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La mia prima volta

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Calma Tatuato, non è nulla di quello a cui tu subito hai pensato.
Quindi rimettiti le mutande e metti via il gel profumato al suo posto nel cassetto vicino a tutti gli accessori in pelle e latex.
No Vladimiro, non è neanche la mia prima uscita in moto con la griglia sul portapacchi e la carbonella nello zaino insieme alle salsicce e alla porchetta.

Di prime volte ce ne sono tante, si “quella li” a cui tutti avete subito pensato, sicuramente lascia un segno indelebile, poi c’è il primo giorno di scuola, di lavoro, la prima vacanza senza i genitori, la prima sigaretta, la prima sbronza, la prima volta a letto con Beppetitanium, e così si potrebbe continuare a lungo ripensando alla vita di un cinquantenne come me.

No, quella a cui io mi riferisco e alla quale avevo pensato da anni ( sognando) che un giorno sarebbe arrivata, era partecipare ad una gara motociclistica di qualsiasi tipo e genere.

Solo la mia testardaggine e passione mi ha permesso di realizzare questo mio forte desiderio, e grazie alla pazienza e tutto l’amore che una donna può avere per il suo compagno, (parlo di Monica mia moglie) e all’aiuto dell’amico Paolone Ferrari che da anni calca già le piste con ottimi risultati, (è il felice proprietario di due moto da pista una più bella dell’altra e molto raffinate tecnicamente, una LeMans I con il motore preparato dal compianto Valentini, e un LeMans 1000 con telaio Golinelli in alluminio e traliccio con motore portante, esemplare unico al mondo) il week-end del 18 -19 Giugno ad Adria concretizzerò il mio lavoro di preparazione e gestazione della moto che è durato lunghi mesi.

PARTECIPERO’ AL TROFEO VINTAGE GUZZI, se non a tutte le gare, almeno ad un paio, vedremo mi sono detto.

Per tante ragioni non mi serviva una moto preparatissima, con grande dispendio di euro ed energie, anche perchè sapevo mi sarebbe piaciuto, però meglio andare per gradi.
L’ unica cosa che fortunatamente non mi manca è la moto, ne ho un paio che si potrebbero prestare senza grossi stravolgimenti.
Chi oramai mi conosce sà che io pongo molta attenzione all’estetcica e alla funzionalità delle mie moto e quindi anche questa non sarebbe stata da meno.
Per i pistolatori di motori, scendiamo un pò nei particolari, anche se le cose sono le stesse che sentiamo già da anni:
doppia accensione
alleggerimento volano
cascata di ingranaggi
pistoni LeMans 1000
abbassamento testate
valvole maggiorate
Dell’Orto 36 con cornetti in alluminio e asportazione pompa di ripresa
Equilibratura e alleggerimento albero motore e bielle
coppa maggiorata
radiatore olio motore
marmitte libere
acceleratore rapido Tommaselli
pompanti e molle forcella
ammortizzatori con interasse 370mm
forcellone lungo del t5
pedane alzate e arretrate fatte in casa
pompa freno posteriore del V35
cerchi t5 con gomme Continental ContiRaceAttack CR 110 all’anteriore e 130 al posteriore.

Ci sarebbe voluto anche un bel cambio a denti dritti e una nuova forcella almeno da 40mm, ma accontentiamoci.
non sò nemmeno se riuscirò a governare la bestia, facciamo un passo alla volta.

Riuscire ad essere pronto per Vallelunga non se ne parla e poi la trasferta sarebbe stata lunga, e il lavoro in ogni caso in quel momento non me lo permetteva.
A Varano invece non mancherò per nulla al mondo.
La moto è nuova e sconosciuta alla FMI, quindi vanno fatti tutti i documenti, che come mi avevano detto, si possono fare anche sul posto al circuito insieme alle verifiche tecniche, ma ahimè a Varano questa possibilità non c’è e il tempo materiale per preparare tutto e spedire rimanendo nei tempi nemmeno.
Ma por……..
E un altra occasione è sfumata.
Ok concentriamoci su Adria che manca un mese, caschi il mondo stavolta nulla potrà farmi perdere questo appuntamento.

