.
Fabrizio.. sei uno sporco smanettone..
Sonia.. mollalo e cercati un ragazzo + sano
P.S
Piero “Shardana” t’è piaciuto il maialetto ad Austis???? :asd: :asd: :asd:
Un abbraccio a tutti.. sporchi e brutti

Molamai
In Atlandite ho visto:
Cinquantenni comportarsi come bambini.
Un guzzista sardo immolarsi con la moto e la donna contro l’unica auto presente in 50 km quadrati per ricordargli che quella era terra di guzzisti.
Thio ubriaco e sfatto come non l’avevo mai visto.
Stonepikanconetano idem.
Greggi di pecore in fuga al passaggio del centa di Totogigi.
Porceddu in fuga alla vista del prosciutto legato alla sella di Vladimiro.
Un albergatore che non ospiterà mai più guzzisti.
Bambini sputare a Goffredo.
Uomini piangere al momento di salutarsi segno che l’incontro è andato bene.
Ho scoperto che:
Sono un fermone.
Cane è un amico.
Thio pure ma anche Walter ma anche Samside ma anche….tutti tutti.
Le guzzi se guidate da manici vanno da paura.
Il pavimento dei traghetti è duro ma…duro duro.
Roberto Ungaro noto giornalista motociclistico non si ricorda che esiste una moto che si chiama Stelvio.
La salsa fa schifo è meglio la Techno.
Non mangerò mai più la pizza ad Olbia.
Rosicate.

Macio
In Atlantide ho scoperto che:
– Ora la pecora bollita mi piace
– Il Centauro è un cinghiale incazzato, la Brevona una puledra di razza.
– Dormire con gli uomini certe volte non è pericoloso
– Una cartina con un percorso evidenziato in azzurro può diventare una reliquia da incornicaire e venerare
– I cavalli certe volte non contano poi molto
– I motociclisti tedeschi hanno capito tutto prima di noi.

saiot
eccomi… tornato anche io direttamente dalla spiaggia al PC dell’ufficio.. .sigh!
io dico solo che lunedì mattina avevo la nausa di curve… e ho detto tutto!

Aires
Amore cosmico?? Ora so cos’è!!!!!!!!!!!
Visto che parliamo tanto di amore, non posso non pensare al mio adorato Diegodelson, che ho potuto stringere forte forte per la bellezza di 1000 km!
E’ stato fantastico essere lì, in mezzo a tanta bella gente, con te!
Abbiamo fatto la nostra prima grattatona col cavalletto!!! Brrrrrrr…
Grazie per aver preso la moto e per avere scelto una MOTO GUZZI!!
E’ valsa davvero la pena correre il rischio (viste le voci che circolano al riguardo!!!).

Vladimiro
…anche quest’anno La Compagnia del Pisello ha lasciato il segno.
Nuovi membri s’aggiunsero.
Con classe e “nòscialàns” posero nuovi punti di riferimento per l’intera galassia Guzzista.
…di più…
Arditi cavalieri e graziose donzelle cavalcarono indomiti i loro destrieri per le strade di Atlantide, portando pace e giustizia, lasciando alle loro spalle solo frigoriferi vuoti e tracce di gomma sull’asfalto.
…di più…
Molti porcetti s’immolarono per la “giusta causa”, molte bottiglie d’Ichnusa furono svuotate in onore del Grande Porco, LA Comunione fu più volte officiata e tutti goderono nella fratellanza che c’accomuna.
Che il Grande Porco vi tenga lo zampone sulla spalla, fratelli miei.
…di più…
Nuovi ed arditi cavalieri conobbi e nuovi fratelli e sorelle trovai.
Frà Thio da Ferrara, ora mio Fratello di Curva, dopo che mi fece più volte sobbalzare allo fragor della pedana della sua Brev…ehm…del suo destrier strusciata sull’asfalto.
Mastro Sam da Pesaro, mio Fratello dal cuore generoso e sincero, schietto come una coppa di buon vino rosso. Da frequentare lo più che posso.
Sancho PIK da Ancona, mio Fratello ancor piccino che crescerà al pari del suo ciuchino che presto diverrà destriero.
Madonna Mariastella e lo cavalier suo Diego da San Gervasio, Sorella e Fratello miei, pii e devoti al Grande Porco, che più volte si “comunicorno” nell’estasi mistica di chi vede LA luce.
Ser Ivan e la sua splendida Compagnia della Bergamasca, Fratelli miei dalla grigia capigliatura che ci accomuna, segno di virtù e di saggezza, con i quali quale condivisi lunghi tratti di serpeggianti strade foriere di panorami mozzafiato.
Li giovani cavalieri Sardi dallo strano nome Shokato e Babaozzu, ardimentosi Fratelli miei, che dimostraron lo valore nella Curva e che seguii con godimento e appassionato consumar di gomma.
Donna Maria e lo suo cavalier da Padova, Sorella e Fratelli miei che sempre mi fecero contagio con la loro allegrezza e simpatia.
…e ancora Ser Alessandro e la sua dolce sposa che sulla strada per lo feudo di Fonni mostraron che anche in due con lo California l’altalenar nelle curve diverte.
E il piacere di ricordar li vecchi compagni d’arme, fratelli da sempre, che spalla a spalla combattemmo assieme mille battaglie.
La meravigliosa compagnia de’ li Sardi. Eccezionali combattenti. Distruttori de lo porcetto in quantità pantagrueliche e prosciugatori provetti di Ichnusa.
Li Toscani tutti…pisani compresi!…’che già mi mancano, Maremma sbucciata!…e financo quelli da Cecina, và!
Li Cisalpini tutti perfino se Presidenti e i Transalpini, arguti cantori ed insuperabili mattatori.
Li Piemontesi e li Lombardi che portaron non solo il loro sorriso dalle fredde nebbie del nord ma anche il calore dei loro cuori.
…e li Cavalieri dalla terra di Trinacria cantori sopraffini e devoti a Gargantua.
Un pensiero speciale a Ser Piero Fierosguardo da Sassari e al Principe Caiazza, alle loro dolci spose e alla bellissima Principina Clara che mi fece onore di poter cantar con lei Lady Oscar e che mi incantò ancora una volta.
Come, ora, non ricordare lo Foletto Faber e della dolce Sonia, il cui sacrificio venne compiuto nello gesto di gran coraggio che ebbero nello scagliarsi, senza alcun timore, sullo drago sputafuoco. Alfin, per lo nostro sollievo, poco patirono e le ferite presto guariranno, ‘sì da aver di nuovo il gran piacere della loro compagnia.
Infine lo pensiero corre a li ardimentosi membri della Compagnia del Pisello.
Li Cavalieri in avanscoperta Mastro Ciampoli, Messer Gianni e Ser Nello che lottaron contro la furia dè li venti, lo tempo uggioso e le cataratte che dall’alto su di loro si versaron…per esser ripagati nel ricongiungersi alfin con noi.
Li Cavalieri de lo Vesuvio, Mastro Willy e Madonna Lucia, Messer Rosario e Donna Marina che oltre della loro presenza deliziaron più e più volte il nostro palato con cibi rari e deliziosi delle loro terre.
Il fieri Cavalieri erranti Ser Pask, che alfine imparò a domar il suo selvaggio destriero, e Ser Foltachioma (invidia!) Giulius che di altruismo e generosità facea corazza.
La Compagnia de li Ciociari con in testa Ser Marco col suo roboante destriero.
Li Pontini Ser Nocella (devoto a San Fermo!) e Messer Guido impavido pungolator de’ Nocella a cambiar devozione verso San Camminamo almeno un pò de più sennò non arrivamo mai.
La folta schiera de’ li Romani con il musico suonator di squilli Messer Tonirag, Ser Paolo e Madonna Alina (che la di loro spensierata gaiezza e felicità traspare ognor!), Messer Berghella e il suo sgangherato destriero che ogni volta giunge alfine a destinazione per lo ripetersi dello più oscuro de li miracoli, Ser Milingo da Gioiosa Marea che danzando tra le curve sorridea beffardo nello sparir all’orizzonte, Messer Zinfo e i di lui gagliardi congiunti (benchè di strani destrieri muniti) che al solo pronunciar favella rallegrava con arguzia l’intero Concistoro, Ser Valter e Donna Cristina col loro nero destrier che parean divorar la strada ad ogni piè sospinto, il Druido Reverendo che il suo agognato SP lasciò da Cippì ma colla fiammante Griso s’è divertito ogni dì, Ser Samuel da Pesaro “dimostrocci” che cavalieri si nasce e fratelli si diventa, il giovane Messer Roberto PIK da Ancona impavido prosciugator de’ liquidi di malto fermentato in ognor forma essi siano presentati (promette bene!) ed alfin ringrazio lo mio fido destriero LeSPans, per aver mostrato una volta ancora che una vecchia Guzzi può dare ancora molte, molte soddisfazioni…specialmente con le bobine della Panda 30!
:))
Adesso sono ancora in confusione…qualche nome mi sfugge e intreccio ancora qualche nick.
Quindi vado a ripetere la frase di rito.
Ogni volta è una sopresa, ogni volta provo gioia e felicità nel rivedervi tutti.
Non vedo l’ora di rifarlo di nuovo.
Il Raduno di Primavera di AG non è un raduno, è un evento di Amore Cosmico.
Un abbraccio sincero a tutti (anche se temo di aver scordato sicuramente qualcuno…chiedo perdono!)
Ma dal profondo del cuore dico:
Non c’eri?…Fottiti!!!
Vladimiro

