Home Incontri e racconti A volte l’Aquila ti porta dove meno te lo aspetti

A volte l’Aquila ti porta dove meno te lo aspetti

1935
0
AnimaGuzzista Racconti Rinaz

Di Rinaz
Fa freddo questa mattina e’ l’otto dicembre festa consacrata all’Immacolata.
Fa freddo e sono solo le sei del mattino, mi aspettano i mutandoni di lana ed un Chianti sotto una gelata che sembra proprio la reclame del Natale piu’ scontato, patinato e finto dei grandi magazzini.
Aspetto la luce di una tersa giornata di sole e accendo “Igiakal” che non mi tradisce piu’ da quando i miei amici Pietro e Marcello ci hanno messo le mani. Fuori fa davvero freddo e mi aspetta l’attraversamento dell’alto Chianti sulla direttiva Gaiole – Badia Coltibuono – Cavriglia poi da li raggiungero’ Ponte a Sieve dove mi aspetta Lorenzino alle nove. Nelle borse ho messo un po’ di speranza perche’ da Ponte a Sieve io e Lorenzo raggiungeremo Nonnoenio ed andremo al Toy Run con quelle “trunce” degli Harleysti.
Di mezzo c’e “solo” l’Appennino con il passo del Muraglione o il passo dei Tre Faggi da superare per raggiungere Nonnoenio a Meldola provincia di Forli’.
Sembra tutto deciso e segnato ma l’Aquila a volte ti porta dove meno te lo aspetti.
Oggi mi ha portato in un posto imprevedibile quanto incredibile.
Seguiteci fratelli, seguite me e Lorenzo in questo viaggio che solo le Guzzi possono fare, seguiteci se anche voi avete una Guzzi… perche’ se l’amate qualche volta avra’ portato anche voi in posti che non vi immaginavate.
Verso Gaiole comincio a salire, il ghiaccio dalle olivete e dai vigneti si trasferisce sulla strada, IGIAKAL scivola ma non cade… devo fare attenzione e recito il rosario per non pensare al gelo… ma nonostante il freddo, l’Immacolata e la statua della Madonnina sul mio fanale provo ancora lo stupore a guidare la mia moto perfettamente funzionante… non riesco ad abituarmi.
Curva gelata dopo curva gelata scendo nella Val d’Arno dove mi aspetta la nebbia, aumentando la velocita’ aumenta il freddo … maledico i miei cinquant’anni e la mia scarsa forma fisica ma resisto. Lorenzo arriva carico di borse e doni per i Bambini della Casa famiglia che il Toy Run ci porta a trovare… abbiamo freddo ma loro stanno peggio di noi e Nonnoenio era stato chiaro ” … al di la’ di quello che portiamo ai bambini piace stare con noi e guardare le nostre moto… ” l’anno scorso Nonnoenio ci era andato in moto sotto l’acqua… le moto erano poche e forse i bambini un po’ delusi… abbiamo freddo io e Lorenzo ma NIENTE MACCHINA costi quel che costi…
Ora c’e’ il sole ma le previsioni danno il cambiamento del tempo per il pomeriggio: pioggia e neve su apennino emiliano e Toscana… Lorenzo forse per pieta’ mi caccia la balla che su Sky ha visto il sole tutto il giorno mentre prendiamo un caffe’ nel bar dove lavora Leo presidente del Guzzi Fiorenza Club… Leo non c’e’ e le signorine (molto carine) ci porgono il caffe’ con una domanda ” … ma siete grulli? dove andate con sto freddo?..”
Lorenzo ride e rilancia “… ma e’ ovvio facciamo il Muraglione!…” Si passa Rufina e si comincia a salire la nebbia avvolge il paesaggio indefinito e spettrale di faggi e pini … ad un certa altezza sbuchiamo al disopra della nebbia ed il panorama si fa maestoso ed invernale… cazzo Lorenzo e’ proprio Natale e siamo in moto… ma siamo gia’ a San Godenzo e dobbiamo prendere una decisione: salire per il piu’ alto Muraglione o fare il piu’ basso passo dei Tre Faggi… Lorenzo scruta la cartina sul serbatoio e decide per i Tre Faggi… ci facciamo piu’ di 20 chilometri su una lastra
