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Le Guzzi special all’Eternal City Motor Show

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Sono particolarmente felice di riportare qui sul sito l’esperienza di un ragazzo che pare essere già un motociclista doc ma soprattutto un Anima Guzzista vera, ormai predestinata a solcare i nastri di asfalto del globo in sella ad una Moto Guzzi.

Parliamo di Federico Bornago, i più attenti avranno riconosciuto il cognome e sapranno quali geni muovono questo giovane virgulto, per coloro i quali invece si affacciano su questo sito da meno tempo peggio per loro, ma potranno porre rimedio sul forum dove in tanti sapranno aiutarli. 

Vi lascio al suo breve ma intenso scritto e alle sue bellissime foto.

Sabato 27 settembre ho avuto la fortuna di vedere la fiera di moto all’Eternal Show di Roma.

La fiera è stata molto bella e divertente dal mio punto di vista perché a me piace terribilmente fare le foto e io la vivo propio come una passione, cioè mi diverte cercare nuovi soggetti da fotografare, nuove moto e anche nuove inquadrature, infatti là ho potuto trovare tante moto diverse tra loro.

Poi io mi fisso sempre sulla Moto Guzzi e anche questa volta ho fotografato solo Special su base Moto Guzzi. Alcuni direbbero purtroppo…altri per fortuna ma questa è la mia più grande passione… Quella della Moto Guzzi che come dice una frase che ho avuto occasione di leggere sulla maglia di Anima Guzzista “se lo spiegassi non mi capirei” Perché è come un amore incondizionato che anche con tutte le parole del mondo non riusciresti a spiegare… È un amore che ti accompagna per tutta la vita… E chissà anche oltre.

Nelle Marche, in cerca dell’odioso turismo mordi e fuggi

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Riportiamo dal forum il racconto di Todd e del suo mini Tour Marchigiano.

Ciao a tutti. Si fa un gran parlare in questo periodo di “turismo mordi e fuggi” ma come ci immaginiamo il tipo di persona dedita a questa attività, un turista mordi e fuggi insomma? Bah, direi in maniera estremamente negativa, il classico tipo che meno incontrate e meglio è, giusto? È uno che scontenta tutti, gli operatori del turismo perchè spende troppo poco, la gente del posto dove va perchè rompe le scatole e basta ai residenti, e non ultimo, è scontento di sé stesso perchè avrebbe voluto fare più vacanze ma non poteva.

Identikit corretto, che dite? Ecco, voglio provare proprio a essere quel tipo di persona li! E cercare di rimanervi il più antipatico possibile.

Ok, si….ma dove andare? Programmo due giorni totali, una notte fuori e basta (e sennò mi cadrebbe la premessa e diventerebbe un viaggio più serio, non vi pare?). La prima idea è di andare a Ferrara, è una bella città, non ci sono mai stato, ho la possibilità di infilarci qualcosa di appenninico tra andata e ritorno. Una veloce ricerca degli alloggi me la boccia subito inesorabilmente, non si trova nulla, se qualcosa in centro c’è è a prezzi proibitivi, e se si trova qualche agriturismo non mi va bene, perchè se posso preferisco fermarmi dopo aver guidato e non riprendere la moto per andare a cena. Poi metti che mi viene voglia di una birra non voglio sfidare i vari etilometri.

Ok, altre mete, abruzzo, entroterra ligure…tutte valide, ma per le volte successive. L’idea definitiva è di tornare nelle Marche, dove ero stato ma tanto tempo fa, in particolare la zona delle colline dell’entroterra anconetano. Bene, piano approvato, il settembre regala delle giornate favolose dopo il generale maltempo di agosto, e non si può non approfittarne.

Partenza la mattina prima dell’alba, le 9 e qualche cosa, un po’ di 4 corsie pallosetto verso perugia e poi direzione appennino. I limiti oscillano tra i 90 e i 110, e il Cino-Cassone se la cava bene, stando di un 10 km/h indicati più in alto del limite, o poco meno. Diversi velox, spero di averli evitati, su uno ho qualche dubbio ma forse è andata bene.

Arrivo dopo le 11 alla prima meta di giornata, Fabriano, già nelle Marche, posto che ho sempre tralasciato perchè di ritorno e di fretta da qualche parte. Prima che chiuda vado a visitare il museo della carta, metto qualche foto, se volete vi dico di più. Ne vale la pena? Mah, se siete in zona e vi può interessare l’argomento si, nel complesso niente di che, se penso che mi costa 12 euro e con 19 avevo visto l’Alhambra, fate voi le proporzioni…

finita la visita, giretto per fabriano paese, come è? Carino dai, la piazza con il loggiato e il palazzo fatto ad arco. Più o meno nessuno in giro.

Panino portato da casa e riprendo il 4 corsie per una ventina di km, poi svolta a destra e iniziano le strade più miste, tutto un saliscendi, abbastanza divertente, fondo a volte buono a volte un po’ avvallato, distrutto magari no, ma sono le tipiche strade che con una moto molto rigida ti limiterebbero un po’.