PS
Il testo della canzone che ho avuto l’onore di cantare.
Sulle note della Vie en rose.

I lenti in (o)rose(i)
(cantare passando dalla voce dell’Ispettore Closeau a quella di Gigi Proietti…a piacere)

Sono un pilota d’enduràns
E guido con innata nosciàlàns
Anche la moto preparai
Ma andai da CP, non se sà maaaaiiiiii
Noooo, nùn piego manco ‘mpòòòò
ce provo ma ‘gna fòòò
Io sono er Tatuaaaatooooo
Siiii, sapessi come fààà
Potrei anche provààà
Io sono…er Tatuatoooo
Fooorse Fange, ce la faaaa
perfino Nello vààà
ma… er Tatuato sòòòòò
E se piegando
a terra ho toccato
vò solo dì…che sò cascaaaatooooo
Nooo la moto mia è trans
la guido cò le pèns
de Aprilia sòòòòòòòò
E in Sardegna un altro c’è
che và più lento…vabbè…come me
Sull’SP in giro và
Ma anche ‘a Griso s’è già compràààà
Siiiii lo sguardo dritto ciòòòò
Ma ‘n moto piego ‘n pòòò
Io sò Piero Pintooooreeeee
Organizzo per AG
Il raduno…questo quì
Io sò Piero Pintooooreeeee
Sulla moto io non c’entro
e ai piloni de cemento
quanno ‘i trovo…faccio ceeeentro
Eeee pè annà a Tortolì
ce metto ‘n mese, o giù di lìììì
Io sò…Piero Pintooooreeee
mooootociclista sardo sòòòò
e fiero me ne vòòòò
pè Aaaatlaaaantiiii….deeeeeeeee
laaaa la lalla lalla lààààà
tralllero trullallààà
Laaaa, laaaaa, laaaaaa…llllllllàààààààà

Goffredo
di sfuggita da un internet point del Tigullio, prima di ripartire per la Francia.
Fra poco mi inconterò con Piero Gasgas.
Gli dirò che non si è perso un granchè; cercate di capirmi, è un amico, non posso dirgli la verità…
Ragazzi, che roba…
Rivediamoci subitissimo!!!! Voglio il festone di AG olnaitlong!!!!
Un abbraccione a tutti (piano piano a Sonia e Fabrizio, new minchia of the year) e un mega ringraziamento a Stefano, Piero, tutti i Guzzisti Sardi (Andrea, il formaggio..gnam gnam… senza parole..) e a Alberto per l’ennesimo incontro indimenticabile.
G.
PS: fidatevi di chi si è perso a Sorgono: dobbiamo tornare!!!!! 😀 😀 😀
PS2: come sempre al momento dei saluti non ho beccato un sacco di gente… vabbè non servono le parole.
But the stars are burnin’ bright like some mystery uncovered
I’ll keep movin’ through the dark with you in my heart
My blood brothers

davebob
atlantide ha stabilito che sono uno stronzo….
ero li proprio ad olbia da londra senza sapere del raduno, menomale che leggo il forum ogni giorno..
avevo messo anke un post!!!
vabbe almeno ho conosciuto stonepik e motopesantista…ma vi ho visto tutti passare..e sbavavo rodevo…io in una caldissima macchina..
certo che il destino è proprio crudele…o forse no????
beh grazie per il caffè ragazzi a buon rendere…voglio un motoraduno..anke io….