di ghiaccio a passo d’uomo le poche persone che incontriamo scuotono la testa ma la strada franata in piu’ punti alla fine ci sputa sani e salvi a Premilcuore… Lorenzo che non ha il parabrezza come il mio preso da Vincenzo Crea ha molto freddo soprattutto alle mani … decidiamo quindi di fermarci per un caffe’ (corretto) per scaldarci ma anche per stemperare la tensione accumulata nel fare il passo sul ghiaccio, regalo a Lorenzo due scaldamani che mi aveva regalato GIGINEVADA e cerco di guardare come sta’ … lo sorprendo che guarda il posteriore di una bella valligiana che va a Messa… scoperto e imbarazzato dice “…si vede che con il freddo si mantengono bene…” OK Lorenzo sta benissimo ed eccoci adesso guardare il mare Adriatico … sembra una cartolina tipo ” SALUTI DA RIMINI” facciamo
l’ultimo salto verso Nonnoennio ed il Toy Run, passata Predappio c’e’ il sole e la temperatura e’ gradevole sembra proprio una ricompensa divina per tutto il freddo mangiato. Lorenzo volteggia come un angelo sulla sua Special
bianca tra le curve mentre io arranco e faccio fatica.
Eccoci a Meldola ci presentiamo puntuali alle undici sulla bellissima piazza principale e… E NON C’E’ NESSUNO!
Giusto il tempo di disperarci… Nonnoenio non risponde al telefonino … Pietro nemmemo… ma ecco il rombo amico che annuncia l’arrivo di un California a carburatori lucido come un altare, aerografato e radiomunito:
NONNOENIO!
Con Nonnoenio andiamo ad aspettare il gruppo piu’ avanti sulla statale ed intanto cominciamo a fare amicizia “NON VIRTUALE” … Nonnoenio mantiene le promesse del Web e’ davvero un grande personaggio. Quando arriva il gruppo
mi sono emozionato … ho stimato circa 60 maestose moto tra Harley e Guzzi e qualche Giap (molto pochi ma buonissimi).. c’era un rombo un suono nell’aria che mi piacerebbe farvelo sentire… vederli cosi’ sembrava che
andassero a mettere a ferro e fuoco un tranquillo paese come nel film IL SELVAGGIO con Marlon Brando ed invece andavano a portare speranza e qualche regalo ai bambini di una suora.
Gia’ questo meritava il viaggio.
Io credevo di essere venuto da lontano… c’era gente che veniva da Roma e da Venezia!!!
All’aperitivo facciamo conoscenza e comunella con gli altri Guzzisti dove su tutti svetta Lino “il Duca” … ci presentiamo compatti alla casa Famiglia di Galeata. Le moto che ci stanno vengono parcheggiate direttamente nel cortile della casa a portata dei bambini.
Con Lorenzo entriamo nel cortile carichi delle cose che abbiamo portato ed il cuore mi si e’ fermato… anzi …non fermato …peggio a cominciato ad andare indietro.
Lei era bella ed in piedi nella sua tunica bianca con tre bambini attaccati alle sottane… era come l’avevo lasciata otto anni prima… Suor Lucia mi vede e la commozione si fa forte… scende il silenzio sul popolo dei bikers che adesso fa cerchio attorno a noi.. ” MA SAPETE CHI E’ QUESTO SIGNORE? ” esclama suor Lucia “…Rinaz ma cosa e’ successo cosa fai qui?..” mi volto di spalle e gli mostro la grande toppa sulla mia schiena MOTO GUZZI. Otto anni prima Lucia faceva l’angelo in un paese della ricca provincia tra Milano e Bergamo, terra dura di tossicodipendenze e guai, lei era forte come l’ho vista forte oggi… ma Lucia non aveva paura di niente ne’ della fatica ne’ della violenza. Per loro dipinsi una crocifissione che potete ancora oggi vedere nella chiesa dell’Oratorio di Ciserano Bergamasco e per lei per