Passo accanto a un lago artificiale, e dopo pochi km sono a Cingoli, dove è prevista la visita. In realtà una volta c’ero stato, ma molto di passaggio, accompagnato da un altro motociclista, mi ero fermato pochi minuti. Stavolta faccio più con calma, il paese è chiamato ufficialmente il Balcone delle Marche, per via del panorama (in effetti mi sembrano diversi di quei paesi ad avere una splendida vista sulle colline e poi sull’adriatico, però il nome ce l’hanno loro). M piace, sicuramente merita una sosta, che tra l’altro ti porta via poco tempo.

Ancora strade miste, si scende di quota, tanta campagna, molto abitata direi, ogni poco si trovano frazioni e case sparse in collina, molto vicine tra di loro e tutto ben curato e coltivato. Mi avvicino a Osimo, vedo un autovelox su 70 di limite, ok, questo passa senza paura.

Arrivo a Osimo, o meglio, alla base della collina dove si erge, c’ero stato una volta, ma voglio tornarci perchè è passato troppo tempo, e poi come posto merita, solo che non ricordavo che avesse tipo un milione di abitanti!! avvicinarsi al centro è un delirio, tutti incolonnati, tra l’altro strada non larga, gente che non tiene la destra, moto bella ingombrante, non posso nemmeno svicolare più di tanto. In attesa di capire che sta accadendo, mi avvicino al centro a piccoli passi, tra folle, prima, qualche metro in seconda. Anche trovare parcheggio è una specie di girone dantesco, tutto intasato di scooter, moto, auto che ti pressano, e alla fine trovo parcheggio ma per miracolo. Di solito in una situazione del genere la mia reazione è quella di fare inversione e andare via, con buona pace del giro in centro, ma stavolta resto nelle mie convinzioni. Comunque qua il Cino-Cassone mi mostra tutti i suoi limiti, se nei 4 corsie è dignitosa, e in curva anche divertente, nei passaggi stretti, parcheggi in pendenza, stop in salita e così via, diventa davvero difficoltosa, e il rischio di caduta da fermo è sempre dietro l’angolo.

In ogni modo, entro in centro e scopro subito l’origine del sovraffollamento, c’è la festa per il patrono! Io volevo fare due passi in pace e invece niente, gomitate in mezzo alla gente. Non è la prima volta che mi capita, quando andai a Urbino ci trovai la festa del Duca. A me importava zero, e in compenso mi fecero pagare per accedere al centro storico.
Vabbè, mi do una guardata alla cattedrale, e poi mi prendo una piadina con la crema di pistacchio, che ho un buco nello stomaco che mezzo basterebbe.

Ormai il sole è basso, ora di andare, poco lontano in effetti, visto che ho prenotato una stanza a Castelfidardo, pochi km più in là. All’uscita dal parcheggio do una mano a un motociclista che ha sbagliato manovra e si è steso con un crosstourer. Solidarietà, non è capitato a me ma per una questione di fortuna.
Per queanto riguarda castelfidardo tra arrivare, check in e così via, lo vedo solo di buio, comunque mi sembra carino ma non imperdibile. Molto tranquillo, quattro gatti in giro, faccio cena a un ristorante li, due passi, e dormita. Ho fatto un circa 350km.

Secondo e ultimo giorno, oggi sono previsti 3 posti da vedere, 4 se proprio va bene. Il primo è Offagna, sempre li in zona, strade collinari per arrivarci, andatura sui 70 non di più, tra passaggi nei centri abitati e auto in giro. Il posto è piccolo, e la cosa da vedere è la rocca medievale. Molto ben conservata, ha intorno anche un torrione, un monastero, e in basso un passaggio che ti porta fuori. Non faccio la visita all’interno. Comunque è un posto che porta via poco tempo, e se siete in zona e vi piace il genere, vi consiglio.

Ripartenza e prossima tappa, stavolta un centro più importante, Jesi. Centro storico racchiuso dalle mura, con diversi accessi, ha un paio di piazze non male, una è quella in cui nacque l’imperatore Federico II. E un corso molto lungo, quasi tutto pedonale e chiuso al traffico. Non mi dispiace come posto, lo trovo abbastanza elegante, anche nei negozi. Poi c’è non poca gente in giro, sembra quasi una città di provincia, e abbastanza vivo come posto. Giro un po’, mi mangio una crescia in un bar del centro, e già si avvicinano le 2 del pomeriggio.

Rimane un’ultima tappa (purtroppo mi sono dilungato, come da tradizione, e qualcosa salta, anche perchè le giornate iniziano ad accorciarsi, e non voglio arrivare troppo di buio, e più che altro fare strade sconosciute con poca luce), ma tra le più importanti: Corinaldo. Un po’ più a nord di dove sono ora, la raggiungo comunque senza intoppi. Il posto è famoso per aver dato i natali a Santa Maria Goretti, ma a parte quello, il borgo merita davvero. Molto ben messo, e neanche troppo piccolo (credevo fosse più paesino), vie e vicoletti di pietra, è il classico posto che se fosse in toscana (specie provincia di siena) o al limite umbria, troveresti invaso di turisti e faresti a gomitate con la gente….qua con macchine fotografiche in mano saremo in 4 o 5, in un bellissimo pomeriggio di settembre. Meglio così, che se poi arriva il turismo di massa è peggio….ehi aspetta, ma anche io sto facendo il turismo mordi e fuggi!! sono partito apposta e sto cercando di peggiorare le cose, come da premessa al post…

