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CLAUDIO GUARESCHI

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a cura di Alberto Sala, con la collaborazione di Mauro Iosca  e Jonathan Padfield

Presentare un personaggio come Claudio Guareschi non e’ una cosa difficile. Non c’e’ da inventarsi molto, perche’ e’ un personaggio che le sue moto le ha vissute tutte, che ha incominciato a respirare l’odore dei motori fin dai calzoni corti, che rappresenta al meglio l’essenza della gente di Parma: genuinita’, schiettezza, grande competenza e rispetto. E naturalmente passione: passione per le moto in generale, e in particolare per le Guzzi, che da decenni cura e prepara amorevolmente. Passione che non ha mancato certo di trasmettere ai figli: Vittoriano lo conosciamo tutti, ma anche Gianfranco non scherza.
Ci accoglie nella sua ampia officina alle porte di Parma, e da subito il clima si fa allegro e cordiale.
Incominciamo ovviamente sbirciando e chiedendo sfrontatamente ogni minimo particolare sulla Scura destinata al figlio Vittoriano:

C: … le pedane arretrate le ho fatte fare da Walter Moto, ma alcuni particolari li ho fatti io con Vittoriano. Li abbiamo finiti oggi.

J: Ma quanto pesa la moto?

C: abbiamo appena finito, non lo so bene. Non possiamo andar sotto del 10% del peso. Duecento chili.

A: Ma il regolamento dove consente di intervenire? Ad esempio l’albero a camme si puo’ modificare?

C: No, e’ li’ il brutto. Io la distribuzione l’ho giocata, ma non con l’albero a camme.

J: non hai messo l’albero di Scola?

No. Perche’ Scola ha le sue moto. Noi abbiamo le nostre. Io sono molto amico con Bruno.
Io l’ho provata la roba di Scola; lui ha delle buone cammes che tirano sotto; noi abbiamo dei clienti che vogliono motori che non sembrano neanche Guzzi; quando girano sembrano Ducati; abbiamo delle curve con 95-96 CV sui 1100 alla ruota, con camme, rapporto di compressione.
Abbiamo dei clienti oggi che hanno Ducati; oggi sono andati a provare Guzzi V11 ma sono clienti che ci ritornano tutti, sono quelli che avevano il LeMans una volta; uno ha Ducati e MV; e’ andato a provare il V11 Le Mans e la Scura oggi (a Varano alla manifestazione ‘Aquile in Strada’ ndr) e rimpiangono i loro Lemans di una volta; ricordati che la clientela l’abbiamo persa … con i ducatisti.

J: questo e’ il grosso problema di adesso: non abbiamo assolutamente una sportiva

C: gia’. Il granturismo l’abbiamo perso con la BMW. Il California non e’ una granturismo: e’ una bella moto, non e’ un custom, non e’ un chopper, e’ una via di mezzo che e’ trent’anni che c’e’…
Io faccio ancora 20mila km all’anno… A Pasqua partiamo per andare a mangiare il pesce, senza sapere ancora dove andremo. Io ho lavorato anche troppo. Sono cinquant’anni che lavoro.

M: da quanto tempo c’e’ la concessionaria?

C: la concessionaria, che era la ditta Sacchetti, che e’ dove sono cresciuto io, coi nonni, l’abbiamo ritirata nel ’67 e ci siamo ripresi la Guzzi. Eravamo in due, Piccinini e Guareschi, poi ho liquidato il socio. Io ho cominciato nel ’53, coi calzoni corti, da giovanissimo. Presto. …ho fatto il sidecar nel film ‘Peppone e Don Camillo’…

J: Domenica vai giu’ all’autodromo?

C: Si, anche domani pomeriggio.

A: Bene, che cosi’ intervistiamo poi Vittoriano a fine gara…

C: Certo, certamente…

A: Cosi’ ci dice finalmente cosa avete fatto nel motore…

C: Nel motore non abbiamo fatto niente. Niente. Solo guardato… (risata generale).

A: Quando ha incominciato a elaborare Guzzi?

C: Eeh, da una vita. Questa qui e’ una elaborazione (ci mostra una foto). Guzzino, Zigolo, il primo Zigolo con le valvole rotanti, non ho le fotografie, gli avevo fatto il serbatoio come la Ducati Marianna, verde, cambio arretrato, uno Zigolo che faceva diventar pazzi i gilerini… per me faceva 105-110 Kmh, prima valvola rotante con il carburatore girato in avanti.

J: Ma tu hai fatto qualche gara?

C: No, mai, mai. I miei genitori non hanno mai voluto. Io ho firmato subito per i miei figli.
Toh, un segreto del Falcone (e ci mostra una guarnizione).

M: Cosa vuol dire quella guarnizione?

C: Rapporto di compressione. Senno’ non ha allungo. Molta ripresa e non prende in velocita’. Questa l’ho rifatta nel ‘62-63.

(ci mostra altri pezzi e alcune moto, e chiacchieriamo informalmente).

C: Queste moto erano leggere…

J: E quelle di oggi? Cosa ne pensa?