Babaozzu
🙁 🙁 🙁 🙁 🙁
..Ragazzi ….TORNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAATEEEEEEEEEEEEEEE
TORNATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE QUA !!!!
MI SENTO SOLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
DAI DAI ALTRI DUE GIORNI E POI SMETTIAMO ……………………….
ALTRI DUE GIORNI E POI SMETTIAMO ALTRI DUE GIORNI E POI SMETTIAMO ALTRI DUE GIORNI E POI SMETTIAMO
ALTRI DUE GIORNI E POI SMETTIAMO ALTRI DUE GIORNI E POI SMETTIAMO ALTRI DUE GIORNI E POI SMETTIAMO ALTRI DUE GIORNI E POI SMETTIAMO
ALTRI DUE GIORNI E POI SMETTIAMO
AJOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO””” 😀 😀 😀

valtertre
Appena sbarcato a Civitavecchia,direzione Firenze.
Aurelia fino allo svincolo per Vetralla,Viterbo,Lago di Bolsena,Acquapendente,Val d’Orcia,Siena,Castellina in Chianti,san Donato,San Casciano val di pesa.
Nel casco
la voce del pilota dei “pane e nutella”che fa:entri in terza,non scalare,se vai troppo,modula docemente post e ant e pieghi dentro,cosi’ non perdi tempo.
quella di Goffredo che dice,la piega a dx va bene.a sx anticipi troppo,devi allungare il campo visivo e me lo spiega disegnando la traiettoria sulla tovaglia del ristorante.
Negli occhi
le pieghe di Vladimiro,Zinfo,Babaozzu,Skodato,Totogigi,Milingo..che col Nevada se la prossima volta me svernicia a dx lo abbatto con un calcio volante
Nel cuore
Tutti Voi.
Nelle orecchie….
il rombo dello scarico
mi scuso con tutti quelli che ho avuto in scia.

CinCin
Guardo le foto e vivo, in ritardo,
emozioni di curve che parlano sardo,
osservo un tornante e sogno me stessa
con la mia Breva, in una “piega” complessa.
C’è tutta la gioia di una risata
in un’Ichnusa ben raffreddata,
se poi accompagna un porceddu allo spiedo
la festa è sublime, di meglio non vedo.
Quest’isola antica incanta e stupisce
e, come compenso, il mio cuore rapisce:
lo so, lo so, sono “continentale”
ma amo quei luoghi in modo anormale.
Mi chiedo, passando da un album a un filmato:
“Perché??? Perché non ho partecipato???”
Di queste immagini mi avvolgo, mi ammanto
e rosico … rosico … rosico tanto….

CrazyDiamond55
Solamente oggi riesco a collegarmi!
Finalmente al lavoro. 😯
Non ne potevo più di tutta questa gente con la moto, sempre seri e con le facce lunghe, tutto così ufficiale e formale, dove proprio non riesci a fare amicizia.
Tutte quelle lunghe e noiose superstrade piene di traffico
I self service stile mensa dove abbiamo mangiato quel poco che c’era e bevuto ancora meno.: vino e liquori in Sardegna sono sconosciuti.
Chi poi ha avuto bisogno di aiuto è stato lasciato nelle mani dei medici tra l’indifferenza generale!
E poi l’organizzazione, che pena! mai una pensata originale, una serata di sabato senza un sussulto; un Karaoke senza risate. Pensate poi che sabato notte o forse era domenica mattina c’è stata gente che non riusciva a trovare la camera e che è stata costretta a stare intorno ad un tavolo, fortuna che hanno trovato qualcosina da bere.
La domenica mattina, poi, al momento della partenza tutti andavano via sgaiattolando quasi senza salutare!
Meno male che c’è un anno al prossimo incontro di Primavera.
Da Livorno è tutto! a voi Forum.

beniamino
È difficile fare un bilancio a breve dopo un’esperienza così intensa come questo incontro, difficile perché ci vorrà tempo per incasellare tutto questo: le moto, la Sardegna, gli amici, l’avventura di una breve ma intensa libertà fuori dal quotidiano. Adesso posso comunque riconoscere il perché dell’attesa per l’evento, anche se cercavo di rintuzzarla in un angolino.
Ci sono alcune cose che faccio ancora fatica a capire: come l’essere improvvisamente affezionati a persone che non conosci, che frequenti occasionalmente e in modo “virtuale”, e che tuttavia riconosci appena li incontri come se sapessi benissimo cosa sentono. E questo pur riuscendo a mantenere quel giusto equilibrio tra condivisione e rispetto. Sarà la magia dei luoghi, sarà la moto che impone di necessità una misura e un riconoscimento delle capacità e limiti propri e altrui, sarà quell’ospitalità che conquista per qualità e modo in cui viene offerta, sarà quel sentirsi gruppo un po’ ”esclusivo”nella sua ostinazione per quel marchio…

Qualche immagine ancora “a caldo”: Piero: una barba di meno ma il tenore e la simpatia di sempre; Marco e Silver, due moto impeccabili e una guida all’altezza di quella premessa; Squalo e Malaguzzi, che è difficile stargli dietro sulle strade del Supramonte; un agriturismo che dopo tante curve è davvero il paradiso, e pure luogo di tentazioni; una sosta a piedi nudi nell’erba, che in tempi di vintéige non potevano mancare i figli dei fiori; Vladimiro svelto di spirito (e non intendo quello alcolico, che pure non è mancato) oltre che di moto; Motopesantista che aiuta Pedro ad accendere la T carabiniera; PiGuzzi che fa bella mostra della sua esperienza di moto (qualcuno che conosco è rimasto ammirato dal suo consumo di gomme…); Niq e signora, lui solido come sempre nonostante la gamba “ancora offesa”; Stefano, nel doppio ruolo di papà e di motociclista (coraggio, ne so qualcosa); Paolo che chiede dritte sulla classic endurance, che quasi ci pensa anche lui…; Gianni con cui disquisire di moto come di musica, perché ci piacciono quasi allo stesso modo; un’ultima birra bevuta a notte inoltrata con Shokato, Babaouzz, StonePik e chi altro non ricordo; Goffredo, non il solito”bravo presentatore”: ti da l’assist e ti cucina che non puoi resistergli; Alberto, che sa chi é Ray Davies, e a vederlo in sella al Centa sembra di essere capitati all’isola di Man di noialtri; le performance vocali dei Cugini e di BeppeT; Macio, che ci si vede dopo tempo e sembra di ritrovarsi come nel mercoledì da leoni per l’ultima mareggiata (ma che ultima non sarà); ho visto un tavolo di Sardi e Napoletani che disquisivano di cucina di pesce dopo cena… giuro, sembravano sobri! Demetrio e figlio che pure son riusciti ad affacciarsi per un saluto, e le altre facce appena conosciute, ma che non dimentichi anche se è difficile appiccicargli un nome.
E poi i luoghi, beh non ci possono essere altro che immagini che ancora si affacciano a sprazzi, quando meno te l’aspetti nel ritorno al quotidiano, a ricordarti che un altro mondo è possibile, ma sarà dura non farli diventare nostalgia.
Un’ultima nota: non ho potuto evitare la Bosa-Alghero sul ritorno… e non ho potuto resistere alla tentazione di ricordargliela a qualcuno che c’era l’altra volta (ma hanno capito che non l’ho fatto per cattiveria…)

