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Racconto di Mdanè

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Partecipare all’incontro di Primavera© di Anima Guzzista© è sempre un “evento”!
Con i soliti compagni di merende, si comincia a parlarne mesi prima;
“Chissà quest’anno dove si terrà?”, “sarebbe bello andare in Atlantide!”, “dai proponiamoci noi quest’anno” e così via.
Poi nelle tappe di avvicinamento c’è sempre l’amico che ti chiama e ti da la soffiata…(vero Ivan?
“Quest’anno staremo in Costiera ma che fai vieni?” , “e come poteri mancare?”.
In verità ogni anno è un rebus legato agli impegni di lavoro e a quelli familiari
però finora fortunatamente siamo riusciti ad incastrare sempre i tasselli per far uscire quei 2/3 giorni necessari.
Come già detto anche dal fresco fresco Presidente, i giorni che precedono la partenza sono i piu belli perchè “la preparazione”
è importante: “non mi debbo dimenticare nulla”, “ma che faccio mi porto questo, mi porto quell’altro ma no meglio di no”,
“monto le borse o vado di zaino” ecc, ecc.
Poi arriva il giorno e via si parte! Smaniosi di unirsi agli altri, rivedere e abbracciare tanti amici ogni anno da solo vale il prezzo del biglietto!
Il resto è storia, fatta di chilometri di curve su strade bellissime (meglio se asciutte Argh),
grandi abbuffate, burp; oops scusate.., spesso in location uniche vero Cono?, il tutto condito sempre da tante risate e
serate acchittate (GLBB) o spettacoli imporvvisati (per evocarne uno: gli zampognari a Pescasseroli).
Quest’anno per noi Ciociari è stato un mix di luoghi familiari per quanto riguarda la Costiera e conoscere invece il Cilento, una terra motociclisticamente inesplorata.
Debbo dire che la SS18 è una strada bellissima e perdersi su per le montagne di Rofrano è semplicemente “piacevole”.
Grazie a tutti i partecipanti, perchè è solo grazie a noi che questo miracolo chiamato AG si ripete e consolida da piu di 15 anni
e ovviamente grazie a chi si è sbattuto per organizzare al meglio ogni dettaglio della tre giorni.
L’unico grande rimpianto di quest’anno, strade bagnate a parte, è stato dover abbandonare in anticipo la congrega
primo perchè ci siamo persi il clou del sabato sera la GLBB, poi lo “sciupafemmine©” e poi perchè siamo dovuti letteralmente “scappare” senza avere il tempo di salutare tutti per benino.
Ma ci conforta il miracolo di S.Gennaro che puntualmente si ripete tutti gli anni e noi lo sappiamo che anche quello di AG si ripeterà, bisogna solo saper aspettare; 363, 362, 361…

Racconto di Roxxana

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Aquile al Pestvm
Domenica sera. Casa. La Brevina riposa nella rimessa; sotto una doccia caldissima cerco di recuperare dal freddo accumulato nel viaggio.

Flash-back

Domenica, giorno.
La grandine picchia duro. La tuta in pelle mi difende dalla gragnuola di piccoli proiettili che il cielo mi rovescia contro. Sono in autostrada e sto tornando, decisa a far tutta una tirata senza soste, fino a casa.
Poco prima ho passato un gruppo fermo sotto un cavalcavia: stavano indossando le tute antipioggia, mi è parso di riconoscere Ticcio e Pandora, delle braccia alzate forse per indossare le giacche, forse in un saluto; un camion si è interposto, sottraendomeli alla vista e lasciandomi un’ultimo pensiero confortante, <<amici>>.
Poi il nero addensarsi delle nubi ha dato seguito alle sue minacce.
Pioggia; vai al diavolo, non mi fermo, la tuta in pelle garantisce alcuni minuti di impermeabilità; dai che smette… Smette; ricomincia; asciuga poi grandina, io sempre a 120. Fissa. Solo in alcuni momenti di scroscio intenso mi forzo a “scendere” ai prescitti 110. Distesa avanti sul serbatoio, come a proteggere la mia puledrina rossa dalle intemperie, lei che mi sta riportando verso i comfort domestici.

Lunedì

Carico una prima lavatrice; ho tanti calzini sudati, ma ancor più panni umidicci e bagnati; ne ho presa, di acqua. Accarezzo due magliette nere, stampate di fresco; la loro grafica mi riconduce i pensieri ad uno stormo d’Aquile che si tramutano in motociclette.

Flash-back
Giovedì, al tramonto.
Scaricati i bagagli e sistemato tutto nel bungalow, che per il momento occupo da sola, prima di raggiungere gli altri “quelli del giorno prima”mi munisco di colla per tessuti, un sacchetto di gilè ad alta visibilità e chiedo a Hiroshidairi di portarmi le toppe da applicarvi.
Iniziano saluti, giri di birre, chiacchierate. Mi organizzo un piccolo laboratorio in contatto con la compagnia; Norred si offre di aiutarmi, pastrocchia un po’ con il tubo di colla e si arrende alla mia ennesima occhiataccia. Finisco a tempo per la cena; a tavola si formano agguerrite coalizioni con finalità alcoliche, frustrate dalla gestora del ristorante che tende a lesinare.

Martedì
Difficile concentrarmi sulle tante cose da fare a casa; non riesco a staccarmi dal forum, dai contatti via Facebook con le Anime belle e Guzziste che ho Incontrate.

Flash-back
Venerdì mattina
Bisogna andare a Cava de’ Tirreni; dunque, vediamo: navigatore, non ce l’ho; atlante stradale, dimenticato a casa. Cartine stampate, no perchè la stampante non ne ha voluto sapere. Google? Mah,un ripasso delle mappe sullo smartphone prima di metterlo via, poi -capito o non capito il percorso- parto, fiduciosa.
Tanto fiduciosa che, quando raggiungo Minori e vedo che tutti si fermano, mi lascio trasportare dalla scimmia di far curve e fotografie e proseguo in solitaria. La giornata è stupenda; sole e nuvole si alternano in giochi di chiaroscuri che pennellano la costa e le sue falesie. Nemmeno il traffico caotico scalfisce l’allegria; quando poi abbandono la costa e salgo su per la strada che s’inerpica affondando nel fiordo di Furore, scompaiono auto, pullman, vigili, turisti e resto con la mia Breva, un nastro di asfalto ed il vento che porta profumi evocativi di mare e di terre fiorite.
“Così, tra questa immensità s’annega il pensier mio….”
Arrivo alla Locanda della pasta a Gragnano, il tempo di posteggiare e presentarmi con Zivas (unici arrivati prima di me, lui e signora, e Peppone & Molesto -in furgone) e m’apposto al bivio in attesa della cavalleria. Voglio vedere se mi riesce di riprenderli tutti in video; quasi ci riesco, m’inceppo proprio quando arrivano i miei adorati Antocave e Pina, mannaggia.

Mercoledì
DEVO riprendermi da questo imbambolamento.
Il Presidente (il Vulcanico, il Porcherrimo, il Condottiero) sollecita a scrivere dei report col consueto “ennamo!”
Eccomi alla tastiera del PC, mentre lentamente carico i video e li elaboro, contemporaneamente tento di dare una forma linguistica coerente a ricordi e sensazioni, conscia che chi c’era, non ha bisogno di parole e per chi non c’era non basta una Treccani intera.