C: Queste? Il motore devono alleggerirlo della meta’, perche’ con 100 kg tra motore e cambio… fai poco. E’ inutile che stiamo li’ a raccontarci palle. Poi c’e’ la pesa! Prendi la ruota dietro col cardano, e cosa pesa?

A: Ma e’ solo una questione di peso?

C: Peso, rotazione del motore… che non e’ alta. Non gira alto; e’ nato cosi’. Questo ha un carter indistruttibile, ma il limite e’ li’. Ma comunque dovranno lavorare su un motore nuovo…

A: Cosa ne pensa della nuova dirigenza?

C: Sono stato subito positivo a dir poco, perche’ la risposta che avete trovato su Motociclismo che ho dato a Tartarini e’ mia.

M: Tartarini poteva stare anche zitto…

C: Tartarini vada a pigliare per il culo i suoi concessionari. Le ragnatele le ha lui, la muffa ce l’ha lui, non un concessionario che e’ 50 anni che lavora e che si da’ da fare. Lui poteva dire: ‘certi concessionari’, non far di tutta l’erba un fascio. Io non ho avuto altre marche. Io ho mangiato, ho fatto correre i miei figli, mi sono fatto il capannone a 16-17 ore al giorno, e oggi lo dimostra la mia clientela… ma scherziamo?!? Le mie moto anche se hanno degli anni sono sempre qui… I vigili di qui hanno cambiato dei 500 a 300.000 km, ne hanno ancora 5, hanno gli enduro con 150-160.000 km… La piazza te la guadagni, e quando c’era la crisi non sono andato a piangere.

A: Tornando alla nuova gestione, lei e’ molto ottimista…

C: Si, io sono fiducioso. Se loro mettono le persone giuste al posto giusto il marchio c’e’, e qui la gente ci crede. Se sbagliano sono finiti. Ma se centrano solamente una motocicletta per tirar fuori la testa noi in due-tre anni siamo fuori dalla melma completa. Il nostro marchio risplende ancora, te lo dico io.

A: Ma i suoi clienti che cosa pensa che si aspettino?

C: Per riavere i nostri clienti – non la clientela attuale, alla clientela attuale gli va bene questo (e mostra i modelli attuali); tutto quello che arriva gli va bene, ma non e’ questo: noi dobbiamo andare a pescare gli altri. Noi l’anno scorso abbiamo ritirato dieci moto straniere, gente che si sono stancati e sono ritornati sulla Guzzi, o perche’ l’amico ce l’ha… arrivavano qui insieme; hanno riscoperto questa moto: prima non ne parlavano mai, e noi tutti gli anni abbiamo combattuto, abbiamo continuato a seminare, e siamo contenti; l’hanno scorso abbiamo ritirato in Guzzi circa 50 moto. Quest’anno sono gia’ a 11; pero’ 7-8 grosse, solo due piccole. Abbiamo gia’ tre naked e una Le Mans.

A: la sostanza e’ che bisogna arrivare a pescare gente nuova…

C: Si. Scendere come eta’. Invogliare i 25-26enni.

M: Pero’ i giovani vogliono la moto sportiva…

C: (con enfasi) Quello. Perche’ dico che manca? Perche’ questo (il V11) non aggancera’ i giovani giovani. Qui arrivano dai 30 anni in su. Gente che ha provato Monster, Triumph… arrivano come terza, quarta moto. Non come prima moto. Il ragazzino arriva, ha finito le scuole, puo’ andare in moto a 20-22 anni, difficile che arriva qui. Poi ci manca la moto da panino: la moto di cassetta: un 500-650; non il Nevada: una bella motociclettina, nuda…

J: Un 600 mono?

C: No, il mono e’ ormai passato, che poi ci buttano su il motore Aprilia… (risata generale)

J: Perche’ non avete Aprilia?

C: Ci hanno fatto punto vendita Aprilia; abbiamo venduto una RSV-R… Ma non diventiamo concessionario: ci sono gia’. Continuino loro…

J: Cosa ne pensi della MV Agusta?

C: MV? La piu’ bella che c’e’. Come un bel quadro, una bella donna, che quando la tocchi e’ fragile, fredda (seconda risata generale)… e’ bellissima, come una bella xxx che non ti trasmette niente.

M: All’unanimita’!

A: Siamo tutti d’accordo.

C: Chi le ha le tiene nel cassetto; non va a dire all’amico: ‘prendila’. Ed e’ bellissima: ma tu vai in un parco corse: il 60% sono Ducati. Tamburini e’ stato bravo con quella, pero’ la MV non ha cuore. Hanno sbagliato il cuore. Il cuore delle MV suonava diversamente, anche se erano carrettoni… Tutti i difetti che vuoi, pero’ quando scendevi da quella moto… il rombo… Come queste: possono dire quello che vogliono, ma quando scendi… ti innamori di questo motore, con tutti i difetti che ha, con piu’ strada fai piu’ sul Guzzi ci ritorni.

J: Anche dopo Ducati?