i suoi orfani dipinsi una Madonna con Gesu’ e San Giovannino… inoltre andai diverse volte a far dipingere quei ragazzi e la mia anima si fuse con la loro e con quella di Suor Lucia e Don Angelo Riva ma anche di Nazzarena che vidi morire di AIDS in un letto che la suo fianco vedeva solo Suor Lucia e Don Angelo. Andate affanculo voi che avete costruito questa moto che oggi mi ha portato in un posto che non so reggere dal dolore. Andate affanculo voi che credete che nei nostri cuori non c’e’ nient’altro che rabbia, gas e strada.
Lorenzo e Suor Lucia portano i doni in qualche posto mentre Lino il Duca si e’ messo un cappellino da Babbo Natale ed un paio di occhiali con gli occhi finti per far ridere i bambini… va bene asciughiamoci gli occhi ed andiamo
a mangiare che siamo pur sempre Guzzisti.
Il pranzo e’ sobrio e non alcolico offerto e servito dalla casa famiglia nel suo refettorio.
Ancora piu’ sobrie le poche parole che Nonnoenio dice al popolo dei Bikers ringrazia tutti anche la recalcitrante Gemma l’Harleysta che ha sognato e costruito il Toy Run… una bella bikers apparentemente durissima che e’
stata capace di radunare un centinaio di persone attorno a questi bambini…
Nonnoenio dice solo “… grazie che per un giorno non conta quello che c’e’ scritto sul serbatoio…” ma non vi confondete Enio e’ una persona che sa parlare ed infatti tra una pennetta al ragu’ e l’altra riusciamo a parlare di etica e di morale, fede e passione.
Ora Nonnoenio gira con un bottiglione da cinque litri tristemente addobbato con carta stagnola a raccogliere offerte per la casa famiglia (unico costo del Toy Run… ci tenevo a scriverlo) mentre Lucia mi raggiunge.. “… sei
diverso Rinaz…” ” … sono invecchiato Lucia ma sono sempre innamorato del Signore” “… come stanno i bambini?…” “..Bene Lucia sono cresciuti Caterina fa gia’ l’universita’… e i tuoi bambini? e tu come stai qui Lucia come ti trovi?…” Lorenzo silenzioso ascolta anche la sua California Special gli ha tirato un brutto scherzo “… lassu’ erano orfani, potevi
tentare di consolare questa mancanza … questa nostalgia che avevano dentro… qui e’ piu’ difficile … per legge sono solo undici ma me li manda il giudice e sono tutti bambini con delle storie spaventose di abusi alle spalle… a volte non so neanche da che parte cominciare..” “…Lucia ora che la mia Guzzi mi ha riportato a te non ti abbandonero’ piu’…” ” …verrai a dipingere per i miei bambini?” “.. certo!.. guarda ho gia’ un assistente!” ed indico Lorenzo che commosso e confuso non sa dire di no… TORNEREMO LUCIA TE LO GIURIAMO. Il tempo di abbracciare Nonnoenio e Gemma il Duca e tutti gli altri Guzzisti riminesi e siamo sull’autostrada il cielo e’ sempre piu’ minaccioso ed infatti comincia a piovere… merda quanta acqua che ho preso.
Lorenzo mi accompagna fino a Firenze Certosa dove ci abbracciamo e ci lasciamo sapendo che qualcosa e’ cambiato per sempre nei nostri cuori grazie a Nonnoenio, Gemma e le nostre Guzzi.

Rinaz

AnimaGuzzista Racconti Rinaz