Flash-back
Alla locanda il Presidente (il Creativo, il Porcherrimo, l’Infaticabile) mette al lavoro lo staff per gli adempimenti burocratici; in cambio di questa fase necessariamente seriosa, ci elargisce un bendiddio di magliette, patch, buoni pasto e sorrisi compiaciuti compiacioni e compia…tti di pasta che ci arriva in tavola, accompagnata da vini, che vien da piangere al pensiero di dover guidare.
La Pasta, allo Stato dell’Arte!
Uscire e trovare la pioggia forse è valsa come espiazione per un così bel peccare; ingoffata nel sacchettone nero impermeabile, esco a cercare il percorso curvoso, mentre altri, meno ignoranti, si recano in visita a Pompei ed altri ancora scelgono la via costiera per il camping.
Una pioggia clemente, che presto cessa (senza offesa, eh) e permette di assaporare il paesaggio impervio dove terrazzamenti di limoneti rubano alla falesia il loro spazio vitale, specchiando i loro frutti d’oro sopra il mare di zaffiro e lapislazuli -madonna, datemi una cetra!
Arrivo a Ravello (Bolero? No, quello era Ravel) e chitticiritrovo? Birre fredde e dove c’è birra c’è Vladimiro (Il Presidenziale, il Porcherrimo, il Socievole) in folta compagnia; saluto ma non mi siedo, o rischierei rilassamento ed abbiocco irreversibile. Fingo di far due passi da turista, poi mi precipito alla moto e riprendo la via tortuosa.
Nel bungalow non sarò più sola, lo condivido con Pandora e diventa il bungalow delle Due Brevine.

Mercoledì
Che fatica scrivere, era meglio andare in moto; intanto qui sembra voglia fare un temporale; niente al confronto di quello che ci aveva svegliate nella notte tra venerdì e sabato.
Inquietante anche a stare in bungalow, pensavo a chi ha voluto scegliere comunque la tenda; mi domandavo che notte stessero passando. La mattina dopo, freschi come rose erano lì a decantare le virtù della vita in tenda. E io sbalordita.

Flash-back
Oh, buondì è sabato mattina ed il temporale passato, guarda che bel sole (menzogna spudorata, le nubi nerissime ci passano accanto come gli squali che accerchiano la preda).
Indosso il sacchettone? Si, perchè ritualmente è capace di evocare insolazione da sauna. Tergiverso alla partenza e mi perdo il gruppo. “Tanto so la strada”. Mi si accoda una Stelvio. Al primo bivio, ne sono ancora convinta, al secondo un po’ meno, ma il morale è alto. Al terzo dubbivio, il pilota della Stelvio che credeva in me estrae il navigatore, lo imposta sul nome del paese che ricordavo di dover raggiungere e mi accodo, bastonata.
Su una rampa di svincolo umidiccia, mi telefona la gomma posteriore: bada che derapo. E da lì per tutto il giorno la mia guida è da dimenticare, salvo un piccolo recupero d’autostima su un tratto fanghiglioso sterrato con piscine da cui esco con stile.
Sto ancora rodendo i gomiti per non aver portato lo stomaco di ricambio, avrei voluto spazzarmi quella favola di aperitivo che Benjs ha offerto, ma ho dovuto limitarmi; mi sono gustata gli occhi dei bambini nella piazzetta riempita di Guzzi: i loro sguardi sulle moto, su noi, erano trasognati e adoranti!
Da Cono mi sono sentita ospite, non cliente; Già nel posteggio, sterrato e scosceso, si prodigava dall’uno all’altro per vedere se occorreva aiuto salutandoci con calore ed affetto uno ad uno. Poi ha fatto musica per noi (e lì la minchitudo mi è uscita a tradimento obbligandomi a ballare il saltarello con tanto di pantaloni in pelle ancora indossati); a fine pranzo s’improvvisavano coreografie di gruppo su musiche popolari Cilentane.
Il ritorno sarebbe stato da dimenticare, salvo per la fraterna pazienza di Ticcio Pandora e Hope nell’aspettarmi -sempre più terrorizzata dalle gomme- fino alla base.

Casa
Ecco, il filmato dell’arrivo a Gragnano è pronto su youtube, lo condivido e mi rituffo nei ricordi.

Flash-Back
Presto! Doccia calda, che voglio ben prepararmi alla serata, che sia GLBB Amore Cosmico e minchitudo, l’Apoteosi della minchitudo.
Per un piccolo disguido con l’uso del phon arrivo con l’ultima navetta, mi perdo le prove della Band ma posso applaudire ai premi per Liliana e Tatiana meritatissimi da due Guzziste degne di far parte della Leggenda di AG.
La serata prosegue, informale, noiosa, scipita, solite facce, solite formalità, musica House. Diciamo Jailhouse… Rock. Blues, diavolo che esplosione di minchitudo; la band si scalda, l’open bar con somministrazione spray decolla, e trovate degne complici ci si lancia in… ehm… aggraziati minuetti, ecco. Mentre la GLBB imperterrita si accorda insieme ed il Presidente in persona (Il Rockissimo, il Porcherrimo, il Melodioso) duetta con Gianluca.

Casa, adesso
Magone.
Ho scritto troppo, o anche troppo poco, non ho detto nulla… mi mancate. Ecco, non lo dovevo dire ma scappa da sé.

Aquile al Pestum – Racconti e gallerie fotografiche

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Racconto di Scurzon

Mozzarelle: il mio primo Incontro di Primavera lunedi sera Finalmente davanti al garage di casa. Sono un po’ frastornato ma felice. Mi viene spontaneo accarezzare la mia Tragamillas, nata a Mandello del Lario. Non so bene perchè ma sono particolarmente emozionato. Anche questa volta, dopo 2600km in cinque giorni, mi ha riportato a casa senza […]

Racconto di Anka

  Qualcosa da scrivere ce l’ho pure io, và. non ho voluto mancare neanche quest’anno, anche se era tutto contro di me. al giovedi pomeriggio hanno operato la mamma per posizionare la PEG, che era già in programma da diverso tempo ma sempre rimandata, e io visto che sono il suo tutore dovevo essere presente. […]

Racconto di GuzziTopo

Veraveraveramente un gran bell incontro. belle strade. Applausi agli organizzatori Grazie di avermi fatto scoprire le curve a disposizione nel cilento, era la prima volta che ci passavo….non sará l ultima. Magari la prossima anche con meno acqua, ci va bene lo stesso benjs sei un Grande. Ti ho sentito parlare per dieci minuti in […]

Racconto di Dooan

Eccomi qui, al termine di una edizione 2016 emozionante!! Ormai c’ho fatto il callo con gli incontri di primavera, ma ognuno di essi lascia il segno per quelli che si vive, per gli eventi, per i partecipanti… Ringrazio tutti, siete stati fantastici!! Una menzione speciale alla GLBB quest’anno in una formazione inedita, presentata dal vulcanico […]

Galleria Fotografica

Foto di Liliana, Pask, Roxxana, Califoggiano

Racconto di Zivas

Per noi è stata una seconda volta, ma l’anno scorso giocavamo in casa, quindi era troppo facile. Quest’anno è stato un raduno bellissimo nonostante la pioggia che ci ha spaccato i maroni ma che in fin dei conti poteva andare pure peggio per come l’avevano messa. Voglio menzionare, a parte gli organizzatori su cui ogni […]

Racconto di Ticcio

…”aquile al pestum” parafrasando e distorcendo ad uso e consumo il “titolo del tema” potremmo dire che, nonostante “il pesto” non si sia materializzato in alcuna forma solida o liquida “la pasta” ha rappresentato il catalizzatore (io lo posso dire) di questo 17° incontro di primavera il quale, “non esistendo più le mezze stagioni”, chiameremo […]

Racconto di Antoncave

Con notevole anticipo sul mio solito ritardo vengo anch’io a tediarvi col mio sproloquio. Giovedì mattina io e Pina ci alziamo presto per poter partire ad un orario decente, pioviggina leggermente, pazienza, si fa colazione e si scende in garage, inizia il diluvio! ma porc… Niente, ci si intuta e si parte, dopo manco 20 […]

Racconto di Ledcloud

“Un Viaggio non si racconta, ma le emozioni che si vivono spesso non hanno parole” Rock’n Roll I pochi giorni che precedono la partenza sono un misto tra lievi depressioni, incertezze, tanta voglia di evadere da una routine stancante è l’emozione di unirsi ad un abbraccio di Amore Cosmico che sicuramente mi solleverà da questo […]

Racconto di Mdanè

Partecipare all’incontro di Primavera© di Anima Guzzista© è sempre un “evento”! Con i soliti compagni di merende, si comincia a parlarne mesi prima; “Chissà quest’anno dove si terrà?”, “sarebbe bello andare in Atlantide!”, “dai proponiamoci noi quest’anno” e così via. Poi nelle tappe di avvicinamento c’è sempre l’amico che ti chiama e ti da la […]