Intanto a Modena il week-end dell’ 11 e 12 giugno all’autodromo di Marzaglia c’è il Memorial Walter Villa, e l’opportunità di girare anche con le moto storiche.
Cavolo, una sessione di prove la settimana prima della gara di Adria è una goduria, riuscirei a saggiare la bontà del progetto moto e verificare la necessità di qualche eventuale piccolo aggiustamento.

Per la livrea della moto ho deciso di attingere naturalmente da MammaGuzzi, visto che ero in possesso di un bellissimo serbatoio WBO in alluminio da endurance mi sono detto, rievochiamo i colori della mitica 8V.

animaguzzista_eventi-gare_la_mia_prima_volta_0012Modena, domenica 12 Giugno, ore 5,30. Sono già sveglio, il furgone è carico dalla sera prima. controllo e ricontrollo il materiale tecnico obbligatorio, ma c’è gia tutto ne sono sicuro, la benzina 100 ottani c’è, la moto è ben legata, i cancelli aprono alle 7,30 e fuori piove a dirotto.
Andiamo lo stesso, se smette e esce il sole in pochi minuti la pista asciuga.
Arrivo piazzo il furgone, vado a pagare 3 turni di prove, nel frattempo ha smesso di piovere, ottimo il mio primo turno è fra due ore, intanto giro per il paddock a curiosare.

Tante belle moto, nell’aria è tutto un rombare di motori, odore di miscela, di gomma, rumore di compressori, chiavi e attrezzi gettati a terra in ogni dove, cavolo mi sento a casa.

La mattinata passa tra un acquazzone e l’altro e di girare proprio non se ne parla, e allora cosa di meglio per impegnare il tempo di una bella mangiata con gli amici a parlare delle nostre belle, di tempi, di pieghe, di traiettorie e io cerco di fare mio ogni consiglio e segreto che viene spifferato tra un bicchiere di lambrusco e l’altro.

Mentre ci riempivamo le pance con le fiorentine fuori è uscito il sole, cazzo dai che ci siamo.
Giusto il tempo di arrivare e infilarci nelle nostre seconde pelli, togliere le termocoperte che tocca a noi, non ho nemmeno il tempo di emozionarmi a dovere che mi ritrovo catapultato in fila all’ingresso pista, la moto sotto di me scalpita e borbotta con quei tromboncini casinari.

Via!

Ho la pista davanti libera e l’asfalto che scivola veloce sotto di me, non sò nemmeno cosa stò facendo, il mio corpo a memoria mi guida in mezzo alle prime curve, la moto mi fà capire che vuole correre, il suo urlo si fà forte e il mio respiro va in apnea per interminabili istanti.
Ho la sensazione per un attimo di non aver mai fatto nulla nella vita se non correre.

La mia moto è fantastica, si lascia guidare che è un piacere, come sapesse della mia inesperienza, scende nelle curve e piega come una pennellata, esce sicura e veloce, stabile………….ne sono sorpreso.
I giri si susseguono, e io prendo confidenza col tracciato, piuttosto tecnico, molte curve, alcune anche molto lente, un paio di curvoni veloci da fare in piena accelerazione, il corto rettilineo con una frenata non rabbiosa.
Dio bò che bello, come si dice qui dalle mie parti!!!!

animaguzzista_eventi-gare_la_mia_prima_volta_0017Ok qualche piccola modifica, induriamo un pò il posteriore e lo alziamo arrivando a 370mm, limiamo il cupolino nella parte inferiore e abbassiamo il parafango perchè nelle staccate violente arrivo a toccare.
Mi piace sentire la moto molto caricata sull’anteriore.
Sono pronto per domenica, tutto è a posto.