rotondo61
L’unica preoccupazione per me era avere quei due fatidici giorni di ferie, la moto era grossomodo a posto, la uso abbastanza spesso quindi ci fosse stato qualcosa che non andava mi sarei accorto; unico neo è la ruota posteriore un po liscia, ma per l’incontro dovrebbe tenere. Tutto ok sino a quando la sera del 31 in hotel, qualcuno (ho imparato pochissimi nomi e ancor meno nick) mi chiede se conosco il proprietario di quella jackal parcheggiata là, di fronte a me “E’ la mia” rispondo ed intanto penso che cazzo c’è che non va bene! già, non è una moto che colpisce per chissà quale caratteristica o personalizzazione, non ne ho fatte, “perché?” “hai visto la gomma? Ha la tela fuori” intanto si forma un piccolo capannello di guzzisti che probabilmente avevano notato ciò che io avevo addirittura dimenticato, i commenti non si contano, e TUTTI chiaramente mi sconsigliavano di mettermi in viaggio, io per mascherare la mia preoccupazione esclamo “quindi dici che è il caso di cambiarla?” qualcuno ha capito si trattava di una battuta qualcuno mi ha preso per pazzo. Il fatto è che sabato 31 intorno alle 20,00 ad Orosei è abbastanza improbabile trovare un pneumatico posteriore e un gommista disposto a sosituirlo; trascorro il resto della serata con un velo di preoccupazione. La notte porta consiglio, alle 07.00 sono in piedi, non voglio andare via alla chetichella e aspetto che si alzi un po di gente, giusto per salutare qualcuno, intanto la decisione è presa: strada con molte curve, almeno il pneumatico lavora sui lati dove c’è abbastanza battistrada. Orosei, Dorgali, Tortolì, Lanusei e ss 198 sino ad Isili, (220 km) non è la strada migliore per il rientro a casa ma è la più consona alle mie esigenze. Decido di abbassare la pressione del pneumatico un lavoro certosino eseguito ad occhiometro, intorno alle 08,30 c’è abbastanza gente in giro, saluto un po tutti e mi metto in viaggio, chiaramente con il cuore in gola, so che posso anche andare piano ma se la gomma esplode rischio ugualmente di farmi molto male. Tabella di marcia: ogni mezz’ora sosta per verificare la situazione (non previsti ma verificatisi 2 posti di blocco dei carabinieri e una festa campestre che mi hanno rallentato ancora di più) velocità media 53 km orari. A Dorgali rifornisco e voglio controllare come funzione l’occhiometro, pressione della gomma 0.9 bar. Troppo bassa, la proto a 1.5, intanto la tela è andata via tutta, si vede nuovamente la gomma, quanto cazzo di gomma c’è? A Lanusei scopro che c’è un altro strato di tela, bella bianca bianca ma a Seui mi abbandona anche quella, nuovamente gomma nella quale si vedono a distanza di circa 8 cm l’una dall’altra delle X. Giunto a Isili le X non si vedono più e si presenta il problema vero: le curve sono finite e devo fare ancora 50 km tutti in rettilineo, la gomma consuma solo centralmente! Tiro nuovamente fuori l’occhiometro e sgonfio ancora il pneumatico, credo di averlo riportato a 0.8 – 0.9 bar, almeno lavora per lo più sui lati, mi faccio coraggio, parto e non mi fermo a controllare sino a casa. E’ andata bene, non avrei creduto di riuscire a fare 270 km. Chiaramente sconsigliato a tutti , ma queste sono quelle circostanze dove il guzzista riesce a mettere in pratica la sua innata “arte dell’arrangiarsi”.

Tonirag
Ciao a tutti, belle gioie,
proprio stamattina sono tornato in continente (ma non ancora al lavoro), dopo l’incontro mi sono trattenuto un giorno a Siniscola con i napoletani, Pesantista, Beppe e Giulio, e poi ho proseguito fino a Cala Gonone alla ricerca di tempo migliore, e dopo aver trovato un bel sole, ironia della sorte, mi sono pure raffreddato di brutto (misteri della vita).
Ve possino ammazza’ quanto scrivete…..il topic è arrivato a 10 pagine….e rivedendo foto e filmati mi sta pure venendo la nostalgia
Sarò senz’altro ripetitivo, ma lo dico ugualmente:
anche stavolta è stato splendido, è stato bellissimo esserci.
Sono tornato ingrassato, contento e soprattutto purificato, perché in questi giorni ho fatto parecchie comunioni tali da potermi permettere peccati da ora a fine anno
Grazie a tutti voi…
…che avete organizzato quest’evento splendido…
…che lo avete riempito con la vostra simpatia e allegria.

redgo65
Raduno favoloso, persone meravigliose, strade stupende, cibo e bevande da Dio (compresi gli zuccherini di Vladimiro).
Viverlo è stato grande. Peccato che sia finito.
Saluti

S558
Olà, anche noi arrivati lunedì pomeriggio con gli ultimi 50 km sotto il temporale, Bondeno – Rovigo. Thio sà di cosa parlo.
Viaggio di ritorno con Thio e MarcoB, e … il KEBAB …
Finalmente rubo un pò di tempo al sonno per leggere di Atlantide e continuare ad assaporare il “godimento” degli ultimi giorni. Un concentrato di divertimento pari a due normali settimane di ferie. Se lo sa il mio capo me le mette in conto.
Giuro ho letto tutto, tutte e undici le pagine, siete tutti fantastici. Non saprei cosa aggiungere per dare ancora enfasi alle giornate appena trascorse, ma avete già descritto al meglio tutte le sensazioni vissute. Solo una cosa: Alberto posso già fare il bonifico per il prossimo incontro?
Prossimamente devo scaricare i filmati e metterli disponibili, il tempo e l’ignoranza sull’argomento mi rallentano.
Vorrei scrivere e ricordare tutti, ma senza la mia dolce metà qui con me mi riesce difficile. Maria è ancora stanca da 5 giorni sul sellino del V11 (resistenza al sacrificio da indicare sui Guiness) e sta ronfando da qualche ora.
Piero

Gibbone
Atlantide ha stabilito che…..
….sono sempre il più lento (siamo arrivati a casa ieri sera).
Sono stati giorni fantastici per la compagnia, i posti, il cibo ( :b ). Ribadisco tutta l’invidia per gli “indigeni” ed approfitto per salutare i “compagni spiaggiati di San Teodoro” di cui renderò disponibile documentazione fotografica se non provvedono al patteggiato opportuno riscatto!!
Ahiò!

Diegodelson
Ciao …
… mi mancate tutti tantissimo
purtroppo non riesco molto a leggere in questi giorni, devo recuperare il lavoro accumulato la scorsa settimana :moderator:
ma ne è valsa davvero la pena.
Vorrei condividere un po’ di foto
([size=24]anche con le orecchie sadomaso …..), [/size]
ma con imageshack mi ci vuole un’eternità … ho visto che usate diversi siti per caricarle ma non avendolo mai fatto non ho idea da dove cominciare.

