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Come sono diventato Guzzista: Augusto Losardo

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Come sono diventato guzzista…

La prima volta che vidi una Guzzi era il 1960, a Montevideo, Uruguay, avevo 10 anni. Un nostro vicino di casa aveva un Falcone con il quale ogni mattina si recava al lavoro. Mio fratello una mattina mi portò a vedere la moto e vedemmo il suo proprietario che, indossato il casco di cuoio (allora erano così) ed il giaccone di pelle, l’aveva appena messa in moto e ci era salito sopra. Noi la guardavamo ammirati ed attratti da quel volano esterno, rosso e cromato, che ci aveva ipnotizzati. Il signore ad un certo punto, rivolgendosi a me, con tono serio, mi chiese: “Lo sai qual è il paraurti della moto”, ed io, intimidito da quella domanda improvvisa, balbettai: “La ruota… davanti”.

Lui, fissandomi diritto negli occhi e toccandosi la fronte con l’indice: “E’ la testa del motociclista!”, disse seccamente, e accelerando, andò via, lasciandomi a bocca aperta, un po’ per quella risposta ed un po’ perché incantato dall’immagine di quella meraviglia che, in un attimo, era già sparita all’orizzonte.

Da quel momento ho imparato due cose, che la Guzzi era entrata nel mio cuore per sempre e che il casco è un accessorio indispensabile per il motociclista.

Dopo oltre 30 anni da allora, appena me la sono potuto permettere, comprai la mia prima moto “vera”, una Guzzi ovviamente, una V35 Florida che mi ha dato tante, tantissime soddisfazioni.