Devo essere ad Adria per fare i documenti della moto già al venerdi pomeriggio, non c’è problema, mi sono preso il sabato libero.
Alle 16,00 sono in strada per Adria, c’è già la coda a Bologna dei vacanzieri. Entro le 19 devo essere là.
Nonostante il traffico arrivo all’impianto verso le 18,00.
Cavolo che casino, moto in pista che provano, viavai di gente urlante ovunque, il piazzale è già pieno ma trovo un buco per poter parcheggiare il furgone.
L’impianto di Adria è pazzesco, grandissimo, degno di un autodromo da motomondiale. Riesco ad informarmi rompendo le palle a tutti quelli che incontro cosa devo fare, “devi ritirare la busta bianca” mi dicono, si ma dove. Intanto vedo che la fila per le verifiche tecniche è interminabile.
Riesco a trovare al primo piano l’uffico dove pago e mi rilascia la busta con i documenti di gara.
Ora non mi resta che scendere e scaricare la moto e mettermi in fila per fare i documenti e le verifiche pre gara, incrociamo le dita.
Mentre sono in fila cosa vedono le mie pupille, il buon Beppetitanium che passeggia a farsi un pò i cazzi degli altri, e io subito lo ingaggio, vista la sua provata e riconosciuta esperienza di pilota Vintage e di Endurance, a farmi da secondo e magari anche da ombrellina.
Dopo circa un’oretta e mezza è il mio turno, presento la mia licenza, qualche foto alla moto, un’occhiatina veloce alle dotazioni obbligatorie, e via la mia bella è abile!!!!!

Ok perfetto la parcheggio a fianco del furgone e vado in giro a cercare un pò di facce conosciute.
Incontro il presidente del Motoclub 2000 di Modena che ha un box e subito mi viene offerta la possibilità di mettere la moto a nanna con le loro, e io di certo non me lo faccio ripetere due volte.
Un saluto a Beppe e a tutto il suo box, poi trovo Alberto, Mattia e Antonio del Minchions Team, il Boretti con le sue due bellissime Guzzi, i due guzzisti di Modena Calveri e Caprari, il Sasselli e il Fantini e una miriade di bellissime e preparatissime moto.

Sono in paradiso.

Ceno con i ragazzi di Modena e vado a nanna presto perchè come al solito sono in piedi dalle 2 del mattino e comincio ad essere un pò stanchino, domani voglio essere in forma, alle 11,35 prima sessione di prove.

Mi sveglio presto, ma nell’aria si sente già qualche motore che si scalda, e tra la preparazione della moto, la vestizione e qualche consiglio da chiedere in giro arriva presto il mio turno.
Nel frattempo arrivano in visita al box Andrea e Piero, 2/3 dei Tatiani, mi fà enormemente piacere vederli. Osservo Piero che nel vedermi come comune mortale nell’imminenza di entrare in pista, ha fatto scattare in lui una mezza idea di provarci, e quando ci siamo salutati la scimmia si era già inpossessata di tutte e due le sue spalle.
Entro insieme a uno del motoclub che ha una honda 750 Four, mi incolonno dietro gli altri e uno alla volta si entra in pista.
Decido saggiamente di farmi sfilare un pò da tutti, così da aver modo di avere un pò di pista libera davanti a me, ho 20 minuti, che sembrano tanti, ma volano. Già al secondo giro comincio a tirare un pò, le gomme si sono scaldate a dovere, la pista con una moto come la mia non è entusiasmante, allunghi e altrettante staccate ma più che altro gira in senso antiorario (o a sinistra che dir si voglia) e io da quella parte ho sempre avuto una qualche difficoltà in più a buttare giù la moto. Le poche modifiche apportate alla ciclistica rispetto a Modena danno i suoi frutti, la moto è più precisa specialmente all’uscita delle curve, dove posso aprire il gas con decisione.
Al quarto giro provo ad allungare qualche staccata, niente di pericoloso, ma come mi aspettavo la forcella evidenzia tutti i suoi limiti nella guida esasperata, prendo qualche riferimento dalla pista e studio le traiettorie, chissà come stò andando.
Al sesto giro faccio la curva che porta sul rettilineo e con la coda dell’occhio vedo a destra un pilota che stà rotolando sul lato della pista e si ferma immobile, mi accuccio dietro il cupolino per fare il rettilineo e all’improvviso mi accorgo che di fianco a me la sua moto stà andando a grande velocità lungo il muretto dei box, molto spaventato mi butto sul lato sinistro della pista e accelero sfilando la moto che continua la sua folle corsa percorrendo tutto il rettilineo andando a centrare uno sfortunato motociclista che stava entrando in quel momento dalla pit lane.