Qualcuno mi consiglia cosa posso usare per evitare di metterci 5 min. a foto ?[/quote]

Vladimiro
Vorrei ricordare, così da fermarli meglio nella memoria, alcuni momenti particolarmente “belli” di questo Incontro di Primavera.
A dire il vero ogni momento (incidente di Fabrizio e Sonia a parte) è stato molto bello. Però ogni tanto tutto si “combacia” così bene che gli stati d’animo, le situazioni, le persone, le predisposizioni lo rendono (se possibile) un pò più magico.
La serata sul traghetto all’andata. Sublime.
Finalmente incontro Sam e Roberto (StonePIK…’niùrànt!).
Finalmente rivedo le brutte facce dei napoletani e quelle dei ciociari…perfino Valter! :b (scusa Valterino mio..nùn ho resistito alla battuta! :volemose:)
…vabbè…anche quelle dei romani..che però incontro più spesso all’aperitivo o per qualche “girello” fuori porta…
Finalmente…
Mi rilasso nell’atmosfera goliardica e affettuosa sul ponte della nave mentre ci sediamo attorno ai tavoli.
Il traghetto è in viaggio e tutti si apprestano a “sbocconcellare” qualcosa…
Gli sguardi complici si intrecciano. Qualcosa nell’aria mi dice che il “suggerimento” di Piero Pintore di tenersi leggeri in vista del mare mosso non sarà molto seguito.
Crackers e alici col sale. Così aveva suggerito. Al massimo un “sorsino” d’acqua e poi subito in branda.
Ma la voglia di stare assieme e creare subito quell’atmosfera di Amore Cosmico è troppo forte.
In un attimo appaiono vassoi di pagnottelle napoletane (ho detto giusto?), mozzarelle di bufala, taralli alle mandorle e pepe, coglioni di mulo (non sapete cosa sono?…Fottetevi!!!!:b ), pane, bottiglie di vino, birre e panini di vario tipo…oltre all’immancabile Comunione Braticolara con lo zuccherino.
Alla faccia! :b
Tra un assaggio, un panino, una bevuta, un altro assaggio, uno zuccherino, un’altra bevuta…e tante belle chiacchere verso le 2.00 andiamo a dormire.
Comincia bene!
Altro bel “flèsc” è il trenino di moto verso Fonni.
Anche se un pò di sabbietta portata sulla strada dai rivoli di pioggia dei giorni prevedenti avrebbe suggerito una guida più tranquilla guidiamo con disinvoltura.
Il LeSPans è scarico dei bagagli e seguo “l’apripista” Shockato divertendomi un mondo…lo vedo che “freme” per tenere un’andatura che permetta al gruppetto di restare assieme…ma ogni tanto si lascia andare a piegone pazzesche…gli tengo dietro senza troppo sforzo guidando più pulito possibile…marce alte e velocità in curva…seguo le traiettorie senza pensarci troppo e sembra una danza…negli specchietti vedo che anche gli altri (alcuni col passeggero) seguono…
Era impossibile parlarsi ma con il ritmo di guida, le curve, l e pieghe…sentivo che ci stavamo divertendo…
Sabato sera al karaoke…
Un pò di reticenza iniziale era normale, e l’open bar cominciava a far sentire i “benefici” effetti…parte Valter con Venditti…lo accompagno con la voce finchè posso (per me era decisamente “alta”) e poi,,,poi..ariiva Beppe Titanium. Abbiamo cantato assieme a squarciagola il Rock di capitan Uncino…tutto qui.
Sarà stata l’atmosfera che “montava” sarà che per un attimo ho distolto lo sguardo dalle parole della canzone e ho visto le vostre facce sorridenti e divertite…
Bhè è stato “appagante”. Bello. Amore Cosmico.
Sabato al rietro da Austis…dopo Fonni.
Ho scoperto che avevo un “Fratello de curva” e non lo sapevo.
Thio.
Sono in testa al gruppetto e viaggiamo spediti tra le bellissime strade della Desulo Fonni. Ogni tanto rallento e guardo gli specchi per ricompattare…Thio c’è…e se allungo?…sempre lì sta…azz! ‘Sto ragazzone dal capello perennemente sconvolto e dalla faccia simpatica guida bene!
Proseguiamo…un pò di stanchezza comincia a farsi sentire e il braccio “buono” è un pò rigido di muscolatura (il LeSPans “danza” come una libellula…ma pesa sempre più di 220 chili eh?) così Milingo passa avanti (mazza quanto và…anche senza i “cavalli”!!!!) e anche Thio lo segue…
Le curve proseguono a ritmo incessante e il godimento continua quando ad un tratto SGRRRAAAAATTT!!! faccio un salto sulla sella che a momenti sbaglio la curva…non ho tempo di ragionare che ARISGRAAAAATTT!…ma…ma… è Thio! Porcapupaza che piegone! E consuma pure i piolini sotto le pedane!…Azz! Sta cò “le recchie” per terra e guida tranquillo a velocità tutt’altro che turistiche!…Che bello vederlo!
Quando ci fermiamo per l’immancabile Ichnusa ci togliamo i caschi e gli sguardi si incrociano…nessuna parola, solo un accenno di sorrisetto e una leggera inarcata di sopracciglio.. Meraviglioso.
Fratelli de Curva.
Sempre sulla stessa strada precedo il gruppo e passiamo la “processione” del paese (era Fonni?…o Desulo? il paese non lo ricordo ma la strada si! :b ) guido spedito ma rilassato, curve stupende, panorama incantevole…ecco il valico con le bancarelled ella festa, un pò di gente e delle moto (quasi tutte Ducati) da vero smanettone, il benzinaio…e…e…un missile accompagnato da un rombo cupo mi passa a velocità warp…arriva ad un immaginario traguardo posto poco più avati e alza le braccia al cielo come se avesse vinto!…E’ Valter!
Comincio a ridere nel casco e “capisco al volo” cosa voleva dire…primooooo!!!!!
Mi sale un’allegria incontenibile…
Ho guidato per una ventina di km cantando “We are the Champions” e guidando a “ritmo” di musica.
Mò basta sennò riscrivo tutto il Raduno…
…ammazza se me sò divertito!