Racconto di Roxxana

Aquile al Pestvm Domenica sera. Casa. La Brevina riposa nella rimessa; sotto una doccia caldissima cerco di recuperare dal freddo accumulato nel viaggio. Flash-back Domenica, giorno. La grandine picchia duro. La tuta in pelle mi difende dalla gragnuola di piccoli proiettili che il cielo mi rovescia contro. Sono in autostrada e sto tornando, decisa a […]

Racconto di Vladimiro

Una delle cose più belle dell’Incontro di Primavera è leggere i resoconti, le impressioni e le emozioni di quelli che c’erano. Per me è sempre stata la naturale prosecuzione del raduno. E’ una questione di “gola”. Non basta mai e ne vorrei ancora un po’ e poi ancora, ancora… così mi ritrovo sia a rivivere […]

Racconto di Vladimiro

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Una delle cose più belle dell’Incontro di Primavera è leggere i resoconti, le impressioni e le emozioni di quelli che c’erano.
Per me è sempre stata la naturale prosecuzione del raduno. E’ una questione di “gola”. Non basta mai e ne vorrei ancora un po’ e poi ancora, ancora… così mi ritrovo sia a rivivere quelle emozioni a cui avevo partecipato ma anche a vedere, attraverso gli occhi di c’era, tutte quelle mille piccole/grandi storie successe dietro l’angolo, a cui non ho potuto partecipare per le mille tessere (di AG) del grande mosaico che compone l’Incontro di Primavera.

Quindi, brutti pigroni bastardi e infami non tenetevi tutto per voi. Scrivete, condividete e fateci sognare ancora un po’! Dilungatevi, scioglinguatevi, sbrodolatevi in fiumi di parole in racconti, storie, romanzi e poemi… escitelo il Manzoni che è in voi!

A questo punto non mi resta che fare la mia parte, no?
E allora Vladimi’, dajie de resoconto! Ennamo!
Quest’anno, per me, è un anno veramente speciale. I figli sono ormai cresciuti e si gestiscono da soli, quindi la mia dolce signora, nonché mamma dei tre “pargoli”, ha potuto, finalmente, partecipare all’Incontro di Primavera. Ok, mi sono detto, quest’anno l’Amore Cosmico sarà anche condividere quell’atmosfera magica, che solo le Anime sanno creare, con la mia Titti… e allora il LeSPans, da divoratore di curve e piegoni a velocità warp, si trasforma in una paciosa Tourer con tanto di borsa da serbatoio per liberare la sella al secondo passeggero.

Ah, si! E’ vero… c’è anche quell’altra storia che adesso sono Presidente di Anima Guzzista… una sciuocchezzuola… che volete che sia…

Quindi abbiamo passato due giorni a preparare le magliette (della taglia richiesta abbinata al nome) con la patch dell’incontro e i buoni per il pasto… che poi ho visto non sono così necessari, tanto alla fine si contano i partecipanti e se il numero corrisponde a quelli previsti è tutto a posto… se c’è un infiltrato scatta la caccia al “portoghese” che poi lo si lega ad un palo e lo si percuote con un cardano sotto le piante dei piedi dopo averlo cosparso di Sint 2000… dopo lo si scioglie lo si lascia alle cure del Berghella (che è medico) che lo assisterà rimettendolo “a posto” come la sua moto… colpirne uno per educarne mille!
Vabbe’, insomma: fogli di excel con tutti i dati, montagne di magliette (centocinque!) divise in blocchi da 10 un ordine alfabetico… tutto in uno scatolone che… per fortuna (nostra) e sfortuna di Peppone col mal di schiena (viene col furgone) gli “molliamo” allegramente invece di dovercelo dividere tra le moto in partenza da Roma.

I preparativi, quindi, non sono stati tanto il caricare e gestire gli spazi a disposizione ma portare il necessario tecnico/burocratico/amministrativo per il raduno. Una montagna di fogli stampati, la cassa, i timbri, gli assegni… oh, non ti scordare i moduli per lo scarico che vedrai che qualcuno se lo dimentica, i testi delle canzoni per il concerto.. e poi lo Sciupafemmine e gli zuccherini e qualche indumento di ricambio ma si dai, poca roba tanto a maggio mica fa freddo…
Tutto ok. Tutto previsto. Comprate tute antipioggia uguali così facciamo un figurone. Fatto. Copriscarpe impermeabili. Fatto. Guanti leggeri di ricambio e gilet termico con spille (la Sacra Sindone di AG). Preso e caricato. Tutto a posto. Perfino lo spazio lasciato libero per le mozzarelle da riportare a casa. Grande organizzazione con lo spirito giusto… che poi è una delle cose più belle di un viaggio: la preparazione. Un rito che è come un antipasto, non sei sazio ma cominci a gustare qualcosa di buono…

Quindi il giorno fatidico sveglia alle 4.45. Doccia e preparare bidone di caffè… anzi no lo prendiamo al bar dai! Sveglia BeppeTitanium (che ha dormito da noi) e Titti… finalmente si parte! Appuntamento alle 6.30 sull’autostrada dove troviamo Nicola e Alisa, Andrea e poi Marco con Liliana e Chiara… caffè (ci vuole) e via!

Cava dei Tirreni… Cava…. si adesso c’è l’uscita… no forse… la prossima di sicuro è… ok, abbiamo allungato un po’ e siamo passati da Salerno/Vietri… però alle 9.25 eravamo lì. Tra i primi!
…e allora comincia l’Amore Cosmico con baci e abbracci e la gioia di rivedere belle persone che putroppo frequenti sempre troppo poco e poi facce nuove e istintivamente simpatiche e straordinariamente affini e partecipi già da subito come Pietro e Vivia con l’SP (chi ha l’SP è più figo, più bello e decisamente trendy. L’uomo con l’SP non chiede mai, è fuori dal coro e si distingue per personalità e carattere… ed è sempre accompagnato da donne straordinarie!) e poi Franco e Antonio e Pina e… sempre di più ne arrivano e monta quella bella sensazione di piacere e sicurezza. Sono a casa, tra Anime e Guzzi.

Il gruppone alla partenza si disperde subito. Dico a Nello: vado a fare benzina e quando ripasso partiamo tutti. Ok, mi dice, vi aspettiamo. Infatti appena torno dal benzinaio non c’è più nessuno. Partiti. Spettacolari! Nella miglior tradizione di AG come c’è una strada e delle moto non ci capisce più niente nessuno e come un’orda di assatanati una settantina di moto invadono le strade della Costiera Amalfitana in ordine sparso.

La spettacolare e meravigliosa strada della Costiera si snoda, tortuosa e trafficata anche solo con tre macchine, in un film di favole… tutto sembra quasi finto per quanto è bello e perfetto. Ville e case a strapiombo sul mare, ristoranti con vista e menù memorabili… e di tanto in tanto paesi incastrati tra gli scogli con spiagge dal mare blu ma propro blu.

Sosta (dove il gruppo si ricompatta) a Minori dove la pasticceria Sal del Riso (prendere nota) ha un assortimento SPETTACOLARE! … Delizia al Limone. Segnatevela. Se passate di lì, fermatevi e assaggiatela. Dopo non sarete più gli stessi.