a questo punto è giunto davvero il momento di rimettere il becco della moto verso casa, la quarta località che avrei voluto vedere è Arcevia, ma pazienza, se la salto oggi vorrà dire che tornerà buona per una volta successiva. Però una cosa è certa, non ho voglia di trovarmi nel 4 corsie a Perugia intorno alle 6 di pomeriggio, quindi opto per un altro percorso. Per prima cosa direzione Pergola, e già li la strada non è malvagia, poi verso Cagli, e qui è davvero un susseguirsi di curve, con pochissimo traffico e asfalto buono. Bene così. A quel punto seguo le indicazioni per Gubbio, e da li la conosco bene, il bel misto veloce per Umbertide e poi verso il Trasimeno. Di solito vado a prendere il 4 corsie a Tuoro, dalla frazione di Mercatale, stavolta faccio la strada che va a Cortona direttamente: errore mio, l’allungo e il fondo fa schifo. Perlomeno mi consente di scattare un’ultima foto.

Arrivo a casa sul fare del buio, poco prima delle 8, dopo un 720km totali fatti in due giorni. Non ho rilevato il consumo, ma di solito sto sui 28 e anche di più con un litro.

Considerazioni finali: posti che vi consiglio, paesi e cittadine da vedere non mancano, strade fattibili anche, come detto ancora non c’è il casino perchè a livello turistico mi pare sottovalutata. E non si spende granchè, io ho speso 45 euro per dormire, colazione inclusa, e 18 a cena (un primo di quantità e qualità non eccelsa ma accettabile e una focaccia).

A questo punto la mia stagione turistica termina qua, ovviamente continuo ad andare in giro, ma saranno solo giri brevi e semplici spostamenti. Se mi sono reso abbastanza insopportabile saprò di essere stato un bravo turista mordi e fuggi. :prrr: Alla prossima!!

Non uccidere il fanciullino che c’è in te.

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Calendario incontri 2026
Calendario provvisorio incontri Anima Guzzista 2026
Pubblico volentieri tra gli articoli del sito questo commento di Ticcio perchè merita di essere conservato e di non perdersi dei mille rivoli del forum su cui è stato scritto inizialmente, buona lettura. 

 

Si si, però ti accorgi come non ci sia tutta sta “disinvoltura” nel farlo, magari le tastiere aiutano ma la parte che poi ci rende veramente umani ce la dimentichiamo nel pc…magari o no?

quando eravamo piccini due erano le domande che ponevamo ai coetanei, pur con tutta la timidezza e riservatezza di ciascuno, troppo forte era la molla del voler giocare, ora a rubabandiera piuttosto che a tappini, “ciao, mi chiamo simone, voi come vi chiamate? posso giocare con voi?”; un altra epoca, spesso la cosa non era affatto semplice ne scontata, capitava che, per entrare a far parte della comunità, dovevamo superare “prove di iniziazione” che ORA, farebbero rabbrividire le mamme attuali al solo pensiero, sto parlando di 6 anni 6 nevvero :prrr:

una 3 giorni “non prevista” per me, neanche credevo di riuscire a presenziare ai lavori di AG in un occasione topica come questa ma è andata così e ne sono contento perchè mi sarei perso il solito bagno di Amore Cosmico che contraddistingue tutti gli eventi di AG da sempre; il primo a partire dei 3 moschettieri il venerdì mattina di buon ora, anche se in auto c’è sempre la stessa adrenalina come in moto, alle 7 poco più son gia a Livorno per “raccattare” Mauro crazydiamond e Massimo papamike, moschettiere novizio, oltre che in AG pure alla kermesse Mandellese, l’abitacolo della macchina diventa una “sezione ambulante di AG” in cui Mauro ed io gli facciamo un cepu nozionistico giusto per non fare brutte figure con gli altri di noi e quando, non volendo, scivoliamo sui colori della Stelvio, diventa una bolgia, ci vogliono almeno 2 ore per non giungere a nulla con prese per il culo reciproche che solo quelle avrebbero valso il prezzo del biglietto, in compenso sta diatriba sul sesso degli angeli e sul marketin ci agevola il viaggio e ci ritroviamo alle porte di Mandello del Lario quasi in scioltezza. :fiesta:

due cosette per fermare i crampi allo stomaco e siamo sotto al Gazebo dove il presidentissimo Giuliano ci accoglie in tutta la sua magnificenza, forte dei nuovi gioielli di Baloo con Piero che gli fa il controcanto e Nello nella sua nuova veste di Centurione Ufficiale, da li a poco si palesano i tanti nick del Forum, oh, persone in carne ed ossa come quei bimbi piccini di tanti anni fa e non semplici entità astratte come ti fa credere uno schermo e una tastiera, il Demontistuattaccato, la Tatiana Nazionale, i Pandori, Roberto&Grazia, beppinoeuiua, Luca e Caterina (ma sbaglio il nome sicuro) che ci sopporta stoicamente nel dopocena di sabato,nei giorni successivi addirittura il mitico Diego mitico, il commosso e commovente Linolemans e, udite udite, Diegodelson+Signorina Maestra ^_^ , Fabietto Skleros con L’Apemaia, Pirriaturi, Alberto e Rosella Nostri, Donato e Anton-Cave guida museale, Gery 1-timidezza 0 (e lo conosco finalmente), gli introversi li abbraccio mentre i più “avventurosi” li bacio, ellapeppa rivedo Olimpino, a ricordanza credo sia stata la prima persona conosciuta “di ciccia” in AG e quasi mi scappano le due domande di tanti anni fà, “come ti chiami? posso giocare con te?” lui mi guarda benevolo coi suoi occhi cerulei e mi abbraccia sincero; anche la condivisione del giaciglio mi riporta indietro nel tempo, mi mettessero a scelta ogni volta sceglierei l’ostello senza se e senza ma, mi tocca la branda superiore ed insieme alle impressioni (di settembre) e gli stati d’animo condivisi dopo la festa da una parte ed uno spazzolino da denti con l’antistaminico dall’altra, mi ricordo siano trascorsi 40 anni dell’ultima volta che ho salito “quella” scaletta, la mattina non c’è la sveglia ne l’alzabandiera, peccato ma riesco a buttar giù dalle brande gli altri commilitoni a colpi di minchiate cosmiche, quasi perfetto! :notte:insomma ragà, vedete almeno di fargli na flebo a sto fanciullino che vi portate appresso e fatelo uscire a giocare quando è il momento, gli eventi di AG a questo servono, spunta le date del calendario e siiici innumerevole anco tu, con chi vuo’ tu e vestito comm vò tù, AG uont iù, ies, prop iù li dietro! ;)by Ticcio

Link alla discussione sul forum

Report Raduno Mandello 2025

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Locandina incontro di primavera 2026
Locandina incontro di primavera 2026

E anche il raduno di Mandello del 2025 è passato, gli amici li abbiamo salutati e siamo tutti a casa tranquilli ormai da qualche giorno, quindi è ora di tirare le somme almeno per quanto riguarda i pensieri e gli intenti.

Sul forum vi ho già lasciato un report dedicato appunto all’aspetto più tecnico e burocratico dell’associazione e non voglio tediarvi con questi aspetti, piuttosto mi piace ricordare come sia andato il raduno, con tanta gente da tutta europa e non solo come ogni anno e con tante moto nuove, ho notato davvero tante V100 Stelvio ed è stato davvero piacevole e confortante vedere che nonostante dove vivo di V100 se ne vedano poche di Stelvio per contro se ne vendano alla fine.

Anche i lavori alla fabbrica e al museo sono una piacevole conferma, leggerlo sui social o sul web è un conto ma vederlo dal vivo da un idea di concreto, di tangibile che fa bene al mio animo guzzista che spera in un futuro un poco più roseo, anzi, rosso, rosso corsa 😉

E questo weekend arrivare a Mandello, la mia seconda casa, è stato doppiamente importante poi perchè arrivo con un nuovo incarico, da Presidente con la responsabilità di dover fare bene e sperare che tutto fili liscio senza dimenticare nulla e senza lasciare nulla di disatteso, e spero di esserci riuscito, i contatti che volevo prendere sono stati presi, l’amico Sergio Jejo Freschi lo sono andato a trovare e abbiamo fatto due chiacchiere interessanti anche per il futuro, così come gli amici di MotoAirbag con cui conto di risentirmi in questi giorni. Anche Andreani Group è stato oggetto di un contatto interessante che spero si concretizzi nel corso del prossimo 2026 in qualcosa di più tangilbile e lo stesso tante altre cose e contatti che per ora non vi dico ma che se vanno come spero potranno essere oggetto di interessanti sviluppi.

Insomma 3 giorni di incontri, mani strette, ma soprattutto di amici incontrati con cui fare tanta strada insieme. 3 giorni belli passati in un posto che mi appartiene, così come appartiene a tutti i guzzisti del mondo, quel Mandello del Lario che sarà casa di due prossimi eventi importantissimi per Anima Guzzista, il prossimo Uinterparti del 15 novembre e soprattutto dell prossimo Incontro di Primavera 2026 quando festeggeremo i 25 anni di AG, i 15 anni del Carletto, 20 anni di Calincontro, 19 di Gary&Carver e tanti altri, vi lascio la locandina qui sotto per chi se la fosse persa.

Locandina incontro di primavera 2026
Locandina incontro di primavera 2026

Anche il prossimo inizio anno si fa interessante perchè tra febbraio e marzo ci saranno i lavori di manutenzione del Carletto sotto l’occhio anzi la direzione del buon Ettore Gambioli, lavori ai quali molto probabilmente riusciremo a partecipare come semplice forza lavoro o poco altro, anche qui vi terremo aggiornati così chi vorrà potrà partecipare per aiutare.