Tonirag
C’è stato un momento dopo il karaoke in cui mi ero soffermato a guardare Zinfo, il cognato e un altro (che ora non ricordo) seduti a tavola sotto il portico che bevevano e ridevano a crepapelle e non si fermavano mai…solo a vederli ed ascoltarli mi stavo sbellicando dalle risate…da morire.
E poi l’apoteosi delle risate: lo spettacolo sempre di Zinfo ancora più brillo (brillo è un eufemismo) che commentava le radiografie di Fabrizio e Sonia (appena tornati dall’ospedale) che assieme a me, Goffredo, Valerio e altri erano piegati in quattro dalle risate…da non poterne più
Altra circostanza: venerdì pomeriggio, dopo Mamone mi sono ritrovato dietro a Valter e Cristina. Il fetente di Valter correva come un disgraziato, all’improvviso mi viene la scimmia di stargli dietro, e per un bel po’ di km gli sono stato alle costole fino a quando non sono riuscito a sorpassarli…roba che per la soddisfazione gli ho alzato il dito medio…peccato che ‘sta soddisfazione è durata pochi minuti: il fetente mi ha risorpassato, e per sfregio mi faceva pure “ciao” con la mano…
Però gli abbiamo dato di brutto col gas… che fico!
Momenti indimenticabili

squaloguzzi
Riesco a scrivere due parole anch’io… molto è già stato detto in toni entusiastici, e non saprei cos’altro aggiungere, se non EVVIVA L’AMORE COSMICO!!!!
Per gli organizzatori, in particolare Piero Pintore, che ha sempre tuto sotto controllo (tranne la macchina fotografica); per Alberto il Presidentissimo; per babbo Pedro chè è un piacere fare la strada dietro di lui; per Vladimiro che ogni volta si conferma per quello che è, e per il solo fatto di ESSERE trasforma ogni luogo, ogni incontro, ogni compagnia in qualcosa di migliore; per Goffredo e i suoi show; per Fabrizio e Sonia che mi hanno fatto preoccupare e poi silenziosamente ringraziare il cielo; per i Sardi tutti; per tutto il gruppo della delegazione campana Willy e Lucia, Rosario e Marina, Pask(e non solo per il cibo!!!); per l’amico Giulius trascinato da me in questa fantasstica gabbia di matti; per le vecchie conoscenze (Paolo Milingo, Beppe Titanium, Valter e Cristina, MarcoB, Macio, Toni, Berghella, Gianni Cesaroni con la Breva e Paolo con la Kawa di scorta, Beniamino, Zinfo con la batteria morta, le Aquile della Ciociaria, Marco Nocella, e sicuramente dimentico qualcuno, spero non se la prenderà) e quelle nuove (i compagni di colazione Diegodelson e Aires, Motopesantista, Samside che lo terrei in tasca insieme a Goffredo per tirarli fuori quando sono depresso, Antonello e Signora che minkia come vanno sul cali!!!!, Molamai, e pure qua ne dimentico a mazzi); per tutti loro AMORE COSMICO a secchiate…
ma l’Amore più grande, e qui sono sicuro che nessuno se la prenderà, è per la mia compagna di viaggio, di percorso, di avventura e di vita, mia moglie Alina, che pazientemente arroccata sulla sella di Griso e aggrappata alle maniglie dell’amore, non ha fatto un plissè nemmeno quando il polso si è “scaldato” sulle meravigliose curve di Atlantide… e se non è amore questo! Grazie per essere insieme la più grande ed il collante delle mie passioni

BeppeTitaniumho letto tutto d’un fiato le 19 pagine di commenti …. e sto ancora ridendo …. e piangendo eprchè il raduno è finito.
le mie foto … concentrate quest’anno sulle vostre b…. facce
[url]http://picasaweb.google.com/BeppeTitanium/AquileEPorcheddu2008[/url]
comunque NON si può andare avanti così …
… non si può lavorare tutto l’anno ….
e poi godere solo per due giorni ..
durante il raduno di AG …
NO NO NO NO NO
propongo una petizione governativa …
un disegno di legge di iniziativa popolare …
dal prossimo anno …
[color=red][size=24][b]due giorni di lavoro e tutto l’anno raduno di AG … ! ! ! ! [/b][/size][/color]
sotto con le firme:
1. BeppeTitanium
2. MarcoB
3. …

Vladimiro
HO VISTO IL VIDEO DELLA CANZONE DI GOFFREDO!!!!!
MITICO!!!
Alcune considerazioni:
– levate er vino a Samside che “verso quell’ora sicuramente ero ancora abbastanza lucido “…dai riflessi sulla “crapa” eri lucido pure dopo!
– date una casa più grande a Cane che sò in 15 davanti al pc e non c’entrano
– servono dei muratori per allargare il salone di Thio che anche loro in 10 stanno strettini
– mi serve l’indirizzo di Salvatore Accardo che se vòle dà “una mano” me farebbe proprio comodo
– portate un baride di birra a Motopesantista che dopo 4 giorni di spiegazioni a Babaozzu c’ha la gola un “tantinello” secca
– qualcuno compri dei “cotton fioc” a Babaozzu per darsi una lavata alle orecchie ‘chè c’è Motopesantista che sò quattro giorni che “je stà a spiegà ‘na cosa” ma lui non lo sente…e leggere i movimenti delle labbra direttamente dal forum è vermente “tosta”
– qualcuno fermi Alberto Sala che sul momento non aveva capito che Gof lo stava a pijà ‘n giro ma mò si…e è uscito de casa ieri sera pè annallo a cercà armato di senso dell’iùmòr e de ‘na roncola
Grande Gof!!!!! Sei un GRANDE!
…una satira costruttiva è quello che in molti auspicavamo…e solo tu che stai lontano e al sicuro a Parì potevi farla…noi corriamo il rischio di ritrovari Iosca (capo del KgbAG) fuori dal portone che ci aspetta…o peggio ancora il Tatuato a cena…
NB:
Il Sala ha appena telefonato a casa, la roncola se l’è portata dietro ma ha lasciato l’Iphone sul comodino..c’è qualcuno che è in grado di portarglielo che senza si sente nudo?

lepontine
Ciao a tutti, mi connetto solo ora e vedo 21 pagine….bestiale…
Laura ed io siamo rientrati dalla Sardegna venerdi, l’abbiamo presa comoda, e dopo i 300 chilometri fatti assieme a voi ce ne siamo sparati altri 1200 da soli facendo il periplo dell’isola che c’è, e menomale che c’è….
Curve, curve ed ancora curve, a cementare per bene il nostro amore, spiaggie bianchissime e monti selvaggi a farci venir voglia di non tornare più in Padania…
Non finirei più di citare ricordi, e so che mi sto facendo del male… ma le dune di Piscinas, gli scavi di Tharros, le vie di Bosa, i bastioni di Alghero frustati dal maestrale…. e i cavalli di Lula , le donne di Mamoiada vestite di nero….
e il porcheddu di Austis, e l’Ichnusa…. e tutti i ragazzi di Anima Guzzista, quelli che abbiamo conosciuto di persona e quelli a cui ancora non so dare un nome…
Grazie ad AG che ci ha dato questa possibilità e questa occasione, grazie a tutti voi per essere stati stupendi…
Atlantide, ritorneremo!!!