Bandiera rossa………….cavolo stavo prendendo feeling col tracciato, ma il mio pensiero va subito al pilota che vedo ancora a terra coi soccorsi dopo il giro di rientro. (si saprà poi che se l’è cavata con un grande spavento e qualche ammaccatura).

Dopo circa un’oretta arrivano ai box con i tempi del primo turno di qualifiche, e con mia grande sorpresa ho il terzo tempo provvisorio.
Non ci posso credere, vabbeh quelli veloci avranno trovato traffico, (nella nostra categoria girano insieme 350-500-750-850-mille e oltre) il tracciato è corto e per di più non siamo riusciti a sfruttare tutti i venti minuti a disposizione.
Comunque io sono più che soddisfatto, cavolo è la mia prima uscita ufficiale e mi stò pure divertendo.
Il bello deve ancora venire, perchè comincia il via vai di gente che viene a vedere la moto, mi chiedono come è preparata, qualche critica tecnica che ho ascoltato di buon grado, da quanto corro e alla mia risposta vedo facce sbigottite. Mah gente strana quella della pista. Comunque questo mi inorgoglisce non poco.
Naturalmente scatta il messaggio selvaggio, contatto famiglia ed amici, per raccontare la mia prestazione prima che sbiadisca con la seconda sessione di prove delle 18,25.
Mi faccio anche un pisolino all’ombra di una pianta.
Al mio risveglio mangio qualcosa, sono già le 16 e mi arriva la telefonata di Paolone che sull’onda emotiva dei miei risultati mi comunica che parte da Modena per venire a vedere il suo allievo e non si vuole perdere la seconda sessione di prove.
Motivo in più per concentrarsi e fare un figurone mi dico.
Una visita al box di Beppe dove conosco Ancelotti (numero 74), l’ho seguito per poco più di un giro prima della bandiera rossa, pilota veloce nonostante i 60 anni abbondanti.
Arriva Paolone poco prima del mio ingresso in pista, mi controlla la moto, hai abbastanza benzina mi chiede?, boh rispondo io e che ci aveva pensato, la presione delle gomme è ok?, boh, le termocoperte perchè non le hai messe?, mi sono dimenticato.

Sono proprio una frana!!!

Due o tre consigli sul tracciato dove lui ha già gareggiato, finisco la vestizione e mi ributto dentro.
Lo sento già dal secondo giro, ho imparato un pò le traiettorie, dove iniziare le staccate, la percorrenza del curvone veloce dietro i box.
Ho un bel feeling con la moto, il motore girà che è una meraviglia, sopra i 6000 giri sento che spinge forte fino a quasi 7500 e ne ha ancora, mi spingo fino quasi gli 8000.
Riesco a fare due giri quasi da solo, con pista libera ma sento dietro un bel rombo pieno che si avvicina nei tratti veloci.
E’ Ancelotti che il rettilineo dopo mi passa agilmente e allora io mi accodo come mi aveva detto lui, per seguirlo nelle traiettorie.
Vederlo guidare da dietro sembra un gatto, agile e veloce a scappare via dalle curve. Eh ne ho da imparare, però mi rendo conto di essere uno staccatore, gli recupero molta strada, però mi manca poi il motore nelle ripartenze.
Finiti i 20 minuti, mi sono proprio divertito, comunque sia andata.