Quindi abbiamo già parecchia carne al fuoco a cui pensare, cose da organizzare e coordinare, per tacere di tutta la burocrazia che si sta mettendo in mezzo tra noi e la serenità d’animo del sottoscritto (arrghhh), ma più che carne al fuoco direi che abbiamo tanti motivi per rivederci tanti motivi per fare tanta strada insieme, e confido di arricchire il calendario eventi del 2026 con altri incontri che magari non saranno degli eventi classici di AnimaGuzzista ma confido possano diventare comunque degli incontri e dei raduni che valga la pena condividere tutti insieme per arricchire quest’esperienza magica che è il ritrovarsi. A breve sul forum trovere già la nuova bacheca incontri 2026 con gli interventi pronti, quindi restate in ascolto e al mio segnale accendete i motori.Calendario incontri 2026

Calendario provvisorio incontri Anima Guzzista 2026C’è qualcuno sul forum che non si stanca mai di ripeterlo e non posso che essere d’accordo, Anima Guzzista è tante cose, è il sito, è il forum, è lo stand al Raduno di Mandello, è il Carletto, se non tutto in parte, a Mandello, ma soprattutto Anima Guzzista è un insieme di amici che si ritrovano agli eventi e ai raduni per stare insieme, per salutarsi, per mangiare e chiacchierare; e per me, anzi per noi dello staff scusate, riuscire a fare in modo che questi momenti siano sempre più numerosi e partecipati è la cosa più importante.

Stiamo crescendo di nuovo come numero di associati, siamo un pochino di più rispetto all’anno scorso e spero che cresceremo ancora nell’anno che verrà, ma davvero ragazzi, partecipate, venite agli eventi e vedrete che capirete perchè Anima Guzzista nonostante gli anni resiste imperterrita e non si fa travolgere dai social e diventa anzi sempre più importante per molti.

Buona strada fratelli ci vediamo al prossimo incontro 😉

Ora la vedi l’Aquila?

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Una cosa che ci piace fare allo stand di Anima Guzzista è quella di spiegare l’origine, il motivo che ha dato i natali al nostro logo, il 57 che vedete in alto qui sopra. Certo non sempre è presente colui che ha davvero pensato e ideato questo fantastico logo come accaduto a Mandello questo settembre del 2025 dove gli astanti si sono dovuti accontentare delle spiegazioni del sottoscritto Presidente in un inglese maccaronico (sorry ^_^) e sorpattutto non precise e puntuali come quelle che il mitico Goffredo potrebbe fornire a chiunque in ogni lingua del globo terracqueo, ma ecco quindi che i potenti mezzi che la moderna tecnologia ci mette a disposizione possiamo disporre di fantastico video che spiega, ora si, in modo ineccepibile le origini del 57 e il suo recondito ma splendido significato.

Mi raccomando come direbbe ogni buon iutuberrrr mettete un like ed iscrivetevicisili ^_^

Buona strada ragazzi

 

Un grande abbraccio alla famiglia Todero

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Moto Guzzi V8 al Uinterparty 2018

Siamo appena rientrati dalla grande festa di Mandello e purtroppo ci risveglia una brutta notizia, la moglie di Pino Todero, figlio del più famoso Umberto Todero, la sig.ra Giovanna Lucin è venuta a mancare.

Come tutti i guzzisti anche noi di Anima Guzzista ci teniamo a fare un grosso abbraccio virtuale al sig. Pino che è stato anche nostro ospite ad un Uinterparty esponendo la Moto Guzzi V8 che è riuscito a rimettere in sesto e restaurare e che porta avanti con la sua passione la pesante e importante memoria storica del padre.

Ci uniamo quindi al mondo di appassionati Moto Guzzi e non solo per significare le nostre condoglianze a tutta la famiglia Todero e Lucin.

Giorgio ed Elena

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Moto Guzzi Airone
Moto Guzzi Airone 250

Riceviamo un’altro capitolo sulla storia della famiglia Parodi dalla gentilissima Elena Bagnasco dell’associazione Giorgio Parodi e pubblichiamo volentieri, buona lettura.