Si riparte compatti… curve, curvine e curvette, mezzi tornanti e gruppi di case… ogni auto che si incontra si sorpassa con molta difficoltà. Per fortuna arriviamo ad Amalfi e per fortuna che è venerdì ma per fare 3 chilometri ci mettiamo mezz’ora. Il caos totale. Posto stupendo ma con una strada sola dove auto, pullman, autobus, camioncini, autobotti, biciclette, motorini, skateboard, carrozzelle, tricicli, batmobile, vecchiette col bastone e tutti i Flinstone con l’auto delle caverne si sono incastrati in un doppio senso con strettoie e tunnel scavati nella pietra. Un girone dell’Inferno ambientato in Paradiso…
Alla fine ne veniamo fuori con i motori più che surriscaldati e le frizioni che iniziano ad incollare…
Si sale verso Furore. Tornanti e rettilinei per arrampicarsi su una scogliera a picco che se guardi giù sembra di stare in aereo… indimenticabile. Poi il valico verso Agerola e… pùf! Siamo in Trentino! Boschi, nuvole basse, freddo e un po’ di pioggia… montagne e case con gli infissi con i doppi vetri… la strada è bellissima, col sole, ma gli occhi non si staccano dall’asfalto bagnato… infine Gragnano. Si parcheggia al coperto e ci si siede al tav… ooopss.. no… non tu, mi dico, gli scarichi di responsabilità! Le magliette, i buoni pasto… la conta dei presenti!
Per un attimo vedo Rosella e Alberto vicino a me che mi guardano e sorridono… chissà cosa voleva dire, mah!
Pranzo per 74 Anime affamate a base di pasta. Il mega pacchero. Le simpatiche ciotole di Vietri… il vino rosso frizzante! (piaciuto molto algli amanti del Lambrusco… ma io sono più da Barolo o, vista la latitudine, da Aglianico).
Caffè… e pago il conto col mio primo assegno da Presidente. aho’ ero emozionato e mi tremava un po’ la mano, ci credete? …timbro, fattura, saluti e si riparte…
Stavolta niente strade trafficate eh?
Ripassiamo da Amalfi.
Il delirio si ripete. Ok un po’ meno, anche perchè con un po’ di zigzag garruli e leggiadri svicoliamo quel tanto che basta per deviare verso Ravello.
Sosta per il caffè in una delle più belle piazze della Costiera. Peccato sia nuvolo. Chiacchere, sigaretta e poi via verso i monti passando per il valico di Chiunzi dove ci attende un panorama mozzafiato su una città infinita distesa su una piana costellata di serre, il mare in fondo e il Vesuvio a chiudere lo sfondo. Terribile e bellissimo allo stesso tempo.
Autostrada da Nocera Inferiore e dritti fino a Battipaglia e poi statale per Paestum. Il camping Nettuno ci accoglie stanchi ma felici.
Prendiamo possesso dei bungalow modernissimi, rifinitissimi e con tutti i comfort all’ultimo grido: cucina, acquaio, frigorifero, bagno con doccia e water ovviamente senza il bidet che ormai non è più di moda, letto singolo nel soggiorno e camera da letto con armadio. Il tutto in 15 metri quadri scarsi. Però davanti c’è un portico con tavolo e sedie che si rivelerà utile…
La cena al camping è un po’ triste… complice la stanchezza ci trasciniamo avanti e anche il servizio è lento… se non fosse per le moto in bassorilievo di Ettore Gambioli messe in vendita per la prima volta (9 pezzi venduti in 10 minuti) il resto è confinato in piacevoli chiacchere tra i partecipanti… fino alle 23.30…
Nello compie i suoi fatidici 50 anni e “al volo” avevamo organizzato una festa a sorpresa con tanto di torta. Ok è tutto pronto… facciamo il giro, come cospiratori, per avvertire tutti dell’imminente festicciola ma… ma Nello dov’è? Cerca e cerca e… è andato a dormire! Porc! Ma noi volevamo… sarebbe stata una bella sorp… niente. Tutto rimandato ai 60 anni… speriamo si sia svegliato per quel giorno.
Ma nulla è perduto! Anzi! Il caso vuole che Pietro (da Palermo) compia gli anni… appena dopo mezzanotte! Così la torta arriva con tanto di candelina e Pietro, incitato dalla folla osannante, affonda il viso nella torta con un morso goloso che gli lascia la bocca e la lunga barba pieni di panna! Bravo! Così si fa!
La notte poi passa in un lampo e, al mattino, arriva Benjs a farci da guida fino a Rofrano. Partiamo in gruppo e il serpentone di moto, ormai prossimo alle cento Aquile, si snoda nel Cilento che tra nuvoloni e squarci di cielo sereno ci mostra panorami da cartolina tra il mare e i monti. La strada si fa sempre più invitante e, nonostante l’asfalto bagnato, invita a guidare con più ritmo. Molto bello.
Arriviamo quindi a Magliano Vetere, lungo il percorso, e Benjs fa segno di fermarci e parcheggiamo nella piccola piazza tenuta sgombra per l’occasone. In un lampo capisco (Benito saluta e sembra conoscere tutti) che siamo nel suo paese e che… ci hanno preparato un piccolo “spuntino” di benvenuto! Per cento motociclisti! Incredibile! Un’accoglienza calorosa e un grande tavolo imbadito di pizza bianca appena sfornata e tanti piatti: dal formaggio di capra (fresco, una vera delizia) alle tartine con olive agli affettati che… oddio buonissimi, eccezionali, dal sapore intenso e dimenticato… insomma non era quella roba da frocetti che ti tocca comprare dal salumiere (in pizzicheria da noi a Roma) e che non è nemmeno lontana parente di tutte quelle bontà che ci stavano offrendo. Il tempo per un bicchiere di vino e poi ripartiamo. Le strade curvose, inviterebbero ad una guida decisamente più allegra ma l’asfalto bagnato e qualche goccia di pioggia ci costringono ad un’andatura più che turistica. Passiamo tra vallate e boschi verdi e bellissimi, il percorso sembra non finire mai quando ecco un cartello ed una strada in discesa, siamo arrivati al ristorante da Cono.
E’ stato come passare in un tunnel spazio-temporale ed entrare in un’altra dimensione.
Cono. Zio Cono. Come descriverlo… capelli e barba bianchi lunghi ed crespi uniti ad una carnagione scura con un volto segnato dalle esperienze della vita ed un naso schiacciato ne fanno una figura metà santone e metà abrigeno australiano.Con la dignità e il carisma che gli vengono dalla disarmante semplicità e candore che emana, un fauno dei boschi ormai accasato che ricorda le sue radici attraverso la musica, l’ospitalità e una cucina genuina dai sapori squisiti perchè veri. Anche l’ambiente è più un rifugio di montagna che quello che ci aspetterebbe da un ristorante nel Cilento, le mura sono piene di foto e ricordi e il locale, riempito da un centinaio di Anime, trabocca di risate e di allegria. Abbiamo perfino avuto l’onore di un gruppo locale (amici di Zio Cono) che si è esibito per noi in una Tammurriata con tanto di testo all’impronta che salutava i motociclisti e il Presidente! …non ho capito una sola parola di quello che stavano cantando ma Zio Cono me ne ha fatto un riassunto in tempo reale… emozionante.
Ah, e in tavola? Vogliamo parlarne? Tutto molto semplice ma molto, molto, molto buono. Dai fusilli cilentani fatti a mano alla salciccia magra (eccezionale) al pollo buonissimo e anche l’insalata (dell’orto di famiglia) aveva un altro sapore… fino alla buonissima torta a sorpresa, che ci hanno dedicato, era fatta dal figlio “in casa” con ingredienti nostrani… Da Cono a Rofrano (SA) ricordatevelo, segnatevelo e se passate da quelle parti merita assolutamente una “visita”.
Ovviamente la partenza si complica per l’effetto “pieno de panza” con in più un cielo plumbeo che minaccia pioggia… cerchiamo la strada più rapida per il ritorno invece del bel giro fino a Palinuro… ci coglierà un diluvio ad Agropoli (eravamamo quasi arrivati… porc!) e complice la superstrada chiusa e la completa, totale assenza di cartelli stradali che ci guidassero verso Paestum siamo arrivato al camping stanchi ed “umidi”…
Quindi resta giusto il tempo di prepararci per la serata. Un po’ di make up e il parrucchiere mi sistemano per il concer… ma no, dai! Ma che mi sto montando già la testa?… una aggiustata, una lavata e via alle prove della GLBB all’hotel Cristallo.
Piove ad intermittenza e con Titti decidiamo di prendere la moto per gli ottocento metri fino all’albergo… e visto che, al momemto, fa solo qualche goccia non prendiamo nemmeno il casco. Ok, non si fa. Dovrei dare l’esempio come Presidente? …ma ogni tanto le regole vanno infrante, dai!
Quindi via, andiamo e… il diluvio universale ci punisce dopo pochi metri! Arriviamo fradici e col make up rovinato!
La band quest’anno è rivoluzionata: svizzeri, abruzzesi, romani, zagarolesi e napoletani… un bel mix di Anime musicali ma trovare l’affiatamento richiede tempo che non abbiamo… e soprattutto nelle partenze e nei finali siamo in difficoltà…
Complice il maltempo il ristorante si riempie a rilento… sono tutti ad asciugarsi o a cambiarsi, così approfitto per premiare Liliana per gli splendidi cupcakes col 57 e Tatiana per essersi tatuata sulla spalla il 57 di AG. Splendide!
La serata procede e finalmente si cena. Devo dire che diffido sempre degli hotel/alberghi per quanto riguarda il mangiare… di solito non hanno una mole di lavoro tale da doversi “impegnare” in cucina ma questa volta sono rimasto piacevolmente sopreso. Piatti ben preparati e molto buoni, servizio eccellente e rapido. La pasta con i frutti di mare era eccezionale e i fusilli zucchine e scamorza da urlo… il fritto di mare caldo e croccante… vino buono e bibite a richiesta. Un full inclusive davvero ben fatto.
Ma ecco il richiamo dell’Amore Cosmico ci porta ad iniziare il concerto.
Mannaggia quella porcaccia miseriaccia boiaccia… ho il mal di gola. Pioggia, Umidità, a tratti caldo e poi freddo sempre in moto mi hanno fregato. La voce si abbassa (come se non lo fosse già) e tossisco spesso… l’ideale per cantare!
Stringo i denti ma Barry White in confronto era un soprano, fortuna che il bravissimo Silvano alla chitarra, Ciro alle tastiere e Nicola al basso sanno il fatto loro… Io senza voce e Walter alla batteria si è sacrificato per la GLBB perchè in effetti un bel manico con la chitarra ma ci mancava un pestatore di tamburi… (grande Walter, grazie, davvero!) e poi Toni, Peppe e Gianluca…
Che dire, il concerto è stato esaltante anche se a tratti “se semo proprio persi” ma grazie a Ciro e Silvano ne siamo usciti fuori… Simpathy for the devil è venuta benissimo con un Gianluca che l’ha cantata divinamente… io col vocione ho fatto i rock’n roll che sembravano cantati più da un trans che altro… però, complice l’open bar, la voglia di divertirsi ha preso il sopravvento e l’Amore Cosmico ancora una volta è stato tra noi.