C: Sisi, anche dopo Ducati. Li devo un po’ accontentare, ci dobbiamo un po’ sacrificare per farle andare, pero’ arrivano. Se poi fai la moto giusta arrivano. Quello a cui ho dato Aprilia aveva Ducati; anche lui costava 50 milioni, pero’ l’ha dato via, non c’era il Guzzi e allora ha preso Aprilia.

J: Ma come mai, secondo te?

C: Qui manca l’assistenza a Parma. Qui hanno chiesto a noi. Adesso. Prima gli interessavano quelli con la cravatta; ora gli interessano i coglioni, quelli che lavorano.

J: E’ possibile che tu diventi un Moto Guzzi Store?

C: (silenzio) Io mi sento la Bottega Moto Guzzi. Qui quando abbiamo cominciato non dicevamo ‘andiamo in officina’; dicevamo ‘andiamo in bottega’.

J: Quando ha cominciato a correre Vittoriano?

C: Ha cominciato 15 anni fa. Ha cominciato con una Cagiva. E’ stato uno dei piu’ vittoriosi Honda.

M: E’ vero che ha fatto il contratto con la Ducati, ma ha detto: ‘mio papa’ ha le Guzzi e voglio guidare le Guzzi’, ha fatto mettere nel contratto che voleva guidare una Guzzi

C: Si. Ha detto: ‘sono talmente stanco che prendo la moto di mio padre e vado a fare due impennate’ col V11.

J: quando non corre cosa fa Vittoriano?

C: Lavora qui. Tutti e due.

(intanto la conversazione divaga alquanto in un sacco di stupidate, soprattutto grazie a Jonathan che non scherza…)

A: Insomma: sappiamo che avete cambiato sulla Scura i tubi di scarico, che avete cambiato la forcella…

C: No, la forcella no, e’ andata su questa (e indica quella di serie)

J: Si, ma ci hai fatto qualcosa di strano che nessuno capisce…

C: Dentro e’ stata messa a posto (risata generale)

J: Non e’ un po’ buffo che ora Haga e’ in Aprilia e Vittoriano guida Guzzi? (Vittoriano e Haga erano compagni in Superbike con la Yamaha ndr)

C: Buffo si’…

M: Haga non ha mai provato una Guzzi?

C: Nono… Haga non prova niente. Haga e’ un bombardone, ha la puzzetta sotto il naso, non ti avvicini mica tanto facilmente. Io andavo a trovare mio figlio, ma Haga stava la’, e’ un giapponese, nascosto… Non e’ un uomo da immagine da vendere…

J: Peggio di Biaggi?

C: Si. Valentino e’ uno che trasmette. Io lo conosco bene perche’ e’ amico di mio figlio, il piu’ giovane. Quello che trovavi sulla maglietta quando ha vinto il mondiale, ‘Guaro’ e’ Gianfranco, che oggi corre in Francia. Fanno le ferie insieme… Ma amici veri, non per favori… quando ha vinto il mondiale gli ha pagato il biglietto e via… in quei 4-5 a cui paga il biglietto c’e’ sempre dentro Gianfranco. Quando era ragazzino dormiva nella roulotte con i miei figli. Forse e’ stato quello, perche’ non aveva una lira, e i miei figli l’hanno sempre ospitato, e lui si ricorda sempre. Senza interessi.

Torniamo ancora a chiacchierare sulla Scura che scendera’ in pista a Varano.

M: Come si trova Vitto su questo circuito?

C: Lui ha ancora il record con le 125, ancora imbattuto, con una Aprilia. E mica un giro solo: ha fatto tutta una gara a livelli impressionanti.

(niente da fare: spesso la conversazione scorre divagando alquanto: tra tutti ci si diverte; si divaga parlando di moto inglesi, tedesche, della sua officina che sta sistemando, del Daytona di Mauro e di cosa gli si puo’ fare, e cosi’ via, in un clima sempre cordiale e simpatico)

Il discorso si sposta sul campionato Supersport e sulla Ducati 748, che non corre piu’.

C: …e’ un progetto vecchio. E quando e’ vecchio… come il nostro; puoi ringiovanire, fare… pero’ arrivi fino li’ e basta. Io sono convinto che questo motore puo’ arrivare a 100 cavalli e poi basta. Se vuoi un po’ di durata… e poi e’ gia’ al limite…

J: e il Le Mans?

C: No, beh, quello la’…

J: Di serie aveva 70-75 CV…

C: See, all’albero, non alla ruota. Al massimo puo’ arrivare a 85; ha i carter sottili, i prigionieri… se dopo lo carichi molto… la gente parla molto, ma poi li vedi dopo…

J: Scola parla molto…

C: Non so. Per me e’ un amico. Poi se lui parla… con me e’ molto riservato. Ce ne sono di peggiori, te lo dico io. Se parla sbaglia, perche’ i limiti sono li’, senno’ avrebbero gia’ tirato fuori.

Si riprende facilmente a divagare, e deambuliamo per la concessionaria, chiacchierando anche con la simpatica moglie Loredana, e cosi’ via. E’ un piacere essere loro ospiti. E alla fine una frase chiave dell’intervista ti frulla in mente; quel “con piu’ strada fai piu’ sul Guzzi ci ritorni”.
Anche da lui.