Era il 18 agosto del 1955 quando alle prime luci dell’alba nonno Giorgio prematuramente raggiunse la sua Elena deceduta un anno prima. Ricorrono proprio oggi i 70 anni della sua morte.
Il 18 agosto è quindi un giorno particolare per i miei nonni che, ahimè, non ho mai conosciuto: è il giorno di Sant’Elena Imperatrice, di cui la nonna ed io portiamo il nome, è l’ultimo giorno del nonno che mi ha lasciato una eredità di ricordi bellissimi, a partire da quello del loro amore.
Quello tra il nonno e la nonna fu davvero un grande amore, sempre in armonia mai uno screzio, 17 anni di differenza, 17 anni di vita trascorsi insieme.
Lei una giovane contessina, bella e corteggiata, amica di Ninetta, sorella di Giorgio; lui impavido pilota e brillante imprenditore, insomma una favola diventata realtà il 15 novembre del 1937.
Ma perché parlare della nonna Elena oggi? Forse non tutti sanno che.. anche lei ebbe un ruolo nella storia della Moto Guzzi.
Abbiamo detto che Elena entrò a far parte della vita di Giorgio a fine 1937. Giovanissima e profondamente innamorata andava spesso a trovare il nonno Giorgio al lavoro. All’epoca gli uffici della Moto Guzzi e della Emanuele Vittorio Parodi (la società armatoriale) erano a Genova in Piazza della Vittoria. Ed è lì che un giorno ascoltò casualmente una conversazione che riguardava una motocicletta. In quegli anni le moto avevano tutte nomi molto duri, di taglio maschile direi: Normale, Norge, Sport, Piccola Elastica (PE). La nonna, che amava dipingere e dedicarsi al giardino, diede allora un suggerimento al nonno.
Elena gli disse: “Giorgio, sono motociclette tanto belle, ma perché nomi così duri?” e alzando gli occhi il suo sguardo si posò su di una grande stampa che Giorgio teneva appesa sopra la sua scrivania: un volo di aironi. Aggiunse, riferendosi proprio alla PE: “A te piace volare, chiamala Airone.”
Fu così che nel 1939 la PE si trasformò in Airone e da lì tutta la famosa e fortunata serie di nomi ornitologici e non solo.
Ricordo molto bene i racconti di mia mamma Marina che mi narrava, quasi come in una favola, che i nomi delle motociclette venivano scelti dalla nonna: Egretta e Ardetta (della famiglia degli aironi) furono i primi, poi Falcone, Galletto, Gambalunga, Condor e tutti gli altri si devono a lei. La tradizione venne mantenuta anche dopo la sua prematura scomparsa.
Eh sì, purtroppo in questa bella storia arrivarono i “tempi bui”. La nonna si ammalò gravemente di un tumore. Nonno Giorgio per assisterla diede le dimissioni da presidente della Moto Guzzi, non potendo più garantire la sua presenza regolare a Mandello. I due figli piccoli (Roberto e mia mamma) furono mandati in collegio per non vedere la mamma soffrire e nel 1954, a soli 40 anni, la nonna Elena morì lasciando soli l’amatissimo marito e 3 figli piccoli. Ma a volte l’amore va oltre la nostra permanenza terrena ed è così che proprio nel giorno dedicato a Elena, ad appena 11 mesi di distanza, Giorgio “volò” da lei. Dopo le guerre, aver perso un occhio in una missione aerea in Africa più alcuni incidenti in moto e non solo (il nonno aveva una passione per la velocità), il suo cuore non resse al dolore della perdita di Elena e, nel sonno, smise di battere.
Oggi, a 70 anni dalla scomparsa del nonno, voglio ricordarli insieme, felici, sorridenti pieni di gioia di vivere uno per l’altro, innamorati, abbracciati su uno sfavillante Airone rosso

Cuore Guzzi. Padre, figlio e un viaggio a due cilindri

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di Massimo Zara

Un viaggio a due cilindri
Dopo dieci anni vissuti in Scozia, mio figlio Matteo è rientrato in Sardegna con sua moglie Claudia. Ha chiuso il capitolo scozzese, e tra un paio di mesi aprirà quello australiano. Prima di volare dall’altra parte del mondo, però, ci siamo presi del tempo. Solo noi due. Un padre e un figlio, una vacanza insieme, come non succedeva da anni.
La meta l’abbiamo scelta col cuore (e col rombo del motore): Mandello del Lario, patria della Moto Guzzi. Il Museo, il lago, le curve. Le nostre moto ci guardavano da settimane come per dire: “Allora? Si parte o no?”31 luglio – La partenza
Siamo saliti in sella al V85TT ed al California EV (in realtà doveva essere la Stelvio di Matteo, ma è un’altra storia) e ci siamo diretti verso Olbia per prendere la nave. Era una tappa di trasferimento, ma già avevamo quella sensazione addosso: stava iniziando qualcosa di speciale. Anche il fatto di essere ad Olbia e percorrere la rampa della nave sapeva sapeva già di avventura. La cena poi, un esempio di sardità ed adattamento alla situazione. Sartizza, casu e binu per una cena all’insegno della tradizione e del rifiuto delle proposte culinarie imposte da Moby/Tirrenia (ma anche questa è un’altra storia).
1 agosto – Montagne, aquile, pianure e Tex Willer
Sbarcati a Genova, abbiamo puntato verso nord passando per il passo dei Giovi. Prima tappa: la “panchina gigante” sul Monte Alpe, a Ronco Scrivia. Vista mozzafiato, aria di montagna e un senso di libertà che solo la moto sa dare.

Una bella sensazione ci è arrivata dalla scoperta (che occhio Matteo!) in lontananza, di un palo su cui poggiava qualcosa, io non vedevo bene, però Matteo, guardando bene… Che vedeva? Un’aquila!
Si, un monumento che, abbiamo supposto, sia stato dedicato alle aquile che certamente popolano il cielo di quella località. Ecco che una foto doveva necessariamente documentare il fortuito incontro fra le tre Aquile!

Dopo le curve, la pianura: direzione Voghera, con sosta a Montebello della Battaglia. Qui ci siamo concessi una pausa in un ristorante “Old Wild West” trovato per caso. Birra, arrosto, patatine: mancavano solo Tex Willer ed i suoi Pard seduti al tavolo accanto che si scambiavano le loro solite battute: “Peste!”, “Corna di satanasso!”, “Tizzone d’inferno!”, “Vecchio cammello!”.

Poi è arrivato il tratto più noioso: Milano, Sesto San Giovanni, Monza. Ma appena le colline dei Tecett sono apparse all’orizzonte, il Lago di Como ci ha accolti in tutta la sua bellezza. Obiettivo: arrivare al Museo della Moto Guzzi entro le 16:30. Le nostre ruote si sono fermate davanti al mitico cancello rosso… alle 16:28. Non potevamo crederci.
Ed ecco il clou della giornata. La visita al museo della Moto Guzzi.