Un grazie speciale alla mia Titti al suo primo Incontro di Primavera.
Finalmente ha condiviso e vissuto l’Amore Cosmico, ha conosciuto tante persone belle e gajiarde… tutto in prima persona invece di sentirselo raccontare da me per giorni interni al rientro! …e poi quando piega il LeSPans.. lei mi segue! Ennamo!

DE AIS OV DE TAIGHER

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Vallelunga 2/3 Aprile 2016 – Meeting di moto d’epoca in pista.

Testo e foto di Vladimiro Corbari

Basta parlare di moto. Ma si, dai. Sono bellissime, tutte lucide e piene di particolari pregiati, ma basta. Sembra che sono loro a correre e vincere. Invece no, c’è un altro componente fondamentale che bisogna considerare: il pilota.

Sembrerebbe banale ma qualcuno deve girare manopole, tirare leve, spostare il peso per contrastare la forza centrifuga in curva ed è sempre nel “fine” bilanciamento di queste attività che si può guadagnare o perdere molto nel risultato finale di una gara.

Quindi guardiamoli meglio. In questo caso le differenze fisiche contano relativamente. Ho visto piloti “in carne” guidare con sopraffina e leggiadra bravura e piloti atletici, goffi ed insicuri. Non c’è una vera e propria “regola” , anche se, ovviamente, lo stato di forma fisica incide comunque parecchio.

Eppure c’è una cosa che ho notato che li unisce tutti. Bravi ed impacciati, professionisti e principianti, grassi e magri, alti e bassi: lo sguardo.

Pochi lo notano, vista l’impossibilità di vedere certi particolari durante una gara. Eppure, gli occhi, ci raccontano una storia fatta di concentrazione e determinazione, di impegno e addirittura di cattiveria nell’aggredire la curva “difficile o nel passare un avversario.

Ecco. La determinazione, la voglia di riuscire, di sfidare e vincere le difficoltà per gioire ed essere orgogliosi dei propri risultati.

Certo non tutti possono guidare come Mike Hailwood o Valentino Rossi, ma poco importa. La passione per la moto porta con sé l’appagamento già nel partecipare.

Quindi guardiamoli questi occhi, cerchiamo di capire ed immedesimarci nei pensieri e nello stato d’animo del pilota in quel momento, perché è vero che gli occhi sono lo specchio dell’Anima.

Le foto sono state scattate a Vallelunga durante le gare disputate il 2 e 3 Aprile 2016 nelle categorie: Gruppo 4B/Gentlemen Cup/Guzzi ed Endurance.

Una promessa è una promessa

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Vanessa e il suo Paolo che gareggia col Team Pane&Nutella nell’Endurance

di Vanessa Marcelli

“Ok, ci penserò ma non ti assicuro nulla!!”….. Come non detto, eccomi qui a scrivere due righe sulla gara di Endurance corsa a Vallelunga domenica scorsa.

Ventisei equipaggi alla partenza, giornata assolata e piacevole, niente di epico; insomma, nulla a che vedere con la notturna piovosa di Misano della scorsa stagione.

Il report della gara lo lascio fare a chi sa scriverlo meglio, a chi guarda la griglia di partenza stampata su fogli volanti che passano di mano in mano nei box; a chi scruta i tempi di gara giro su giro, a chi conosce i nomi e le storie di tutti quei personaggi che si aggirano come in una bolgia infernale all’interno del paddock.

Io voglio riavvolgere il nastro e farlo ripartire ai giorni che precedono questo evento sportivo, quando il telaio , sorretto dai cavalletti, giace sul nostro banco di lavoro in attesa di essere trasformato in una moto da competizione.

L’Endurance è la prova regina delle competizioni, pone sfide lunghe e tortuose non solo per i piloti ma anche per i preparatori.

Una gara nella gara, quella che inizia nelle officine e negli anonimi garage dove i meccanici devono ottimizzare l’equilibrio tra potenza motore e affidabilità, il tutto rimanendo nelle regole imposte dalla federazione.

Si, perche, quelle che corrono non sono moto sportive leggere e ultra tecnologiche, sono derivate di serie: SERIE ANNI 80!

Ci sono da mettere in conto fatiche indicibili, ore e ore a sporcarsi le mani, lavori di rettifica, fresa e tornitura per poi accorgerti che devi rifare tutto dall’inizio .

Le lancette dell’orologio e i giorni del calendario scorrono veloci e arcigni, devi dividere il tuo tempo tra lavoro ufficiale, famiglia e moto e spesso il letto diventa solo un miraggio per poche ore che dedichi al tuo riposo.

Arrivano i giorni appena precedenti alla gara, a volte riesci a testare il tuo lavoro, altre volte, invece, la mancanza di tempo e gli impegni ti costringono ad accontentarti del solo ascolto del rombo del motore.

E’ ora di passare a curare tutto quello che c’è intorno: sospensioni, cambio, cardano , impianto elettrico e frenante.

Solo quando tutto è pronto e funzionante è ora di passare all’estetica e solo in quel momento ti accorgi che le carene sono state estremamente rovinate dalla corsa precedente e allora ci sono due scelte: rivernici tutto o chiudi gli occhi e così com’è? Spesso si sceglie la seconda opzione dicendo a te stesso che la prossima volta ci si preparerà prima e meglio ma , in realtà, sai già che non sarà così!

Agli occhi di un profano il lavoro potrebbe sembrare concluso invece….. si devono fare le legature, preparare i pezzi di ricambio, le chiavi, le batterie di scorta perché a volte si sceglie di andare senza alternatore.