I risultati tardano un pò ad arrivare, mi vado a fare una bella doccia, la vita del paddock fà sprecare molte energie e le sudate sono abbondanti.
Ritorno rinfrancato e anche con una bella fame. I cucinieri vedo che sono già al lavoro, mi vado a vestire e sono pronto, fusilli pesto e gorgonzola, salsiccia e contorno. Io ho portato una bella torta gigante, sapevo che avrebbe fatto piacere, e una bella bottiglia del mio Nocino autoprodotto del 2009 per conciliare qualche bella chiacchiera da box delle corse.
Arriva Paolone con i tempi e la griglia di partenza:

animaguzzista_eventi-gare_la_mia_prima_volta_0015ANDREA ANKA ANCARANI terzo tempo, partenza in prima fila.

Sono sbigottito, tutti che si complimentano, pacche sulle spalle e anche da altre parti, io ho guidato e mi sentivo così bene sulla moto che non mi sembrava neanche di andare così veloce.
Sono proprio soddisfatto della mia motina e non gli ho trovato ancora un nome……………………………..mah ci penserò poi.
La serata prosegue con alcune decine di bottiglie di vino, il nocino è già finito da un pezzo, è arrivato il momento di andare a cercare un hotel, stasera voglio dormire in un letto vero, me lo merito cazzo!

Sveglia ore 8 e fuori piove come da previsioni, la gara è fissata alle 12,15.
Se smette almeno un oretta prima, con un raggio di sole e l’asfalto bello drenante si asciuga in un batter d’occhio.
Ho preso con me la tanica devo fare benzina, la motoretta consuma non poco a girare in pista, i dieci litri che avevo preso con me se ne sono già andati.

Mi telefona mio fratello che sarà a vedermi con mio nipote, al quale tre anni fà ho regalato una minimoto, adesso ha 10 anni ed è patito delle corse e non gli sembra vero di avere uno zio che fà una gara.
Arriva anche il mio amico Lino, il fine preparatore della mia moto, con un amico.
Che carico di responsabilità che ho. Pure gli spettatori

Ok ci siamo, come si dice, il momento della verità.
Giro per l’ingresso in pista.
Mi piazzo nella terza casella di partenza tutto a sinistra.
Il battito del mio cuore copre il rumore del motore.
3 minuti, 1 minuto, 30 secondi, secondo me saranno passati almeno dieci minuti, un’eternità.
Via, giro di ricognizione, qualche accelerata veloce, le curve le faccio un pò allegre, il tracciato sembra proprio asciutto, però i primi giri meglio andare con i piedi di piombo.
Ultima curva, e mentre mi accingo a percorrere il rettilineo per lo schieramento, un pensiero agghiacciante mi coglie e mi terrorizza.

Cazzo ma mi stò mettendo in griglia per la partenza e non ho mai provato a farne una!!!!!!!!!

Sono proprio un cazzone.

Forse riesco nell’intento di non pensarci, sono estraniato da tutto quello che ho intorno, e continuo a ripetere quello che mi è stato detto al briefing, bandiera verde, si accende il semaforo poi si spegne e via. Era così, boh, si penso di si.
Vabbeh la tengo un pò allegra con la frizione, non tiro troppo la prima e poi con la seconda arrivo fino alla prima curva.