Willcoyote
Mi sento turbato!
Quasi offeso!
Leggo un elenco che tiene in considerazione tutte le tipologie di Guzzimuniti senza barriere di cilindrata, modello, taglia personale o gusti sessuali!
Ma non leggo nulla che dia il giusto valore, la giusta considerazione a chi rende possibile buona parte di tutto ciò!
Cioè chi lascia abbastanza cose nei piatti affinchè altri possano fare la parte degli aspiratutto! (Porcalamiseria la prox volta lascio la moglie a casa!!!!Il problema è che ci ha trovato sfizio!!!)
Per non parlare del fatto che se fate tanto i fighi (le curve, le staccate, ecc.ecc.) è solo perchè c’è qlcn che vi pensa e si concede benevolmente al vs sorpasso con un sorriso bonario! Quasi paterno!!!
Insomma! Se non ci fosse chi, come me, decidesse e sottolineo decidesse! di rimanere …emh….un poco indietro VOI che cavolo direste una volta tornati a casa????
Cmq per punizione…..
Che dico! Per dispetto…..
Anzi no! Proprio per cazzimma!!! Non vi porto più i pagnottelli napoletani ed i tarallini mandorla & pepe!!!
A buon intenditore………!!!!
Ciao a tutti da un profondo conoscitore delle varie tipologie di scarichi, bauletti e portatarghe!!!
totogigi
Piuttosto, colgo lo spunto al balzo per due pensieri umidicci, vi avviso, sarò sdolcinato, ma è così da essere.
Non posso fare a meno di ringraziare ENORMEMENTE Piero Pintore, Stefano Caiazza e tutti gli altri amici dalla Sardegna che hanno reso possibile questo ennesimo bell’incontro. Esperienze come quella di pranzare dentro un carcere sono state possibili solo grazie a loro. Piero poi si è davvero prodigato in maniera impressionante. Senza star lì a proporre monumenti: semplicemente GRAZIE di cuore. Più ancora delle strade bellissime e dell’ambiente emozionante, due sono le cose che mi hanno colpito molto: una sono loro, l’altra è stato il vedere la gente contenta. Lo si leggeva dagli occhi, prima ancora che dalle parole. Non mi stancherò mai di ripetere che va bene il forum, va bene il sito, ma all’incontro annuale non si può non esserci. E mi fermo qui, perchè appunto, se lo spiegassi oltre non mi capirei.

mdanè
E’ giunto il momento dopo una settimana dal “fattaccio” di esprimere a mente fredda
le emozioni che sono rimaste nella mente e nel cuore (vero Valon?).
E’ facile, appena tornati e quindi ancora coinvolti dal pathos del momento, esprimere
l’immensa gioia di aver passato tre (almeno) giorni stupendi in compagnia di veri Minchia come me.
Invece oggi posso dire che sono estrememente deluso, un incontro per nente riuscito.
Ma vado con ordine:
1) Non si può più accettare “er Berghella” tanto più se me lo devo vedere in costume da bagno…
2) Me so morto de fame, cazzo paghiamo profumatamente ed in anticipo e poi me fate magna pane e mortadella.
3) Le strade di quà, le strade di là, la desulo-fonni, tutte autostrade dritte e per giunta piene di buche.
4) Lorganizzazione poi, lasciam perdere molto approssimativa, tanto che non sono neanche venuti a legarmi la moto sul traghetto.
Detto questo, scherzi a parte, è sempre un piacere partecipare e rivedere le vostre brutte facce (anche se quest’anno c’erano
tante defezioni una su tutte er Tatuato). Mi sono divertito da matti sia su strada cercando di inseguire
ora un manico ora un’altro) sia nelle soste ed in albergo sparango Minkiate e soprattutto sentendo le vostre.
Non faccio i nomi in quanto rischierei di dimenticarne alcuni e non mi va ma concedetemi di citarne uno solo per tutti,
SAMSIDE!!!!!
Vi do appuntamento al prox. anno sperando che possa ancora partecipare.
Le foto già nelle pagine precedenti le ho pubblicate.
Ciao a tutti vostro Minkia reale Marco.

Ianus
Salve ragazzi sono Gennaro di Casalbordino (Fz1)…mi sono appena registrato al forum..volevo ringraziare e salutare tutti voi appassionatissimi guzzisti e simpaticissimi compagni di esperienze indimenticabili come i fantastici incontri di primavera a cui partecipo puntualmente ogni anno. Un caro saluto ai mitici babaozzu, shokato, Thio …compagni di pieghe. Ciaoooo
marcolino
non so come sono andati tutti i raduni passati, ma questo secondo me è
stato dominato dalla iella:
– sbarco ad olbia ed il cali di Zinfo non parte (comprerà una batteria)
– la moto di zinfo si spegne ed occorre spingerla più volte;
– gia dalla partenza da pattada la ragazza fa strani rumori nel cambio;
– il motorino della breva di roberto va in tilt e per fortuna un
meccanico di orosei lo ripara;
– il maresciallo si spegne e va in moto con difficoltà;
– venerdì notte non dormo neanche un’ora (pedro non è un essere umano è
è un grizly)
– Sabato mattina la ragazza peggiora vistosamente e dentro Oliena sento
un frastruono dal cambio e decido di rientrare a Pattada in seconda e
terza (80km)sotto casa si ferma definitivamente (smontata in fretta e
furia trovo la crociera in mille pezzi);
– il griso di piero va in tilt;
– fabrizio cade con la ragazza(speriamo sia niente di grave).
Beh!!!!
speriamo meglio in futuro
ha dimenticavo, anche il centauro di splitter va a cazzo!!!!
ho dimenticato qualche cosa?
figli con il morale un pò giù
m:)

giannic
La nostalgia del raduno è tanta, da farmi rimpiangere persino la
gimkana della Tula-Castelsardo affrontata sotto il diluvio universale
di giovedi (il temporale di lunedì a Nuoro e quello di martedì mattina
a Civitavecchia erano du goccette, a confronto). La sardegna, la
breva (gran moto, cazzo!), la sgangherata compagnia fieramosca-
delpisello (Paolo, Nello ed il già convertito bmvista per caso:
Giovanni) ed i 1500 km percorsi insieme, gli organizzatori sardi e voi
tutti hanno reso la cosa unica. Ed assieme alla nostalgia per i giorni
appena trascorsi mi è venuta l’impazienza di suonare dal vivo al
prossimo raduno (sto già preparando il repertorio). Baci ed abbracci.