Carichi tutto sul furgone insieme all’indispensabile per dormire : tenda, sacco a pelo, materassino o brandina a seconda dei gusti; già perché si potrebbe andare in albergo ma, viste le spese sostenute nella preparazione della moto, la tenda è un’ancora di salvezza per le proprie finanze.

Dopo chilometri e chilometri di strada arrivi all’autodromo , saluti gli amici e i tuoi compagni d’avventura, mangi qualcosa dinanzi al camper di un tuo collega oppure nei box allestiti come se fosse in atto una festa dell’unità all’insaputa del presidente del consiglio.

Vai a prendere il caffè da un altro team ancora, come se fossimo diventati un piccolo villaggio dove la casa del vicino è un po’ casa tua, solo che il padrone è di un’altra regione e porta con se un caffè diverso da quello che bevi di solito, abbiamo sorseggiato quello del marinaio, corretto e ribollito con un liquore a me sconosciuto; due chiacchiere sulle sensazioni che ogni moto ci trasmette e poi tutti a nanna nei propri bivacchi.

Il mattino è carico d’impegni: verifiche, briefing e prove e se hai culo la moto è perfetta e hai conquistato un buon posto in griglia, ma di solito questo succede agli altri, a te , invece, capita di dover rismontare tutto perché un paraolio non ha funzionato a dovere oppure il cardano ha iniziato a fare rumori strani .

C’è chi poi è più sfigato di te e non riesce a rimediare e dopo tanta fatica resta lì a guardare la corsa degli altri.

Nelle ore prima della gara stiamo lì  intorno alla protagonista a ricontrollare la bulloneria, le legature e le leve perché la sicurezza non passa mai in secondo piano visto che al traguardo veniamo ripagati solo ( si fa per dire) di orgoglio e soddisfazione

Il tempo passa e negli ultimi minuti nei box cala come un sipario il silenzio , spezzato solo da brevi discorsi sulle strategie di gara.

Ognuno ha il suo compito: sulla pista c’è chi tiene su la moto e chi si schiera dall’altro lato pronto a fare una partenza alla le mans, le sirene dell’autodromo fanno sentire la propria voce stridente, al muretto c’è chi avvia il cronometro e comunica all’altro quando e cosa scrivere sul tabellone per far sapere al pilota il da farsi, poi ci sono quelli che attraversano ripetutamente la corsia box per chiedere informazione e prepararsi al cambio.

Tutto scorre veloce e carico di emozioni, c’è chi rientra solo per fare cambio pilota e rifornimento e chi invece per cercare di risolvere i problemi tecnici che non ci abbandonano mai.

Aquile al Pestum – 17° Incontro di Primavera

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Ci siamo! Preparate i bagagli, caricate la moto perché stavolta ce ne andiamo in Campania, anzi, in Magna Grecia! I bellissimi templi di Paestum, se hanno resistito per più di duemila anni, non si sconvolgeranno più di tanto all’arrivo di una folta schiera di Guzzisti!

Abbiamo studiato un percorso cultural-eno-gastronomico… però pieno di curve e panorami spettacolari. Avremo la possibilità di goderci la Costiera Amalfitana per poi arrivare a Gragnano per il pranzo in un pastificio.

La Costiera Amalfitana, che vi devo dire? Cosa posso dire? E’ stupenda, è bellissima è… facciamo così, io non scrivo niente a riguardo e voi vi andate ad informare sul web e scoprite quello che vi piacerebbe vedere… quello che dovete sapere è che dal luogo dell’appuntamento:

Venerdì 13 Maggio, appuntamento ore 9.30/10.00

https://goo.gl/maps/YbEhGzRe8bD2

Faremo un primo “assaggio” del percorso sulla Costiera, con tutte le possibili varianti a disposizione. Sarà difficile, per questa parte, rimanere tutti uniti a causa della strada panoramicissima ma stretta e trafficata. Quindi sentitevi liberi di fermarvi o visitare quello che più vi piace… tanto il percorso è studiato per circumnavigare la penisola Sorrentina da “sotto in su” …e “su” c’è Gragnano! L’importante è arrivare in tempo per non far scuocere la pasta…

Programma

Venerdì 13 maggio

Mattino

https://goo.gl/maps/mA2Smigofm22

Gragnano, cito da wikipedia: è conosciuta a livello europeo come la Città della Pasta. In Italia è infatti la città che produce ed esporta la maggior quantità di pasta, soprattutto maccheroni.

Dal 2013, la tipicità della produzione di pasta ha avuto il riconoscimento europeo dell’Indicazione geografica protetta “Pasta di Gragnano”.

No, dico, maccheroni! Già vedo orde affamate di Anime piombare come falchi sui piatti di pasta per poi finire col classico limoncello, satolli come pupi. A quel punto si vedrà di che “pasta” siete fatti!

(battutona!… adesso, di solito, passa Nello col cartello “applausi”)

Pranzo a: La Locanda della Pasta di Gragnano

Via Nuova San Leone 2
80054 – Gragnano (Na)
www.lalocandadellapastadigragnano.com

Prima del pasto si svolgeranno le iscrizioni/conferme all’Incontro di Primavera.

Si consegnerà il modulo di scarico di responsabilità e si riceveranno i “pass” per i pasti.

Solo, e solamente in quel momento, verranno consegnate le magliette (comprese nell’iscrizione) del Tour della GLBB – Live in Cilento da indossare rigorosamente al concerto del sabato sera.
Poi tutti a tavola!

Il pregevolissimo menù:
  • Antipasto: prodotti tipici dei monti lattari: bocconcino di Fior di latte – salumi  paesani – verdure di stagione grigliate – bruschetta al pomodoro.
  • Primo: Caccavella IGP, il formato di pasta monoporzione più grande al mondo, servita in un simpatico tegamino di terracotta vietrese: fatto a mano
  • Primo: Cavatappi  igp  immersi in fonduta di bufala e zucchine
  • Primo: Pasta  &  Fagioli: Mista corta IGP con  fagioli  “la nostra pasta composta da  5 formati a trafila unica”  servita in una simpatica Pentolaccia di terracotta artigianale vietrese.
    (notare i tegamini e le pentolacce “simpatiche”!)

Pomeriggio

Per il pomeriggio molte possibili soluzioni:

  • Per i turisti: Siamo a due passi da Pompei (dal 1° aprile al 31 ottobre: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.30 – ultimo ingresso ore 18.00
  • Per i turisti 2: la Costiera Amalfitana, stavolta a scendere, per vedere quello che c’è sfuggito all’andata… però passando per Agerola arrivando a “piombo” sul mare godendo di panorami indimenticabili.
  • https://goo.gl/maps/8dig2yZu7Cr
  • Per chi è stanco o ha fretta di arrivare al campeggio e sistemarsi:
  • https://goo.gl/maps/LxinmbGcVDt
  • Per i vogliosi di qualche curva:
  • https://goo.gl/maps/fzJesc8sRrp

L’indirizzo del campeggio è:

Camping Nettuno
Villaggio-Campeggio
via Laura mare 53
84047 Paestum (SA) Italy
http://www.villaggionettuno.com

Quindi arrivo e sistemazione in campegg…vabbe’ è più un villaggio turistico, quindi ci sono i bungalow con tutti i comforts e letti col materasso e le lenzuola pulite così da riposare le stanche membra…

Doccia, cambio di abiti con quelli più comodi per la serata e poi si cena.

E adesso pizza!

Visto che siamo nel regno dei pizzaioli, tra piantagioni di pomodori e allevamenti di mozzarella che c’è di meglio di tanti, tantissimi assaggi di pizze diverse finchè “la panza nùn scoppia”? (cit – Er Chiavica – Il Galateo? Se semo magnati pure quello – Ed. Er Monnezza)

Il pregevolissimo menù:
  • Salumi, mozzarella, ricotta, frittelle
  • Giro di pizze

Poi tutti a letto! …che se lo avesse detto il Tatuato sarebbe tutt’altra cosa, invece riposate e ricaricatevi di energie per un sabato gajiardo! …ma poi fate ‘mpo’ come ve pare ‘ché sete abbastanza grandicelli ormai!