SEMAFORO ROSSO

Si spegne, un casino assordante di motori che urlano tutto intorno, e io che sfrizionando impenno la moto e quasi cado perdendo il controllo dell’anteriore.
Che imbecille, dai su riprenditi, che intando nei duecento metri che mancano alla prima curva mi hanno già passato in sei.
Me la prendo a ridere per qualche secondo, poi mi butto in carena che devo lavorare un bel pò.
Un sorpasso nel tornantino di fronte ai box, è stato facile, un altro nella parte dietro ai box dove c’è una curva veloce e in fondo alla staccata passo, al Primo giro sono 7° ma vicino al gruppetto che mi precede.
Alla staccata del rettilineo d’arrivo passo un altra moto, al solito tornantino di fronte ai box passo Alberto e mi lancio all’inseguimento del gruppetto di testa che sembra si stia sgranando.
Al secondo giro sono 5°, dai non male le prove sono una cosa la gara è tutt’altro, non puoi avere il tuo ritmo e poi se vuoi andare più veloce devi passare.
A metà del terzo giro sono già sotto al gruppetto, cavolo come li ho raggiunti facilmente, noto che alla prima S recupero almeno venti metri, la percorro a velocità molto più sostenuta, solo che le moto che mi precedono hanno tutte più motore di me e alle ripartenze mi sfilano agevolmente.
Io monto pistoni da 88 gli altri da 94 e una anche da 95.
Devo riuscire a passare in fondo al rettilineo alla staccata prima della S dove comincia una parte mista, lì riesco a prendere un pò di vantaggio nella parte guidata, poi nel rettilineo si vedrà.
Tre giri ma niente da fare, quando mi affianco a Boretti dopo lui mi sfila, che nervoso, ho provato ad anticipare per aprire prima, niente ritardare la frenata, nemmeno.
Ormai siamo un pacchetto di quattro piloti in un paio di secondi.
Al sesto giro al solito tornantino di fronte al paddock mi affianco a Boretti, lui stringe e frena molto io allargo e lo passo all’esterno in curva, GRANDE por fuera come faceva Lorenzo ai bei tempi della 250.
Sono 4°
Qui Boretti non è veloce forse riesco a prendere un pò di margine, e Calveri è li a un tiro di schioppo.
Guadagno un sacco di terreno nel curvone veloce e alla seconda S gli sono incollato, alla staccata prima del rettilineo d’arrivo lo infilo all’interno.
Sono 3°
Però nella manovra di sorpasso vado un pò troppo sull’esterno e in accelerazione pesto il cordolo bianco che forse è ancora un pò umido e mi si intraversa la moto.
A metà del rettilineo mi passano tutti e due di motore.
Tutto da rifare.
Settimo giro, ci sono dei doppiati da passare, al solito tornantino, il mio punto forte, lo prendo stretto all’interno, siamo in 4-5, spalanco il gas ma uno è troppo vicino, chiudo un pò l’anteriore istintivamente e il posteriore mi parte scivolando.
Cazzo sono per terra, che scemo mi dico, vado per rialzare la moto aiutato dai commissari ma il cupolino è rotto e penzolante, mi dicono che non posso ripartire, cavolo almeno vedere la bandiera a scacchi.
Mi accuccio dietro le protezioni e vedo che c’è Sfratta che è li dal primo giro, è caduto anche lui andando ad urtare il guard rail.

Aspetto la bandiera a scacchi del fine gara, prendo la mia motina acciaccata e la spingo fino ai box, per fortuna niente di grave, il plexi del cupolino la pedana destra e il pedalino freno posteriore, una grattata sulla sella e una ammaccatura ben più grossa nell’orgoglio.
Tutti mi vengono incontro per confortarmi e complimentarsi con me per come stavo andando, in fondo è la tua prima volta, dicono.
Effettivamente dopo pochi minuti realizzo quello che ho fatto in questi tre giorni e quello che è successo rientra nelle dinamiche di questo bellissimo sport, poi il resto è esperienza da fare sul campo, un altro al posto mio avrebbe aspettato il momento giusto, o si sarebbe accontentato o avrebbe speronato il centauro a fianco.
Io però sono contento, e di una cosa sono sicuro, mi vedrete sempre più spesso con la tuta di pelle a fare il minchione (Alberto scusa la citazione) in pista.

Dimenticavo una cosa da poco, mentre sono indaffarato a sbaraccare e a caricare la moto sul furgone mi sento dire “bella stà moto, ma chi la guida, tu?” Mi giro e vedo davanti a me i fratelli Guareschi, che la sera prima avevano fatto l’endurance con una LeMans I dall’aspetto pressochè di serie piazzandosi terzi nella classifica generale a 40″ dal primo e primi di categoria.
Anche loro si complimentano con me, quattro chiacchiere, gli dico che la mia prima Guzzi, una GT850, me la sistemò il loro papà nel 1994. Una stretta di mano e io stò volando a mezz’aria, gongolandomi, come se non lo stessi già facendo abbastanza anche prima di questo riconoscimento “ufficiale”.

E’ bello sognare, ma cazzo vivere è tutta un’altra cosa!
Anka.