Stanchi? Sì. Ma quella Fabbrica aveva un’energia che ci ha fatto dimenticare tutto. Un’ora e mezza immersi nella storia del motociclismo italiano. Modelli leggendari, profumo di meccanica e passione in ogni angolo.

Appena usciti dal museo, la foto di rito. Il mitico Cancello Rosso ha fatto da sfondo alle moto e alla bandiera dei 4 Mori che abbiamo esibito in tutta la sua bellezza.
Passeggiare per Mandello significa anche incontrare il monumento dedicato a Carlo Guzzi. Solo standoci davanti si possono percepire la fisicità ed il fascino di questo monumento. Lo conoscevo solo per averlo visto in foto, vederlo dal vivo colpisce e commuove.

Poi, doccia veloce al B&B e pizzeria per chiudere la giornata. Con un sorriso grande così.

2 agosto – Il giro del lago (sotto l’acqua e sotto il sole)
Nella notte, un acquazzone ci ha lavato le moto. Quando siamo partiti, verso le 9 del mattino, sembravano due foche d’acciaio. I primi chilometri li abbiamo fatti sotto la pioggia, ma poi – come nei film – il sole è spuntato tra le nuvole e il Lago di Como ci ha mostrato tutto il suo splendore.
Sosta a Bellagio, turisti ovunque, vicoli acciottolati, e un pranzo a base di pescato del giorno (i nomi li abbiamo già dimenticati, ma non certo il sapore), ma prima, Matteo ha voluto saggiare le acque del lago per un bagno rinfrescante.Il pomeriggio è stato un susseguirsi di paesi, spiagge e scorci da cartolina: Villa, Lemma, Como, Croce, Belmonte, Colico… Fino a chiudere il cerchio e tornare a Mandello non prima di aver immortalato le nostre moto sotto il cartello stradale che indica: “Mandello – Città della Moto Guzzi”.

Stanchi, sì, ma felici. Appena arrivati, con le moto sul cavalletto, un abbraccio tra padre e figlio ha sancito la consapevolezza che, insieme, stavamo facendo qualcosa di grande perché certi viaggi sono carburante per l’anima e cibo per la mente e danno sensazioni che vanno oltre il semplice macinare chilometri su una moto.

3 agosto – La via del ritorno (senza autostrade)
Domenica: si torna a Genova, ma niente autostrade. Abbiamo scelto le strade lente, quelle che fanno scoprire il piacere della velocità moderata e dell’osservazione del paesaggio. Così ci siamo ritrovati sul lago di Trebecco, a mangiare divinamente al ristorante “Quattro Venti”, poi al ponte Organasco sul fiume Trebbia, dove famiglie e ragazzi facevano il bagno. Un’Italia che non si conosce, finché non la si cerca e la si osserva per comprendere meglio usanze e modi di vivere.
In serata: arrivo a Genova.

4 agosto – Il ritorno in Sardegna
Rientrati a Olbia, abbiamo imboccato la SS389 verso Nuoro. Sulla strada di Monti, Alà dei Sardi, Buddusò. Una strada familiare, ma ogni volta diversa. Tra boschi, granito e curve da piega, ci siamo concessi un’ultima sosta al sito nuragico di Romanzesu, una ciliegina archeologica su una torta di motori, paesaggi e legami familiari. Poi Bitti, Orune e finalmente… Casa.

Aria di futuro

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​di Giuliano Arcinotti

Siamo vicini alle ferie estive, quelle durante le quali molti di voi saranno a macinar km in sella alla propria moto spiegando le ali delle Anime in cerca di serenità, e mentre faccio un po’ di pausa sul divano mi capita di trovarmi davanti il nuovo video istituzionale di Moto Guzzi su Youtube, intitolato “La Moto Guzzi del futuro” e sono rimasto colpito, si direi colpito.

Io non so quanto sia conveniente per un’azienda, anche se è grande e grossa come il Gruppo Piaggio, fare un investimento come questo sul brand Moto Guzzi, ma dubito che quanto si vede nel video, quanto è stato fatto anche a livello di strade (c’è un topic ad hoc sul forum, di Antocave) sia economicamente risibile, mi pare semmai che siano investimenti a dir poco enormi, e siamo onesti, quanti anni sono che non erano stati fatti simili investimenti in Moto Guzzi?
Sento, e più spesso leggo, di vendite che non ci sono, di scarsa fiducia del mercato nel marchio, ma oggi mi pare che si stia spendendo per tenere non solo a galla il brand Moto Guzzi, ma semmai che si sta spendendo un patrimonio considerevole per  dare credito e lustro a Moto Guzzi. Se da un lato difatti si vede una fabbrica davvero moderna con manodopera affiancata a linee robotizzate, dall’altra si vede un’area che vuole gratificare gli utenti, gli appassionati, la passione per la Moto Guzzi, un Museo davvero nuovo e mi pare che lo sforzo profuso in tal senso sia davvero considerevole.

E la cosa infine ancor più degna di nota è che in un momento storico come questo dove tutti stanno delocalizzando ovunque nel mondo per risparmiare (lo ripeto per quelli del loggione, TUTTI STANNO DELOCALIZZANDO!) Moto Guzzi invece investe sulla sua fabbrica, quella che è lì dal 1921, che è sul quel lago di Como dove le spore hanno fatto un sacco di danni in passato e che invece pare abbiano smesso di attecchire ultimamente.