Sabato 14 Maggio, partenza ore 9.00

Mattino

Colazione all’italiana Cappuccino o Caffè o the e cornetto.

Poi benzina, gomme, olio, pisciatina e alle 9.00 si parte!

Oggi andremo a scoprire il Cilento. Quello vero, lontano dai posti turistici, dove se entri in un bar ti guardano come se fossi un marziano e, al massimo, ti domandano di chi sei figlio, così tanto per inquadrarti meglio. O sei di famiglia o se vieni dal Nepal come da Rieti sei sempre uno “di fuori”. Ok, è vero, siamo tutti un po’ di fuori… ma le cause sono altre e insomma… vabbe’, non ci sputtaniamo subito così, dai…

Questo è il percorso che sequiremo:

https://goo.gl/maps/oBbQyZCMWzK2   (Corretto 11/05/2016 21:33)

Il percorso ci porterà in un Cilento montano, così vicino al mare e, al tempo stesso, così lontano. Paesaggi quasi “alpini” si alterneranno a valli che sfociano sul Tirreno ricomponendo così l’immagine classica del sud Italia. Molto poetico. Però è già un paio d’ore che guido, guido e non ci vedo più dalla fame!

Ed ecco, che tempestivamente, arriviamo a Rofrano. Ridente (si dice sempre, no?) cittadina sulle pendici del monte Cervati, diventata famosa per…

Cito, sempre da Wikipedia: Rofrano può vantare il primato di paese dove viene per la prima volta studiata la dieta Mediterranea.

Ok. Siamo al posto giusto ed infatti ci fermiamo subito in un ristorante appena fuori del paese: Da Cono.

Da Cono
San Menale (SA)
dacono.it

Il pregevolissimo menù:
  • Antipasto: Alla Rofrano
  • Primo: Fusilli alla Rofranese
  • Secondo: Grigliata tipica di Rofrano
  • Contorno: verdure di Rofrano

La gente di qui va giustamente orgogliosa delle proprie tradizioni e dei propri usi e costumi. Per noi sarà un’esperienza da non perdere.

Pomeriggio

Riposino. Ruttino. Ci si alza dal prato e ci si stiracchia un po’, ci aspetta un tragitto che stavolta passa sul mare. A destra monti e a sinistra incantevoli spiagge deserte col mare blu.

https://goo.gl/maps/9Kq4GEpxdR42

Arrivo al bungalow. Un po’ di relax. C’è tempo per rilassarsi in vista della serata clou dell’Incontro.

Due chiacchere, magari una birretta, e poi a cena!

Dopo tutte queste scogliere, tutto ‘sto mare… non è che ci è venuta voglia di mangiare un po’ di pesce? …e pesce sia!

Il pregevolissimo menù di pesce:
  • Primo: Mezzi paccheri zucchine e provola
  • Primo: Cavato allo scoglio
  • Secondo: Frittura di paranza centrale
  • Contorno: insalata mista
  • … e infine l’immancabile torta!

Giusto il tempo di un caffè e amaro ed ecco che: Siòre e siòri! Benvenuti a questa magnifica serata!

In occasione dell’Incontro di Primavera si esibirà per voi, nel corso del suo Tour mondiale, dopo i successi di Trevignano, Orosei, Norma e Assisi ecco a voi la Guzzisti Liberi Blues Band! 

(passa ancora Nello col cartello “applausi”)

Vi informo, inoltre, che per l’occasione il pregievuolissimo et aulentissimo staff offre a tutti i presenti l’accesso all’open bar!

Ta ta taratatataraaaa! Com’on! Oh baby com’on! …my sweet home chicagooooo… Amore Cosmico a secchiate.

Domenica 15 Maggio

Mattina. Eh, come? Dove sono? Chi io?… vabbè a una certa ora, chi più e chi meno, si alza e poi colazione, si ricarica tutto sulla moto e via! Verso casa. Con il cuore gonfio di Amore Cosmico e il motore a V che sembra ancora andare a tempo di Rhytm’n blues…

PS: chi ha notato che ho scritto “allevamenti di mozzarella” vince il diritto a cantare un brano con la GLBB!


ISCRIZIONI CHIUSE!

Perc chi ha “visto la luce” sarà un weekend indimenticabile.

Per tutti gli altri Anima Guzzista offre un viaggio di consolazione a Phottetee!

Ennamo!


Quote di partecipazione

Programma Completo

Sono inclusi i pasti di venerdì e sabato – la toppa e la maglietta

  • Pernotto in bungalow (socio) – 135 Euro
  • Pernotto in bungalow (Non-socio) – 150 Euro
  • Pernotto in campeggio (socio) – 120 Euro
  • Pernotto in campeggio (Non-socio) – 135 – Euro

Solo dal sabato alla domenica mattina

Sono inclusi i pasti di sabato – la toppa e la maglietta

  • Pernotto in bungalow (socio) – 80 Euro
  • Pernotto in bungalow (Non-socio) – 95 Euro
  • Pernotto in campeggio (socio) – 70 Euro
  • Pernotto in campeggio (Non-socio) – 85 Euro

Iscrizione

1 –  effettuate il pagamento

Le iscrizioni all’incontro sono chiuse

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2 – compilare il modulo di iscrizione online,

disponibile a questo indirizzo

3 – scaricate e compilate il modulo di scarico responsabilità

da consegnare obbligatoriamente il primo giorno di raduno, debitamente compilato.

ATTENZIONE: no scarico responsabilità, no party!

Attenzione: le iscrizioni sono chiuse! Grazie a tutti!

Una giornata con Anima Guzzista

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Una giornata con Anima Guzzista, di Roxxana

20 Marzo 2016, di Roxxana Eran giorni di grande lavoro per i Minchioni suicid… spontaneamente offertisi per dare una spintarella al riavvio di AG dopo il trasloco della Presidenza. Le moto s’impolveravano nei box, mentre ci si dividevano le missioni: tu vai in banca (levati il sottocasco), tu occupati delle poste (ho detto poste, non […]

Una giornata con AG, di GuzziTopo

20 Marzo 2016, di GuzziTopo La luce arrivò un “bel” lunedì sera. L’ormai classico PLìN PLòN® rompeva il bruto silenzio creato dalla normale soporifera uggiosa giornata di semi lavoro. Son bastati cento centodieci millisecondi,  giusto il tempo necessario al segnale ottico generato dalla retina alla vista delle parole: Porchetta, MonteLivata, AG ad arrivare in un […]

Winter Feeling

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di Mauldinamica

La moto d’Inverno, parafrasando Loredana Bertè, è solo un film in bianco e nero visto alla TV, sabbia bagnata, una lettera che il vento sta portando via.
Insomma, per la stragrande maggioranza dei possessori di moto un oggetto fuori dal suo tempo, inutile ed anche un po triste.
Io le mie Guzzi le ho sempre usate con qualunque condizione atmosferica, l’inverno è anzi per me forse la migliore stagione per godermi in beata solitudine quelle strade che con la bella stagione diventano trafficatissime e che perdono per questo parte del loro fascino.

 

Potete scaricare il racconto completo in pdf (3Mb)

Winter feeling

 

Una giornata con Anima Guzzista, di Roxxana

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20 Marzo 2016, di Roxxana

Eran giorni di grande lavoro per i Minchioni suicid… spontaneamente offertisi per dare una spintarella al riavvio di AG dopo il trasloco della Presidenza.

Le moto s’impolveravano nei box, mentre ci si dividevano le missioni: tu vai in banca (levati il sottocasco), tu occupati delle poste (ho detto poste, non postine), quello scrive, l’altro esplora (no, non parlo del Tatuato), poi riunioni per scegliere, confrontare, decidere…. naufragate in fiumi di birre.

Ad un certo momento, con un sospiro di sollievo, tutto andava a posto: le sudatissime spille erano pronte, i tesseramenti potevano iniziare, le buste essere preparate e spedite.

Eppure, la sensazione che mancasse qualcosa era nell’aria.