Valerio
Unisco solo ora la mia voce entusiasta (come sempre invero) per questo evento.
Dopo anche il felice esito (nel senso ovviamente che sarebbe potuto diventare
terribilmente peggio) del disastro combinato dal mio amatissimo figlietto
Fabrizio (che quando starà meglio gli prometto di farlo entrare in un cespuglio di
storcidi’ollo toscani! – un abbraccio invece delicato ed un bacetto alla dolce Sonia)
Bello, bello e come sempre bello. Ritrovare i vecchi amici e conoscere quelli nuovi
è sempre la più bella cosa che c’è. Se poi si aggiungono i posti visitati, le strade
favolose, curvose, senza buche, il mangiare, il ridere e scherzare…..
Grazie a tutti quelli che si sono dati da fare per far nascere sempre il miracolo dei
nostri incontri; grazie agli amici con i quali sto sempre meravigliosamente bene.
Un grazie particolare a Piero, Rita ed Eleonora che ci hanno fatto vedere altri
angoli di paradiso……….che mi hanno devastato!
Tutto bello fino alla fine, fino al ritorno in nave dove…… mi hanno fregato la
borsa con gli assegni, i documenti, le chiavi, i coltelli, la macchina fotografica
digitale, il cellulare…………………
……..
……………………….la tavoletta tagliere e MANNAGGIA le due bottigliette
di filuferro e mirto “termostatate” di Demetrio; fantasticavo già di trovargli
posto nella mia vetrinetta Guzzistica con le cose più care.
🙁 🙁 🙁 🙁 🙁 Maremma budella! >:-(
Con il cuore triste per aver lasciato troppo presto questo angolo di paradiso
e gli amici del cuore, ed ancor più triste per la grave perdita dei presenti di
Demetrio… riprendo a lavorare… 🙁
Figli nostalgici ed incazzati
Marco Nocella
Ciao a tutti e grazie ai sardi per il raduno e per la splendida
organizzazione…..
Ogni volta è sempre più bello….rivedere tante brutte facce e
conoscerne altre…..troppo bello!!!
La mia Breva è andata benissimo.
Stamattina siamo arrivati a Civitavecchia alle 6 e poi verso casa
giusto in tempo prima della pioggia….
Un pensiero particolare va a Fabrizio e Sonia, per fortuna si è
risolto tutto senza grandi danni.
A presto!!

Antonello Fiori
Ciao a tutti ragazzi, finalmente ho fatto il mio pimo raduno con la mia
prima guzzi (spero non ultima), e’ stata un’esperienza meravigliosa
nonostante ne avessi fatte altre con moto giapponesi, ma vi giuro non
e’ la stessa cosa. mia moglie oggi e’ di mal’umore perche’ gia’ le
manca quella greffa di guzzisti fuori di testa ma gentili corretti e
con una grande voglia di divertirsi, un grande complimento a tutta
l’organizzazione per come ha gestito tutta la situazione, un grande
grazie a piero pintore che ci ha fatto conoscere una realta’ che non
pensevamo che esistesse, un forte in bocca al lupo per una veloce
guarigione a king faber e compagna, che secondo me sono dei grandi
sfigati, secondo me quel california e’ cugurato, questa e’ l’occasione
per comprarne un’altra e farla immediatamente benedire da un prete.
Di nuovo ciao a tutti, in modo particolare tutti quelli che abbiamo
conosciuto personalmente..
Ciao a tutti e forza paris
NiQ-TP
Sbarcati stamattina alle 7.00 a Trapani.
Alla riunione di redazione d’inizio mese, stamattina ci vado con la
maglietta
ANIMAle GUZZISTA
Aquile e porcheddu, Orosei 2008.
Una figata unica!!!
Figli caporedattori di nuovo at works
NiQ e Pina

Zinfo
Un grazie a Tutti i sardi la vostra ospitalità non è solo una leggenda nè

Piguzzi
Ragazzi………….
il mio primo raduno con A.G., che roba
tutti simpaticissimi,. con punte di eccellenza..uno per tutti, cosi’
non vi offendete
IL PORCHERRIMO
semplicemente GRANDE.
2 milioni di curve, risate, e poi
10 anni di vita in meno, con il volo dei due fringuelletti,
registrato dallo specchietto della norge.
ma sorge spontanea la domanda:
se Sonia l’ha acchiappata un angelo per i capelli
Fabrizio, il suddetto angelo, per cosa lo ha preso??????
figli in volo

Willy
Ed eccomi di ritorno!
Finalmente a casa!
….almeno credo!
Ma davvero già è finito tutto?
Che peccato!
Nonostante ‘sto dannato dolore alla schiena che non ha dato pace è
stato tutto troppo simpatico!
Un grazie primaditutto agli amici che hanno permesso tutto questo
scortandomi/curandomi nel momento del bisogno!
Grazie quindi a Pask, a Rosario (mio veterinario personale!) & Marina!
E poi dal viaggio in traghetto, dove ho conosciuto/riconosciuto un
bel po di gente, alla visita di Venerdì alla casa circondariale!
Dalla cena in albergo alla spiaggia di sabato (non ce l’ho fatta a
fare il giro e mi sono accontentato di rosolarmi al sole!) è stato
tutto un conoscere e rivedere persone particolari e simpatiche!
Giulio, Samuele, NiQ & signora, Antonello & consorte e poi rivedere
Alina & Paolo, il Vladi, il Reverendo e Toni.
E poi Pedro che con la sua anonima sarda e relative vettovaglie
lasciano sempre un segno indelebile nella mia linea, Piero che con la
sua disponibilità mi ha permesso di limitare certi danni! Zinfo ed i
suoi simpaticissimi parenti/amici…..mi sono scordato qlcn????
Sicuramente!
Non me ne voglia nessuno!!!
Tanto non ricorderò i nomi ma certo li ho impressi in me!!!
Mi tocca aspettare il prossimo anno per ripetere tutto ciò???
E sia!
Ah! Un lieve abbraccio alla acciaccata King-family! Simpaticissimi
anche con i lividi!!!
Un abbraccio forte con tanto di sonore pacche a tutti gli altri!!!!
Alla prossima! E che sia presto!!!
Willy & Lucy!….che già è in coma!

Sonia
Bhe ragazzi, che dire… Che avventura! E’ poco che vi conosco, vi ho visti due volte, altri li conosco meglio perche’ “connazionali” e compagni di diverse gite in moto qua in sardegna, ormai vi conosco pero’ tutti grazie ai racconti di Fabrizio… Sono tante le cose che vorrei dirvi ma la prima che mi viene in mente e’ : che gruppo! Tutti, ma proprio tutti ognuno a modo suo mi ha abbracciata e coccolata, anche solo con uno sguardo… Ah le guzzi sono si un mito ma I guzzisti sono anche meglio!
in questi giorni mi sono divertita un mondo, ho buttato chili di stress alle spalle e per la magia della moto e per la splendida compagnia, a voi piace definirvi animali, cavernicoli ( oh, a quanto dice fabrizio!) Ma sapete essere dei grandi Amici, vi ringrazio uno per uno, un bacione grosso grosso, vi abbraccio… Con un braccio… E spero di rivedervi presto… Rimanete sempre cosi… Come le guzzi… Difettose ma con stile, non vecchie ma epocali, uniche anche se uguali… E sempre e comunque Grandi! Baci Sonia

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