Spero con tutto il cuore che questa strada intrapresa dalla dirigenza Piaggio nel gestire la “nostra” Moto Guzzi sia giusta, ma la mia sensazione è di qualcosa di estremamente positivo, qualcosa che dimostra fiducia nel marchio, qualcosa che mi fa sperare in un futuro davvero roseo, anzi, un futuro Rosso Guzzi.

Se mai qualcuno della dirigenza Piaggio dovesse leggere queste righe gli faccio una preghiera personale ma che immagino possa essere condivisa da molti: avete nelle vostre mani i cuori di migliaia e migliaia di appassionati Guzzisti, Anime, Motocicliste, Motociclisti e Macinakm come anche Concessionari e Meccanici che vivono e sognano ogni giorno con le Moto Guzzi e per le Moto Guzzi; abbiatene cura e ricordatevi di questo quando pensate alle strade da far percorrere a questo marchio, a quali scelte fare, noi siamo qui per far km con voi, ma abbiamo bisogno che voi per primi crediate in Moto Guzzi.

Buona strada anime.

18° Gary&Carver, commenti

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Baloo

Grazie a tutti per la bellissima compagnia. Un ringraziamento particolare a Nicola che ogni anno si impegna affinché questo evento si svolga nei migliori dei modi.

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speedy72

Arrivato! Mi unisco ai ringraziamenti di Marco. Grazie per la bella esperienza.

turboguzzi

Grazie anche da parte mia, e stato bellissimo! Mi e piaciuto tanto incontrare tanti di voi di persona, bella gente!

Alla prossima!

Calidreaming

Arrivato mangiato e in relax.
Giro lunghetto oggi alla fine 370 km ma belli tutti.
https://kurv.gr/cYhJL

Grazie a tutti per la compagnia e un grazie speciale all’Irongate nazionale per l’organizzazione

Vedersi tutti insieme per fare km in posti splendidi insieme agli amici per ricordare i fratelli che ci mancano tanto è sempre una cosa bellissima, è lo spirito che ci porta a salutare qualunque motociclista che si incontra lungo la strada, è quello che è nel nostro animo che ci porta a considerarci tutti amici anche quando nemmeno ci si conosce.
Portare avanti questi eventi serve non solo quindi a ricordare due persone speciali, ma serve molto a noi stessi per primi, come a ricordarci perché andiamo in moto perché in fondo “se me lo spiegassi …. non mi capirei” 😉

bicilinder

Oggi tocca andare a lavorare… Porc… :wall:
Un saluto a tutti e un grazie al Nicola e la Cinzia

Carthago

Ciao, grazie a tutti.

Sempre bello festeggiare l’evento dal sabato sera, bella compagnia ormai assodata, ed anche bel giro, nonostante la Val D’Aveto fosse chiusa.

Grazie Nick, un abbraccio.

Un salutone ed arrivederci a l’anno prossimo.

Luca e Ombry

totogigi

Grande Nik, e non solo in senso volumetrico: Gari&Carver sempre una garanzia. Grazie a tutti. Unica seccatura: lo scroscio prima di Piacenza che mi ha inzaccherato tutto il Le Mans, uffa, ecco.

irongate

Grazie ragazzi , è sempre un piacere portarvi in giro dalle nostre parti , incominciano a mancare le varianti per creare qualcosa di nuovo : spero che vi divertiate lo stesso , ho anche una comunicazione di servizio , la signora di Costa Filietto mi dice che manca all’appello la chiave della camera 12 : ne sapete qualcosa?”

E’ stata una buona edizione del Gari&Carver quella del 18esimo, la compagnia e’ bella e rodata, le strade fanno quello che possono ma a tratti sono degne, riguardo al cibo di solito si cade in piedi e anche quest’anno questo aspetto non ha deluso , il meteo non e’ mai stato estremo , mi ritengo decisamente soddisfatto , spero sia lo stesso per voi , grazie ancora per la vostra presenza e per quello che dona la vostra piacevolissima compagnia.

antocave

Ieri è stata una bellissima giornata, bel giro, ottima compagnia con vecchi e nuovi amici, ottimo pranzo, tutto grazie all’ottima organizzazione, non finiremo mai di ringraziare Nik e Cinzia!

Volevo fare un percorso diverso al ritorno ma visto che la strada da prendere era stretta, malmessa e i nuvoloni neri erano minacciosi, ho tirato dritto per la Val Nure dove abbiamo preso un poco di pioggia che ci ha rinfrescati ma ha imperdonabilmente bagnato e sporcato il Le Mans di Alberto
Questo rientro a casa è stato il meno trafficato e soffocante di tutti i Gari & Carver a cui ho partecipato

Ciao ragazzi, alla prossima

Nello

Grazie a Nick e Cinzia per l’organizzazione. Quest’anno il mio giro Piacentino è sto più interessante, più complesso e soprattutto più lento, è bello non avere fretta.

A Mandello

nuradler

Ciao a tutti , bel WE e bella gente , grazie a Nick e Cinzia, sempre bello ritrovare amici vecchi e nuovi per questo evento … a presto !!!

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