Saltò su una scimmietta piccola a suggerire: “Perché non proponiamo, almeno a chi abita a Roma e dintorni, di trovarci e scambiarci le figu.. cioè, ritirare le tessere e le spille, o fare il tesseramento, in un punto per esempio…”

Saltò su una scimmia grossa, di taglia presidenziale direi, e capimmo cosa era che ci mancava: “In moto! Si organizza per chi vuole, di farci un giro, e.”

Dopo la “e” ci stavano i tre puntini, ma non c’era tempo di metterli: era tempo di spolverare le baracche bicilindriche, sfrattare pulci e ragnatele e mettere dietro quella “e”un programmino di pochi fronzoli e molta sostanza.

“Quando?” Domenica 20.

“Ma mancano pochi giorni”. Si fa il 20 marzo oppure tocca aspettare un mese.

Coro: “Si fa!”.

Buttiamola sul difficile: andiamo sulla neve (ma verranno almeno un paio di persone?)

L’alba del 20 vede una filza di ferracci -quelle moto che forse le fanno ancora- una diversa dall’altra, schierate sul piazzale (che il mondo c’invidia) della ex stazione di San Cesareo, sotto lo sguardo attonito degli astanti (questa l’ho letta sulla Treccani, mi piaceva e ce l’ho messa); e che ve lo dico a fare: sotto lo sguardo compiaciuto e compiacione del Presidente (l’Ardimentoso, il Porcherrimo, il Magnanimo) Vladimiro.

Ho visto cosi che i non-Guzzisti non saprebbero immaginarsi; antaralli in fiamme di fronte ai Bastioni di Orione (attenti alle rime, con Orione). Ma non divaghiamo.

C’era Nello, tutto compreso del suo ruolo di portatore sano di Ognibendiddio, con la sua Ford Guzzi modello Fiesta a due ruote (motrici).

Si era perfino materializzato il Tatuato, ormai dato per disperso in secula seCULOrvum (amen).

Una giornata con AnimaGuzzista Incontri 007

Non posso nominare tutti, ma posso nominare Titti; ce n’erano addirittura due.

E le Forze dell’Ordine dell’Illinois? Potevano mancare? Dato il breve preavviso, non sono riusciti ad arrivare dall’Illinois, ma hanno mandato un’auto dei Carabinieri (Goffredo, amici tuoi?) a dare un’occhiata, travestiti da Carabinieri; infatti nessuno li ha riconosciuti.

Quante righe ho scritto? Ma ancora non sono partiti? Tutto sto popò di chiacchiere e stanno ancora tutti lì sul piazzale, meno quelli che arrivano da un percorso alternativo?

Via, si va. Contrordine, dopo quattro/cinque chilometri di nuovo fermi al bar; “Ma no, il bar è lì per caso, ci siamo fermati per caricare una quintalata di pane, sennò Nello viaggia semivuoto.”

Via, via, si va! Manco sono le 10 ed ho già appetito di curve, di monti, di VRAAAMMM delle bicilindriche (per non parlare del contenuto della Nellomobile).

Un km, ed il Presidente (il Creativo, il Porcherrimo, il Manico) ferma la carovana, stavolta per fare la spesa di benzina, mentre dai caschi trapela un mugugno generale perché l’amata Casa Mandelliana ancora fa motocicli con la tecnologia obsoleta del motore a benzina.

Ma che è, una gita? Ma lo vogliamo cominciare, sto report?

Il fatto è che, dopo quest’ultima sosta, dopo pochi km di ordinata fila da pensionati gitanti, sono sparite case e pedoni, sono apparse le prime curve, e quei ragazzacci hanno commutato i trattori in motociclette e me li sono persi. Quasi tutti.

Mentre cominciavo a dubitare di dover accendere il navigatore ultimo modello Tom Tont (quello -per intenderci- che cerca il primo passante e domanda “scusi, per andare dove devo andare,” ecc), si materializza un angiolone su Guzzi (modello rosso*) che mi scorta, mi guida, si perde con me, chiede ad un altro angiolone su Guzzi (modello grigio*) con Go-Pro, finchè ritroviamo un gruppone fermo al pascolo ad aspettar mansueto che si ricompatti la truppa. Tanto, sicuro sono ultima.

Contrordine. Manca qualcuno. Per esempio, il Presidente; ma chi? Il Magnifico, il Porcherrimo, il Fantasioso? Proprio lui. Ma non guidava lui il gruppo?

E lì, nessuno si spiega come abbia fatto a smaterializzarsi dalla testa dell’ardito manipolo e materializzarsi poco dopo in coda, dichiarando di essersi fermato per accertarsi che non sbagliassimo il bivio, ed ammonendo i discepoli di non far parola al mondo di codesto suo miracolo. Infatti, io non vi ho detto niente.

Ultimo tratto, su su fino al rifugio, che bello, si comincia a sentire frescura ed appare la prima neve ai lati del nastro di asfalto. Curve al sole, curve nel bosco, varianti senza e con brecciolino malefico (dove mi esibivo in passaggi al rallentatore), e finalmente ecco la mèta, la lochescion, l’Hic Manebimvs Optime; e piantala, si chiama solo rifugio! Una cinquantina di metri in fuoristrada, si parcheggia, e via cercar legna accendere il fuoco, montare tavoli ed imbandirli, spuntano perfino le bandiere di Anima Guzzista, ed è un tripudio di boccioni di acqua, vino, prosecco, birra del Birrificio Casa Fange, salami, caciocavallo, misteriosi vassoi di alluminio ben impacchettati, bottigliette sospette (queste son per dopo) e -siori e siore-

il pane di Lariano già pronto in fette,

e due intere porchette

e noi con le forchette

o con le mani

ne riempimmo piatti e gavette

Scusate, ma la parte mangereccia era una poesia; sul fuoco, Peppone abbrustoliva una generosa fetta di caciocavallo infilzata su ramo di legno, Ticcio sfoderava uova e padellino e con fine ingegno cucinava flambè.

Arrivati al dolce, scoperchiatura dei vassoi misteriosi e si leva un “OOOHHHH!!!!!” e quando vedrete la foto, capirete anche il perché.

Nei momenti in cui le ganasce e i gargarozzi non sono impegnati con pietanze e beveraggi, si conversa tra “Carramba che sorpresa dopo vent’anni…”(pochi mesi che non ci si vede in moto, sono percepiti automaticamente come 20 anni); “Ciao io sono…” (aiuto, è il nick del forum il nome vero o uno pseudonimo uso Social network?); “Ti ricordi quella volta…”(sto con le orecchie tese, io me le sono perse tutte, “quelle volte”, fino a poco fa: devo fare ripetizioni).

Il sole ed una temperatura insolitamente mite hanno incorniciato la giornata, lasciando solo un simulacro dei campi innevati che ci aspettavamo di trovare, quanto basta a farci da frigo naturale per le bevande.

Ancora un po’ da lavorare da Presidente per Vladimiro (il Sorprendente, il Porcherrimo, il Generoso), che accoglie nuovi Soci Sostenitori ed un paio di conversioni da Ordinari a Sostenitori (ma prima, si sono confessati?).

Quando si arriva ai saluti, ho bell’e capito che i prossimi “vent’anni che non ci si vede” saranno più brevi dei precedenti.

Ah, ho capito anche un’altra cosa; quei cosi, lì, che non si sa se li fanno ancora, a Mandello, si dico le vecchie carriole (nei vari modelli Guzzi rosso, grigio, nero, giallo, verde*) servono a fare anche di queste cose, e le fanno egregiamente, perfino in ottima armonia con le bmw e honda che erano nel gruppo, in un riuscito mix Guzzista/Braticolaro.

Ah, immagino che qualcuno la farà, la domanda, almeno per i prossimi appuntamenti: “C’è figa?” Ma sai che non lo so?

Arrivederci da Roxxana
* le Guzzi sono tutte uguali; come i Guzzisti. Si riescono parzialmente a distinguere per via dei colori, sistema empirico ed inattendibile, ma tant’è.

Foto di GuzziTopo e Michele Bindi

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